
Le azioni ENI sono uno dei titoli preferiti dagli investitori italiani. Ma investire in questi titoli è conveniente come sembra?
Se sei interessato a investire nel settore energetico, potresti aver sentito parlare delle azioni ENI, la multinazionale italiana che opera nella produzione e distribuzione di petrolio e gas.
Ma conviene comprare azioni ENI nel 2023? Quali sono le previsioni per il prezzo e i dividendi di questo titolo? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, analizzando la situazione attuale e le prospettive future della società.
Vuoi investire senza bisogno di prevedere? Scopri come.
ENI: la storia
ENI è una delle maggiori società per azioni italiane, quotata alla Borsa di Milano e facente parte dell’indice FTSE MIB. La sua storia risale al 1953, quando fu fondata come Ente Nazionale Idrocarburi dallo Stato italiano, che ne è ancora il principale azionista tramite Cassa Depositi e Prestiti.
Oggi ENI è una realtà globale, presente in oltre 60 paesi nel mondo, con attività che spaziano dall’esplorazione e produzione di idrocarburi alla raffinazione e commercializzazione di prodotti petroliferi, dal gas e energia rinnovabile alla chimica e ingegneria.
Le ultime mosse dell’azienda
ENI è una delle principali società energetiche al mondo, con attività in oltre 60 paesi e una produzione di circa 1,7 milioni di barili di olio equivalente al giorno. Si occupa di esplorazione, produzione, trasformazione e vendita di petrolio e gas, oltre che di energia elettrica da fonti rinnovabili e mobilità sostenibile.
Nel settembre 2022, Plenitude, la controllata di ENI, ha avviato una partnership per lo sviluppo di progetti solari ed eolici in Italia e Spagna, acquisendo il 65% di Hergo Renewables. Plenitude ha chiuso il 2022 con un utile netto di 400 milioni di euro, ricavi per 13,5 miliardi e un record di acquisizioni. La società si prepara per la quotazione in borsa, prevista per il 2023, e punta a raggiungere una capacità installata di 15 gigawatt entro il 2025.
Inoltre, tra il 22 e il 25 novembre 2022 ENI ha acquistato 9,61 milioni di azioni proprie; un’operazione compiuta al prezzo medio ponderato di 14,1339 euro per azione. Il gruppo sta anche trattando l’acquisizione di Neptune Energy, società che produce gas da giacimenti in Norvegia, mare del Nord, Algeria, Olanda e altri paesi. Questa mossa potrebbe avere un valore fino a 6 miliardi di dollari, diventando una delle più importanti acquisizioni degli ultimi anni nel settore.
Le recenti performance
ENI ha subito un forte impatto negativo dalla pandemia Covid-19, che ha causato una riduzione della domanda e dei prezzi dell’energia. Nel 2020 la società ha registrato una perdita netta di 8,6 miliardi di euro, la peggiore della sua storia, e ha dovuto tagliare il dividendo da 0,86 a 0,36 euro per azione.
Tuttavia, nel 2021 ha mostrato segni di ripresa, grazie alla ripartenza dell’economia globale e alla strategia di transizione energetica avviata dall’amministratore delegato Claudio Descalzi. Nel primo trimestre del 2021 la società ha riportato un utile netto di 270 milioni di euro e ha aumentato il dividendo a 0,43 euro per azione.
Le previsioni per il futuro
Le previsioni per il 2023 sono positive per ENI, che punta a consolidare la sua posizione nel mercato dell’energia e a diventare leader nella sostenibilità ambientale. Tra gli obiettivi della società ci sono: aumentare la produzione di idrocarburi a basso costo e bassa intensità di carbonio; sviluppare il business del gas e dell’energia rinnovabile; crescere nella chimica verde e nel riciclo dei materiali; ridurre le emissioni di gas serra del 25% entro il 2030 e del 65% entro il 2050; distribuire un dividendo stabile o crescente ai suoi azionisti.
Secondo le stime degli analisti, il prezzo medio obiettivo delle azioni ENI per il 2022 è di 14,67 euro. Questi dati suggeriscono che investire possa essere conveniente, soprattutto se si ha una prospettiva di lungo periodo e si vuole beneficiare della solidità e della redditività di una delle maggiori aziende energetiche al mondo.
Ulteriori risorse
- Scopri il nostro servizio di consulenza indipendente Investment Club
- Leggi INVESTO e ricevi ogni 7 giorni i nostri consigli operativi
- Iscriviti a Welcome e impara ad investire da solo
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO Segreti Bancar
Giacomo condivido la tua valutazione ma che ne pensi di un eventuale downgrade da parte delle agenzie di rating? Pare sia nell’ aria, o forse e’ gia’ avvenuto…magari mi sbaglio.
@ Marco
Un eventuale downgrade riguarderebbe i possessori di obbligazioni Eni, che vedrebbero scendere le quotazioni dei loro titoli per conseguenza all’incremento dello spread, mentre non credo che ci sarebbero conseguenze immediate e dirette sulle azioni del “cane a sei zampe”.
Un abbraccio.
Ciao Giacomo
quanto paga di dividendi annuali?
@ Bob
In media 1,056 euro per azione negli ultimi 6 anni, il che significa un rendimento da dividendo del 6% circa. Un abbraccio.
Penso che una società che viene multata per comportamenti scorretti nei confronti dei consumatori, per salvare la faccia dovrebbe almeno cacciare a pedate l’A.D. Non è pertanto un titolo da tenere in portafoglio!!
Beh.. forse ai prezzi di oggi un pochino conviene.
Io sono entrato in long a 8.22. I fondamentali ci sono tutti. Il petrolio peggio di un mese fa difficilmente potrà fare. Il dividendo potrà essere si ridotto ma vedo potenziale alto a questi prezzi.
Volevo sapere se potere darmi informazioni su i certificati UniCredit-con Eni sottostante con capitale protetto al 100% alla scadenza del 30-6-2027 ,hanno scritto che daranno il valore nominale di 1000 euro indipendentemente dal sottostante a scadenza ,potete chiarirmi su questo se posso stare tranquillo per 7 anni ,sperando bene che non falliscono queste 2 società ,grazie per le informazioni
@ Marco
Purtroppo non posso risponderti per ragioni di tempo e risorse. Segreti Bancari è qui per aiutarti ad investire grazie ai suoi servizi che trovi qui. Un cordiale saluto.
Ciò deriva anche dal fatto che il titolo ha una capitalizzazione enorme e ci vogliono grandissimi volumi per muovere il prezzo. Senza contare che chi compra le azioni ENI lo fa per tenerle e non per fare speculazione.
Il 22,50% dei titoli sono in mano ad investitori istituzionali che probabilmente non le venderanno mai, anche in considerazione della presenza del titolo nei più importanti indici di borsa.
Non dico di avere la sfera di cristallo, ma così le consulenze le faccio anche io. Meno male che per muoverle ci vogliono chissà quanti volumi e gli istituzionali non le venderanno mai. Da 15 a 6. Complimenti per l’analisi.