Conti deposito sicuri, fino a quando?

2 Novembre 2022

conti deposito sicuri

I conti deposito sono un’opportunità che vale la pena cogliere oppure devi concentrarti su altro? Ecco la nostra opinione.

I conti deposito saranno sicuri nel 2023?

I conti deposito sono prodotti finanziari emessi dalle banche, garantendo ai risparmiatori degli strumenti d’investimento nel breve periodo. Possono essere sia in forma di depositi liberi che vincolati.

Sul piano della sicurezza hanno caratteristiche simili ai conti correnti. La differenza però è che la loro presenza sul mercato è relativamente nuova. Tuttavia, c’è chi ritiene che un conto deposito abbia rischi maggiori rispetto ad altre forme di risparmio. 

A tal proposito, però, basta considerare le condizioni del sistema bancario in Italia: ad oggi non esistono istituti realmente a rischio. Tuttavia, ti consigliamo di effettuare un’analisi a livello di affidabilità prima di investire. Ad esempio, nel caso di Poste Italiane i depositi sono gestiti anche dal Ministero dell’economia e quindi hanno un profilo di rischio molto basso, simile ai Titoli di Stato.

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L’altra regola per evitare rischi è quella di diversificare i propri depositi. Il limite di rimborso fissato a 100.000 euro è un livello che stimola la diversificazione con diversi prodotti su diverse banche. Questo atteggiamento ti permette di limitare il rischio ed evitare di avere un massimale unico per i due prodotti (il rimborso di massimo 100.000 euro per depositante anche nel caso abbia più prodotti).

Scopriamo ora quali sono i rischi da valutare nello specifico prima di approcciare a questa forma di investimento.

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I rischi dei conti deposito

Anche i conti deposito presentano dei rischi da tenere in considerazione. In particolare, ne troviamo tre tipologie:

  • Rischio di credito: la banca potrebbe trovarsi in uno stato d’insolvenza tale da non poter più restituire al risparmiatore il capitale investito. Il rischio diventa concreto solo nell’ipotesi in cui i capitali depositati superino quota 100.000,00 euro. Entro questa soglia i capitali sono tutelati dallo Stato con la garanzia del fondo interbancario. 
  • Rischio regolamentare: possono esserci delle modifiche legislative nel tempo e le garanzie inizialmente proposte potrebbero essere cambiate.

Rischio di reinvestimento: una volta terminato il vincolo temporale del deposito, l’investitore dovrà scegliere un nuovo conto deposito a tassi altrettanto interessanti. Inoltre i tassi sui conti deposito sono strettamente legati alle condizioni dell’istituto creditizio. Se la banca vivrà un periodo di sofferenza finanziaria, avrà necessità di reperire capitali offrendo tassi più alti.

Cosa succede se la banca fallisce? Ci sono garanzie?

In quest’ultimo decennio, a partire dal 2011, abbiamo vissuto diversi default di banche italiane. Questo ha portato all’arrivo nel nostro ordinamento del cosiddetto “bail-in“: si tratta del salvataggio della banca, effettuato tramite i depositi di alcuni clienti con prodotti rischiosi a carico. 

Tuttavia, il rimborso dei depositi, dei certificati di deposito nominativi e il pagamento degli assegni circolari, delle carte prepagate dotate di codice Iban, è garantito dal Fondo Interbancario di Tutela Depositi (FITD).

Il FITD interviene quando non ci sono più fondi per rimborsare i debiti della banca. In questo caso, parte procedura concorsuale analoga al fallimento, chiamata liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria.

Come agisce il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FIDT) è sottoposto alla vigilanza della Banca d’Italia. Si tratta di un consorzio a cui sono tenute ad aderire tutte le banche italiane, ad eccezione delle banche di credito cooperativo (che hanno nel loro ordinamento un sistema simile di tutela).

La tutela del FITD riguarda i conti deposito, vincolati e non, i conti correnti, gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi. Non sono coperti altri tipi di investimenti come titoli di Stato, obbligazioni e azioni.

Le modalità di rimborso delle somme sono attivate automaticamente. Il risparmiatore non deve attivarle personalmente o partecipare alla procedura di liquidazione della banca. Il rimborso viene effettuato dal Fondo Interbancario entro 30 giorni dagli effetti prodotti dalla procedura di liquidazione coatta amministrativa della banca.

I conti deposito sono un investimento valido?

La scelta di un conto deposito va valutata in relazione alla propensione al rischio dell’investitore. Gli standard di sicurezza sono molto elevati, ma al tempo stesso ci sono rendimenti più bassi rispetto ad altre tipologie di investimento, come ETF e mercato azionario.

Con una propensione al rischio molto bassa, il conto deposito può rappresentare una valida soluzione di investimento. Se invece si è propensi ad affrontare un rischio più alto, meglio puntare su un’altra tipologia di investimento.

In definitiva, i conti deposito vanno bene come “parcheggio” della liquidità ma non sono un investimento a tutti gli effetti. Infatti, non coprono l’inflazione a lungo termine e implicano un nomadismo alla ricerca di alternative valide.

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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari

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