Mercati record: come evitare la trappola dell’ottimismo e investire con i piedi per terra

30 Luglio 2025

mercati ai massimi 2025

Un viaggio dentro il mercato: perché l’S&P 500 è di nuovo da record?

Molti, leggendo i giornali, si saranno accorti di una notizia ricorrente: l’indice americano S&P 500 ha raggiunto nuovi massimi storici. Sorge spontanea una domanda: cosa sta succedendo esattamente? E, soprattutto, è ancora un buon momento per investire? Per rispondere, dobbiamo fare un passo indietro e osservare la situazione non solo in superficie, ma nel suo contesto più profondo.

Il primo dato interessante è che questo record è calcolato in dollari. Poiché il dollaro si è indebolito, il valore per un investitore europeo, ad esempio, racconta una storia leggermente diversa. Ma la vera novità è l’atmosfera in cui questo rialzo è maturato. A differenza della rapida ripresa post-crollo di aprile, oggi il mercato è spinto da una forte euforia. Esistono indicatori, come il “Fear & Greed Index“, che misurano proprio il sentimento degli investitori. Oggi, questo strumento segna “avidità”.

Come ci ha insegnato il celebre investitore Sir John Templeton, i momenti migliori per acquistare sono spesso quelli in cui regna la paura, non l’euforia. Un’eccessiva fiducia collettiva, quindi, è il primo campanello d’allarme che ci invita alla riflessione.

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La sorprendente “irrilevanza di Trump” e il rischio della “scommessa”

Un tempo, un tweet del Presidente degli Stati Uniti poteva scuotere le borse mondiali. Oggi, questo “effetto Trump” sembra essersi attenuato. I mercati appaiono meno reattivi ai suoi annunci, come abbiamo visto con l’accordo sui dazi, che non ha generato il panico che molti si aspettavano.

Questa osservazione ci porta a una lezione fondamentale per chiunque investa i propri risparmi.

“Non ha senso far dipendere la performance del tuo portafoglio soprattutto se lungo periodo da un evento particolare perché diventa un portafoglio on off diventa un portafoglio giocata.”

In altre parole, legare il destino dei propri investimenti a una singola notizia, a un’elezione o a una dichiarazione politica, è come puntare tutto su un singolo numero alla roulette. Trasforma una strategia ragionata in una scommessa azzardata.

Le fondamenta nascoste: su quali pilastri si regge il mercato?

Se non sono le singole notizie a spingere il mercato, allora quali sono le sue reali fondamenta? Immaginiamo il mercato come un grande edificio, un Partenone. La sua stabilità non dipende da una singola, enorme colonna, ma da tante colonne robuste che ne sorreggono il peso.

Oggi, il mercato assomiglia proprio a questo.

  • Un rialzo “inclusivo”: non sono più solo 5 o 9 colossi tecnologici a trainare la crescita. Ora il rialzo è guidato da una base molto più ampia di aziende (il 7% dei titoli del Russell 3000, un indice che rappresenta quasi tutto il mercato USA). Un mercato che poggia su più colonne è, per sua natura, più solido e protetto.
  • Il risveglio degli emergenti: mentre gli occhi sono puntati sugli USA (+7% da inizio anno), i mercati emergenti, inclusa la Cina, hanno messo a segno una performance più che doppia (+17%). Questo ci dice che gli investitori stanno cercando valore in aree geografiche diverse, rendendo la crescita globale più equilibrata.

La nuova natura delle crisi: un pericolo chiamato eccesso di fiducia

Un’altra caratteristica del nostro tempo è la velocità delle crisi. Quella del Covid nel 2020 è stata emblematica: un crollo del 30% in poche settimane e un recupero in pochi mesi. Questa dinamica “crollo-e-recupero lampo” può creare una trappola psicologica molto pericolosa.

“[…] le persone possono aspettarsi che appena c’è un crollo, il crollo viene immediatamente recuperato. Questo può essere un problema.”

Questo eccesso di ottimismo porta a sottovalutare il rischio, perché si inizia a pensare che ogni discesa sia solo una breve e sicura occasione d’acquisto. Ma la storia ci insegna che non è sempre così.

La strategia corretta: evitare di trattare la Borsa come un “BOT “

Arriviamo quindi alla domanda finale: cosa fare? La situazione attuale, pur positiva in superficie, richiede un approccio ragionato. Il vero rischio non è un crollo imminente, ma un cambiamento di mentalità.

“Il vero rischio secondo me è proprio quello di trasformare il mercato azionario in una specie di bot […] cioè sale sempre e se scende scende poco e recupera.”

Un BOT è un titolo di stato a breve termine, considerato tra gli strumenti più sicuri. Il mercato azionario è l’esatto opposto: è per sua natura rischioso e soggetto a volatilità. Pensare che sia diventato un investimento facile e sempre redditizio è l’errore più grande che si possa commettere.

Navigare in questo scenario richiede quindi un’analisi attenta e una strategia chiara, che bilanci la prudenza a breve termine con le opportunità a lungo termine.

Per tradurre queste analisi in scelte concrete e per scoprire come un portafoglio diversificato può essere strutturato per affrontare le sfide e le opportunità attuali, abbiamo preparato un approfondimento pratico.

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La Redazione di Bert Consulting SCF

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