
Il questionario MIFID non è pura formalità. Esso, infatti, permette all’investitore di verificare che l’intermediario consigli solo gli strumenti finanziari adatti agli obiettivi di investimento ed alla situazione personale dell’investitore.
Cos’è la MIFID
Il questionario MIFID consiste in una serie di domande che gli intermediari che svolgono attività di consulenza personalizzata devono somministrare periodicamente ai clienti. Si tratta, in breve, del recepimento in Italia della direttiva comunitaria nota come Markets in Financial Markets Directive, entrata in vigore il 1 novembre 2007 ed è tutt’ora valida.
Scopo della normativa è quello di tutelare maggiormente l’investitore contro i rischi insiti nel mercato finanziario. La norma prende spunto dai sistemi giuridici nord europei, particolarmente sensibili al tema. Il questionario riguarda i clienti degli intermediari che possono offrire il servizio di consulenza in strumenti finanziari.
Ecco, in breve, di chi si tratta:
- banche
- consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (ex promotori finanziari)
- consulenti finanziari autonomi, o indipendenti
- società di consulenza finanziaria (SCF).
Il punto cruciale è l’imprevedibilità del futuro andamento dei mercati. Pertanto l’investitore deve delimitare il proprio perimetro di rischio entro cui il consulente gli proporrà di investire. Lo scopo delle domande, infatti, è quello di permettere al consulente non di creare il portafoglio più redditizio in astratto, ma il mix che non esponga il cliente a rischi superiori a quelli che può sopportare, sia dal punto di vista psicologico sia economico.
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Domande ed obiettivi
L’obiettivo del questionario MIFID è rendere gli investitori consapevoli di ciò che fanno sui mercati. Ogni operazione suggerita, come vedremo, deve rispettare sia il grado di conoscenza del cliente sia essere adatta agli obiettivi di investimento ed alla situazione patrimoniale dello stesso.
Ecco, in sintesi, i punti chiave che la MIFID mette a fuoco:
- i costi dei servizi offerti, compresa la quota degli oneri incassata dal consulente (inducements)
- caratteristiche degli investimenti offerti in tema di rischio – rendimento
- informazioni circa l’esecuzione degli ordini dei clienti (mercato di esecuzione, ecc)
- adeguatezza dei consigli offerti in base agli obiettivi dell’investitore e al rischio sopportato
- preferenze in materia di ESG
- presenza e gestione dei conflitti di interesse tra banca e cliente.
Le domande, invece, riguardano aspetti della vita personale e finanziaria dell’investitore. Oltre a ciò mirano a conoscere gli obiettivi di investimento del soggetto e la sua tolleranza ai rischi. Ecco, a titolo di esempio, i quesiti cui si deve rispondere:
- Età
- professione
- livello di istruzione
- conoscenza dei mercati (frequenza di aggiornamento sul loro andamento, conoscenza degli strumenti finanziari, ecc.)
- operatività passata (numero di operazioni eseguite, prodotti coinvolti, conoscenza dei servizi di investimento e degli strumenti finanziari)
- fonte principale di reddito
- capacità di risparmio annua
- presenza o assenza di debiti
- consistenza patrimoniale
- tipi di investimenti attualmente detenuti (immobili, azioni, fondi, ecc)
- obiettivi di investimento
- capacità di sopportare le perdite e atteggiamento di fronte a mercati ribassisti
Sezioni e principi
La MIFID si compone essenzialmente di due sezioni. La prima di esse serve a valutare l’appropriatezza di un certo strumento finanziario. Si tratta del requisito minimo che le banche devono soddisfare quando collocano un prodotto finanziario alla propria clientela.
Se, invece, i consigli rientrano all’interno di un contratto di consulenza occorre compilare anche la parte relativa all’adeguatezza. Questa, in breve, fa riferimento al fatto che le operazioni suggerite siano compatibili con la situazione economico-finanziaria del cliente, con i suoi obiettivi di investimento e con la tolleranza al rischio.
Mentre le banche possono operare come “collocatori”, ossia richiedere solo l’appropriatezza delle operazioni eseguite dai clienti, i consulenti finanziari autonomi e le SCF devono richiedere sempre l’adeguatezza che è più tutelante. Le operazioni non adeguate non possono essere consigliate.
Tipi di cliente
Il legislatore ha voluto catalogare gli investitori in due macro classi:
- gli investitori al dettaglio (retail)
- gli investitori professionali.
I primi sono quelli soggetti ad una maggiore tutela. Si tratta, infatti, di persone che non hanno una cultura finanziaria approfondita, che svolgono un altro lavoro e che si avvalgono dei consigli dell’intermediario per investire. I clienti professionali, al contrario, godono di una tutela minore essendo sufficientemente preparati per comprendere ciò in cui investono.
Tutela del cliente
Per proteggere gli investitori dai rischi dei mercati e dal comportamento scorretto degli intermediari la normativa prevede tre linee guida. I consulenti finanziari, le banche e le SCF devono agire in modo onesto, professionale e trasparente. Essi, inoltre, devono fornire ai clienti tutte le informazioni utili in modo imparziale e non fuorviante, ai fini di una scelta corretta. Per concludere la situazione personale del cliente va tenuta nella massima considerazione.
Come si compila il questionario
Obiettivi di investimento
Il cliente deve essere consapevole dei rischi che si sta assumendo. A tal fine è importante definire il proprio livello di tolleranza al rischio ed esplicitare cosa ci si attende dall’evoluzione futura del proprio patrimonio. Serve, inoltre, conoscere le motivazioni che spingono il soggetto ad investire e la finestra temporale entro cui userà le somme impiegate.
Situazione finanziaria e reddituale
La presenza di un reddito alto e di una elevata capacità di risparmio influiscono positivamente sui rischi sopportabili. La presenza di investimenti pregressi “sicuri” rende più tollerabili impieghi finanziari più arditi e viceversa.
Conoscenza in materia di investimenti
Tanto più approfondita è la conoscenza dei prodotti e dei mercati, tanto maggiore è il rischio accettabile. Una scarsa conoscenza, al contrario, implica paura irrazionale durante le fasi negative, con conseguente comportamento gregario e perdita delle somme investite.
Conseguenze dell’errata compilazione
Alcuni intermediari fanno passare la compilazione del questionario come una pura formalità. Ad esempio alcuni disonesti propongono un tabulato precompilato, che prevede una elevata tolleranza ai rischi. “In questo modo non avremo limiti alle operazioni che potremo fare” è la scusa adottata. La verità è che in questo modo si solleva l’intermediario dalla responsabilità di aver suggerito prodotti effettivamente non adatti alla situazione del cliente.
Al contrario risposte troppo “prudenti” rispetto alla situazione reale comportano il blocco di tutti quegli investimenti che in apparenza risultano non adeguati alla situazione dell’investitore. È utile ricordare, infine, che il questionario va periodicamente rivisto ed aggiornato.
Chi ha dubbi sulla effettiva utilità dello stesso, alla luce delle risposte fornite, potrà agevolmente ricompilarlo in qualsiasi momento.
I nostri consigli
Nei servizi di consulenza indipendente che offriamo, tramite Bert Consulting SCF, diamo molta importanza alla corretta compilazione del questionario. Esso, in particolare, non deve essere condizionato né dall’emotività, né dalla situazione contingente dei mercati, né dalla previsione circa il futuro andamento delle quotazioni.
Al contrario il formulario dovrebbe riflettere in modo il più possibile veritiero i nostri obiettivi di investimento, la nostra reazione ad eventi incerti e la nostra tolleranza al rischio.
Per questo siamo qui…
Dal 2010 siamo qui per aiutare le persone ad investire diversaMente partendo da ciò che sappiamo di non sapere, e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente. Ecco due risorse di approfondimento che ti consigliamo:
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari
Ho saputo che alcune banche fanno firmare questionari precompilati, no comment e attenzione. Un saluto
Ultimamente sono io che ho richiesto di alzare al massimo il mio profilo di rischio pur essendo un risparmiatore prudente.Questo perchè fatto 100 il capitale quando volevo investire 2 in azioni venivo bloccato per profilo inadeguato.Quindi una volta che il consulente bancario ha capito che non deve mettere becco su quello che decido il livello del mifid non importa più di tanto…..almeno nel mio caso
@Gabriele
in questi casi quando cerchi di acquistare il rischio, o ti bloccano l’operativita’, o ti bombardano di avvertimenti, o ti chiedono di cambiare il profilo.
Forse optare per una via di mezzo sarebbe sensato…
Giginv.
jinny@libero.it
Sagge le parole di Giacomo,mi permetto di aggiungere che si rende ormai necessario investire parte del propio tempo ( non servono anni !!! ) e un po’ di denaro ( non servono milioni !!) per aver un minimo di capacità ( non bisogna essere guru della Finanaza !! ) per poter vedere i risparmi sicuri…. perchè no magari vederli crescere. Come ?? qualche week end speso a seguire un buon corso di educazione finanziaria. Pubblicità per Giacomo ?? non ne ha bisogno. Ma abbiamo bisogno di noi di saperne di PIU.’
@ Francesco
Grazie infinite 🙂 Qualcuno potrebbe pensare che sei un amico ‘incaricato’ di farmi pubblicità ma noi sappiamo che non è così. La formazione – in ogni campo ma soprattutto in questo – è indispensabile per investire in modo corretto. Parliamo dei nostri soldi non di cavolatine di poco conto. Un caro saluto e alla prossima!!
@ Garbeiele
Se la tua preparazione finanziaria è elevata allora ha senso avere una Mifid dalle maglie molto larghe così da poter fare qualsiasi operazione senza blocchi. Ma chi è alle prime armi farà bene ad essere ‘bloccato’ qualora cercasse di fare operazioni che metterebbero a rischio il suo capitale. In effetti questo articolo è adatto più ad investitori Basi che non ad esperti che sanno bene quello che fanno 🙂
@ Fabio
E’ vero. Per questo bisogna prestare la massima attenzione e rispondere personalmente alle domande. Non lo fanno solo le banche ma anche alcuni promotori finanziari dalla dubbia etica.
Ho una preparazione finanziaria medio alta ma una propensione al rischio medio bassa e per come vanno le cose sarà sempre più bassa.Se rischio 2 su 100 è chiaro che non sto investendo ma giocando.
@ Gabriele
Secondo me esageri 😉 A mio avviso si gioca se si rischia il 60% o più del capitale. Una soglia del 2% significa che non dovresti investire nemmeno in BTP dato che anche quelli hanno avuto discese di ben di più del 2% Amico mio…
2…gioco di borsa….un terzo di 100 fuori dai confini e il restante liquidità in attesa di tempi migliori e inflazione.Certo attendere comporta una situazione patrimoniale solida ma permette di dormire senza stress
Buongiorno, la mia Banca mi chiede di procedere in tempi brevi alla sottoscrizione di un nuovo MiFid, anche se ne ho già sottoscritti altri in passato, dicendo che è necessario farlo in quanto il questionario è cambiato alla fine del 2016 per disposizione europea ed ora è necessario fare quello nuovo. E’ vero questo? Diventa necessario sottoscriverlo visto che ho la necessità di chiudere un conto ed unificarlo ad un’altro esistente sul quale convoglierà anche il deposito titoli? Un MiFid è “retroattivo”, oppure gli investimenti fatti prima della sottoscrizione di un MiFid sottostanno al MFId fatto precedentemente all’investimento?
@ Gianni
Il questionario va fatto ri-firmare periodicamente ai clienti una volta ogni anno e mezzo, se non ricordo male. La banca non le chiede nulla di strano sotto questo punto di vista. In nessun caso le risposte date al questionario sono “retroattive” perché le stesse serviranno per “profilare” il cliente da qual momento in avanti. Se ha altri dubbi sono qui…
Grazie per la pronta risposta, i miei timori sono dettati dal fatto che ho un contenzioso con questa Banca per delle azioni/obbligazioni della Banca stessa colpite da Bail-In e temevo che questa richiesta di sottoscrizione di un nuovo MiFid nascondesse qualche tranello che poi inficiasse il contenzioso stesso, a mio sfavore.
Salve,volevo chiederle se è possibile richiedere la copia del mifid che mi hanno fatto compilare alle poste,lo chiedo perchè a me hanno rilasciato un modulo pre-compilato senza timbro e firma dell’incaricato
@ Roberto
Le hanno fatto un sopruso, perché è suo diritto ricevere copia controfirmata di tutti i contratti o moduli sottoscritti. Può chiedere la copia del questionario firmato e se rifiutano faccia un regolar reclamo scritto. Se ha dubbi su come procedere mi ricontatti e mi faccia sapere come è andata.
Il Mifid si sta rivelando una trappola per gli investitori perché non è vero che sia obbligatorio sottoscriverlo, sono le banche vogliono farlo credere perché così facendo impongono al cliente un contratto di consulenza, il quale prevede il prelievo di ”incentivi”, come li chiamano loro, intorno al 4-5%. E fanno di tutto pur di non permettere all’investitore di fare da sé in ”mera esecuzione”, che invece è un diritto del cliente previsto dalla Consob.
Buongiorno,il questionario Mifid può essere aggiornato e firmato anche solo da uno degli intestatari del conto,oppure è necessario la firma di tutti gli intestatari dello stesso?Grazie!
@ Anto
La Mifid va aggiornata da tutti gli intestatari del conto. Chi non aggiorna il questionario probabilmente non potrà operare. Se ha altri dubbi o domande sono qui 😉
Sono stato convocato dicendomi che è scaduto. In prima battuta mi hanno proposto un profilo ad alto rischio sebbene abbia solo titoli di stato in portafoglio. Non ho capito se è obbligatorio che lo compili o se non compilandolo posso continuare a tenere i titoli in portafoglio o comprarne altri. grazie
@ Fra
Se non compila di nuovo il questionario Mifid la sua operatività sul conto titoli è “bloccata” e non potrà eseguire nessun acquisto e nessuna vendita. Ricompili il questionario, ma dia le risposte corrette, evitando di scegliere un profilo che non rispecchia le sue reali conoscenze ed esigenze di investimento.
Salve Giacomo. Come è noto il MIFID si può compliare anche online.
Nel caso di conto cointestato a firma DISgiunta si può fare lo stesso online? Se si in che modo? Se ne fanno 2 separati?
Sempre in questo caso, nel tempo il MIFID lo devono per forza aggiornare entrambi i cointestatari anche se ad operare è sempre uno solo?
Grazie sempre
@ Svai
Sì, il questionario MIFID può essere fatto anche on line. Se il conto è cointestato entrambi i titolari dovranno compilare il questionario e dovranno tenerlo aggiornato nel corso del tempo.
Salve me sono stato convocato dal mia banca per la compilazione del questionario chiedo e obbligatorio grazie
@ Hodair
Sì, è obbligatorio se vuoi fare degli investimenti in strumenti finanziari.
Ciao Giacomo. E’ possibile ,effettuando operazioni di compravendita tramite il servizio online di trading della Banca presso cui si ha un deposito titoli acuistare prodotti che , secondo la profilatura Mifid II , sarebbero non adeguati e quindi non acquistabili direttamente in Filiale dall’operatore in titoli ? A me sembra un po’ assurdo e “discriminante” ma mi e’ stato detto che e’ cosi’. Per la serie………………..se ti devo dare io la pistola non posso ma……………………se vuoi spararti da solo a casa tua……………….!! Grazie mille per l’attenzione. Buona giornata.
@ Michele
Sì, dovrebbe essere possibile perché operando da solo non ti avvali del servizio di consulenza ma solo di ricezione e trasmissione ordini, che ha meno tutele. Si presume, infatti, che se operi da solo sai ciò che fai…
Si può modificare un mifid di banca portandolo da basso rischio ad alto rischio?
@ Massimiliano
Certamente sì. Occorre tenere presente che però si è disposti a correre rischi alti e la banca non sarà responsabile delle perdite.
Buongiorno Giacomo,
Innanzitutto complimenti per l’ottimo sito internet pieno di contenuti di qualità. Le volevo fare una domanda. 20 anni fa ho sotto scritto un PIP e pagato una sola rata, non ho più versato nulla da allora. Non ho altri investimenti con Deutsche Bank che oggi mi scrive una raccomandata intimandomi di rivolgermi al loro consulente per aggiornare il questionario MIFID entro 30 giorni pena estinzione e/o blocco dei rapporti a me intestati. Domanda: visto che vorrei chiudere questo PIP e non posso fino alla naturale scadenza, se non aggiorno il questionario MIFID potrei farlo estinguere e recuperare quanto versato?
La ringrazio anticipatamente per l’aiuto.
Un saluto
Paolo
@ Paolo
Grazie per i complimenti. Purtroppo non faccio consulenze private qui per cui non posso aiutarla, mi dispiace.