Davvero rischiamo l’esplosione dell’ennesima bolla finanziaria

13 Marzo 2024

bolla speculativa

Le quotazioni elevate delle azioni mondiali stanno realmente gonfiando una bolla finanziaria? Vorresti investire ma temi di “beccare” il momento peggiore? Questo articolo ti aiuterà a fare un po’ di chiarezza per agire con la freddezza necessaria che ogni investitore dovrebbe avere.

Bolla finanziaria: cos’è e come si forma

La bolla speculativa è l’incremento repentino e prolungato nel tempo del prezzo di una determinata attività finanziaria che ne porta le quotazioni a valori insostenibili sulla base dei fondamentali sottostanti. Le bolle speculative si formano periodicamente. Anzi, possiamo dire che il boom e lo “sboom” successivo fanno parte dell’andamento stesso dei mercati.

Si tratta, in definitiva, di fenomeni ricorrenti indotti dai due tipici atteggiamenti contrapposti che dominano gli investitori “deboli”:

  • paura, ossia il terrore che il peggio debba ancora arrivare. Il sentimento peraltro si materializza in corrispondenza dei minimi di mercato e, in ogni caso, spinge le quotazioni oltre a ogni livello ragionevole, in senso sfavorevole;
  • avidità, che fa dimenticare alle persone il prezzo al quale stanno comprando. Questo fenomeno tende ad autoalimentarsi ed è alla base della creazione di situazioni di bolla, soprattutto se si accompagna ad un irrefrenabile ottimismo.

Capire cosa sia e come si formi una bolla speculativa ci darà le conoscenze necessarie per comprendere cosa aspettarci oggi.

Le fasi di una bolla finanziaria

Le bolle speculative, in breve, hanno una forte connotazione psicologica. Esse, infatti, si basano sull’effetto gregge, che innesca un processo emulativo, e sull’avidità che spinge le persone a “gettarsi nella mischia” senza riflettere su cosa potrebbe accadere.

Una bolla speculativa, di solito, si sviluppa attraverso queste fasi. I tuoi soldi sono a rischio? Scoprilo subito.

Evento scatenante

A scatenare la speculazione è un evento, o una serie di eventi, che canalizzano il risparmio verso una certa asset class. Ad esempio nel 2000 la sensazione di una “nuova era” fece esplodere i titoli TMT (tecnologia, media e telecomunicazioni). Nel 1600, invece, l’entusiasmo smodato per i tulipani, arrivati da poco in Olanda dalla Turchia, ne fece esplodere i prezzi.

In tempi più recenti ad essere coinvolte nei fumi della speculazione sono state le criptovalute. In particolare la conoscenza del fatto che alcune di esse hanno un quantitativo limitato oltre il quale non saranno più emesse ha fatto scatenare l’euforia collettiva.

Boom

Gli investitori iniziano a cercare l’arricchimento facile. Essi proiettano la recente impennata dei prezzi nel futuro, creando un’aspettativa eccessivamente ottimistica (effetto recenza). La salita delle quotazioni diventa oggetto di copertura mediatica. I rialzi creano, per effetto delle curve di retroazione, altri rialzi. Questi, in definitiva, sono generati dai nuovi compratori attratti dalla salita precedente delle quotazioni.

Questa situazione non implica ancora che i prezzi siano surriscaldati. Tuttavia è uno dei primi segnali cui prestare attenzione.

Euforia irrazionale

Quando le quotazioni sono salite a livelli tali da non trovare corrispondenza nei fondamentali sottostanti, la bolla finanziaria è all’apice. Gli investitori considerano le sole notizie positive, mentre i segnali di un ribasso sono ignorati. Quando il mercato inizia a correggere le persone pensano che si tratti di una caduta normale, cui seguirà un nuovo boom dei prezzi.

La situazione di tensione, che si concretizza in un persistente ipercomprato può durare anni. Chi resta fuori di fatto perde dei soldi, per lo meno nel breve periodo. Ed è questa “insana” consapevolezza che spinge le persone a gettarsi nel buffet. La parola d’ordine è la paura di non prendere parte all’abbuffata, nota in inglese come F.O.M.O., fear of missing out.

Panico

Un evento esterno, solitamente irrilevante in quanto tale, scatena le vendite. È la fine della bolla speculativa. Gli investitori si svegliano dal torpore e si rendono conto che non ci sarà nessuno “stupido” che comprerà i loro titoli a prezzi più alti. In breve tutti corrono a vendere, facendo scendere le quotazioni oltre il livello giustificato dai fondamentali stessi (overshooting).

Una sequenza simile si era osservata nel 1840 in occasione del boom delle ferrovie, nel 1920 per automobili e radio, nel 1950 rispetto ai transistor elettronici e nel 1980 per home computer e biotecnologie.

Le conseguenze della bolla speculativa

Le bolle azionarie hanno effetti devastanti sull’economia reale. La distruzione di valore creata a causa del crollo delle quotazioni, riduce i consumi. Dato che essi sono una parte importante del reddito nazionale, una bolla finanziaria sovente crea una recessione economica.

Lo scoppio di una bolla sovente crea le premesse per quella successiva. Ad esempio le masse di denaro che escono dal mercato azionario gonfiano il mercato dei bond, o quello delle cryptovalute. La distruzione di ricchezza è aggravata dal fatto che gli investitori fuggono nel momento peggiore per poi rientrare quando le quotazioni saranno di nuovo elevate.

In verità l’esplosione di una situazione di tensione dei prezzi genera incredibili opportunità di acquisto. Le poche persone che hanno il coraggio di comprare mentre i prezzi precipitano otterranno risultati sorprendenti. Come affermava John Templeton, comprare quando tutti disperatamente vendono richiede la più forte delle qualità (coraggio) ma pagherà la più alta delle ricompense.

I segnali premonitori dello scoppio della bolla finanziaria

Secondo la Banca per i Regolamenti Internazionali (BIS) ci sono alcuni elementi cui occorre prestare attenzione. Ecco di che si tratta.

Mercato obbligazionario e bolle speculative

L’enorme massa di liquidità immessa dalle banche centrali ha spinto, negli anni passati, i rendimenti di molti titoli sotto zero. Ciò ha provocato una salita assurda dei prezzi dei bond che, infatti, nel 2022 hanno capitolato. Bruciando soli e certezze dei BTPeople, ancora convinti che con i titoli di stato non si rischiasse nulla, in nessun caso.

L’invasione dei traders

La BIS osserva come, sul mercato americano, sia cresciuta la presenza di investitori “speculativi” attratti dai guadagni a breve termine. In un recente report, in breve, si legge:

Segnali rivelatori della crescente attività di questo tipo di investitori sono emersi analizzando i volumi di scambio di azioni e i movimenti di prezzo. I piccoli trader sembrano essere spesso attratti dalla natura speculativa dei singoli titoli, piuttosto che dai vantaggi della diversificazione. Il livello di turnover per Exchange Traded Fund (ETF) che seguono l’S&P 500, ad esempio, in Usa si è appiattito negli ultimi quattro anni, mentre quello per i singoli componenti del paniere ha registrato una tendenza al rialzo nello stesso periodo.

Banca per i Regolamenti Internazionali

La distanza tra quotazioni e fondamentali

Secondo il report della BIS i piccoli investitori, che stanno spendendo i soldi ricevuti con i sussidi (ndr), non guardano affatto i fondamentali delle società comprate. Ciò porta ad una sovrastima delle prospettive future degli utili, soprattutto per alcuni comparti.

La situazione potrebbe essere simile a quella del 2000. Allora, tuttavia, la bolla finanziaria fu “mitigata” dall’assenza delle piazze virtuali e dai social dove le notizie si propagano in fretta, auto alimentando il fenomeno.

I nostri consigli

La salita delle quotazioni azionarie ha portato molti titoli in zona rossa. L’intero comparto delle aziende high tech è cresciuto a dismisura, con prezzi/utili intorno a 30. La ragione sta nell’esplosione dell’intelligenza artificiale, che ha permesso alle big tech di ridurre i costi, migliorando i profitti e scatenando le fantasie e gli appetiti degli investitori.

Le azioni USA, che stanno beneficiando di un importante effetto trascinamento sono le più care. Tuttavia non è è detto che siamo ancora in una bolla speculativa. Manca, a pelle, quel senso di smoderato ottimismo che si respira nelle fasi acute della salita. Inoltre il mercato azionario globale sale di solito 5 anni ogni sei. Senza contare che il 2022 è stato molto. negativo, sicché chi avesse investito due anni fa ora sarebbe in pari.

Alla luce di ciò il nostro consiglio è di essere prudenti. Sapendo di non sapere l’unica cosa che possiamo fare è volgere le probabilità a nostro favore. E lo facciamo stando più guardinghi rispetto al passato, che vuol dire:

  • ridurre la quota di azioni USA e globali, per chi è già pienamente investito
  • entrare per gradi senza avere fretta per chi ancora deve investire o è appena partito con un piano di consulenza.

Per questo siamo qui…

Era il 2010 quando nacque Segreti Bancari con lo scopo di aiutare le persone ad investire diversaMente partendo da ciò che sappiamo di non sapere, e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente. Ecco due risorse di approfondimento che ti consigliamo:

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari