ETF Short: Cosa Sono Come si Usano Quando Servono

20 Dicembre 2017

ETF Short

Gli ETF short permettono di speculare quando il sottostante scende, guadagnando durante le fasi di ribasso dei mercati. Ecco come funzionano.

Articolo aggiornato il 24 gennaio 2022

ETF Short: cosa sono e come funzionano

Un ETF Short è un particolare tipo di Exchange Traded Fund che permette di guadagnare quando il mercato sottostante scende. In breve essi consentono una speculazione ribassista che si concretizza attraverso la replica inversa del benchmark.

Spesso questi strumenti si combinano con l’effetto leva. In questo caso il numero che appare nella descrizione del fondo esprime il numero di volte in cui le variazioni del sottostante sono amplificate, cambiate di segno.

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Per andare “contro il mercato” esistono diverse possibilità, che questi strumenti utilizzano:

  • vendita allo scoperto di prodotti finanziari grazie al ricorso al prestito titoli
  • posizione ribassista su contratti derivati come, ad esempio, la vendita di contratti futures
  • vendita allo scoperto di opzioni call, che verranno abbandonate in caso di ribasso permettendo al gestore di conseguire un profitto.

È bene ricordare che i prodotti ribassisti comportano, potenzialmente, la perdita integrale del capitale investito. Essi, inoltre, implicano costi maggiori rispetto ai fondi standard che, invece, vanno long ,ossia seguono il sottostante nelle sue dinamiche rialziste.

Vantaggi e svantaggi

Il punto di forza dei cloni ribassisti sta nel fatto che essi permettono di scommettere che il mercato sottostante scenderà, e guadagnare da ciò. Rispetto alle altre forme di speculazione, gli ETF evitano di esporre l’operatore a perdite superiori al capitale investito, come accadrebbe, invece, con i futures.

Inoltre, a differenza delle opzioni, i cloni sono privi del “time decay“, ossia della perdita di valore connessa al trascorrere del tempo. Infine essi liberano chi li acquista dall’onere di seguire le scadenze del prestito titoli o del derivato sottostante.

Tra gli svantaggi troviamo l’elemento valutario, che impedisce una replica inversa “esatta” qualora l’ETF sia denominato in una valuta non euro e l’effetto compounding.

I migliori ETF short in cui investire

Amundi ETF Short MSCI USA Daily

Con un costo dello 0,35% l’anno e un patrimonio di 46 milioni di € il fondo replica, senza leva, l’MSCI USA. Disponibile dal 29 settembre 2009 il prodotto ha perso in tutti gli anni positivi per l’azionario USA:

  • -5,27% nel 2018
  • -28,46% nel 2019
  • -22,38% nel 2020
  • -29,95% nel 2021.

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Lyxor EURO STOXX 50 Daily (-1x) Inverse

Il prodotto offre la performance dell’indice azionario Euro Stoxx 50, cambiata di segno, senza effetto leva. Il costo annuo è dello 0,40%, il fondo è disponibile dal 3 aprile 2007 ed ha un patrimonio di 66 milioni di euro.

Queste le performance:

  • +8,98% nel 2018
  • -25,16% nel 2019
  • -8,94% nel 2020
  • -22,20% nel 2021.

WisdomTree Brent Crude Oil 1x Daily Short

Si tratta di uno strumento che consente di speculare in senso ribassista sul prezzo del petrolio europeo (Brent). Il costo annuo è dello 0,98% mentre il fondo è disponibile dal 30 agosto 2012. Queste, in breve, le sue performance:

  • +17,35% nel 2018
  • -32,19% nel 2019
  • -6,48% nel 2020
  • -42,67% nel 2021.

WisdomTree Gold 1x Daily Short

Chi vuole guadagnare da un eventuale e possibile ribasso dell’oro potrà usare questo strumento. Esso, in breve, costa lo 0,98% l’anno ed è disponibile dal 4 settembre 2014. Ecco i rendimenti passati:

  • +8,50% nel 2018
  • -12,36% nel 2019
  • -28,88% nel 2020
  • +9,50% nel 2021.

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Gli ETF Short convengono? Le opinioni di SB

Alla luce di quanto visto, secondo noi non conviene scegliere gli ETF short. In primo luogo, infatti, essi sono adatti ad un‘operatività di breve termine in chiave speculativa. Se il sottostante va nella direzione opposta l’operatore perderà parecchi soldi.

Oltre a ciò i costi sono notevoli e spesso alla commissione di gestione vanno aggiunti gli oneri per il rinnovo delle posizioni e per il prestito titoli. Infine la presenza del rischio cambio e del compounding mettono ko questi strumenti.

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