Le obbligazioni subordinate, cosa sono come funzionano e rischi

15 Settembre 2023

obbligazioni subordinate

Le obbligazioni subordinate sono titoli che fanno gola a un sacco di investitori, ma pieni di rischi. Scopriamo se vale la pena puntarci.

Le obbligazioni subordinate rappresentano una categoria peculiare di strumenti finanziari emessi da banche e aziende, caratterizzate da un meccanismo di rimborso che le distingue in modo significativo dalle obbligazioni ordinarie. In questo approfondimento, esamineremo dettagliatamente cosa sono le obbligazioni subordinate, come funzionano, i rischi a esse associati e le diverse tipologie esistenti.

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Definizione e Funzionamento

Le obbligazioni subordinate sono titoli di debito emessi da istituzioni finanziarie e società. Ciò che le rende uniche è il loro status di rimborso, che le colloca in una posizione subordinata rispetto alle obbligazioni ordinarie. 

In sostanza, questo significa che in caso di difficoltà finanziarie o insolvenza dell’emittente, il rimborso delle obbligazioni subordinate avviene solo dopo che sono state soddisfatte tutte le obbligazioni ordinarie e prima delle azioni ordinarie. Questo implica un livello di rischio superiore incorporato nei rendimenti offerti da queste obbligazioni.

In situazioni di default, l’emittente è tenuto a rimborsare prima i titolari delle obbligazioni ordinarie e solo successivamente i titolari delle obbligazioni subordinate e gli azionisti. Nel caso in cui, dopo aver soddisfatto i creditori ordinari, non rimanga alcun capitale, i titolari delle obbligazioni subordinate non riceveranno alcun rimborso

Tuttavia, se l’azienda o l’istituzione finanziaria non va in fallimento, i detentori di obbligazioni subordinate riceveranno il rimborso alla scadenza concordata, con un tasso di interesse generalmente più elevato rispetto a quello delle obbligazioni ordinarie. Molte obbligazioni subordinate non hanno una scadenza specifica ma includono l’opzione di rimborso anticipato, nota come “opzione di chiamata”.

Rischi e Rendimenti

Le obbligazioni subordinate sono spesso denominate “junior” per distinguerle dalle obbligazioni non subordinate o “senior”. Questa denominazione riflette la maggiore esposizione al rischio associata alle obbligazioni subordinate, che si traduce in rendimenti potenzialmente più elevati rispetto alle obbligazioni senior. 

Il rischio principale riguarda il fatto che, in caso di default, i detentori di obbligazioni subordinate vengono soddisfatti dopo i creditori senior, il che aumenta il rischio di perdere parte o l’intero capitale investito.

Tuttavia, è importante notare che il rischio non si limita solo al default. Gli investitori in obbligazioni subordinate possono anche subire perdite se l’emittente si trova in difficoltà finanziarie o operative senza necessariamente dichiarare insolvenza. Le cedole associate alle obbligazioni subordinate vengono di solito pagate semestralmente o annualmente e i rendimenti variano in base al grado di rischio dell’emittente.

Tipologie di Obbligazioni Subordinate

Le tipologie di obbligazioni subordinate possono variare in base alle specifiche caratteristiche e alla loro posizione nella struttura del capitale dell’emittente. Con l’implementazione delle regole di Basilea II e Basilea III, le obbligazioni subordinate sono state categorizzate principalmente in due tipi: Tier 1 e Tier 2

In passato, esistevano quattro categorie distinte di obbligazioni subordinate. Le obbligazioni subordinate Tier 1 sono considerate le più rischiose, e in caso di default, gli investitori rischiano di perdere l’intero capitale investito, ma sono anche le più remunerative in termini di rendimento.

Rimborsi e Conversioni

Una delle sfide principali legate alle obbligazioni subordinate riguarda il rimborso in situazioni di difficoltà finanziarie o di insolvenza dell’emittente. A partire dal 2016, è stato introdotto il meccanismo del “bail-in”, che prevede la svalutazione degli strumenti finanziari dell’emittente in caso di difficoltà finanziarie. 

In questo processo, le azioni vengono svalutate per prime, seguite dalle obbligazioni ibride, dalle obbligazioni subordinate e infine dalle obbligazioni senior. Questo meccanismo mira a proteggere i contribuenti e a trasferire parte delle perdite agli investitori e ai detentori di obbligazioni.

Un altro aspetto importante delle obbligazioni subordinate è la loro possibilità di essere convertibili. Questo significa che i titolari hanno il diritto di convertire le obbligazioni in azioni in una data di scadenza prestabilita. 

Tuttavia, questa opzione comporta l’accettazione di un maggiore rischio, poiché i titolari diventano azionisti dell’azienda e rinunciano al diritto al pagamento delle cedole, ricevendo invece una parte degli utili eventualmente distribuiti. In compenso, se l’azienda ha successo, i guadagni potrebbero aumentare notevolmente.

Conclusioni

Le obbligazioni subordinate rappresentano uno strumento finanziario con un profilo di rischio superiore rispetto alle obbligazioni senior, ma con potenziali rendimenti più elevati. La loro struttura di rimborso ritardato le rende attraenti per gli investitori disposti a prendere maggiori rischi per ottenere un rendimento più elevato. 

Tuttavia, è fondamentale comprendere appieno i rischi associati a queste obbligazioni e valutare attentamente la propria strategia di investimento prima di acquistarle. Inoltre, le obbligazioni subordinate sono soggette a regolamentazioni specifiche e a cambiamenti normativi, pertanto è importante rimanere informati sulle condizioni di mercato e le leggi vigenti.

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