Permanent Portfolio 2021

30 Aprile 2021

permanent portfolio 2021

I portafogli permanenti offrono rendimenti stabili in diversi scenari. Essi sono particolarmente adatti quando i mercati sono ai massimi.

La filosofia dei permanent portfolios

I permanent portfolios sono portafogli finanziari costruiti secondo una logica precisa. Essi, noti anche come lazy portfolios, presentano due caratteristiche. In primo luogo richiedono pochissima manutenzione. Ad esempio un ribilanciamento annuale dei pesi è sufficiente, nella maggior parte dei casi.

Essi, inoltre, rifuggono ogni velleità di previsione. Partendo dall’assioma secondo cui i mercati sono imprevedibili, i portafogli permanenti ragionano per scenari. In breve la loro filosofia prevede un discreto numero di asset class poco correlate inserite in modo da blindare il portafoglio.

Grazie a ciò i lazy portfolios massimizzano la probabilità di performare bene in diversi scenari di mercato non noti a priori. Essi, in sintesi, renderanno bene sia con mercati al rialzo sia con mercati al ribasso. Ovviamente saranno più difensivi durante le fasi espansive, ma conterranno i ribassi e accorceranno il tempo di recupero durante le discese.

Se vuoi approfondire l’argomento e scoprire come costruire un portafoglio permanente da zero usando ETF selezionati dai nostri esperti, segui il webinar del 3 maggio 2021 in diretta streaming.

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La performance dei lazy portfolios

Il grafico che segue mostra l’andamento storico di uno dei due portafogli che saranno presentati, costruiti in diretta e ottimizzati durante il webinar:

Il rendimento medio del portafoglio è stato del 5% annuo lordo composto. Esso ha oscillato, a seconda del momento di partenza e di arrivo, tra il 4% annuo e l’8%. Si tratta di un dato interessante, poiché la performance denota una straordinaria stabilità.

Inoltre la volatilità del portafoglio è stata di appena il 5,52%. A titolo di esempio è utile ricordare che l’azionario globale ha una volatilità di 4 volte maggiore. Inoltre tra febbraio e marzo del 2020, in occasione dei crolli, il portafoglio ha perso il 12,54%.

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La straordinaria capacità di contenere i ribassi si è vista nel 2013, quando la discesa si fermò al 3,90% e nel 2018 con un -1% a fine anno. Occorre però ricordare che, a fronte di una limitata volatilità, i rendimenti non saranno esaltanti. Ad esempio i portafogli elaborati dal nostro Team e disponibili per i clienti dell’Investment Club e di INVESTO+ hanno reso di più nel tempo.

Essi, tuttavia, sono gestiti attivamente. I portafogli lazy, al contrario, sono adatti per un investimento semplificato fai da te.

Tutti i segreti dei portafogli permanenti durante il webinar di Giacomo & Piergiorgio in diretta streaming del 3 maggio. Scopri di più.

La composizione dei portafogli

I lazy portfolios, come abbiamo visto, ragionano per scenari. In breve essi sono composti da alcuni tipi di attività finanziarie che si comportano in modo differente nelle varie fasi del ciclo economico. A causa di ciò i portafogli hanno al loro interno delle asset class inopportune per una certa situazione.

Questo, tuttavia, non deve turbare l’investitore. Secondo la logica dei pesi e contrappesi ci sarà un altra attività che renderà particolarmente bene in quello stesso contesto. In questo modo il portafoglio, nel suo complesso, crescerà.

Ecco le classi di attivo che compongono i portafogli permanenti:

  • azioni
  • oro
  • commodities
  • titoli di stato a breve scadenza
  • titoli di stato a lunga scadenza
  • obbligazioni corporate

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I limiti dei portafogli permanenti

A fronte della semplicità nella costruzione e manutenzione, i lazy portfolios presentano alcuni limiti. Anzitutto non offrono possibilità di scelta. Tali sono e tali restano per tutti. In secondo luogo essi presentano un limitato numero di strumenti finanziari, il che li rende poco idonei per investimenti di importo consistente.

Infine i portafogli non sono ottimizzati in base alla situazione attuale del mercato. Ciò implica che la loro redditività è “più bassa” di quella che si potrebbe ottenere altrimenti. Tuttavia, pur con questi limiti, i portafogli permanenti funzionano. Essi si possono costruire usando ETF opportunamente scelti e pesati. E poi è possibile spegnere il pc e lasciarli lavorare. La loro composizione, infatti, resterà valida per i prossimi 50 o più anni.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari