Investire in gas naturale: conviene? Quando e come farlo

31 Agosto 2022

conviene investire nel gas

Conviene ancora investire in gas naturale dopo la recente impennata dei prezzi? E in caso affermativo quali sono i migliori strumenti e le piattaforme più interessanti per comprare? Lo vediamo in questo articolo che si pone l’ambizione di diventare una guida di riferimento per l’investitore.

Perché investire nel gas oggi?

Cos’è il gas naturale

Il gas naturale è un combustibile fossile che si trova nel sottosuolo. Una volta depurato dall’azoto, dall’anidride carbonica e dall’idrogeno solforato, la materia prima diventa il noto metano che tutti usiamo quotidianamente. Quest’ultimo, in particolare, è composto da un atomo di carbonio e quattro atomi di idrogeno (CH4).

Il gas naturale fu scoperto in America nel 1626 da ricercatori francesi, i quali notarono che i nativi americani avevano acceso i gas che penetravano nel lago Erie. Più di 100 anni dopo, nel 1785, la Gran Bretagna divenne il primo paese a commercializzare l’uso di gas naturale, utilizzandolo per caricare fari e lampioni.

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Principali utilizzi

La materia prima è molto usata, sia a livello industriale, sia domestico. La recente impennata delle quotazioni sul TTF di Amsterdam è diventata un’emergenza comunitaria e nazionale. Ecco, in sintesi, dove il combustibile viene utilizzato:

  • riscaldamento domestico e altri usi (acqua sanitaria, cottura cibi, ecc);
  • produzione di energia elettrica;
  • trasporto di carburante;
  • produzione industriale di vernici, ammoniaca, fertilizzanti, plastica, medicine.

Paesi produttori

Il grafico che segue, scaricato sul sito dell’IEA (iea.org) fornisce un quadro dei maggiori produttori di combustibile al mondo:

produttori gas naturale

In definitiva, ecco i principali Paesi che producono natural gas:

  • Stati Uniti
  • Russia
  • Iran
  • Canada
  • Qatar
  • Cina
  • Norvegia
  • Australia
  • Arabia Saudita
  • Algeria.

Secondi gli analisti la quotazione del combustibile è assurdamente alta. Tuttavia il trend di breve periodo è positivo e nessuno sa fin dove i prezzi potranno spingersi, anche alla luce della situazione attuale. Il consumo di gas dovrebbe comunque aumentare nel corso degli anni. Tuttavia la ricerca della indipendenza dalla materia prima russa potrebbe, nel tempo, influenzare negativamente le quotazioni.

È bene ricordare che si tratta di un prodotto molto volatile, il cui prezzo è influenzato da diversi fattori e risente di molte variabili, come vedremo.

Alla luce di ciò, conviene investire in questa commodities?

Cosa influenza il prezzo del natural gas

La materia prima è scambiata, sotto forma di contratto derivato, presso il Title Transfer Facility (TTF) di Amsterdam. Si tratta del più grande e liquido mercato dell’Europa continentale dove si scambia la commodity. I prezzi che vi si formano sono, per lo più, influenzati dalla speculazione finanziaria. Esistono, tuttavia, altri elementi in grado di agire sulla domanda, sull’offerta e, quindi, sul prezzo. Esaminiamoli brevemente.

  • Clima: poiché il combustibile è usato per il riscaldamento, i mesi invernali sono quelli che registrano la più forte domanda di gas naturale. Tuttavia la mitezza delle ultime stagioni ha contribuito ad abbassarne il consumo, per lo meno in Italia;
  • Geopolitica: strozzature dal lato dell’offerta hanno immediate ripercussioni sul prezzo del bene. L’embargo russo, come vedremo, ha avuto un impatto drammatico sulle quotazioni del combustibile, fino a trasformarlo in emergenza vera e propria;
  • Politiche economiche: la scelta di adottare un limite al prezzo (price cap) potrebbe limitare la crescita delle quotazioni e favorire la dispersione della speculazione forsennata;
  • Petrolio: quando cresce la sua quotazione, la ricerca di alternative all’oro nero ha un impatto anche sul combustibile blu (effetto dell’elasticità incrociata della domanda). La correlazione diretta tra le due commodities è un monito per gli investitori che ne posseggono una. In questo caso meglio non eccedere con l’altra;
  • Dollaro: esiste una correlazione inversa tra la quotazione del prodotto e la valuta, in modo analogo a ciò che accade all’oro.

L’impatto del conflitto tra Russia e Ucraina

L’ACER (Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione dei regolatori dell’energia) ha stimato gli effetti di un embargo russo totale del gas diretto in Europa. Il Paese più colpito sarebbe la Germania, che dipende dalle importazioni russe per la metà del proprio fabbisogno. La Francia dipende per il 25% del fabbisogno, l’Italia per circa il 20% grazie alla diversificazione delle fonti introdotta dal Governo Draghi.

Il Regno Unito, invece, ricava la metà del fabbisogno da fonti interne. Il restante 50%, invece, arriva dalla Norvegia e dal Qatar. Esso, pertanto, è esposto in modo marginale alle tensioni geopolitiche europee. Non sappiamo, al momento attuale, cosa ci riserverà il futuro. Possiamo tuttavia affermare che gran parte dei timori relativi ad un embargo totale sono già scontati nelle quotazioni attuali.

Dove trovare la quotazioni

Sui principali siti di informazione finanziaria è possibile avere la quotazione aggiornata. Quello che segue è il grafico in tempo reale preso dal sito Tradingview:

Quando investire nel gas naturale

A causa della grande volatilità della materia prima il momento di ingresso/uscita è molto importante ai fini della performance finale. Secondo una semplice analisi ciclica i mesi più profittevoli sono quelli primaverili ed estivi. In caso di inverno rigido, infatti, le quotazioni tenderanno ad impennarsi.

Al momento attuale, tuttavia, occorre prestare molta attenzione all’evoluzione della situazione geopolitica. Il mercato di Amsterdam è fortemente influenzato dalla speculazione. Questa, in particolare, prezza già le attese di uno stop totale del condotto Nord Stream. Qualora la realtà fosse meno sfavorevole delle attese il prezzo potrebbe scendere.

Come comprare la commodity

Chi voglia investire nel natural gas ha diverse opzioni a sua disposizione. Vediamole singolarmente.

Futures

Si tratta di contratti derivati il cui valore dipende dall’andamento del prezzo di un bene sottostante. La loro standardizzazione permette una elevata liquidità dello strumento. La quota richiesta per l’apertura di una posizione è detta margine iniziale. Poiché lo stesso è una frazione del totale, l’acquisto di futures implica un effetto leva.

L’investitore, in breve, potrebbe incorrere in perdite superiori addirittura al capitale investito. Un ulteriore svantaggio per l’investitore non professionista risiede nell’apertura di un conto derivati. Su questo si dovranno versare delle integrazioni (margine di mantenimento) qualora il prezzo andasse nella direzione opposta a quella desiderata.

CFD

I CFD sono derivati che permettono di scommettere, in contropartita con una banca o una piattaforma, sulla differenza di prezzo di uno strumento finanziario o commodity. In particolare l’investitore incasserà (o pagherà) il differenziale di prezzo tra il momento di apertura e di chiusura della posizione.

I vantaggi dello strumento sono:

  • semplicità operativa
  • possibilità di operare in leva
  • spread ridotti
  • possibilità di scommettere sia al rialzo sia al ribasso

I migliori ETC/ETF per investire sul gas naturale

Gli ETC sono fondi passivi che replicano l’andamento di una determinata materia prima. Essi possono essere a replica fisica o sintetica. Nel primo caso il sottostante è rappresentato dalla vera e propria commodity; nel secondo da un future sulla stessa. A seconda della valuta di denominazione possono comportare il rischio di cambio o esserne esenti.

WisdomTree Natural Gas

L’indice di riferimento è il Blomberg Natural Gas Subindex Total Return, il quale replica replica i movimenti dei contratti future sul gas naturale. Il prodotto è soggetto all’effetto contango.

Il domicilio fiscale del fondo è Jersey; il prodotto è disponibile dal 27/9/2006, costa lo 0,49% ed è a replica sintetica. Esso, inoltre, non copre il rischio di cambio.

iShares STOXX Europe 600 Oil & Gas

L’indice STOXX® Europe 600 Oil & Gas replica il settore azionario europeo del petrolio e del gas. L’investimento, pertanto, non è fatto sulla materia prima diretta ma su azioni che operano nel settore.

Il patrimonio del fondo è di 1304 milioni di euro, la modalità di replica è fisica. Il prodotto costa lo 0,46% l’anno, è domiciliato in Germania e distribuisce dividendi. Disponibile dall’8 giugno 2002, l’ETF non presenta rischio di cambio. Le azioni che lo compongono, infatti, sono denominate in euro.

Azioni sul Natural Gas

Esistono diverse singole azioni che permettono di prendere posizione, indirettamente, sulla materia prima. Noi in particolare ne segnaliamo una, ricordando che l’impiego diretto in pochi titoli è comunque rischioso e tendenzialmente da evitare.

ENI

Si tratta della nota large cap italiana. Il titolo presenta buoni fondamentali (Prezzo/Utili pari a 6, prezzo/valore contabile pari a 0,9811). L’AD Descalzi è stato coinvolto dal Governo nelle riunioni internazionali per la diversificazione energetica. Il colosso industriale, infatti, ha stabilimenti in diversi Paesi ed ha un business molto diversificato.

Le piattaforme per investire

Ecco una selezione di alcune delle migliori piattaforme per investire nel gas naturale.

  • Etoro: si tratta di un broker regolamentato (licenza CySEC n. 109/10), che ha un’utenza di oltre 20 milioni, un deposito minimo di 50 dollari e una piattaforma intuitiva e semplice. Con l’opzione Copy Trading e Copy Portfolio l’investitore può replicare l’operatività degli utenti più esperti;
  • Plus500: è il leader mondiale nella fornitura di CFD. Particolarmente indicata per chi voglia usare questi strumenti;
  • Capital.com: broker innovativo e all’avanguardia. Oltre ad essere regolamentato usa l’intelligenza artificiale per studiare il trading degli utenti e dare consigli appropriati e personalizzati

Investire nel natural gas conviene? Le nostre opinioni

Secondo noi l’investitore consapevole dovrebbe fare molta attenzione alle commodities. Esse, infatti, sono mercati molto volatili, influenzati da molteplici fattori che presentano una serie di rischi elevati:

  • dipendenza dai tassi di interesse: in quanto prodotti infruttiferi essi risentono della dinamica dei tassi di mercato;
  • volatilità alta: a causa dei numerosi fattori che influenzano il prezzo;
  • elevata correlazione con altre commodities, come il petrolio;
  • effetto contango.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari