Come Usare i BTP per Abbattere le Imposte

7 Dicembre 2018

come compensare le minusvalenze con i btp e pagare meno tasse

Usare i BTP per compensare le minusvalenze e pagare meno imposte è possibile. E la fine dell’anno è il momento ideale per farlo, mettendo ordine nella propria posizione fiscale e ottimizzando le tasse da pagare.

Purtroppo la tassazione delle attività e dei prodotti finanziari rappresenta un problema per molti investitori. Alcuni di essi danno troppa importanza alla materia, finendo con il fare scelte inopportune con il solo scopo di recuperare le minusvalenze pregresse.

Altri, al contrario, sottovalutano l’aspetto fiscale e si comportano come se lo Stato non fosse il socio occulto di ogni investitore che pretende la sua parte in modo non sempre corretto. Ecco allora come fare per cercare di ottimizzare le imposte che pagheremo, senza stravolgere la strategia di investimento.

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Tassazione Interessi e Rendite Finanziarie 2019

Le minusvalenze pregresse possono essere compensate con plusvalenze realizzate nello stesso anno e nei quattro successivi. Ciò significa che al 31 dicembre 2019 scadranno le minusvalenze realizzate nell’anno 2014. Dal 1 gennaio 2019 esse non potranno più essere “compensate”.

Difficilmente le banche si occupano di avvertire i clienti di questo aspetto. Spetta quindi a te andare a verificare la tua posizione fiscale. Se, come tutti, hai scelto il regime amministrato, delegando la banca agli adempimenti, controlla lo “zainetto fiscale“. Esso è un prospetto che riassume la tua posizione in termini di minusvalenze con il dettaglio del loro termine di utilizzo.

Se ti sei accorto di avere delle minusvalenze create nel 2014 allora puoi pensare di usare i BTP per recuperarle, evitando di perdere un credito di imposta.

Come Abbattere le Imposte Grazie ai BTP

I BTP generano due tipi di guadagno:

  • i redditi di capitale, che purtroppo non sono deducibili
  • i redditi diversi, che si possono compensare con minusvalenze precedenti.

I primi sono formati dagli interessi e dal rateo maturato sullo scarto di emissione, i secondi dalla differenza tra il prezzo di vendita di un BTP e quello di acquisto, al netto del rateo sul disaggio.

Per conoscere esattamente l’ammontare del guadagno compensabile dovresti conoscere il corso super secco, ossia la quotazione di vendita e quella di acquisto “nettata” dal rateo di disaggio maturato. Se la cosa ti appare troppo complessa, ignora il problema e concentrati sulla differenza tra il valore di mercato del titolo e il prezzo di acquisto.

Quello che otterrai è una buona proxi della plusvalenza compensabile. Ad esempio, se un BTP oggi quota 101 mentre tu lo hai pagato 95, il guadagno compensabile ammonta a circa il 6%. Se hai investito 100.000 € in quel titolo, vendendolo ora avrai un guadagno di 6.000 € sul quale non pagherai le imposte, se hai un analogo credito fiscale da minus.

Quello che ti consiglio di fare, se hai delle minusvalenze in scadenza, è di vedere se hai dei BTP o delle obbligazioni comprate tempo fa ed in forte utile. Così monetizzerai un guadagno che andrà a compensare le minusvalenze precedenti, permettendoti il loro recupero.

Se il titolo che vuoi vendere è redditizio anche ai prezzi attuali, ricompralo il giorno dopo. In questo modo lo avrai in carico ad un prezzo fiscale maggiore e pagherai le imposte solo in caso di rialzi del prezzi a partire da oggi.

Nell’esempio precedente pagherai imposte solo se al momento della seconda rivendita il titolo quoterà più di 101, perché quello è il nuovo prezzo di acquisto.

I BTP più favoriti sono quelli indicizzati all’inflazione perché il loro valore di mercato è cresciuto più in fretta per effetto della svalutazione monetaria, ma anche i BTP e le obbligazioni standard vanno bene. A patto che l’operazione nell’insieme sia conveniente tenuto conto dei costi.

I Costi del Recupero Fiscale

Vendere un titolo prima della scadenza per poi ricomprarlo il giorno seguente comporta una serie di costi che è bene tu conosca.

Anzitutto pagherai due volte la commissione bancaria: una sulla prima vendita e l’altra sul riacquisto successivo. Immaginando di pagare lo 0,20% ad operazione, lo 0,40% del capitale movimentato se ne andrà per colpa dei costi. In secondo luogo se il titolo è poco liquido, il prezzo a cui venderai il bond sarà inferiore a quello al quale lo ricomprerai.

Con i BTP non hai questo tipo di problema, perché le differenze tra prezzo di vendita e di acquisto sono minime, tuttavia da un giorno all’altro il prezzo varia. E potresti ricomprare più caro ciò che hai venduto.

Il recupero fiscale delle minusvalenze è un’attività che va valutata con attenzione, caso per caso. Ma che in alcune situazioni fa davvero la differenza, soprattutto se hai dei begli utili che possono essere monetizzati prima che le minusvalenze scadano.

Risorse Utili

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Giacomo Saver