
Ha ancora senso investire in oro oggi? Perché farlo, i migliori strumenti che offre il mercato, le previsioni sull’andamento del prezzo e consigli pratici.
Perché investire in oro?
Conviene investire in oro? Per rispondere a questa domanda dobbiamo esaminare i vantaggi della detenzione del metallo da parte di un investitore consapevole che voglia ottimizzare il rapporto rendimento/rischio del proprio portafoglio finanziario. O che, al contrario, voglia proteggere il proprio capitale da momenti difficili.
Il prezioso, oltre ad essere il bene rifugio per eccellenza, è poco o nulla correlato con le altre classi di attivo tradizionali, come azioni e obbligazioni. Ciò permette di ridurre il rischio complessivo di un portafoglio, a parità di rendimento. In particolare c’è stata una correlazione negativa tra il gold e:
- azioni dei Paesi Emergenti (-56%)
- obbligazioni europee (-31%)
- bond ad alto rendimento (-25%).
La guerra in Ucraina, inoltre, ha gettato il mondo nell’incertezza, mentre le parole di Powell circa la persistenza dell’inflazione nel sistema economico propendono per tutte quelle classi di attivo in grado, quanto meno, di mantenere inalterato il valore del capitale nel tempo.
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Come investire
I modi con cui un risparmiatore/investitore può detenere il metallo sono essenzialmente due. Da un lato abbiamo l’acquisto di oro fisico, nei modi che vedremo più avanti. D’altro lato è possibile usare appositi strumenti finanziari che permettono di ottenere la stessa performance del metallo senza correre i relativi rischi e costi.
Il nostro consiglio è investire sempre e solo in oro finanziario, per evitare i costi di transazione applicati alle compravendite del metallo e gli oneri connessi con la sua detenzione in un luogo sicuro. Chi voglia conservare il prezioso in casa, infatti, dovrà stipulare apposite polizze assicurative contro i furti. Oppure “affittare” una cassaforte o una cassetta di sicurezza in cui detenerlo.
Cosa determina la quotazione dell’oro
Da sempre l’umanità è affascinata dal metallo giallo. Ad esempio nel 3600 A.C. gli egizi per primi fusero l’oro che mille anni dopo era già usato in Mesopotamia per la produzione di gioielli, prevalentemente a scopo funerario. Oggi il prezioso non è solo usato per la produzione di monili ed accessori, ma trova applicazione in molti ambiti industriali quali, ad esempio, l’elettronica e la medicina.
I fattori che determinano il prezzo dell’oro sono molteplici. Quelli che seguono sono i principali.
Riserve auree delle banche centrali
Secondo il World Gold Council le banche centrali del pianeta hanno iniziato in tempi recenti ad avere una esposizione netta in oro positiva. In breve esse comprano più metallo di quello che vendono, con l’evidente scopo di mantenere una riserva di valore che non sia inflazionabile dall’emissione discrezionale di base monetaria. Ricordiamo, infatti, che il prezioso fin dall’antichità era considerato “moneta” per antonomasia.
Se la crescente domanda da parte degli istituti centrali spinge verso l’alto le quotazioni, l’andamento del dollari potrebbe comprimerla. Il prezzo dell’oro è generalmente inversamente correlato al valore del dollaro statunitense: un dollaro USA più forte tende a mantenere il prezzo dell’oro più basso e più controllato; un dollaro americano più debole potrebbe far aumentare il prezzo dell’oro.
Ciò accade perché di solito le persone comprano il metallo quando il dollaro è debole, mentre lo vendono quando il dollaro è forte.
Domanda di gioielli e industria
India, Cina e Stati Uniti sono i maggiori consumatori di oro per gioielleria in termini di volume, secondo quanto afferma il World Gold Council. La domanda è in forte espansione e questo influenza direttamente i prezzi. Il mercato dei metalli preziosi, infatti, presenta un’offerta rigida. Ciò significa che la quantità estratta non è espandibile nel breve periodo.
Un aumento della richiesta, quindi, avrà un effetto piuttosto forte sui prezzi. Allo stesso modo una contrazione della domanda farà scendere le quotazioni del metallo in modo piuttosto repentino.
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Richiesta di protezione
Nelle fasi di incertezza economica e/o politica gli individui mirano, anzitutto, alla protezione del livello attuale di ricchezza. Non a caso le crisi finanziarie, come lo scoppio della bolla speculativa del 2000 o la Grande Crisi del 2007-2008, hanno spinto verso l’alto la quotazione del metallo.
Anche la riduzione del livello dei tassi di interesse fa crescere il valore del prezioso. In questi casi, infatti, il mancato guadagno derivante dalla perdita di remunerazione è risibile e spinge verso l’investimento alternativo. Anche i periodi di inflazione tendono a rivalutare l’oro. Questo, infatti, dovrebbe mantenere inalterato il proprio valore in virtù della sua natura di bene reale.
L’offerta
Come abbiamo visto la quantità di metallo estratta resta abbastanza costante, per lo meno nel breve termine. Occorre però evidenziare come dal 2000 in poi l’attività estrattiva si sia ridotta. Tutto l’oro facile, in breve, è già stato estratto mentre la ricerca di nuovi giacimenti è un’attività lunga e dispendiosa in termini di risorse. Ciò implica un maggiore impatto sull’ambiente, poiché il prezioso va estratto da miniere sempre più profonde, con rischi crescenti per chi vi lavora.
Previsioni sull’andamento del prezzo dell’oro
Da febbraio a marzo 2022 la quotazione dell’oro, in euro, è salita del 20% circa, per poi flettere del 7% circa nel mese successivo. Il grafico che segue mostra quali siano le prospettive future per il metallo.

La discesa sotto la linea di tendenza rialzista di breve periodo (linea nera obliqua) ha decretato la fine del movimento rialzista che aveva fatto impennare le quotazioni in concomitanza con l’aggravarsi della crisi Ucraina e la recrudescenza inflazionistica. Se la quotazione dell’ETC che abbiamo esaminato (il WisdomTree Physical Gold) resterà sopra i 166 € il movimento al rialzo di lungo periodo potrà continuare.
Una chiusura prolungata al di sotto di quel livello, invece, mostrerebbe una tendenza ribassista per il metallo che troverebbe un primo argine a 162 €. Una risoluzione del conflitto e il conseguente allentamento delle tensioni geo-politiche potrebbero far scendere il metallo fino a 147 €.
Il nostro consiglio è di essere cauti con l’acquisto di oro oggi. Chi, al contrario, ha già il metallo in portafoglio farà bene a tenerlo a meno che non si realizzi uno degli scenari appena visti.
Investire in oro fisico
Si tratta dell’opzione più rischiosa e più costosa. Infatti il differenziale tra il prezzo di acquisto e di rivendita applicati dagli intermediari è piuttosto alto. L’investitore interessato farà bene a rivolgersi a soggetti abilitati, con una presenza sul mercato pluriennale, che applichino spread ridotti e costi trasparenti. Quelle che seguono, invece, sono le modalità con cui si può avere fisicamente il metallo in casa.
Lingotti
Sono barre di metallo fuso, di solito puro (24 carati), di dimensioni variabili. Il vantaggio dei lingotti grandi sta nella semplicità di conservazione. Essi però sono poco liquidi poiché non si possono vendere in parte. I lingottini, al contrario, sono più maneggevoli, consentono la vendita di importi piccoli, sono poco ingombranti ma si possono perdere.
Se vuoi investire in oro fisico la scelta del lingottino è la via migliore, anche alla luce del fatto che si possono custodire in luoghi diversi, riducendo così i rischi di furto.
Monete
Le monete d’oro venivano coniate dai governi nei tempo passati. Esse hanno un premio compreso tra l’1% ed il 5% rispetto al valore del metallo che le compone. Si tratta di oggetti belli da vedere, il cui valore dipende anche dal tipo di moneta, nonché dalla sua rarità.
I vantaggi delle monete rispetto ai lingotti sono:
- trasparenza dei prezzi, disponibili sulle quotazioni ufficiali
- flessibilità: alcune monete sono coniate con un peso di un’oncia o meno
- accessibilità: le grandi città hanno commercianti specializzati.
Per contro le monete rare vanno evitate, poiché il loro smobilizzo potrebbe presentare problemi e costi aggiuntivi.
Gioielli
L’oro usato nella produzione di gioielli non è puro. Esso, infatti, è 18 carati, il che significa che su 24 parti della lega 18 sono d’oro, mentre le restanti sono argento, rame o palladio. A seconda delle proporzioni avremo l’oro giallo, bianco o rosso (o rosa).
La maggior gradevolezza dell’oggetto, la sua ricercatezza o disinteresse da parte del pubblico influenzano il valore del monile, che non dipende più solo dalla quotazione del metallo. A meno di considerarlo un acquisto di bene durevole sconsigliamo l’investimento in gioielli.
Investire in oro finanziario
Il modo più semplice e conveniente di investire nel metallo consiste nell’utilizzo di appositi strumenti finanziari. Essi si possono acquistare tramite banca, o attraverso una piattaforma di brokeraggio. Il vantaggio sta nel risparmio dei costi di conservazione e assicurazione e nella maggiore liquidità.
Lo svantaggio sta nel fatto che non si “tocca” fisicamente il metallo. Inoltre è bene operare con oculatezza, per evitare di correre rischi eccessivi connessi con la struttura intrinseca del prodotto. Ecco, qui di seguito, gli strumenti più diffusi.
ETC
Gli Exchange Traded Commodities, simili agli ETF, sono fondi passivi che replicano l’andamento del metallo. Ogni quota rappresenta una determinata quantità di prezioso, ad esempio un’oncia o una frazione della stessa. Il costo annuo di gestione è molto basso, di solito inferiore allo 0,50%.
Esistono, inoltre, sia ETC che coprono il rischio di cambio sia strumenti denominati in dollari. In questo secondo caso aumenta la diversificazione valutaria, ma anche il pericolo che una svalutazione della divisa riduca la redditività dell’operazione. Il punto di forza degli ETC sta nel fatto che i loro guadagni possono compensare minusvalenze pregresse, permettendo il recupero del credito fiscale.
Occorre, però, scegliere i prodotti a replica fisica. Solo in questo caso, infatti, si ha la garanzia della presenza di oro fisico in garanzia. Si evita, inoltre, il così detto effetto contango che colpisce i derivati che hanno il metallo come sottostante.
Futures e opzioni
I contatti derivati sono prodotti finanziari il cui valore dipende (deriva, appunto) dall’andamento di un’altra attività finanziaria detta sottostante. Nel caso dell’oro un future permette di guadagnare se il prezzo del metallo cresce (operatività long) o diminuisce (operatività short).
A causa dell’effetto leva, tuttavia, l’investitore può incorrere in perdite superiori al capitale inizialmente investito. Con le opzioni, invece, la perdita è predeterminata ed è uguale all’importo speso per l’acquisto. In particolare chi punta sul rialzo del metallo farà bene ad usare un’opzione call. Chi, al contrario, scommette su un suo ribasso potrà usare un’opzione put.
Usare derivati è complesso, rischioso e costoso. Non tutte le piattaforme, infatti, permettono l’operatività. Inoltre è necessario aggiornare quotidianamente l’investimento attraverso il pagamento o l’incasso di un margine di variazione, pari alla fluttuazione che l’investimento ha subito rispetto al giorno precedente. Infine è richiesta l’apertura di un apposito conto derivati, con costi ulteriori.
Azioni aurifere
L’investimento in azioni di società attive nell’estrazione, produzione o commercializzazione del metallo permette di fare un impiego indiretto in oro. Il valore dell’investimento, infatti, dipenderà indirettamente dalla quotazione del metallo il cui rialzo non provocherà necessariamente una salita delle azioni coinvolte nella stessa misurta.
Per contro le azioni, comprate singolarmente o attraverso fondi o ETF, permettono al possessore di incassare dividendi periodici, assenti se si detiene il metallo.
Quando comprare oro?
Il momento ottimale per acquistare il metallo si ha quando il mercato teme l’incertezza, sia essa connaturata con una crisi finanziaria, geopolitica od economica. Abbiamo già visto, ad esempio, come le tensioni globali che sono sfociate con il conflitto in Ucraina hanno fatto impennare la quotazione dell’oro.
Allo stesso modo quando si temono fiammate inflative l’oro rappresenta una buona opportunità di investimento. Un segnale positivo, ad esempio, si ha quando il prezzo del prezioso supera la media mobile a 200 giorni, aumentando le probabilità di un prolungato ciclo rialzista.
Alcuni speculatori usano due medie mobili. Ad esempio la coppia 100 giorni – 200 giorni o 50 giorni – 200 giorni. In questo caso il segnale di acquisto avviene quando la media mobile più breve interseca dal basso verso l’alto quella più lunga.
Tassazione
L’investimento in oro comporta il pagamento dell’imposta del 26% sulla plusvalenza. Se si tratta di oro finanziario sarà l’intermediario a calcolare e versare il dovuto. Nel caso in cui si sia effettuato l’acquisto presso un rivenditore di metallo fisico occorre conservare con attenzione la fattura. In caso di smarrimento del documento l’imposta sarà calcolata su un valore presunto del 25%, indipendentemente dal fatto che si sia realizzato o meno.
Quanto rende investire in oro?
Quella che segue è la disamina delle performance storiche dell’ETF WisdomTree sul metallo, considerato anche l’effetto valuta:
- 2017: -1,30%
- 2018: +2,45%
- 2019: +20,53%
- 2020: +13,17%
- 2021: +3,83%
- 2022 (dati a maggio): + 11,47%.
Negli ultimi 10 anni l’oro ha reso il 37% con una volatilità del 14%.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari