CFD, cosa sono e come funzionano i Contract For Differences

24 Agosto 2022

CFD cosa sono

Questo articolo ti spiegherà in modo semplice come funzionano i Contratti Per Differenza (CFD). In particolare scopriremo tutti i dettagli dello strumento e capiremo perché si tratta di prodotti finanziari che l’investitore consapevole farà bene ad evitare.

Cosa sono i CFD

I Contracf for Differences sono prodotti finanziari derivati, negoziati fuori dai mercati regolamentati, in cui si scambia la differenza di valore di un “sottostante”, maturata in un certo lasso di tempo. Essi, in breve, permettono di fare trading su azioni, indici di borsa, forex e criptovalute senza dover detenere direttamente il sottostante.

I CFD permettono all’investitore che voglia investire in borsa di “scommettere” sul positivo (operatività long) o negativo (operatività short) andamento del titolo sottostante. Si tratta di prodotti rischiosi che l’investitore accorto farà bene ad evitare a causa dei pericoli intrinseci che vedremo.

Per chi vuole comunque usarli, ecco una sintesi dei vantaggi che presentano:

  • “consumo” ridotto di capitale (operatività in leva)
  • operatività in marginazione
  • nessuna commissione di compravendita
  • mantenimento della posizione per il tempo desiderato.

Ma andiamo più a fondo nella conoscenza del funzionamento e dei rischi di questi strumenti.

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Come funzionano i CFD in pratica

Per poter fare trading con i Contratti For Differences occorre, anzitutto, sottoscrivere un’integrazione contrattuale per l’operatività in derivati (Futures, Opzioni, Forex,CFD e Logos). Si tratta, in breve, di un campanello di allarme importante circa il rischio cui si va incontro.

Al momento dell’inserimento dell’ordine, l’investitore deve inserire alcuni parametri importanti:

Quantità

Esprime il numero di “pezzi” che intendiamo comprare o vendere. Su questo ammontare verranno determinati gli utili e le perdite effettive coerentemente con il fatto che si ragiona per “differenze”.

Tipo di ordine

Se “limitato” implica rischi ridotti. Esso, infatti, viene eseguito solo se il prezzo attuale è inferiore al limite in caso di acquisto o superiore in caso di vendita. Se ciò non accade la transazione non avviene. Al contrario l’inserimento di un ordine “a mercato” o senza limite di prezzo implica la sua esecuzione immediata, in base alla quotazione corrente.

Operatività

Si può scegliere se operare intraday, con una modalità più speculativa o multiday se, al contrario, si vuole tenere aperta la posizione per più giorni. La scelta, come vedremo, ha delle implicazioni sul meccanismo del margine.

Margine

È la parte di capitale effettivamente bloccata a fronte dell’investimento. Al momento dell’acquisto, infatti, al cliente non viene addebitato l’intero ammontare dell’operazione, come accade per chi compra azioni o ETF. Al contrario la banca preleva solo una porzione del dovuto. A causa di ciò l’investimento in questi prodotti comporta un pericoloso effetto leva.

Validità

Indica la scadenza dell’ordine. Se è settato su “Oggi” consente di inserire un ordine valido fino al termine della giornata di contrattazione dello strumento sottostante. L’ordine inserito viene cancellato alla chiusura se non eseguito. È il parametro che trovi pre-impostato nella maschera dell’ordine ed è l’unico utilizzabile per ordini su posizioni Intraday.

Un ordine “Fino a Cancellazione”, invece, resta attivo fino alla sua esecuzione o alla cancellazione da parte dell’utente. Se si inserisce un ordine “a mercato” questo verrà subito eseguito. Pertanto non ha senso impostarlo fino a cancellazione.

Come funziona il margine

Come abbiamo visto il margine è la percentuale del controvalore transato che la banca addebita al cliente. Grazie a questo meccanismo il cliente opera in leva. Egli, infatti, espone il proprio capitale a rischi notevoli che possono comportare perdite superiori all’investimento stesso.

Ciò accade poiché gli utili e le perdite sono commisurate all’importo “controllato” e non al margine versato. Prima di fare un esempio, però, è bene ricordare i due tipi di margine richiesto.

Per prima cosa abbiamo il margine iniziale, o di deposito. Si tratta della somma addebitata al cliente nel momento dell’esecuzione dell’ordine. Esso riguarda sia l’operatività intraday sia la multiday. Il margine di variazione (o di mantenimento), invece, viene addebitato sulle posizioni aperte a fine giornata.

Si tratta, in breve, di un importo pari alla perdita giornaliera provocata dall’andamento sfavorevole delle quotazioni. Se il cliente non reintegra il margine la banca chiude la posizione dopo averlo sollecitato all’integrazione. Tale operazione è nota come margin call.

Come fare trading con i CFD

Per prima cosa occorre individuare:

  • lo strumento sottostante
  • il tipo di scommessa che si intende fare circa l’evoluzione del suo prezzo.

Fatta questa scelta si possono mettere in campo le due principali strategie operative.

Andare Long

Significa ipotizzare che il sottostante si apprezzi in un certo arco di tempo. Se, ad esempio, credi che un indice finanziario cresca l’acquisto di un Contratto Per Differenza sullo stesso ti permetterà di ottenere un guadagno amplificato dall’effetto leva, come vedremo.

Andare Short

Se credi che un determinato sottostante debba perdere valore potrai vendere un CFD. In questo caso la banca ti permetterà di guadagnare la differenza tra il prezzo al momento dell’attivazione del derivato e quello successivo. Ancora una volta se la previsione è corretta i guadagni saranno elevati, grazie alla leva.

L’operatività short permette, di fatto, di “vendere allo scoperto” un titolo o un indice che non si possiede senza dover attivare il prestito titoli, come accadrebbe con un’operatività tradizionale.

Come funziona la leva

Il fatto che non tutto il controvalore transato sia addebitato al cliente implica che lo stesso operi in leva. Essa implica la moltiplicazione del rendimento (positivo o negativo) di un’operazione di compravendita rispetto al capitale investito, inteso quale rapporto tra il risultato realizzato (differenza tra il controvalore dell’acquisto e della vendita) e il margine.

L’esempio che segue mostrerà il funzionamento del leverage.

Ipotizziamo di aver aperto una posizione in CFD per 5.000 € a fronte della quale il margine iniziale è del 5%. La somma addebitata in conto sarà quindi di soli 250 € pari al 5% di 5.000. Un guadagno di 100 € implicherebbe un profitto del 2% per un investitore tradizionale. Questi, infatti, avrebbe un guadagno di 100 a fronte di un investimento di 5.000.

Tuttavia, poiché l’esborso è stato di 250 €, il profitto corrisponde al 40%. Esso può essere calcolato in due modi:

  • rapportando il profitto all’investimento effettivo (100/250)
  • moltiplicando la variazione del sottostante per il leverage.

Quest’ultimo, in particolare, è dato dal rapporto tra 100 ed il margine. A fronte di un margine di 5 il leverage sarà di 20 (100/5). Ecco allora che una variazione del 2% del sottostante (che passa da 5.000 a 5.100) si trasforma in un “delta” del 40%.

Attenzione però. Una variazione sfavore del 5% del sottostante, implica l’azzeramento del capitale iniziale.

L’hedging: usare i CFD per coprire il portafoglio

I contratti differenziali possono essere usati per proteggere il tuo portafoglio da improvvise cadute di valore. Immaginiamo, ad esempio, che tu abbia investito nell’indice XYZ. Se vuoi proteggere il guadagno invece di vendere potresti liquidare una posizione in CFD pari al valore complessivo dell’investimento.

Attenzione: il valore movimentato deve essere pari a quello del portafoglio, non del margine. Se, ad esempio, hai 10.000 € dell’indice XYZ potrai andare short di 10.000€ con un “consumo” di capitale minimo, pari al margine. In questo caso se l’indice scenderà tu compenserai i ribassi con i guadagni sul derivato.

Se, al contrario, l’indice salirà il contratto per differenza perderà valore ma sarà compensato da una rivalutazione dell’indice. L’heding, in parole povere, permette di simulare una vendita fittizia del sottostante senza doverlo liquidare direttamente.

Gli asset sottostanti

Futures

I CFD possono essere derivati di derivati. Essi, infatti, possono avere come sottostante un contratto future sui seguenti strumenti finanziari:

  • Futures obbligazionari, per chi vuole puntare sul rialzo o sul ribasso del mercato dei bond;
  • Futures su materie prime, per chi desidera scommettere sul futuro andamento del prezzo delle commodities;
  • Contratti derivati su volatilità, per chi punta le sue carte sull’andamento di indici come il VIX

Criptovalute

Invece di detenere direttamente crypto asset lo speculatore può limitarsi a scommettere sul loro futuro andamento. Lo svantaggio, tuttavia, sta nel fatto che i CFD sulle cripto presentano spread denaro lettera piuttosto ampi ed una leva bassa. Ciò si traduce in potenziali guadagni modesti, a fronte di costi più alti.

Forex

Grazie ai Contract for Differences è possibile puntare sull’andamento di una coppia di valute. La presenza di spread ridotti e di leva alta, in questo caso, rende gli strumenti adatti sia a chi voglia speculare ma anche a chi desideri proteggere la propria posizione in valuta.

ETF

Alcuni strumenti permettono di guadagnare o di perdere sulla base dell’andamento del prezzo di un certo ETF. La loro funzione è tipicamente quella di hedging. Si vuole, cioè, offrire all’investitore uno strumento che permetta di coprire una posizione in ETF senza doverli vendere sul mercato.

Indici di borsa

Se il sottostante è un indice finanziario, il CFD permette di trarre profitto dal suo andamento. A volte il sottostante è l’indice in valuta locale, il che permette di neutralizzare il rischio di cambio.

I costi

Spread denaro lettera

I Contratti per Differenza non sono scambiati sui mercati regolamentati ma su quelli OTC (over the counter). Ciò significa che è l’intermediario a fungere da controparte contrattuale al cliente. Dato che il prezzo in acquisto o in vendita è già comprensivo di commissioni il cliente ha la sensazione di non pagare nulla.

L’analisi del differenziale tra i due prezzi, in denaro ed in lettera, è fondamentale ai fini della quantificazione dei costi. Meglio evitare del tutto quei prodotti il cui spread è troppo ampio.

Il margine

Abbiamo detto che le posizioni ancora aperte a fine giornata implicano il versamento del margine di variazione, se negativo. Questo, peraltro, è rapportato al capitale controllato (lotto) e non all’investimento iniziale. Si tratta, pertanto, di un costo aggiuntivo cui l’operatore va incontro.

Differenze tra azioni e CFD

Chi compra un’azione diventa proprietario di una quota parte del capitale sociale dell’azienda sottostante. L’investitore, in pratica, contribuisce al finanziamento dell’impresa fornendo alla stessa nuovi mezzi (in caso di aumento del capitale) o stabilità (in caso di ingresso con titoli già in circolo).
Molto spesso, infine, quello in azioni è un investimento di lungo periodo.

Al contrario che compra un Contratto Differenziale scommette, in contropartita con l’emittente, circa il futuro andamento di un titolo azionario. Egli, dal punto di vista economico, non svolge alcuna attività di sostegno all’economia reale. La sua ottica, infine, è di breve periodo.

Differenze tra gli ETF e CFD

Gli ETF sono fondi passivi quotati in borsa. Chi li acquista desidera prendere posizione sul sottostante, al fine di trarre un profitto dalla sua rivalutazione. Al contrario un CFD è un contratto derivato stipulato con l’emittente che si impegna a pagare (ma anche a richiedere) le variazioni di prezzo del sottostante.

Da ciò derivano alcune differenze importanti:

  • i CFD implicano la leva finanziaria, gli ETF di norma no;
  • gli ETF non hanno rischio di controparte;
  • gli ETF sono scambiati su un mercato regolamentato, i Contratti Per Differenza OTC
  • i CFD non pagano dividendi e, di norma, non comportano il rischio di cambio.

Le migliori piattaforme

Chi desidera prendere posizione sui Contract For Differences dovrà fare molta attenzione alla scelta dell’intermediario con cui operare. La sua scelta, infatti, è determinante sia a livello di costi, sia sotto il punto di vista della sicurezza.

Ecco le tre principali piattaforme su cui orientarsi:

Fineco

Probabilmente non è la più economica ma a nostro avviso è una delle più sicure. In quanto banca è soggetta ai controlli ed alla vigilanza di CONSOB e Banca d’Italia.

Etoro

Un nome nel campo del trading, in diverse tipologie di strumento finanziario. Permette l’apertura di un conto demo e l’investimento di appena 50$.

Plus500

Piattaforma molto nota. Consente l’operatività con un capitale di appena 100 € ed offre una prova demo gratuita.

Conviene investire in CFD? Le nostre opinioni

Arrivati a questo punto è lecito chiedersi se convenga o meno usare i Contratti Per Differenza all’interno delle proprie strategie di portafoglio. La nostra opinione a tal riguardo è negativa. Essi, infatti, presentano una serie di inconvenienti che rendono il loro utilizzo sconveniente:

  • sono complessi e comportano una contabilità difficile a causa della marginalità;
  • implicano il rischio emittente, in quanto stipulati in contropartita con una banca;
  • il prezzo è poco trasparente a causa della mancata quotazione su un mercato regolamentato;
  • possono soffrire di scarsa liquidità e spread alti, soprattutto in momenti di mercato turbolenti.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari