
Il crollo dei mercati finanziari nel 2020 era nell’aria. Ma sono stati gli errori prevedibili commessi dagli investitori che sono costati migliaia di euro.
Mercati finanziari 2020: le premesse del crollo
Pensare che la discesa dei mercati finanziari del 2020 fosse del tutto inattesa è sbagliato. Già nel 2019, infatti, c’erano state indicazioni di una possibile correzione.
A titolo di esempio i clienti dell’Investment Club erano stati avvertiti. A loro, inoltre, avevamo indicato la nostra posizione in proposito e detto cosa fare. Quello che nessuno immaginava, tuttavia, erano la velocità e l’intensità del crollo.
Ecco, in breve, le premesse per quello che sarebbe diventato uno dei peggiori ribassi della storia dei mercati.
Alternanza di anni
I ribassi dei mercati sono fenomeni ciclici. Secondo uno studio fatto dal Sole24 ore, infatti, essi sono più frequenti di quanto si creda. In breve:
- ribassi del 5% o più accadono ogni 6 mesi
- discese del 10% una volta ogni 2 anni
- tonfi del 15% una volta ogni 3,5 anni
- crolli del 20% o più una volta ogni 6 anni.
Dopo un 2019 scoppiettante era logico attendersi una pausa. In aggiunta è utile ricordare che il 2020 non è ancora finito, per cui tutto può ancora cambiare.
Mercati in crescita, economia in rallentamento
Nonostante una recessione così forte non fosse prevista era noto che le economie stavano rallentando. Stati Uniti e Cina, infatti, erano alle prese con una crescita che dava evidenti segni di cedimento.
La crescita delle quotazioni azionarie, seppur lontana dalla creazione di una bolla, prima o poi avrebbe dovuto adeguarsi.
Tensioni economiche e politiche
La guerra commerciale tra USA e Cina si è allargata diventando una questione politica oltre che economica. Il predominio tecnologico nel campo della trasmissione dati 5G è solo un esempio.
Inoltre l’uccisione del generale Soleimani ha acuito le tensioni tra gli Stati Uniti e il Medio Oriente, favorendo un clima di instabilità che non piace ai mercati.
Crescita del debito
Sebbene le quotazioni non fossero in una bolla speculativa è innegabile che l’iniezione di liquidità da parte delle banche centrali abbia avuto effetto. Queste ultime, in definitiva, hanno permesso la creazione di più debito e hanno, in una certa misura, inflazionato le quotazioni di tutti i titoli.
Le conseguenze del crollo per gli investitori
Il comportamento autolesionista degli investitori ha reso drammatico il crollo dei mercati finanziari nel 2020. Gli errori commessi, in breve, hanno avuto due conseguenze.
Da un lato essi erano prevedibili ed evitabili. Dall’altro, invece, hanno contribuito ad amplificare la caduta. Fare le cose giuste in un frangente come quello è stato difficile. Ma chi ha seguito le indicazioni date all’interno del servizio Investment Club ha superato con successo anche questa fase.
Enfasi sul breve periodo
Il 2019 è stato un anno molto buono. A causa di ciò molti investitori hanno razionalizzato la propria “avidità”. Essi, in definitiva, hanno corso rischi eccessivi nella convinzione di “seguire il mercato” e uscire per tempo.
La mancata consapevolezza del fenomeno del ritorno in media ha ingannato gli investitori. Questi ultimi, infatti, credevano che il rialzo continuasse in modo indefinito.
Travaso tardivo della liquidità
A causa della scarsa redditività dei prodotti obbligazionari banche e consulenti hanno incoraggiato in ritardo la sottoscrizione di fondi bilanciati. Poiché questi ultimi devono per forza comprare azioni, essi hanno contribuito alla crescita delle quotazioni.
Per contro l’investitore non attento alle proprie scelte si è trovato in casa un portafoglio troppo rischioso. A causa di ciò molti hanno venduto non appena le cose si sono messe male.
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Market timing
L’investitore inconsapevole ritiene, a torto, che per guadagnare sia necessario entrare e uscire dal mercato. Vendendo durante il crollo queste persone hanno consolidato una perdita. Al tempo stesso essi hanno mancato il rimbalzo successivo.
In altre parole, gli investitori si sono fatti condizionare da ciò che stavano vedendo e non da cosa li avrebbe aspettati poi. A causa del market timing l’investitore Usa ha perso in media il 50% delle performance.
A fronte di un guadagno medio annuo del 9,96% dell’S&P 500, infatti, l’investitore ha portato a casa solo il 5%. Tentare di “tradare il mercato” è un gioco perdente.
Controllare l’andamento futuro dei mercati è impossibile. Tuttavia chi controlla se stesso nell’applicazione disciplinata di un metodo rigoroso alla lunga guadagna. A patto di essere seguito da un professionista che lo supporta.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari
Francamente, non comprendo di quale disastro si parli, visto che le azioni mondiali da inizio anno perdono poco più del 3%, una percentuale irrilevante sui mercati azionari. Vero è in pochissimi giorni abbiamo assistito ad un calo biblico seguito da una ripresa epica delle quotazioni. Un consulente sostiene che i mercati sono inefficienti e che questi movimenti sono programmati per consentire a chi ha i soldi (non si riferisce a semplici milionari ma “ eletti”) di arricchirsi ulteriormente. Spero e credo che non sia così. In ogni caso, credo che una riflessione ed un’ indagine seria delle Autorità preposte su questi movimenti anomali andrebbe fatta. In America vi è un uomo al potere un po’ “ambiguo”. E tra poco ci saranno le Elezioni Presidenziale….Ferdinando
in questi tre mesi di covid 19 ne ho viste di tutte, virologi che si contraddicevano tra loro, Guru dell\\\’alta Finanza che si contraddicevano tra loro, molti risparmiatori hanno venduto ed hanno sbagliato. Probabilmente molti fondi comuni ne hanno approfittato per fare spesa a basso prezzo. La finanza comportamentale avrebbe dovuto suggerirci o di stare fermi oppure di acquistare. Chi ha comprato a basso prezzo con il mercato al minimo oggi gongola. C\\\’è da dire che con una crisi così pesante i mercati abbiano ripreso in modo sorprendente. Un normale investitore dovrebbe continuare a fare i suoi investimenti come se nulla fosse senza badare a tutte le dicerie dei mercati.
Era da dicembre 2019 che stavo dietro ai signori promotori Finanziari poiché anche uno sprovveduto come me aveva fiutato il pericolo dopo un 2019 così proficuo, ma niente da fare mi hanno convinto a lasciare tutto invarito così ci ho rimesso le penne dovrebbero licenziarmi certi marrani.
Sono d’accordo con Ferdinando, anzi sono stato felice che anche a qualcun’altro sia spuntato il dubbio di una strategia. Dove c’è un tale potere di denaro è lecito aspettarsi manovre per moltiplicarlo. In genere non mi piacciono le teorie complottiste ma qui parlerei di strategia pianificata….
…ai danni dei pesci piccoli, che giocano onestamente
@ Giovanni
Concordo al 100%. È esattamente quello che abbiamo fatto nell’Investment Club.
@ Stefano
Non per difendere i promotori, ma anche un profano può avere fortuna una volta nella vita. Investire è ben diverso dal “prevedere”. Se pensa che ci sia qualcuno che sa in anticipo cosa accadrà purtroppo è fuori strada.