Conviene investire nel palladio? Come fare e quali strumenti usare?

13 Aprile 2022

investire nel palladio conviene

Il palladio ha preso il volo, soprattutto a causa della guerra tra Russia ed Ucraina. Ma quali sono le caratteristiche del metallo, perché vale la pena considerarlo un investimento e come fare, se del caso, per averlo in portafoglio?

Perché investire nel palladio?

Per capire se conviene investire e come nel metallo occorre per prima cosa capirne le caratteristiche e gli usi. Scoperto nel 1803 dal chimico britannico William Hyde Wollaston il palladio è un metallo di colore bianco argenteo. Esso, in breve, fonde a 1554° C, bolle a circa 2970° C, ha densità 12,02 e peso atomico 106,4.

Appartiene al gruppo del Platino ed è considerato un bene rifugio, soprattutto grazie al suo impiego nell’industria e alla sua scarsità. Il metallo non si ossida a contatto con l’aria ed ha il punto di fusione più basso all’interno del gruppo.

I settori in cui viene maggiormente usato sono:

  • industria automobilistica. Assorbe l’80% del palladio estratto che è usato nella catalizzazione di vetture e mezzi pesanti;
  • gioielleria, per la creazione dell’oro bianco;
  • purificazione dell’idrogeno;
  • odontoiatria, per la realizzazione di corone dentarie e ponti.

Capire il metallo

Il palladio estratto proviene, per lo più, dalla Russia, dal Sudafrica, dagli Stati Uniti e dal Canada. Esso può essere piegato in fogli, ed è 30 volte più raro dell’oro. Nel 2018 il metallo estratto è stato pari a oltre 200.000 tonnellate. Il maggior esportatore è stata la Russia, con 85.000 tonnellate, seguita da Sudafrica con 68.000 tonnellate e dal Canada con 17.000 tonnellate estratte.

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Quanto vale

Tra il 1986 ed il 1996 il prezzo del metallo ha oscillato tra i 100$ ed i 150 $ l’oncia. Solo a partire dal 2001 il prezzo ha iniziato la sua corsa. A causa della guerra in Ucraina la quotazione del palladio è schizzata verso l’alto. Ad aprile 2022, ad esempio, il future sul metallo ha raggiunto i 2.525 $.

Il grafico che segue mostra, su scala logaritmica, l’andamento della quotazione attraverso un prodotto derivato. È immediato constatare l’impennata del prezzo, a partire dal 2018:

andamento quotazione palladio

Cosa influenza il prezzo?

Ecco, in breve, i fattori che determinano il prezzo del metallo:

  • livello delle scorte:, ossia la quantità di metallo disponibile sia nei Paesi importatori sia negli esportatori;
  • situazione economica dei produttori. Le sanzioni verso la Russia e il peggioramento delle relazioni con l’Occidente ha fatto schizzare il prezzo;
  • andamento del Platino. Quando questo diventa insufficiente aumenta la domanda di palladio, metallo simile;
  • andamento dell’industria automobilistica, grande consumatrice del prodotto.

Poiché il metallo è un sottoprodotto dall’estrazione del nichel o del platino, la produzione non riesce a seguire la salita del prezzo. A fronte di un’offerta rigida l’incremento della domanda tenderà a spingere verso l’alto le quotazioni future.

Vantaggi

Le restrizioni imposte alla Russia hanno creato una strozzatura dal lato dell’offerta. La domanda, invece, resta piuttosto tonica nonostante il momentaneo rallentamento dell’industria automobilistica. Se la richiesta continuerà a restare “forte”, in presenza di un’offerta non espandibile le quotazioni del metallo saranno costrette a salire.

A differenza dell’oro, che è un metallo prezioso ma sostanzialmente privo di usi industriali, il palladio è prezioso nell’industria in modo analogo all’argento.

Svantaggi e rischi

La volatilità del palladio è notevole. Inoltre un eventuale vuoto della domanda farebbe crollare il prezzo. Questa è l’opinione del geologo Mickey Fulp che prevede una correzione dei prezzi “drammatica” nel breve periodo.

L’interesse speculativo nei confronti del metallo potrebbe scemare. La rigidità dell’offerta, in questo caso, sarebbe un boomerang che farebbe scendere i prezzi.

Come investire in palladio

Esistono, in breve, tre alternative diverse per prendere posizione sul metallo.

CFD

I contratti per differenza sono prodotti derivati che clonano l’andamento del prezzo di un’indice finanziario o di una materia prima. Si tratta di una “scommessa” circa il futuro andamento della quotazione. I CFD sono adatti per un’operatività di trading, ossia basata sul breve termine.

Il derivato può essere comprato attraverso le principali piattaforme. Si tratta tuttavia di uno strumento finanziario complesso che può portare a perdite considerevoli.

Confuso con i tuoi investimenti? Lasciati guidare da Backstage.

ETF/ETC

Ecco i migliori ETF/ETC per investire nel palladio disponibili su Borsa Italiana:

WISDOMTREE PHYSICAL PALLADIUM

Il prodotto costa lo 0,49% l’anno ed è a replica fisica. La valuta di denominazione è il Dollaro, mentre il prodotto è privo di copertura valutaria. L’ETC è domiciliato a Jersey, ha un patrimonio di 204 milioni di euro ed è disponibile dal 24 aprile 2007.

La volatilità storica è stata del 47%.

GPF PHYSICAL PALLADIUM ETC

A fronte di un costo di appena lo 0,20% l’anno, il patrimonio gestito è esiguo. Esso, infatti, è di solo 2 milioni di euro. In modo analogo al precedente la replica è fisica, mentre il prodotto è domiciliato in Irlanda. La valuta di riferimento è il Dollaro, pertanto l’investimento comporta il rischio di cambio.

L’ETC, infine, è recentissimo. Esso è disponibile dal 18 gennaio 2021, mentre la sua volatilità è stata del 51,52%.

Lingotti

Andando in banca, o rivolgendosi ad una piattaforma specializzata, è possibile comprare delle barrette (o lingottini) di palladio fisico. Oltre al rischio di furto o di perdita, però, si aggiunge anche un differenziale maggiore tra prezzo di acquisto e di vendita, il che rende questa opzione più gravosa.

Con i lingotti, infine, si avrà una minore flessibilità nella scelta dell’importo da investire.

Conviene investire nel palladio? Opinioni di Segreti Bancari

Ha senso impiegare una parte del proprio capitale in questo metallo? La risposta non è banale poiché occorre considerare diversi aspetti. L’investimento presenta dei rischi intrinseci, legati alla sua volatilità ed al fatto che, come tutte le commodities, è privo di remunerazione.

Il guadagno, in definitiva, deriva dall’apprezzamento del sottostante ma non si può contare né su interessi né su dividendi.

Riguardo all’opportunità o meno di averlo in portafoglio, poi, occorre considerare alcuni aspetti importanti:

  • il grado di rischio che si intende sopportare. Portafogli conservativi faranno bene a evitare del tutto questo ed altri metalli;
  • gli obiettivi di investimento. Se la dinamica dei prezzi spaventa particolarmente il palladio potrebbe essere una buona fonte per ridurre il rischio inflativo;
  • la presenza di altre commodities in portafoglio, con le quali il metallo è correlato. In questo caso, infatti, si accrescerebbe molto il rischio complessivo.

In breve crediamo che un portafoglio ben equilibrato, strutturato ed orientato al medio periodo possa anche fare a meno del metallo. L’investimento in palladio, invece, ha senso per quegli investitori più aggressivi, per chi fa trading di breve periodo e per chi è disposto a sopportare perdite elevate dal proprio investimento.

Per tutti gli investitori di lungo corso, invece, consigliamo una di queste risorse:

  • Backstage, per sapere sempre dove investire grazie alle nostre analisi
  • INVESTO, per accedere a contenuti Premium approfonditi;
  • Welcome, per imparare ad investire in completa autonomia.

Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari