Società di intermediazione mobiliare (SIM): cosa sono, come funzionano e cosa offrono

1 Giugno 2022

sim cosa sono

Questo articolo ti spiegherà in dettaglio cos’è una SIM, ossia una società di intermediazione mobiliare, per aiutarti a capire se puoi usarla come piattaforma alternativa rispetto alla classica banca. Risparmiando in termini di commissioni.

Cos’è e cosa fa una società di intermediazione mobiliare (SIM)

Nate come “eredi” degli ormai estinti agenti di cambio, le società di intermediazione mobiliare, note come SIM, sono soggetti abilitati a svolgere i servizi di investimento, così come definiti dal T.U.F., il testo unico della finanza in vigore dal 1998. In breve prima del 1991 chi voleva comprare o vendere degli strumenti finanziari doveva rivolgersi, direttamente o attraverso la propria banca, ad un agente di cambio.

Quest’ultimo era l’unico operatore che poteva accedere alla sala delle negoziazioni della Borsa e agiva in qualità di broker. Il suo compito, in definitiva, consisteva nella ricerca di una controparte contrattuale per il proprio cliente. La legge n.1 del 2 gennaio 1991 mandò in pensione questo folcloristico professionista, trasferendone le funzioni alle società di intermediazione mobiliare.

Si tratta di società per azioni dotate di appositi requisiti di professionalità e di capitale che, una volta autorizzate dalla CONSOB, possono svolgere una serie di servizi nei confronti degli investitori, in concorrenza con le banche.

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Requisiti

La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, sentita la Banca d’Italia, autorizza entro 6 mesi dalla presentazione della domanda la nuova società a condizione che la stessa abbia una serie di requisiti:

  • forma societaria della società per azioni (SpA)
  • la denominazione sociale deve comprendere le parole “società di intermediazione mobiliare“, SIM
  • la sede legale e la direzione generale devono essere nel territorio della Repubblica Italiana
  • il capitale sociale deve essere di importo pari o superiore a quello fissato dalla Banca d’Italia
  • la presentazione del programma iniziale di attività che illustra i servizi che l’intermediario intende offrire, come desidera operare, ecc.
  • onorabilità e professionalità dei dirigenti. Si tratta di requisiti specificati in un apposito decreto del Ministero per il Tesoro.

L’autorizzazione è negata qualora la società non sia in grado di garantire una sana e prudente gestione della stessa, nell’ottica di tutelare gli investitori.

Quali servizi offre

I servizi che una società di intermediazione mobiliare sono i seguenti:

  • esecuzione di ordini per conto dei clienti: è l’acquisto o vendita di titoli per conto del cliente;
  • negoziazione per conto proprio: è l’acquisto dal cliente o la vendita al cliente di titoli di proprietà dell’intermediario;
  • gestione di sistemi multilaterali di negoziazione: si tratta di mercati non ufficiali in cui si scambiano strumenti finanziari;
  • ricezione e trasmissione di ordini: l’intermediario riceve ordini di acquisto e di vendita e li inoltra ad un altro per la loro esecuzione;
  • sottoscrizione e/o collocamento: la società può collocare sul mercato titoli di nuova emissione, agevolare la quotazione in borsa o impegnarsi a sottoscrivere i titoli non comprati dal pubblico;
  • gestione di portafogli, attraverso gestioni patrimoniali mobiliari;
  • consulenza personalizzata in materia di investimenti. Si tratta di un’attività che può essere svolta anche dai consulenti finanziari autonomi e dalle SCF, società di consulenza finanziaria.

La vigilanza

Le società di intermediazione mobiliare sono soggette al controllo di CONSOB e di Bankitalia. In particolare il legislatore ha voluto che chi si rivolge ad una SIM sia relativamente tranquillo, evitando di perdere il proprio capitale. La vigilanza è finalizzata al controllo prudenziale dell’intermediario al fine di garantire una corretta gestione dello stesso.

Le società, infatti, sono soggette a rischi maggiori o minori a seconda dell’attività svolta. Chi, ad esempio, negozia per conto proprio e possiede un portafoglio titoli sarà soggetto alle fluttuazioni dei mercati. Le aziende che, invece, fanno ricezioni ordini saranno soggette al solo rischio reputazionale, in caso di ordini trasmessi “male”.

Ancora, se la società detiene titoli o liquidità per conto della clientela il rischio sarà maggiore.

Garanzie offerte e convenienza

Al fine di tutelare i clienti le SIM devono aderire al Fondo Nazionale di Garanzia. Si tratta di una cosa diversa dal FITD, cui aderiscono le banche. In particolare il fondo tutela i clienti delle SIM fino ad un controvalore di 20.000 €. Per garantire una maggiore tutela alcuni intermediari si appoggiano ad una banca depositaria terza, che custodisce le disponibilità liquide e gli strumenti finanziari della clientela.

Perché mai un risparmiatore dovrebbe rivolgersi ad una SIM, invece che ad una banca? Le ragioni sono essenzialmente due. La prima riguarda il risparmio in termini di costo per eseguito. Molte società, infatti, applicano ai propri clienti un importo fisso, piuttosto basso, per ogni operazione andata a buon fine.

In secondo luogo molte SIM permettono l’operatività su un numero maggiore di mercati, rendendo più ampio il numero ed il tipo di strumenti finanziari acquistabili.

Conviene investire con una SIM? Il nostro parere

Secondo noi è preferibile usare una banca per svolgere le proprie operazioni di investimento. Ciò è particolarmente vero laddove le cifre coinvolte siano “importanti” come accade con i clienti di Segreti Bancari.

Ad ogni modo, per chi voglia proseguire il proprio percorso di investitore consapevole, ecco tre risorse davvero utili:

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari