
Il piano di accumulo del capitale è una formula d’investimento che prevede l’impiego di una somma di denaro costante ad intervalli periodici, spesso mensili.
Cos’è il piano di accumulo
Il piano di accumulo del capitale (PAC) è una strategia che si basa sull’investimento periodico di una somma di denaro, al fine di sfruttare al meglio la diversificazione temporale.
Il suo scopo principale è quello di creare un capitale nel corso del tempo, ma il PAC si è presto rivelato anche un ottimo metodo strategico per ottimizzare il momento d’ingresso nel mercato. La quota investita infatti rimane fissa, indipendentemente dalla volatilità dei titoli.
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Grazie a queste sue caratteristiche sempre più banche propongono il servizio come forma d’investimento ai propri clienti. Questi, tuttavia, nel 90% dei casi ottengono risultati inferiori a quelli prospettati.
Ciò può essere causato da costi eccessivi o da meri errori di esecuzione.
Come funziona il PAC
Matematicamente parlando un PAC è semplicemente la media ponderata dei prezzi di acquisto delle quote.
Ma entriamo nel dettaglio del suo funzionamento.
L’investitore impiega, a scadenze regolari e per uno periodo di tempo predeterminato, una somma costante di denaro. Con essa sottoscrive una quantità di strumenti diversa ad ogni versamento, in base alla quotazione del momento.
Ecco i passi attraverso cui si snoda il processo:
Decidi quanto investire
La cifra impiegata sarà verosimilmente costante nel corso del tempo. Essa condurrà all’acquisto di un numero variabile di quote sulla base del prezzo. Può trattarsi di denaro derivante da un risparmio nuovo o una liquidità che si vuole fare confluire gradatamente sul mercato. Il procedimento è lo stesso.
Scegli lo strumento
L’investimento dovrebbe avere come riferimento un prodotto azionario, o bilanciato, in modo da sfruttare le fluttuazioni dello stesso per ottimizzarne il valore finale. Al contrario un PAC fatto su un prodotto obbligazionario è meno interessante, poiché la tendenza del sottostante è solitamente crescente..
Compra il sottostante
Il piani di accumulo prevede che mese dopo mese la stessa cifra venga impiegata in quote del prodotto finanziario sottostante sulla base della sua quotazione. Se, ad esempio, investo 100 € e il prezzo è 100, comprerò una quota. Se, invece, la quotazione scende a 50 comprerò due quote. Se, infine, il prezzo va a 200 € comprerò 0,5 quote.
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Piano di accumulo e dollar cost averaging
Il grande vantaggio del PAC consiste nella possibilità di sfruttare in modo asimmetrico le variazioni dei mercati. A riguardo risulta illuminante la posizione di J.P Morgan, il celebre banchiere che, ogni qual volta veniva interpellato riguraldo alle future previsioni del mercato, ripeteva: “fluttueranno”. In questa risposta apparentemente evasiva, ma tremendamente saggia e concreta, si nasconde il segreto del PAC.
Nel mercato anglossassone è ormai radicata la tecnica del Dollar Cost Average, dalla quale discendono i moderni piani di risparmio. Essa parte dal presupposto che investendo la stessa cifra a scadenze regolari saremmo in grado di acquistare più “quote” nei periodi in cui il mercato scende, e meno in periodi in cui il mercato sale.
Tale tecnica risale addirittura agli anni ‘50, grazie a Bejamin Graham, il padre dell’analisi fondamentale e principale ispiratore di Warren Buffett. Nel “sistema Graham”, si prevedevano diverse scadenze temporali per l’investimento della stessa somma: mensili, trimestrali, annuali. Ma secondo l’autore una frequenza maggiore è più redditizia.
Norisk conferma quanto detto fin’ora grazie ad uno studio che si proponeva di valutare quanto effettivamente queste oscillazioni inficiassero sul metodo PAC.
Ne risulta che l’investimento diluito rappresentata un’efficace forma di diversificazione, dal momento che permette all’investitore di comprare durante tutte le tre fasi del mercato:
- rialzo
- ribasso
- laterale (mercato privo di direzionalità)
La struttura del programma
Il mercato ideale
Creare un PAC è davvero semplice. Basta decidere la rata mensile, la durata del piano, e su quale mercato investire.
In breve, il Piano di Accumulo sarà tanto più vantaggioso quanto più è volatile il mercato. Saranno proprio le lente salite e gli improvvisi crolli a renderlo redditizio. A patto di avere il “fegato” di portarlo a termine.
Se il sottostante cresce in modo costante, o presenta poche oscillazioni nei controvalori, il piano offrirà rendimenti scarsi. In tal modo infatti gli acquisti successivi verranno fatti a prezzi via via crescenti, e non si sfrutterebbe la non linearità del mercato.
Per questa ragione il campo da gioco ideale è il mercato azionario. Ad esempio grazie ad un ETF globale.
Ovviamente nulla vieta di costruire un PAC su mercati di nicchia, ma l’accumularsi del denaro nel corso del tempo farà sì che il peso di quello specifico mercato sul patrimonio complessivo diventi eccessivo. Immaginiamo un investitore che abbia 100.000 € ripartiti tra azioni e obbligazioni in egual misura, e che decida di fare un PAC decennale sul mercato Indiano.
Questo ipotetico investitore, versando 300 Euro al mese, avrà in dieci anni un’esposizione sul mercato indiano del 26% del suo patrimonio, e senza contare le rivalutazioni.
L’importo della rata
L’entità delle somme da versare si determina per prassi in base al proprio reddito e alle proprie spese prevedibili e potenziali. In altre parole in base alle disponibilità di risparmio dell’investitore.
Fatto 100 quanto si prevede di dedicare al risparmio ogni mese si può decidere di destinare a un PAC anche fino a un 20% – 30% del reddito. Spesso, in banca, viene richiesto un versamento iniziale anticipato pari a 3, 6 o addirittura 12 singoli versamenti.
Si potrebbe naturalmente decidere di realizzare il proprio piano “manualmente” grazie agli ETF, così da evitare i costi bancari.
Sulla base della nostra esperienza da ex-bancari, e con una rapida scorsa delle tariffe offerte dalle banche, la rata ideale è di 2.000 €. Impieghi al di sotto di questa cifra, infatti, comportano il pagamento di una commissione minima penalizzante.
Non tutti possiedono questa cifra e in tal caso il nostro consiglio è di aspettare, accumularla, e poi procedere.
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La periodicità
Contrariamente a quanto si crede, non è necessario fare investimenti su base mensile. Ciò non significa che il “sistema Graham” sia superato, tutt’altro. Però è necessario sottolineare che, poiché i mercati si muovano in trend, una tendenza di breve termine al rialzo o al ribasso vanifica i vantaggi del PAC di cui abbiamo parlato.
Sebbene sia la rata a determinare la periodicità, è doveroso segnalare che il PAC da prestazioni ottimali anche con versamenti trimestrali, quadrimestrali o addirittura annuali.
Ciò permette, infine, una ottimizzazione dei costi bancari.
Tipi di piano di accumulo
Esistono essenzialmente due tipologie di strumenti con cui realizzare un PAC. Conoscerne le differenza è fondamentale per un’investimento consapevole.
I fondi PAC: come abbiamo già visto in precedenza, i fondi possono essere sottoscritti sia in un unico versamento, sia tramite PAC. In questo secondo caso il cliente s’impegna in modo non vincolante attraverso un addebito automatico.
Sebbene l’investitore abbia la facoltà d’interrompere, sospendere o riprendere il piano a suo piacimento, egli non potrà esimersi dalle commissioni. Le quali, inoltre, sono precalcolate sull’intero importo del piano.
Per questo motivo, a meno che non si disponga di grosse somme, risulta privo di senso utilizzare il PAC sui Fondi.
ETF PAC: i piani di accumulo fatti attraverso l’acquisto periodico di ETF si dimostrano il modo migliore di procedere. Nonostante presentino l’inconveniente di dover inserire manualmente gli ordini, il vantaggio in termini di costi resta davvero notevole. L’accorgimento fondamentale è utilizzare gli ETF ad accumulazione, in modo tale da beneficiare del reinvestimento automatico dei proventi, ottimizzando contemporaneamente anche la tassazione.
Vantaggi e rischi
Uno dei principali vantaggi dei piani di accumulo è la loro capacità di aiutare gli investitori a costruire ricchezza nel lungo periodo. Contribuendo regolarmente con un importo fisso, gli investitori possono sfruttare l’interesse composto e beneficiare della crescita del loro investimento nel tempo.
I piani di accumulo sono facili da impostare e possono essere personalizzati per adattarsi alle esigenze individuali di ciascun investitore.
Un altro vantaggio è che possono aiutare gli investitori a mantenere la disciplina e l’impegno nei confronti dei loro obiettivi di investimento. Impostando i contributi automatici, gli investitori possono fare dell’investimento un’abitudine ed evitare la tentazione di spendere il proprio denaro per altre cose.
I piani di accumulo offrono molti vantaggi, ma comportano anche alcuni rischi. Uno dei maggiori è la volatilità del mercato. Quando c’è una flessione, il valore degli investimenti può diminuire, il che può essere particolarmente preoccupante per gli investitori che sono vicini alla pensione o che fanno affidamento sugli investimenti per il loro reddito.
Un altro rischio dei piani di accumulo è che potrebbero non fornire una sufficiente diversificazione. Investire in un singolo titolo o settore può essere rischioso, in quanto espone gli investitori alla performance di quella società o di quel settore. È importante diversificare il portafoglio di investimenti per ridurre l’impatto sul portafoglio complessivo.
Scegliere il miglior piano
Quando si sceglie un piano di accumulo, si devono considerare diversi fattori, tra cui l’importo dell’investimento, l’orizzonte temporale dell’investimento e il livello di rischio che si è disposti ad assumere. È inoltre importante considerare le commissioni associate al piano, che possono intaccare i rendimenti nel tempo.
Un esempio di piano di accumulo molto diffuso è il Dollar Cost Averaging (DCA), che prevede l’investimento di un importo fisso a intervalli regolari per un determinato periodo di tempo. In questo modo gli investitori possono trarre vantaggio dalle fluttuazioni del mercato ed evitare di investire una grande quantità di denaro nel momento sbagliato.
Piani di risparmio e di accumulo
I Piani individuali di risparmio (ISA) e i Piani di accumulo di capitale (PAC) sono due opzioni di investimento molto diffuse che offrono vantaggi diversi. Gli ISA sono conti di investimento esenti da imposte che consentono agli investitori di risparmiare fino a un certo importo ogni anno senza pagare le tasse sugli interessi o sui guadagni degli investimenti. Sono ideali per obiettivi di risparmio a breve termine e sono relativamente poco rischiosi.
I PAC, invece, sono piani di investimento che consentono agli investitori di accumulare ricchezza a lungo termine. Offrono una maggiore flessibilità e la possibilità di ottenere rendimenti più elevati rispetto agli ISA, ma comportano anche maggiori rischi. I PAC sono ideali per gli investitori disposti ad assumersi maggiori rischi in cambio di rendimenti potenzialmente più elevati.
In conclusione, i piani di accumulo sono un modo efficace per accumulare ricchezza nel tempo, ma comportano anche dei rischi che vanno considerati prima di investire. Scegliendo il piano di accumulo più adatto al tuo orizzonte d’investimento e alla tua tolleranza al rischio, diversificando il portafoglio e rimanendo disciplinato, potrai raggiungere gli obiettivi finanziari.
Il PAC come strategia di investimento
Un piano d’accumulo è spesso una soluzione congeniale a chi ha già la disponibilità di un discreto capitale e desidera investirlo in maniera differenziata rispetto al tempo. Anche questo modo di procedere, però, va valutato con attenzione.
Secondo Graham, infatti, in linea di massima sarebbe preferibile investire in un unica soluzione tutta la somma disponibile, perché diluendo gli importi si finirà con il perdere i dividendi degli eventuali rialzi che potrebbero esserci nel frattempo.
Consigli utili
Ecco alcuni consigli per impostare un piano di accumulo:
- Stabilire un obiettivo di investimento realistico e un calendario per raggiungerlo.
- Scegliere un piano di investimento che corrisponda al proprio orizzonte temporale e alla propria tolleranza al rischio.
- Considerare la possibilità di diversificare il portafoglio per ridurre il rischio.
- Mantenere basse le spese scegliendo un piano d’investimento con commissioni ridotte.
- Esercitare la disciplina e l’impegno, anche durante le fasi di ribasso dei mercati.
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Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari
Giacomo grazie per questo nuovo spunto. In merito a ciò ti chiedo: se uno volesse fare un PAC su ETF World azionario (per intenderci quello da te suggerito nel warm up) è meglio sceglierlo in dollari o l’analogo hedged? Inoltre, ti chiedo se sia più corretto scegliere l’ETF ad accumulo o quello a distribuzione?
Grazie per la risposta
Può fare un esempio concreto di PAC su Etf ?
Come scegliere la migliore durata di un PAC ? Come gestire il capitale accumulato al termine del PAC ?
Grazie Saluti
@ Sigfrido
Io sceglierei un ETF che non copre il rischio di cambio. Essendo il PAC un programma a lunga durata il rischio di cambio non è un problema ma, anzi, una ulteriore forma di diversificazione. Sceglierei i prodotti ad accumulazione così il dividendo viene automaticamente reinvestito. Gli ETF di IC Warm Up possono essere usati anche per fare un PAC ma sono “progettati” per investitori con patrimoni superiori a 100.000 e. Nel tempo scoprirai perché…
Hai pensato a quanto versare, alla periodicità dei versamenti e alla banca con cui operare?
@ Fabio
Volentieri. Sceglo un ETF azionario globale e decido di investire 3.000 € l’anno. Ogni anno comprerò “quote” di quell’ETF per un controvalore di 3.000 €. Se riesco a mettere da parte 500 € al mese ogni 4 mesi avrò 2.000 € da investire e li utilizzerò comprando quote dell’ETF.
Il numero di quote che comprerò, invece, varierà a seconda della quotazione. Ha già individuato un prodotto per costruire il PAC?
@ Maurizio
La durata migliore è quella più lunga possibile. Semmai il problema che si pone riguarda il fatto che investendo, diciamo, in azioni globali dopo alcuni anni il peso dell’azionario sul totale del portafoglio andrà ribassato perché eccessivo. Lei ha già parecchi soldi sull’azionario o vorrebbe partire con un PAC?
Grazie @Giacomo
In azionario ho il 10% del mio capitale sul ETF MSCI World a distribuzione (ISIN IE00B0M62Q58). Sto valutando di costruirmi un PAC di sei anni con queste regole: ogni anno al mese di febbraio investirò la cifra di 4X (con X fisso) sul ETF MSCI World ad accumulazione (ISIN IE00B4L5Y983) e di X sul ETF MSCI Emerging Markets ad accumulazione (ISIN IE00BKM4GZ66), se durante l’anno la quotazione del ETF MSCI World scenderà sotto il 93% della media mobile esponenziale calcolata su 50 settimane potrò decidere di fare un acquisto “straordinario” del ETF MSCI World per un importo massimo di 2,5X, operazione da potere fare solo una volta l’anno e su tre anni al max. Realizzando questo PAC vorrei spostare su azionario internazionale circa il 60% del mio capitale. Cosa ne pensi @Giacomo ?
Ripeto la mia domanda fatta ieri, ma che non vedo registrata. Giacomo grazie per questo nuovo spunto. Se volessi investire in un PAC su EFT azionario World (per capirci quello da te consigliato nel Warm Up) è indifferente, visto che si tratta di un PAC, comprare quello in $ o è meglio prendere quello Hedged in € ?
Giacomo grazie per la risposta e mi scuso per aver inviato nuovamente la domanda che, per non so quale motivo, non avevo più visto sul sito. In effetti vorrei consigliare questo PAC a mio figlio che ha 30 anni. Lo considero come un salvadanaio dove mettere i risparmi. Diciamo uno o due versamenti anno da 1000€ ciascuno su ETF MSCI World SIN IE00B4L5Y983 tramite CHEBANCA. Non ho preso in considerazione i mercati emergenti, ma con un capitale così esiguo non credo convenga diversificare troppo. Vista la tipologia dell’investitore hai altri consigli da darmi? Grazie per la risposta
@ Maurizio
Ammazza… che regole sofisticate 🙂 A parte le batture concordo con quello che scrivi per una serie di ragioni:
1 – hai un metodo di investimento
2 – usi ETF azionari che sono ottimi per i PAC grazie alla loro volatilità
3 – supplisci al fatto che nell’MSCI World gli emergenti non ci sono con un prodotto a parte.
Io aumenterei un po’ la quota negli emergenti visto che questi Paesi avranno, nei prossimi anni, un ruolo sempre più importante nell’economia globale ma per il resto va bene.
@ Sigfrido
Perché non scegli un ETF che replichi l’MSCI AC World? AC sta per “All Country” e comprende anche una parte di emergenti che nel tuo ETF non ci sono. Ci hai pensato? Hai trovato l’ETF? Se hai difficoltà dimmelo e farò la ricerca per te…
Giacomo ancora grazie per la risposta. Ho individuato due ETF AC: Lyxor FR0011079466 e Xtrackers IE00BGHQ0G80. Il secondo è a replica diretta, il primo no ed ha una commissione leggermente più elevata. Il primo è in $ il secondo in € ed è più recente. Hai dei suggerimenti da darmi in merito? Grazie ancora per la risposta
@ Sigfrido
Non credo che la replica sia molto importante. Come insegno ai miei corsi gli ETF vanno scelti in base al costo e alla liquidità per cui non ho dubbi: è molto meglio il primo, quello di Lyxor. Anche la valuta è ininfluente perché entrambi hanno lo stesso sottostante indipendentemente dalla valuta in cui sono espressi.
Se hai ancora dei dubbi fammi sapere 🙂
Ciao Saverio, io ho iniziato da poco un pac con orizzonte temporale 20 anni da affiancare al fondo pensione di categoria, ho scelto 2 ETF ad accumulazione uno in USD senza paesi emergenti e uno in euro con paesi emergenti, acquisti trimestrali da 300 euro, li sto acquistando a rotazione, l’idea è di switchare con ETF obbligazionari etc sull’oro man mano che si avvicina la data di svincolo, il dubbio è quando sarà da cominciare a pensare allo swithc, avrei pensato di partire 100% azionario pere i primi 10 anni poi switch, che ne pensi? Grazie Walter
@ Walter
Secondo me puoi diradare la frequenza degli acquisti così da ammortizzare le spese, perché 300 € per volta sono un po’ pochini… L’ideale è fare acquisti per 2-3.000 € a lotto, in questo modo i costi si riducono notevolmente.
Va bene alternare un ETF emergenti con un ETF globale senza emergenti, ma switchare sull’oro credo sia troppo rischioso…
Ciao Giacomo, volevo chiederti, se mi costruisco un pacco \”fai da te\”, acquistando un ETF in diversi momenti, se questo dovesse essere chiuso, cosa accade? Grazie dei tuoi consigli sempre utili.
Grazie x la risposta Saverio, vorrà dire che switchero’ sull’obbligazionario, purtroppo nn posso investire più di 1200 euro annue, se dovessi farlo una volta all’anno, nn riskio di perdermi le variazioni di trend del mercato?
@ Massimo
Intendi dire se quell’ETF non è più disponibile? Ne scegli un altro che abbia come sottostante lo stesso mercato/indice. O il tuo dubbio è come fare a scegliere gli ETF?
@ Walter
No, perchè il mercato si muove in trend per periodi più brevi di tempo. Analizzando periodi annuali la forza del trend si indebolisce perché le quotazioni perdono “auto-correlazione”. Non mi chiamo Saverio ma Giacomo Saver 🙂
Per qualunque domanda o dubbio sono a tua completa disposizione. Fammi sapere, mi raccomando!!
Scusa Giacomo ?, a fare due conti se investo 1200 euro anno, se lo faccio annualmente, mi costa lo 0,25 % se lo faccio semestrale lo 0,50%, se lo faccio quadrimestrale lo 0,75% trimestrale l1% , perché la mia banca mi fa lo 0,19% con minimo 2,95 per eseguito. Tu dici che potrei farlo anche annualmente o semestrale? Allora mi viene un dubbio perché i fondi pensione acquistano quote mensilmente? Grazie
Il mio dubbio è quello che una volta acquistato un ETF e questo dopo un po’ viene chiuso, cosa accade al mio investimento, mi viene liquidato? Grazie Massimo
Ciao Giacomo,purtroppo hai confermato quello che temevo,il Pac può essere una buona arma se i mercati sono in fase ribassista ma se se sono in trend positivo non credo siano molto convenienti.
Io ho attivato due pac mensili ,su portafogli composti da ETF, che però sono completamente gratuiti,credi che possano andare bene anche se i mercati sono positivi o forse nonostante siano esenti da commissioni sarebbe meglio farli trimestrali o addirittura semestrali?
Ciao e grazie per il contributo che sempre ci dai….
@ Walter
Acquistare mensilmente non è un problema, a patto che l’incidenza dei costi minimi non sia troppo alta. Diradare gli acquisti è saggio perché sfrutti al massimo la bassa “autocorrelazione” dei rendimenti, ovvero compri quando il trend si indebolisce. Non so se sono riuscito a farmi capire bene…
@ Massimo
Dipende. Se l’ETF viene delistato, ossia cancellato d tutte le borse in cui è quotato, sì. Se l’ETF viene cancellato solo da borsaitaliana ma resta quotato su altri mercati allora dovrai venderlo laddove è ancora quotato. Se non mi sono spiegato bene, dimmelo… e se hai altre domande scrivimi tranquillamente.
@ Werther
I Pac vanno bene SEMPRE, in qualunque mercato. Il fatto stesso che investi la stessa cifra implica che comprerai di più quando le quotazioni scendono e di meno quando i prezzi salgono.
Secondo me è meglio comprare ad intervalli più lontani di tempo così da sfruttare il fatto che su periodi annuali il trend perde forza (si dice le autocorrelazioni si indeboliscono).
Se hai altre domande sono felice di risponderti…
Buon giorno Giacomo, gli ETF in questione sarebbero IE00B4L5Y983 e l’altro IE00BGHQ0G80 che ne pensi? Grazie
Scusate mi sono partiti 3 commenti ?, se ho ben capito tu ritieni sia più opportuno acquistare annualmente e in quale mese e preferibile fare l’acquisto, grazie
Buongiorno, stavo leggendo su Google il concetto dell’autocorrelazione ma per me è “arabo”…. Sapresti spiegarmi a brevi linee il concetto Giacomo? Grazie
@ Walter
Ottima scelta direi… Il primo è anche uno degli strumenti di cui parlo molto (dotto diversi aspetti) nel corso gratuito IC Warm Up… Ora passa all’azione e fammi sapere, mi raccomando.
@ Walter
Secondo me non ‘è mola differenza. Scegli il più liquido e quello che costa meno e vai su quello. Trattandosi di un PAC a lungo termine (dai 5 anni in su) il mese in cui fai gli acquisti è assolutamente ininfluente… E’ tutto chiaro ora? Se hai altre domande sono qui…
@ Walter
L’autocorrelazione misura il legame che c’è tra l’andamento di una serie storica e la stessa sfalsato di un periodo. Se c’è autocorrelazione c’è trend, se la serie storica è poco autocorrelata il fatto che in un certo periodo le quotazioni siano cresciute non rende più “probabile” il fatto che nel periodo successivo crescano ancora. Va meglio adesso?
Si grazie mille, solo una cosa mettiamo che faccia l’acquisto annualmente, dovrò essere rigoroso e comprare x esempio a gennaio di ogni anno, e in quel periodo negli anni il mercato sia sempre “toro” , acquisterei sempre sulla forza è mai sulla debolezza, o sbaglio?
@ Walter
E’ corretto ciò che dici, ma non tutti gli anni saranno positivi per cui a volte comprerai sulla forza, altre sulla debolezza. Inoltre grazie al fatto che investi una somma costante di denaro comprerai di più quando il mercato scende e di meno quando il mercato sale…
utlimissima Giacomo e poi non ti disturbo piu, visto che acquistando semestralmente mi inciderebbe per uno 0.50% e non è poi cosi oneroso, non è meglio farlo semestralmente? grazie
@ Walter
Direi di sì a questo punto. Ma la vera differenza non sta nel “quando” comprare quanto piuttosto nella disciplina e nella costanza del continuare a comprare anche quando le cose andranno male seguendo il tuo piano.
Ok grazie Giacomo, buona giornata
Ciao Giacomo, per calcolare il rendimento annuo di un etf che stacca le cedole uso la formula (Valore finale+cedole)/valore iniziale -1. Volevo sapere in caso di un pac con 1 versamento nell’anno qual’è la formula per calcolare il rendimento? Grazie
@ Robert
Devi usare la formula TIR.X su un foglio di calcolo, creando una colonna con le date dei versamenti e la data finale e una seconda colonna con gli importi dei versamenti allineati con le date e con il segno meno davanti e con il controvalore finale. Se hai dubbi sono qui 🙂
Ciò Giacomo vorrei optare x un PAC “fai da te” con la mia banca online(Webank) sfruttando proprio questo ETF azionario IE00B4L5Y983. L’idea è quella di invertire subito 2.000 €, e poi fare investimenti semestrali (1.200€) o annuali (2.400€). Che ne pensi? Quanto lungo dovrebbe essere questo PAC X essere vantaggioso?
@ Fabio
L’azionario globale va benissimo. Per la durata del PAC dipende dal peso che il capitale accumulato avrà sul totale. Se hai 100.000 € ad esempio e nel tuo progetto la quota azionaria non dovrà superare il 30% allora il PAC potrà durare 30 anni circa. Se il peso finale che vuoi raggiungere è del 50% potrà durare tutta la vita…
Buonasera Giacomo. Innanzitutto sinceri complimenti per la chiarezza di esposizione degli argomenti che tratti. Sperando di non approfittare della tua gentilezza, avrei delle domande da porti. Ho nel mio portafoglio un piano di accumulo di euro 250 che passa il 27 di ogni mese e 5 piani di accumulo da euro 50 cadauno che passano sempre il 27 di ogni mese. Trattasi di pac con accumulazione dei dividendi/cedole per i quali ho ottenuto l’esenzione totale dei costi di ingresso. Domande:
1. Mi suggerisci di far passare i pac in giorni diversi per realizzare la cosiddetta diversificazione temporale degli investimenti? in caso affermativo andrebbe bene far passare un pac ogni 5 giorni?(30gg/6pac=5)
2. Statisticamente quanto ha senso far passare un pac ad accumulazione dei dividendi/cedole a fine mese quando le quotazioni dei fondi sono più basse in quanto distribuiscono dividendi/cedole?
3. Dato che per ovvi motivi conviene far passare un pac nei giorni in cui le quotazioni degli strumenti finanziari sottostanti sono più basse, per caso ci sono ricerche che dimostrano che ci sono alcuni giorni del calendario in cui tali quotazioni sono al ribasso?
Grazie. Saluti
@ Vincenzo
Lascerei le cose come stanno perché la diversificazione temporale la fai già grazie all’acquisto mensile di quote. Non crearti altri problemi che non aggiungono valore alla strategia ma solo complicazione. Un abbraccio e a presto!!
Salve, vorrei fare un investimento di 400 euro al mese da ritirare tra 5-7 anni e se non mi serviranno magari diminuirei l’importo da investire.
Avevo pensato ad un ETF obbligazionario, precisamente a questo Xtrackers Eurozone Government Bond UCITS ETF 1C (LU0290355717) che ha una distribuzione di scadenze delle obbligazioni molto vasto e distribuito come potrà vedere. Leggendo in internet dicono che ci sarà un rialzo dei tassi e quindi le obbligazioni saranno colpite da un ribasso. Volevo capire se effettuando un PAC cioè entrando mensilmente o bimensilmente nel mercato riuscirei a evitare il problema rialzo dei tassi?
Dicono che si dovrebbe diminuire la duration, ma se vediamo i rendimenti degli ETF obbligazionari EUR GOV hanno rendimenti bassissimi e alcuni anche negativi! Pensavo a questo Lyxor EuroMTS 1-3Y Investment Grade (DR) UCITS ETF – Acc (LU1650487413).
Cosa può consigliarmi a riguardo? Grazie mille!!!
@ Simone
Se fa un PAC per un periodo di tempo lungo, attraverserà momento buoni (di tassi stabili o in ribasso) e momenti sfavorevoli (con tassi in rialzo). Non si preoccupi delle previsioni a breve termine. Esse non solo potrebbero essere sbagliate, ma vengono superate da una strategia di acquisto a rate su un periodo di tempo esteso.
Oltre ad un ETF obbligazionario aggiungerei anche un prodotto azionario, più performante nel lungo termine.
Grazie per la risposta. Considerando che riesco ad investire 400 euro al mese e tenendo questo come ETF obbligazionario LU0908500753, quale ETF azionario mi consiglia evitando il rischio cambio valuta?
Inoltre avendo questa somma qui, mi conviene fare investimenti accorpati di più mesi andando a ridurre in percentuale le commissioni di acquisto? Magari ogni 2/3 mesi?
Comunque utilizzerei Directa per acquistare quindi avrei una spesa di 1 euro ad acquisto.
@ Simone
Se le spese sono minime può tranquillamente operare una volta al mese. Ha senso accorpare gli acquisti solo nel caso in cui ci siano costi fissi per eseguito troppo “alti”.
Le consiglio, sulla base di quanto mi ha detto, un ETF azionario globale con copertura dal rischio di cambio. Un cordiale saluto e buon investimento 😉
Ciao Giacomo,
ma se per i prossimi 30 anni si facesse un PAC annuale SOLO AZIONARIO, tipo SWDA(90%)+EIMI(10%) e basta (senza obbligazionario), avrebbe senso? Fregandosene delle oscillazioni e del max drawdown che i due ETF comporterebbero. Voglio dire, con 30 anni davanti ci si può permettere un’esposizione simile, attraverso un PAC come strategia che media i prezzi d’acquisto, al fine di costituirsi un capitale da mettere poi a rendita. Che ne pensi?
@ Giampiero
E’ un’ottima idea. Con 30 anni io farei anche un PAC azionario puro. Fai solo attenzione quando, con il passare del tempo, la mole di denaro investita in azioni crescerà in rapporto al resto del tuo capitale.
Ti riferisci alla necessità di “switchare” parte dell’azionario puro con strumenti meno volatili, tipo i fondi obbligazionari? Se è così, quanto tempo prima dalla scadenza si dovrebbe provvedere? E in che misura?
@ Giampiero
Non posso rispondere a domande così specifiche qui. Se vuoi che ti aiuti prenota una coaching con me o con un mio collaboratore scrivendo a info chiocciola segretibancari.com. Grazie.
Ciao Giacomo, grazie per tutti i consigli utili che ci fornisci. Ho una domanda spero semplice: sto cercando un servizio/strumento che mi permetta di fare un PAC su ETF di 20 anni con deposito iniziale di 1.000€ e poi altri 1.200€ e annui dilazionati in 2/4 versamenti. Ho cercato su internet e chiamato diversi call center ma oltre a Reply di Fineco non ho trovato altro cosi flessibile. I costi di Fineco sono 2.95€ al mese per 1 ETF e 6,95€ mese per4 ETF, mi sembra una cifra esagerata considerando le piccole somme di cui sto parlando. Sapresti consigliarmi altri strumenti?
Grazie
@ Jacopo
Hai pienamente ragione sul fatto che le commissioni di Fineco per i PAC sono esagerate. Ti consiglio di fartelo tu il piano, comprando manualmente gli ETF per importi pari ad almeno 2.000 – 2.500 € per volta così da abbassare l’incidenza delle commissioni.
Ciao Giacomo, vorrei effettuare un investimento sull’azionario di 10 k€ (cca il 10% del mio capitale). Visto il momento storico consigli un PAC (con che frequenza e importo? la mia banca ha una commissione minima di 6€ per ogni operazione) o un acquisto diretto di ETF? In entrambi i casi sarei orientato su iShares Core MSCI World UCITS (IE00B4L5Y983). Sapresti consigliarmi? Grazie, Lorenzo
@ Lorenzo
Il PAC va benissimo, nel tuo caso. Compra però tranches di 3.000 € per volta per ammortizzare al meglio le commissioni fisse minime.
Ciao Giacomo, mi collego a quanto detto da Lorenzo. Ho in mente di investire sull’azionario una cifra di 10.000€ su su iShares Core MSCI World UCITS (IE00B4L5Y983) che rappresentano il 20% del mio capitale e che non intendo utilizzare per i prossimi 3-5 anni. Un 30% è già investito in bond. Meglio investirli tutti subito o fare un PAC? In caso di PAC che importi e frequenza mi consigli? Ti ringrazio, Matteo
@ Matteo
Dipende dalla tua tolleranza al rischio. Tieni conto che di solito l’indice presenta un trend crescente e cresce circa 4 anni ogni 6 per cui anche facendo un investimento in un’unica soluzione non dovresti avere problemi.Se vuoi ridurre i rischi allora opera con il PAC magari effettuando un acquisto ogni 2 o 3 mesi per abbattere l’incidenza dei costi.
@ Matteo
Considerato che hai scelto un indice globale che nel tempo crescerà tanto vale investire tutto e subito. Semmai fai dei versamenti aggiuntivi con il passare del tempo tarando i versamenti in modo da minimizzare i costi.
Buongiorno,
mia figlia 27 anni lavora con piccolo stipendio a partita IVA forfettaria che non consente gli sgravi dei fondi pensione aperti che ,inoltre, richiedono costi per eventuali riscossioni anticipate… Avrei pensato ad un PAC mensile in ETF legato alla borsa USA….. e’ una buona idea ? Ha suggerimento su quali ETF scegliere ?
Grazie mille in anticipo
Roberto
@ Roberto
L’idea dell’azionario è ottima, ma piuttosto che investire solo sulla borsa Usa preferirei un ETF azionario globale, come questo: IE00B4L5Y983. E’ più diversificato, perché investe in tutto il mondo. Un cordiale saluto.
buongiorno Giacomo
innanzitutto complimenti per il sito
lei ha parlato di cifre minime di 2000 e quindi mi chiedo
ha senso secondo lei attivare pac da 50/100 mensili come spesso propongono le banche?
se volessi anche solo fare per esempio 50 euro non rischierei di perdere molto con le commissioni?
mi è statoproposto più volte anche con il taglio minimo ma ho sempre rifiutato anche per questa mia paura. è un errore o c’è davvero la possibilità di guadagnare sul lungo periodo con 50 euro?
in questo caso non converrebbe pensare più ad un piano trimestrale o semestrale e ridurre le commissioni?
grazie
simone
@ Simone
Sì, personalmente eviterei di investire 50 € al mese in fondi. Preferisco fare un PAC comprando periodicamente ETF per importi nell’ordine dei 2.000 € per ottimizzare i costi.
buongiorno dott giacomo ho un dubbio:
investirei solo su un etf ishares msci world core acc iniziando es. con 15.000 euro e il dubbio è se conviene un pac mensile di 150 euro oppure meglio iniziare con una cifra inferiore e magari senza pac e quando scende di valore x crolli mediare più pesantemente. cosa paga di più considerando almeno 10 anni di investimento.? grazie
@ Maurizio
Se il suo orizzonte temporale sono 10 anni, a mio avviso non ha senso pensare ad un PAC. Dato che si tratta di un indice molto ampio e strutturato, investa tutto subito e non ci pensi più. In questo modo sfrutterà meglio il potere della capitalizzazione composta nel corso del tempo.
utilizzo i Pac sia con Fondi proposti dalla mia banca e Pac su etf seguiti da me attraverso una banca online ….. quando vedo che il mio Pac e’ “in guadagno” ne vendo una quota per capitalizzare tale guadagno …. e’ una cosa buona????
ultimamente – pero’- ho scoperto che la banca con cui ho i suddetti Fondi Pac – non avendo un report in cui e’ indicato il guadagno sul “versato”, devo chiedere alla mia interfaccia bancaria di indicarmi tale dato attraverso l’utilizzo di una loro interna transazione . Ho scoperto pero’ ultimamente che mi comunicano il guadagno “totale” -e cioe’ comprendendo anche la quota di guadagno relativa a quote gia’ vendute- scaricando la cosa sulla Casa di Gestione del Fondo . Vorrei sapere come – di fronte a vendite di quote in differenti periodi di tempo- si calcola il “versato” che rimane . Grazie
buongiorno dott giacomo ho un dubbio:ho aperto un dossier titoli con che banca e ho 50000 euro da investire ma non posso tenerli fermi oltre 5 anni, vorrei sapere quale tipologia di etf acquistare, e con che tempistica, grazie in anticipo.
@ Enrica
Vorrei poterla aiutare, ma purtroppo la questione è troppo complessa per essere risolta qui in poche righe…
@ Cristian
Le spiego tutto qui: https://www.segretibancari.com/investmentclub/
Buon pomeriggio Giacomo, sono alla mia prima esperienza con ETF, non ho molto da investire solo 5000 euro, pensavo di dividere l’importo così:
€ 3000 IE00B4L5Y983 o IE00BKM4GZ66 ad accumulazione con versamenti di € 600 ogni 6 mesi o € 1200 annui, x 3 o 5 anni.
€ 2000 (no pac) IE00B0M62Q58 o qualcosa di più tranquillo IE00B6X2VY59, anche questi per 5 anni.
cosa mi suggerisce?
Grazie mille e complimenti sempre molto chiaro ed esaustivo.
@ Sofia
Segreti Bancari si rivolge a investitori con patrimoni a partire da 100.000 €, per cui temo di non essere la persona giusta per aiutarla. Mi dispiace…
Buona sera, La ringrazio per le nozioni che mi offre sul web. Le chiedo gentilmente, considerata la sua gradita disponibilità, un consiglio su di un piano d\’accumulo \”fai da te\” con ETF. A me interessa creare un fondo dedicato alla pensione da riscuotere tra 20 anni, con l\’impegno di perorare sempre l\’investimento annuo. L\’impegno annuo è di €. 5.000,00. Cosa mi consiglia? La ringrazio fin d\’ora
@ Deny
Posso aiutarla in due modi diversi. Se vuole imparare ad investire in autonomia ha a sua disposizione i corsi di A Scuola di Investimenti. Se, invece, vuole sapere dove investire, per lei ho pensato l’Investment Club. Un cordiale saluto…
Posso chiederle un giudizio.
Ho 57 anni, nell\’ottica di diversificare un pò ai fini pensionistici ( ho Cometa da un pò di anni con investimento minimo su profilo meno rischioso) sono partito da questo mese con un Pac su due ETF con un orizzonte temporale di 12-15 anni.
Sto investendo 250 euro al mese divisi al 50% su questi due strumenti:
1 – Amundi IS S&P 500 UCITS ETF EUR – AUM5 – XETRA
2 – CSI 300-ucits -DB – XCHA – AFF
Utilizzo Replay di Cometa, tralasciando il discorso delle commissioni che chiaramente pensavo di ottimizzare magari investendo 750 euro ogni tre mesi, vorrei chiederle un giudizio sull\’orizzonte temporale e sugli strumenti scelti.
E\’ troppo rischioso?
L\’orizzonte temporale potrebbe essere anche un pò pi lungo (coronavirus permettendo :-))
Grazie in anticipo
@ Tinop
La ringrazio per la domanda. Per aiutarla ad investire in modo redditizio Segreti Bancari le offre il servizio Investment Club o, in alternativa, i nostri corsi di formazione. Faccia riferimento al servizio che ritiene più adatto al suo caso e buon investimento.
Complimenti per l’articolo scritto molto bene e comprensilbile anche da chi come me non è esperto in materia.
Posso permettermi di fare una domanda. Una volta terminato il periodo sottoscritto del PAC, mettiamo 60 mesi, come funziona? Il patrimonio viene liquidato sul conto corrente o riamane comunque investito?
Grazie mille
@ Francesca
Il patrimonio resta investito. Occorre però valutare se una esposizione azionaria sia la scelta migliore o se, invece, sia opportuno ridurla in base ai propri obiettivi.
Buonasera, vorrei partire con un PAC su ETF e mi chiedevo, ogni volta che comprerò quote di quel determinato ETF esse andranno a sommarsi a quelle acquistate la volta precedente? oppure ogni acquisto farà la sua strada pur rimanendo lo stesso ETF?
Pensavo di iniziare con Xtrackers Portfolio UCITS ETF 1C
Grazie per la risposta.
Saluti.
@ Fabrizio
Se compra delle nuove “quote” di un ETF queste semplicemente si sommano a quelle esistenti mediando il prezzo di acquisto. Se ha altre domande sono a sua disposizione e la saluto cordialmente.
Buonasera, avendo a disposizione 20k da investire su ETF Vwce oppure Swda con orizzonte minimo di 15anni non so come procedere…Meglio Pic oppure Pac?Se PAC in quanto tempo dovrei raggiungere il montante?nel più breve periodo oppure in un decennio? l’idea sarebbe fare PAC trimestrale anziché mensile, ma ripeto la disponibilità c’è da subito è solo capire come entrare… Grazie 1000 per gli eventuali consigli.
@ Piero
Segreti Bancari è lieta di aiutarla ad investire attraverso i suoi servizi di formazione e di strategia. Visiti la home page del sito e scelga quello più adatto alle sue esigenze. Grazie.
Buongiorno e complimenti per l’articolo comprensibile anche per neofiti. Io ho 36 anni e una disponibilità annua di circa 300 euro al mese + 5000 euro iniziali per costruirmi un PAC a lunga durata. Ho pensato a:
10% IE00B4K48X80
20% IE00B4L5Y983
20% LU1681045370
10% JE0B1VS3770
20% LU1829218749
20% IE00BLRPQH31
cambierebbe qualcosa? grazie in anticipo
@ Alessandro
Sono lieto di aiutarla, attraverso i servizi offerti da Segreti Bancari. Vada nella home e scelga quello più adatto a lei. Grazie.
salve e complimenti per gli articoli ed i video su yt, chiari e interessanti.
ho 20 anni e volevo iniziare un pac con durata non inferiore ad ulteriori 20 anni con un investimento di 300 euro mensili. avevo pensato di espormi all’economia mondiale con un particolare occhio all’asia, tramite 3 etf: uno sui 23 mercati mondiali più sviluppati(65%),uno sul mercato emergente asiatico (25%) ed un ultimo sull’emergente mondiale(10%).
é una strategia sensata o risulta troppo rischiosa/aggressiva?
grazie in anticipo
Se ho capito bene, al termine di un piano di accumulo i titoli restano nel portafoglio del risparmiatore, giusto? Non è che vengono venduti in automatico al termine del PAC con la quotazione del titolo all’ultima data del PAC?
@ Simone
Corretto.Quando un PAC finisce i titoli che lo compongono restano di proprietà dell’investitore. Se vorrà liquidarli quest’ultimo dovrà fare apposita richiesta.