
Il contesto è cambiato: i tassi sono tornati
Dopo anni di tassi zero, oggi le obbligazioni offrono finalmente rendimenti interessanti.
I BTP decennali hanno superato il 4%, i conti deposito vincolati sfiorano il 3%.
Ma attenzione: il ritorno dei tassi alti non è una garanzia di guadagno, anzi.
In tanti, attratti dalle cedole, stanno facendo scelte impulsive che rischiano di costare caro.
Errore n.1: inseguire la cedola a ogni costo
È facile farsi sedurre da una cedola del 5%, ma a che prezzo?
Chi acquista obbligazioni a lunga scadenza oggi, magari con tassi elevati, si espone a:
- Rischio di prezzo: se i tassi scendono, guadagni. Ma se salgono ancora, perdi capitale.
- Scarsa flessibilità: devi tenere il titolo fino a scadenza o vendere in perdita.
- Illiquidità: alcuni titoli sono difficili da rivendere prima della scadenza.
Errore n.2: concentrarsi su un solo strumento
Molti investitori si buttano solo su:
- BTP Italia
- Conti deposito a 5 anni
- Obbligazioni corporate di singole aziende
Risultato: un portafoglio poco diversificato, troppo esposto al rischio Paese o a pochi emittenti.
Una buona cedola non basta: serve una strategia.
Errore n.3: ignorare il rendimento reale
Anche se i tassi nominali sono saliti, l’inflazione è ancora elevata.
Un’obbligazione che rende il 4% con un’inflazione al 3,5% offre un rendimento reale di appena 0,5%.
Se poi ci mettiamo le tasse, il guadagno vero si riduce ulteriormente.
La soluzione: una guida indipendente per scegliere bene
In un contesto di tassi alti, la vera sfida è costruire un portafoglio equilibrato, che:
- sfrutti le nuove opportunità (obbligazioni, conti deposito, monetari…)
- controlli il rischio di tasso e di durata
- mantenga la liquidità per le esigenze a breve
Un consulente finanziario indipendente può aiutarti a:
- Non cadere nelle trappole della cedola facile
- Comporre una strategia che tiene conto del tuo orizzonte temporale
- Usare strumenti a basso costo e trasparenti
Conclusione: non basta scegliere il tasso più alto
I tassi sono saliti, è vero. Ma non basta guardare il numero.
Serve una strategia consapevole, costruita con criterio, diversificazione e buon senso.
Con la consulenza indipendente, puoi davvero trasformare il nuovo scenario in un vantaggio, evitando gli errori che fanno perdere soldi anche quando il mercato sembra offrire di più.
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Think different. Invest differently.
Buongiorno Giacomo,
grazie per l’ennesimo articolo chiaro e molto utile per chi cerca, come me, di farsi una cultura finanziaria di base.
Una domanda: pensi che titoli di stato indicizzati all’inflazione europea siano più convenienti di quelli indicizzati a quella italiana, visto che da noi i prezzi stentano a ripartire?
E poi: andare sul tasso variabile permetterebbe di allungare anche la scadenza delle obbligazioni, visto che il rendimento si adegua all’inflazione?
Grazie e buon lavoro.
una domanda: teoricamente l’azionario e’ piu’ rischioso rispetto all’ obbligazionario. E’ probabile che in virtu’ di un rialzo dei tassi (e quindi con le nuove obbligazioni che offriranno tassi migliori) vi sia pure una “migrazione” dall’ azionario alle nuove obbligazioni ? e quindi con relativo crollo dell’azionario.. grazie
tutto chiaro Giacomo, ma permettimi soltanto un’ osservazione. In un video dei tuoi, al fine di costruire un portafoglio che permettesse sonni tranquilli, veniva consigliato l’acquisto di oro tramite strumenti ETC. Allora dobbiamo acquistarlo o no? grazie della risposta.
Ciao giacomo. In questo contesto cosa ne pensi di obbligazioni indicizzate all’inflazione?
Buongiorno Giacomo,
Avere un 5 % di etf inflation linked USD per un portafolio rischio medio in questo periodo può essere adatto.? Grazie
@ Elena
I titoli indicizzati all’inflazione europea sono più convenienti per il semplice fatto che danno più scelta. Gli unici titoli indicizzati all’inflazione italiana sono i BTP Italia che oltretutto stanno andando in scadenza. Investire sul tasso variabile permette di allungare la durata delle obbligazioni, perché queste ultime sono poco sensibili ad un possibile futuro rialzo dei tassi.
Grazie per il tuo commento e alla prossima 🙂
@ Giulia
In linea teorica sì, A MENO CHE non ci sia una salita prolungata degli utili societari che permetterebbe alle azioni di continuare a crescere. Se gli utili crescono più velocemente di quanto lo facciano i tassi allora non ci dovrebbe essere nessun movimento di denaro dalle azioni alle obbligazioni. Tenga anche presente che i tassi sono così bassi oggi che occorrerebbe “un bel rialzo” per rendere i bond davvero più interessanti delle azioni.
@ Michele
Dipende dai tuoi obiettivi di investimento, dal grado di rischio che vuoi dare al portafoglio e dalla correlazione che l’oro ha con gli altri componenti. All’interno di un portafoglio ben costruito una parte di oro potrebbe starci…
@ Luca
Non è questione di contesto, caro Luca. La scelta di inserire o meno titoli indicizzati all’inflazione va fatta a monte, al momento della progettazione del portafoglio. Se il tuo piano prevedeva la possibilità di comprarle e non lo hai ancora fatto oggi potrebbe essere un buon momento per farlo. Grazie per la domanda e a presto 😉
@ Anna
Direi di sì, ma per una risposta completa e puntuale bisognerebbe vedere come è composto il resto del tuo portafoglio… Grazie per avermi scritto e buon proseguimento con SegretiBancari…
Grazie Giacomo per questo illuminante articolo!
Avrei due domande:
1. l’aumento dei tassi Usa può generare quegli effetti anche in Europa (dove invece la BCE pare essere ben lontana dall’aumento dei tassi…) ?
2. all’interno del parte Obbligazionaria del nostro portafoglio potrebbe essere opportuno inserire anche un ETF di titoli a tasso variabile? Io ho trovato questi su BorsaItaliana.it. Vedi controindicazioni?
Lyxor UCITS ETF Barclays Floating Rate Euro 0-7Y (FR0012386696)
Amundi ETF Floating Rate Euro Corporate 1-3 UCITS ETF (FR0012005734)
Grazie
Massimiliano
@ Massimiliano
Rispondo con grande piacere alle sue domande.
Un eventuale rialzo dei tassi negli Usa impatterebbe sugli investimenti in dollari. Difficilmente avrebbe ripercussioni sulla zona euro (in linea teorica perché poi i mercati “vanno dove gli pare”).
In un portafoglio diversificato ci devono essere sia i titoli a tasso variabile sia quelli indicizzati all’inflazione.
Complimenti per il suo lavoro: gli ETF che ha individuato vanno molto bene 🙂
Per qualunque domanda o dubbio sono qui per Lei. Buon fine settimana e a presto.
in effetti un rialzo dei tassi è avvenuto anche nella zona euro ,già da fine agosto (vedi i vari ETF obbligazionari in euro ) ,pur attuando una politica opposta dalla FED , la BCE con il Q.E. , l ‘ Europa segue a ruota quello che succede negli USA , non dovrebbe essere cosi ?
Grazie per l’articolo molto chiaro. Solo una riflessione: come si riflette l’aumento dei tassi sui paesi emergenti. Una quota del portafoglio è composta anche da questo tipo di investimenti. Grazie
Salve Giacomo,
tenuto conto di un imminente rialzo dei tassi perlomeno in USA, come potrebbe variare l’andamento dei fondi denominati Bond Ero High Yeld?
Grazie per l’attenzione Fernando
ciao , ti seguo da circa un anno e devo dire che parecchie nebbie me le hai diradate (soprattutto in merito ai costi dei fondi e la convenienza degli etf), Qualche (parecchi) dubbi pero’ mi permangono. In merito, ho in portafoglio un etf IE00B3DKXQ41 obbligazionario diverisficato da 1 a 10 anni (e piu’), (che ha appena pagato una cedola di 1% netto). Stando a quanto hai detto dovrei convertirlo in qualcosa di diverso? Grazie
Dal tuo articolo ricavo che bisogna puntare sulle obbligazioni a tasso variabile e a media scadenza.Non ho visto alcuna osservazione sugli ETF,ti pregherei di dare uno sguardo ai miei e comunicarmi eventuali accorgimenti.Grazie
@ Marco
E’ opportuno fare dei “distinguo”.
Se parliamo di tassi ufficiali, quelli delle Banche Centrali, Europa ed Usa si stanno muovendo su fronti distinti ed opposti, al momento. Se, invece, parliamo di tassi di mercato le cose cambiano ed il movimento rialzista dei tassi è “arrivato” anche da noi, a ribadire quello che dico da tempo: la globalizzazione dei mercati ha aumentato le correlazioni tra le diverse classi di attivo complicando un pochino le cose.
Grazie per la precisazione e buona settimana…
@ Paola
Grazie per il commento. Un rialzo dei tassi Usa dovrebbe penalizzare i bond emergenti (ed infatti ciò è avvenuto) perché il costo del loro debito cresce. Dal lato azionario gli effetti sono molto più sfumati perché, di per sé, gli utili societari non dovrebbero risentire del più alto costo del denaro, a meno che si tratti di imprese molto indebitate e per lo più in dollari.
Se ha altre domande o se non sono stato chiaro la prego di riscrivermi. Grazie.
@ Fernando
Non dovrebbero risentirne più di tanto, perché a guidare l’andamento di questi bond è lo spread tra il loro rendimento e quello dei titoli di Stato aventi pari durata. Ora con la ripresa economica in atto e con la ricerca di maggiori rendimenti da parte degli obbligazionisti, gli spread dovrebbero ridursi e i prezzi crescere anche in presenza di un rialzo dei tassi di mercato. Questo, ovviamente in teoria, poi vedremo in pratica cosa accadrà. Grazie per la domanda molto interessante e pertinente…
@ Franco
E’ difficile risponderti senza avere indicazioni precise in merito al tuo portafoglio globale ed ai tuoi obiettivi di investimento. L’ETF che citi è poco correlato con le azioni, per cui potrà fare parte di un portafoglio ben diversificato, ma bisognerebbe valutare altri aspetti quali, ad esempio, il peso che il titolo ha sul portafoglio e la sua “interazione” con gli altri strumenti che hai in portafoglio.
E’ stato un piacere esserti utile a diradare la nebbia. Se continuerai a seguirmi vedrai che il sole splenderà ovunque sul tuo portafoglio 🙂
Un abbraccio e buona settimana…
@ Emilio
Non è detto… Quello che scrivo qui ha carattere generale nel caso specifico bisogna valutare. Piergiorgio Fontanella ti contatterà a breve per rispondere alla tua giustissima domanda, grazie.
Non risentendo i bond a tasso variabile dell\’aumento dei tassi, in linea generale quale e\’ meglio preferire tra le corte,medie e lunghe scadenze?? A proposito invece di commodities, l\’ imminente e molto probabile aumento della tassazione sulla benzina non credi deprimera\’ le quotazioni azionarie delle aziende italiane del settore petrolifero che hanno beneficiato della riduzione della produzione di petrolio finora??
@ Alex
Per i titoli a tasso variabile non si pone il problema delle scadenze, perché l’indicizzazione delle cedole annulla l’equazione secondo la quale “tanto più un titolo ha scadenza lunga tanto più è rischioso”. La scadenza dei bond a TV diventa quindi una questione di preferenza individuale e di obiettivi di investimento.
Non sono in grado di fare previsioni e non investo sulla base di quello che penso potrà accadere, per cui non saprei cosa dirti.
In linea di massima la manovra dovrebbe essere ininfluente perché la domanda di benzina è piuttosto insensibile agli aumenti di prezzo (gli economisti parlano di domanda anelastica) ed è questo il motivo per cui le accise colpiscono spesso gli idrocarburi.
Se al crescere del prezzo la quantità domandata non scende le compagnie dovrebbero essere poco o nulla penalizzate dall’accisa.
Grazie per le tue domande, davvero interessanti, e a presto.
Salve, le chiedo un chiarimento: In definitiva, se i tassi salgono le obbligazioni a tasso fisso perdono dal momento che avendolo bloccato rispetto a un rialzo perdono un rendimento che potrebbero avere se non lo fossero, contrariamente se sono a tasso variabile avranno le cedole adeguate al rialzo e otterranno interessi maggiori adeguandosi all’andamento del costo del denaro e ottenendo un maggior rendimento; in caso di cambio con quelle nuove variabili bisogna essere vicini alla scadenza x non subire perdite eccessive, quindi meglio bond fissi a scadenza breve o variabili x evitare questo rialzo.
Mentre x le azioni dipende dall’azienda su cui le azioni son investite 8dimensioni etc) che van a influire sui rendimenti anche se il ciclo economico è molto favorevole, poi una volta in ribasso si valuta gradualmente l’uscita. Ho inteso giusto o se mi puo’ dire dove sbaglio? Le comodities (materie prime) aumentano di valore a seconda del rialzo dei tassi e dal materiale, mentre il denaro aumenta se c’è il rialzo (sempre se la banca te li riconosce)..ma vale la pena utilizzare le materie prime? A meno che non si conosca il settore….
@ Roberto
Ha inteso bene. Le materie prime di solito sono vulnerabili a rialzi dei tassi perché non pagano interessi periodici in grado di “ammortizzare” il colpo provocato da un più elevato costo del denaro. Se lei detiene un’obbligazione che paga interessi, potrà reinvestire i proventi ad un tasso più alto, qualora i rendimenti siano cresciuti, limitando così l’effetto di un rialzo dei tassi.
Al contrario, come dice Buffett, un lingotto di oro è un pezzo di metallo che non fa nulla ed è infruttifero: non offre frutti periodici che possano essere reinvestiti. Per questa ragione le commodities vanno inserite con cautela all’interno di un portafoglio di investimento.
Occorre selezionare quella “giusta” – ossia poco correlata con le classi di attivo tradizionali – e dosare bene la quantità che mettiamo in portafoglio…
Ho da qualche mese un etf bond paesi emergenti che fare ora. Mi sembra che abbia duration 5 anni cosa significa cioè anche se il prezzo scende fra 5 anni ripartirà ma ha che prezzo
Le azioni sono in genere ai massimi. In qualche modo questa manovra può essere interpretata (almeno teoricamente) come una conferma che non siamo in una bolla? Buon giorno e Grazie.
@ Emanuel
Il fatto che si chieda cosa fare con un investimento esistente mi fa supporre che quando ha fatto l’acquisto non avesse una strategia per investire, dico bene?
Si tratta di un errore piuttosto comune, ma ci rifletta perché senza un piano ogni investimento perde di significato.
Detto ciò una duration pari a 5 anni significa che entro quel termine le quotazioni dell’ETF dovrebbero tornare grosso modo ai valori di acquisto. Nel suo caso il problema è reso più delicato dal fatto che essendo investimenti esteri il cambio può fare la differenza. Se ho dei dollari in tasca il loro numero non cambia, ma cambia il loro controvalore in euro anche se le banconote in valuta sono esattamente le stesse…
Non si lasci prendere dal panico e tenga l’etf. Con il tempo le cose dovrebbero cambiare.
@ Giusto
Credo di sì. Non c’è nessun indicatore che segnali che ci troviamo in una bolla speculativa: le quotazioni azionarie non sono a buon mercato ma nemmeno care in relazione agli utili, i trend sono positivi e le economie crescono.
I rischi ci sono e ci saranno sempre e possono essere eliminati in primo luogo con una diversificazione di portafoglio, ma non vedo grossi pericoli per chi sa ciò che fa con i suoi soldi ed è consapevole dei ribassi temporanei che potrebbero arrivare.
Articoli molto interessanti,ti seguo con molto piacere e riesco sempre ad apprendere cose nuove e suggerimenti utilissimi. Un consiglio su un portafoglio diversificato con orizzonte da 4. 5 anni è utile inserire ETF Pimco low IE00BP9F2J32. Grazie Buona serata
@ Franco
Dipende da come è costruito il portafoglio e da quali obiettivi ti poni. L’ETF che citi potrebbe essere un buon prodotto da inserire in portafoglio, ma non da solo.
Grazie infinite per i complimenti e alla prossima 😉
Gentile Giacomo Saver
Ti seguo da un pò di tempo e ti vorrei ringraziare innazitutto dei tuoi preziosi consigli.
Ora mi trovo disorientato riguardo un ETFS Physical Gold (PHAU) isin JE00B1VS3770
seguendo le tue indicazioni un rialzi dei tassi avrebbe un esito negativo sul prezioso.
Cosa vuol dire che sia il momento di liberarsene anche se ora è in negativo?
@ Dario
Mi dispiace che tu sia rimasto sorpreso per le cose che hai letto, ma occorre fare una premessa. Le analisi che leggi qui non sono un invito a investire in un certo strumento o a non farlo. Ognuno deve fare le sue valutazioni e il sito SegretiBancari è solo il primo passo da compiere.
Se vuoi davvero sapere dove e come investire costruendo un portafoglio completo con il mio supporto pieno hai due possibilità:
a) venire al mio corso dal vivo Investitore Libero ed imparare una strategia completa per investire
b) iscriverti al mio servizio Investment Club e sapere esattamente dove investire, quando farlo e quando vendere grazie ad appositi portafogli modello ottimizzati.
Tempo fa mi scrisse un lettore dicendo che aveva comprato le BEI in Lire Turche come aveva letto qui e che stava perdendo. Mi dispiace, gli dissi, in effetti erano da vendere e difatti agli abbonati all’Investment Club inviammo un apposito segnale di uscita, ad un certo punto.
Ma una volta affrontato l’argomento nelle sue linee generali qui non diedi più seguito all’argomento. Non prendere alla lettera ciò che scrivo perché l’obiettivo di SegretiBancari è quello di aiutarti a fare scelte consapevoli, ma non a costruire un portafoglio completo.
Per quello ci sono le risorse che ti ho segnalato…
Salve Sig.Saver, in questo articolo lei spiegate le correlazioni tra i tassi di interesse e oro-bond-azioni-valuta.
Vorrei chiedere gentilmente una precisazione.
Se la Bce alza i tassi di interesse allora :
1 Il ricorso al credito per le aziende è più costoso, quindi si riducono investimenti e cala la produzione di beni e servizi
2 Il ricorso al credito per i privati è anch’esso più oneroso, si riducono pertanto i consumi
3 Riducendosi i consumi le aziende si vedono costrette a ridurre i prezzi
4 Vi è pertanto una riduzione di liquidità all’interno del sistema economico
5 Matematicamente aumentando i rendimenti dei titoli di stato cala il prezzo dei titoli stessi
6 Aumenta l’interesse per la detenzione della valuta che si apprezza causando quindi un calo del prezzo delle commodities
Visti i punti 5 e 6 dove ad un aumento dei tassi di interesse cala sia il prezzo dei titoli di stato sia il prezzo delle commodities , CHIEDO PER QUALE MOTIVO tutte le informazioni riguardanti queste due variabili mi indicano che ad una diminuzione dei prezzi dei titoli di stato corrisponde un aumento dei prezzi delle commodities .
Ultima domanda: Qual’è la relazione tra tasso di inflazione e tasso di rendimento /prezzo dei titoli di stato?
Grazie,saluti.
@ Marco
In economia la matematica serve a poco. Non siamo di fronte ad una scienza come la fisica, le cui leggi sono immutabili, ma ad un’arte, il cui fluire è condizionato dalla psicologia umana non riconducibile a formule.
In finanza ci sono tanti paradossi di cose che “sono ma non dovrebbero essere” secondo l’applicazione di formule e modelli, purtroppo.
Buonasera Giacomo,
ho iniziato da poco a seguirti ma già ho notato con piacere la semplicità e la completezza delle informazioni che divulghi.
Avrei una domanda da farti in relazione a questo articolo: esclusivamente per la parte obbligazionaria del mio PAC, potrebbe essere efficiente un’allocazione simile per proteggermi in linea di massima da rialzo dei tassi e inflazione?
– 30% iShares Core Global Aggregate Bond UCITS ETF EUR Hedged (Acc) – AGGH
– 30% Xtrackers Global Inflation-Linked Bond UCITS ETF 1C EUR hedged – XGIN
– 30% iShares Euro Corporate Bond Interest Rate Hedged – IRCP
– 10% SPDR Refinitiv Global Convertible Bond EUR Hedged UCITS ETF – GCVE
In caso affermativo, è una composizione che posso mantenere statica per tutta la durata del mio PAC (a parte casi eccezionali) o avrà sempre bisogno di essere ribilanciata al variare delle variabili macroeconomiche (tassi, inflazione)?
Grazie
Andrea
@ Andrea
Ti ringrazio per la domanda. Se vuoi investire con il mio aiuto puoi fare riferimento ai servizi offerti da Segreti Bancari. Li trovi qui: https://www.segretibancari.com/perche-segreti-bancari/. Scegli quello più adatto a te.