2020: cosa sta succedendo alle obbligazioni?

12 Ottobre 2020

2020 obbligazioni in tensione

In Europa le nuove emissioni di obbligazioni hanno raggiunto i 1360 miliardi di €. +26% rispetto al 2019, ma i tassi sono a zero. Qualcosa sta per succedere.

Banche centrali dixit

Il motivo delle tensioni sul mercato dei bond deriva, principalmente, dall’attività delle Banche Centrali. Queste, nel corso degli ultimi 12 anni, hanno influito molto sull’andamento dei mercati finanziari attraverso manovre di politica monetaria sempre più sofisticate.

Esse, tuttavia, hanno creato i germi di una nuova era caratterizzata da rischi crescenti per gli investitori che si accontentano delle briciole offerte dai bond.

In particolare ecco una breve cronistoria di ciò che hanno fatto FED e BCE per fronteggiare le crisi recenti, alterando il funzionamento dei mercati.

Dubbi su dove investire? Siamo qui per te

  • 2008: Ben Bernanke promette di “gettare denaro da un elicottero” pur di salvare il sistema finanziario globale dalla crisi di liquidità provocata dal fallimento Lehman;
  • 2012: con la storica espressione “whatever it takes” Mario Draghi salva il debito pubblico italiano e l’Euro. Seguono acquisti massicci di BTP da parte della BCE;
  • 2020: nella notte del 19 marzo Christine Lagarde vara il PEPP. Si tratta di un progetto di acquisto di bond pubblici da parte della BCE per 750 miliardi di Euro;
  • Settembre 2020: Jerome Powell annuncia un cambiamento di fondo della politica monetaria Usa. Di fatto il supporto ai mercati diventa illimitato.

Le premesse per una tensione in ambito obbligazionario ci sono tutte.

2020: per le obbligazioni finisce un’era

Nei nostri portafogli (che puoi scaricare gratis qui), ci muoviamo con molta attenzione in ambito obbligazionario. Infatti se da un lato siamo convinti che i bond siano un componente indispensabile di ogni portafoglio finanziario, dall’altro qualcosa è cambiato.

Il grafico che segue mostra l’andamento del tasso di rendimento dei BTP a 5 anni dal 1989 ad oggi:

tassi-btp-5-anni

È immediato constatare come, fino al 2008, i rendimenti del BTP siano rimasti abbastanza stabili. Tuttavia a partire dagli anni successivi abbiamo assistito ad una discesa costante dei guadagni. Oggi ci troviamo di fronte ad un livello difficilmente comprimibile.

Il nuovo ruolo dei bond e i loro rischi

Le obbligazioni sono più rischiose oggi di quanto non lo siano mai state. E la causa è soprattutto il comportamento degli stessi investitori. Che non accettano che i bond non siano più redditizi.

Ecco i due principali pericoli che incombono su chi non si rassegna al nuovo scenario.

Effetto rating

INWIT, la società per le torri della telefonia, ha lanciato un bond per un miliardo di euro. La domanda è stata 4,5 volte l’offerta, nonostante il rating BBB. Terna, invece, ha piazzato un bond con cedola 0,375% lorda. Stesso rating di INWIT.

Si tratta di casi esemplari. La fame di obbligazioni è tale per cui gli investitori sottovalutano i rischi. Non ha senso, infatti, che un emittente con tripla B di rating offra un rendimento lordo dello “zero virgola”.

L’accettazione incondizionata di rendimenti risibili fa perdere di vista la solidità dell’emittente. Mentre il peggioramento della situazione emergenziale potrà comportare nuovi default con perdita integrale del capitale.

Effetto duration

Nel tentativo di migliorare le performance gli investitori comprano BTP e titoli con scadenza sempre più lunga. Ciò implica rischi di perdita di prezzo notevole in caso di tensioni sul mercato.

Un rialzo dei rendimenti richiesti dell’1%, ad esempio, provocherà una discesa del 20% delle quotazioni di un bond ventennale.

Mentre in passato i portafogli bond only erano redditizi e sicuri, da oggi non sarà più così. Occorrono strumenti nuovi e strategie efficaci per ottenere al tempo stesso redditività e sicurezza. Guardando oltre il muro del giardino dei bond.

Think different, invest differently.

Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari