Obbligazioni 2016: Istruzioni per l’Uso

11 Maggio 2016

migliori obbligazioni 2016

Con i tassi ai minimi le obbligazioni non sono più allettanti come un tempo. Ciò nonostante la richiesta di bond resta alta, in questa prima parte del 2016. Ecco una piccola guida su come investire in obbligazioni (ammesso che convenga ancora farlo).

Come mai le obbligazioni continuano ad attrarre gli investitori, nonostante il loro rendimento sia bassissimo o addirittura negativo? Oggi è opportuno impiegare il tuo denaro in bond? E se sì, quale è il vero motivo per farlo, posto che il Bund tedesco a dieci anni rende lo 0,14% mentre il nostro BTp di pari scadenza rende appena l’1,50%?

Backstage e non dovrai più preoccuparti di nulla…

Le stagioni, sui mercati finanziari, sono due soltanto: quella della ricerca del rendimento e quella della ricerca della sicurezza. Se vuoi puoi leggerle come la stagione dell’avidità e quella della paura: in fondo stiamo dicendo la stessa cosa usando solamente parole diverse. Nel 2016 alcuni eventi hanno fatto transitare gli investitori dalla stagione del rendimento a quella della difesa:

  • i timori della Grexit hanno fatto precipitare il valore dei titoli di stato dell’area euro nella primavera del 2015
  • il rallentamento dell’economia cinese ha innescato il ribasso delle borse mondiali in essere da settembre 2015
  • il default delle “quattro banche” ha spaventato a morte gli investitori in bond subordinati, facendo toccare loro con mano quanto pericolosi siano le obbligazioni bancarie.

Oggi la parola d’ordine è “DIFESA”. Sei alla ricerca non del guadagno, ma della sicurezza; non del rendimento a due cifre ma della difesa del capitale. E cerchi di raggiungere il tuo scopo investendo in bond, finendo con il pagare una “tassa” sui tuoi investimenti. In che senso?

Le Obbligazioni nel 2016: breve vs lungo

Investire in obbligazioni ha senso soprattutto quando il loro rendimento è “adeguato”. Potremmo scrivere un libro su come si fa a sapere quando un rendimento si può definire tale, ma ora ci basti sapere che un impiego in bond si “giustifica” solo se il guadagno ottenibile a scadenza compensa i rischi corsi. Oggi siamo, purtroppo, lontani da questa situazione:

  • le obbligazioni a breve scadenza offrono rendimenti negativi (pensa, ad esempio, che il bund triennale offre un guadagno di -0,50% annuo, in pratica alla scadenza otterrai meno soldi di quanti ne hai investiti);
  • i bond a lunga scadenza rendono qualche cosa in più, ma un cambiamento negli umori degli investitori – che prima o poi arriverà perché questa situazione è anomala – farà precipitare i prezzi riportando i rendimenti verso un valore più “accettabile” con perdite consistenti per chi ha investito in quei titoli prima del ribasso.

In presenza di rendimenti così bassi non ha senso investire in obbligazioni con scadenze molto lunghe, perché il rischio non è adeguatamente ricompensato dai guadagni potenziali che potrai ottenere. Viceversa hai molte più possibilità di perdere qualora aumentasse il rischio percepito da parte degli investitori, e sul mercato si riversasse un fiume di bond in vendita.

Se le obbligazioni lunghe sono rischiose, quelle brevi sono sconvenienti per colpa dei rendimenti negativi che offrono, motivo per il quale c’è una sola ragione per sceglierle: la protezione del capitale.

Le Obbligazioni come forma di “protezione”: ci avevi mai pensato?

Sui bond bancari incombe il rischio di un Bail In, con la conseguente possibilità di perdita integrale dei soldi investiti. Alcuni sono spaventati addirittura dalla possibile mancanza di fondi da parte del Fondo Interbancrio di Tutela del Depositi, l’organismo che dovrebbe garantire che chi ha meno di 100.000 euro sul conto non perderà nulla neppure in caso di default della banca.

Ecco allora che l’investimento in obbligazioni assume una veste diversa da quella tradizionale: non più un “impiego fruttifero” del denaro, ma una cassaforte in cui mettere al sicuro la propria liquidità in attesa di tempi migliori. Piergiorgio Fontanella, responsabile con Vicenzo Migliaccio dell’Investment Club, qualche giorno fa ha definito l’investimento in bond una sorta di tassa.

Pensaci bene: se oggi investi 100 per ricevere 99 tra due anni, di fatto stai riducendo il tuo capitale. Senza contare, poi, che occorre tenere presente l’imposta dello 0,20% che grava sul conto titoli e che peggiora la situazione. Solo in questo senso, nel 2016, ha senso investire in obbligazioni: per proteggere il proprio capitale, pagando una “tassa” per questo servizio di tutela ottenuto.

E pensare che solo fino a qualche anno fa le obbligazioni erano la soluzione ideale per l’investimento di molti: rendevano bene, comportavano pochi rischi, e permettevano di ottenere delle cedole periodiche con cui integrare le proprie entrate.

Oggi ha senso investire in obbligazioni a breve scadenza una parte limitata del proprio capitale solo nell’ottica di mettere i tuoi averi al riparo da possibili Bail In o robe varie. L’investimento in bond con durata lunga, invece, va preso con le pinze ed evitato senza il supporto di un professionista perché è piuttosto facile scottarsi le dita.

Backstage ti dirà sempre dove investire.

Tre Modi per Investire in Obbligazioni

Opzione  1 : i singoli titoli

Ti sconsiglio di investire in bond scegliendo tu un numero ristretto di emissioni da mettere in portafoglio. I titoli più redditizi hanno tagli minimi elevati (50 o addirittura 100.000 euro) il che ti impedisce una diversificazione efficace. Il fatto poi che le quotazioni siano “sopra 100” implica che questi strumenti non sono oggi fiscalmente efficaci per recuperare delle minusvalenze pregresse.

Opzione 2: i fondi

Investire in fondi obbligazionari oggi non è conveniente sia per colpa dei costi che gravano su questi prodotti sia per colpa dei rischi. Le banche si sono guardate bene dall’adeguare le commissioni di gestione al nuovo scenario, mettendo così “fuori mercato” molti dei loro prodotti. Gli unici fondi obbligazionari interessanti sono quelli con rischio più elevato, ma forse non è questo ciò che vuoi.

Opzione 3: gli ETF

Investire in ETF obbligazionari con durata corta è una delle cose migliori che tu possa fare. Il video che sto per mostrarti ti farà capire il “perché”:

Giacomo, dammi un parere concreto!!

Volentieri. Le obbligazioni oggi non devono essere viste come un luogo ottimale dove investire i tuoi soldi. I bond lunghi rendono di meno dei rischi che ti fanno correre, quelli a breve scadenza offrono rendimenti negativi. Un portafoglio diversificato non può fare a meno di obbligazioni, nemmeno un uno scenario come quello che stiamo attraversando.

Tuttavia oggi la quota del tuo portafoglio investita in bond dovrà essere minore che in passato, concentrata per lo più su ETF obbligazionari a breve scadenza ed essere vista come una sorta di “assicurazione contro le perdite” piuttosto che una modalità interessante e sicura per investire.

So che non era quello che avresti voluto leggere, ma come formatore indipendente e docente di Investitore Libero non posso raccontarti bugie solo per compiacerti. Ricorda sempre che investire è un’opzione e mai un dovere e che ci sono dei buoni conti deposito remunerati in cui mettere la liquidità che una volta era destinata alle obbligazioni con lo scopo di ottenere un discreto guadagno.

L’importante è che tu abbia chiara una cosa: oggi sui mercati stiamo vivendo il tempo della difesa, non dell’attacco. E l’ottenimento di rendimenti positivi, anche se di poco, comporta dei rischi. Anche se scegli di investire in conti deposito.

Giacomo Saver