Polizze vita index linked convengono?

20 Luglio 2011

polizze index linked convengono

Polizze Index linked: cosa sono, come funzionano, quali rischi comportano

Le polizze vita index linked sono contratti assicurativi composti da un’obbligazione zero coupon e da un derivato finanziario. Il loro obiettivo è quello di permettere all’investitore di ottenere un rendimento analogo a quello offerto dal mercato azionario senza per questo correrne il rischio.

Apparentemente le index linked sono polizze finanziarie prive di rischio, poiché la protezione del capitale a scadenza impedisce loro di subire crolli nel controvalore investito anche in caso di discesa forte dei mercati azionari. Tuttavia esse comportano rischi enormi per quanto riguarda la solidità dell’emittente. Ed è proprio a causa del default di uno di questi, insieme con il ribasso dei tassi di interesse, che gli investitori hanno perso interesse per queste polizze.

Index Linked: definizione e caratteristiche

Una polizza index linked è un contratto assicurativo a premio unico a fronte del quale la compagnia si impegna a pagare a scadenza un importo variabile pari al capitale versato più una “cedola premio” che potrà anche essere assente qualora l’andamento del mercato sottostante sia stato sfavorevole.

A differenza delle polizze vita tradizionali che investono in un fondo assicurativo a gestione separata, le index linked sono strumenti finanziari composti da due elementi base:

  • un’obbligazione senza cedole (zero coupon) emessa da un soggetto terzi rispetto alla compagnia di assicurazioni che “garantisce il rimborso del capitale”
  • un derivato, sovente un’opzione rialzista (call) su un indice finanziario, un paniere di titoli o una valuta, che permette di ottenere la “cedola premio”.

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Ecco, in definitiva, come funziona il meccanismo. Una compagnia di assicurazione si mette d’accordo con una banca che emette un titolo privo di cedole con scadenza paria quella della polizza index linked che sarà “costruita”. A quella scadenza il titolo rimborserà il valore nominale (100), ma in fase di emissione costerà meno di 100 per effetto dello scomputo degli interessi.

Tale differenza è usata per sottoscrivere un derivato il cui valore dipenderà dall’andamento dell’indice sottostante. Alla scadenza il rimborso del capitale è “garantito” dalla presenza del bond, mentre qualora il mercato sottostante fosse sceso sotto la quotazione di partenza,  il valore del derivato si azzererebbe, permettendo all’investitore di “proteggere” il suo denaro, almeno in termini nominali perché l’inflazione non rientra nel computo.

Questo meccanismo ha funzionato molto bene in passato grazie alla presenza di alcune condizioni che oggi non sono più presenti. Di solito chi investiva in polizze vita index linked lo faceva perché voleva fare un investimento che gli desse un rendimento modesto ma certo, pur sottovalutando i veri rischi che questi prodotti nascondono. Oggi è possibile investire in modo redditizio ma prudente usando alcuni semplici accorgimenti che ti permetteranno di impostare una strategia di investimento personalizzata.

I rischi ed i costi delle polizze index linked

A differenza delle polizze vita tradizionali il cui valore è garantito dalla presenza della gestione separata, le index linked poggiano la loro garanzia unicamente sulla solidità dell’emittente il bond zero coupon in cui il premio versato viene investito per la maggior parte.

Il fallimento della Lehman Brothers ha messo in crisi diversi contratti index linked costringendo alcuni nomi importanti del mondo bancario ed assicurativo ad intervenire per risarcire gli investitori. Questo è il pericolo maggiore insito nei contratti di questo tipo, che ricordo essere strumenti finanziari dall’elevato rischio, dalla notevole complessità e dai costi alti.

Non tutto il capitale versato, infatti, viene usato per comprare il bond zero coupon ed il derivato, perché una parte importante (che arrivava tranquillamente all’8%) veniva trattenuta dalla compagnia a titolo di rimborso spese (caricamento). Inoltre non tutto l’incremento del sottostante è riconosciuto al cliente, dato che una parte dello stesso è trattenuto dalla compagnia.

Il bond sottostante e il derivato, peraltro, erano molto poco scambiati il che rendeva particolarmente costoso il rimborso anticipato di queste polizze qualora avessimo avuto bisogno di rientrare in possesso dei nostri soldi prima della scadenza.

Ma come mai in passato le index linked prosperavano mentre ora non sono più così “sulla breccia”? Le ragioni sono essenzialmente tre.

LA DISCESA DEI TASSI DI INTERESSE

Il prezzo di uno zero coupon bond è inversamente proporzionale al livello dei tassi di interesse in vigore al momento della sua emissione. Tanto maggiori sono i rendimenti, tanto inferiore sarà il prezzo dell’obbligazione e viceversa. Il ribasso dei rendimenti ha fatto sì che oggi gli zero coupon abbiano quotazioni “troppo vicine a 100” per ammortizzare i costi e permettere l’acquisto del derivato.

Un futuro rialzo dei tassi potrebbe alla luce le polizze index linked che nel momento in cui scrivo sembrano ormai fuori moda.

LA SALITA DELLE BORSE

L’industria finanziaria tende a proporre ciò che gli investitori chiedono, a prescindere dal fatto che sia la soluzione ottimale oppure no. Sovente la richiesta di sicurezza appare dopo un prolungato ribasso delle borse quando gli investitori, scottati dai ribassi, cercano quella sicurezza che pochi mesi prima disprezzavano nel nome dell’alto rendimento.

Oggi le borse stanno salendo e il focus degli investitori è più sul rendimento che non sui rischi. Tuttavia molti stanno correndo rischi eccessivi che non sono stati in grado di valutare, e al primo crollo dei mercati scapperanno bruciandosi i portafogli. A quel punto saranno i clienti ideali per contratti di questo tipo, molto costosi e potenzialmente poco redditizi.

LA GIUSTA PERCEZIONE DEL RISCHIO EMITTENTE

Fino al 2008 nessuno era preoccupato dal fatto che un’obbligazione potesse fallire. Pochi leggevano i prospetti informativi per sapere dove i loro soldi fossero investiti e bastava al parola “assicurazione” a tranquillizzare gli animi. Solo dopo il default di grandi banche a livello mondiale ci si è resi conto che la realtà era diversa da come ce la eravamo immaginata.

Pensavamo di aver stipulato un contratto con un’assicurazione solida, mentre ci siamo trovati di fronte alla possibilità concreta di perdere tutto il nostro capitale. La maggiore consapevolezza da parte degli investitori ha messo K.O. le polizze index linked, almeno per ora.

Come avrai capito la mia opinione sulle assicurazioni vita index linked non è positiva. Esse sono contratti che possono farti perdere per intero il tuo capitale nel caso peggiore e farti guadagnare di meno della crescita del sottostante nel caso favorevole.

Alla larga dalle polizze index linked, se mai dovessero ritornare in auge!!

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari