Perché rischiamo l’esplosione dell’ennesima bolla finanziaria

15 Ottobre 2021

bolla finanziaria

Le quotazioni elevate di azioni e obbligazioni stanno gonfiando una bolla finanziaria? Ecco cosa succederà nei prossimi mesi.

Bolla finanziaria: cos’è e come si forma

La bolla speculativa è l’incremento repentino del prezzo di una determinata attività finanziaria che ne porta le quotazioni a valori insostenibili sulla base dei fondamentali sottostanti. Le bolle speculative si formano periodicamente sui mercati. Spesso, ma non sempre, esse sono bolle azionarie. Tuttavia la storia ci consegna un’ampia serie di bolle finanziarie che vanno dai tulipani agli immobili.

Capire cosa sia e come si formi una bolla speculativa ci darà le conoscenze necessarie per comprendere cosa aspettarci oggi.

Le fasi di una bolla finanziaria

E se i bond fossero in bolla? È possibile estrarre valore dalle obbligazioni? Approfondisci qui.

Affinché si formi una bolla speculativa occorre che vi siano alcune condizioni di base. Anzitutto ci deve essere un ottimismo dilagante che permette l’attecchimento della teoria dei castelli per aria. Questa afferma che gli investitori comprano azioni perché ritengono che, sebbene le quotazioni siano elevate, qualcun altro sarà disposto a comprarle a prezzi più alti.

Le bolle speculative, in breve, hanno una forte connotazione psicologica. Esse, infatti, si basano sull’effetto gregge, che innesca un processo emulativo, e sull’avidità che spinge le persone a “gettarsi nella mischia” senza riflettere su cosa potrebbe accadere.

Una bolla speculativa, di solito, si sviluppa attraverso queste fasi.

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Evento scatenante

A scatenare la speculazione è un evento, o una serie di eventi, che canalizzano il risparmio verso una certa asset class. Ad esempio nel 2000 la sensazione di una “nuova era” fece esplodere i titoli TMT (tecnologia, media e telecomunicazioni). Nel 1600, invece, l’entusiasmo smodato per i tulipani, arrivati da poco in Olanda dalla Turchia, ne fece esplodere i prezzi.

La fiducia smisurata nel potere salvifico delle banche centrali, i bassi tassi di interesse e la liberazione dalla pandemia da COVID-19 potrebbero aver innescato la formazione di una nuova bolla speculativa.

Boom

Gli investitori iniziano a cercare l’arricchimento facile. Essi proiettano la recente impennata dei prezzi nel futuro, creando un’aspettativa eccessivamente ottimistica (effetto recenza). La salita delle quotazioni diventa oggetto di copertura mediatica. I rialzi creano, per effetto delle curve di retroazione, altri rialzi. Questi, in definitiva, sono generati dai nuovi compratori attratti dalla salita precedente delle quotazioni.

Euforia irrazionale

Quando le quotazioni sono salite a livelli tali da non trovare corrispondenza nei fondamentali sottostanti, la bolla finanziaria è all’apice. Gli investitori considerano le sole notizie positive, mentre i segnali di un ribasso sono ignorati. Quando il mercato inizia a correggere le persone pensano che si tratti di una caduta normale, cui seguirà un nuovo boom dei prezzi.

Come investire in obbligazioni e guadagnare, a questi livelli di prezzo? Ne parliamo lunedì 18 ottobre.

Panico

Un evento esterno, solitamente irrilevante in quanto tale, scatena le vendite. È la fine della bolla speculativa. Gli investitori si svegliano dal torpore e si rendono conto che non ci sarà nessuno “stupido” che comprerà i loro titoli a prezzi più alti. In breve tutti corrono a vendere, facendo scendere le quotazioni oltre il livello giustificato dai fondamentali stessi (overshooting).

Una sequenza simile si era osservata nel 1840 in occasione del boom delle ferrovie, nel 1920 per automobili e radio, nel 1950 rispetto ai transistor elettronici e nel 1980 per home computer e biotecnologie.

Le conseguenze della bolla speculativa

Le bolle azionarie hanno effetti devastanti sull’economia reale. La distruzione di valore creata a causa del crollo delle quotazioni, riduce i consumi. Dato che essi sono una parte importante del reddito nazionale, una bolla finanziaria sovente crea una recessione economica.

Lo scoppio di una bolla sovente crea le premesse per quella successiva. Ad esempio le masse di denaro che escono dal mercato azionario gonfiano il mercato dei bond, o quello delle cryptovalute. La distruzione di ricchezza è aggravata dal fatto che gli investitori fuggono nel momento peggiore per poi rientrare quando le quotazioni saranno di nuovo elevate.

I segnali premonitori dello scoppio della bolla finanziaria

Secondo la Banca per i Regolamenti Internazionali (BIS) ci sono alcuni elementi cui occorre prestare attenzione. Ecco di che si tratta.

Mercato obbligazionario e bolle speculative

L’enorma massa di liquidità immessa dalle banche centrali ha spinto i rendimenti di molti titoli sotto zero. Gli investitori in fuga dall’obbligazionario si sono riversati sul mercato azionario. Tuttavia le quotazioni sono elevate ovunque.

Che fare con i bond? Te lo diciamo presto

Se la bolla sui bond dovesse scoppiare i tassi offerti salirebbero immediatamente. Le tensioni che si notano, in tal senso, sono eloquenti. Nel momento in cui le obbligazioni renderanno di nuovo non ci sarà più motivo di tenere i soldi sull’azionario, che con price earning alti non è più competitivo. Ciò potrebbe innescare una reazione a catena.

L’invasione dei traders

La BIS osserva come, sul mercato americano, sia cresciuta la presenza di investitori “speculativi” attratti dai guadagni a breve termine. In un recente report, in breve, si legge:

Segnali rivelatori della crescente attività di questo tipo di investitori sono emersi analizzando i volumi di scambio di azioni e i movimenti di prezzo. I piccoli trader sembrano essere spesso attratti dalla natura speculativa dei singoli titoli, piuttosto che dai vantaggi della diversificazione. Il livello di turnover per Exchange Traded Fund (ETF) che seguono l’S&P 500, ad esempio, in Usa si è appiattito negli ultimi quattro anni, mentre quello per i singoli componenti del paniere ha registrato una tendenza al rialzo nello stesso periodo

Bank for International Settlements

La distanza tra quotazioni e fondamentali

Secondo il report della BIS i piccoli investitori, che stanno spendendo i soldi ricevuti con i sussidi (ndr), non guardano affatto i fondamentali delle società comprate. Ciò porta ad una sovrastima delle prospettive future degli utili, soprattutto per alcuni comparti.

La situazione è simile a quella del 2000. Allora, tuttavia, la bolla finanziaria fu “mitigata” dall’assenza delle piazze virtuali e dai social dove le notizie si propagano in fretta, auto alimentando il fenomeno.

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Conclusioni e linee guida per il futuro

Se i mercati finanziari non correggeranno, è probabile che una nuova bolla speculativa si prepari ad esplodere nei prossimi anni. Il persistente basso livello dei tassi di interesse, ed il progressivo rientro dalle politiche espansive, dovrebbe avvenire senza traumi, per lo meno in teoria.

Le azioni, quindi, dovrebbero ancora performance bene per i prossimi mesi. Tuttavia se le quotazioni non si raffredderanno è possibile che una notizia negativa funga da detonatore per le vendite. Se queste avvengono in un mercato euforico, dove tutti hanno già comprato, i venditori non troveranno una controparte per le proprie operazioni.

Questo potrebbe portare ad una variazione selvaggia dei prezzi (Mandelbrot) e allo scoppio della bolla finanziaria del nuovo secolo. Tuttavia siamo ancora lontani da quel livello. Molto dipenderà da cosa succederà nei prossimi mesi.

Una correzione salutare, magari seguita da un periodo di stabilità, potrebbe evitare l’esplosione di una dolorosa e pervasiva bolla azionaria.

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