L’azionario Usa preoccupa Guo Shuqing, responsabile della Commissione bancaria cinese, e il guru Jeremy Grantham. I loro timori sono fondati?
Bolla a Wall Street?
Mentre in Cina sono preoccupati per l’andamento dell’azionario Usa, l’ex capo della Fed di New York, Bill Dudley, è abbastanza sereno. I suoi timori, infatti, sono rivolti per lo più al mercato obbligazionario, le cui quotazioni non sono sostenibili.
Tutti, però, condividono lo stesso pensiero: le quotazioni iniziano a mostrare uno scollamento rispetto all’economia reale. Ciò è vero in particolare per il mercato del debito pubblico, drogato dagli stimoli monetari, ma anche per Wall Street.
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Le azioni Usa sono sopravvalutate?
Molti investitori sono sovrappesati sull’azionario Usa. Essi, in definitiva, sono abbagliati dalle performance passate. Queste, tuttavia, potrebbero non ripetersi nel futuro, il che rende indispensabile una grande diversificazione.
Il Buffett Indicator
Il rapporto tra la capitalizzazione di borsa e il PIL, noto come indicatore di Buffett, segnala che l’azionario Usa è in una bolla speculativa. Tuttavia due economisti di Invesco, John Greenwood e Adam Burton, ammettono che l’indicatore è impreciso e superato.
In primo luogo nell’era della globalizzazione molte aziende con sede negli Usa sono in realtà imprese estere. Ne segue che il confronto tra il loro valore e il PIL statunitense è disomogeneo e privo di significato.
Inoltre il valore delle attività sottostanti tende a crescere nel tempo. Infine l’indicatore ignora ciò che succede sul mercato obbligazionario. Se archiviamo l’utilità del Buffett Indicator, chi ci aiuterà a capire se l’azionario Usa è in bolla?
Parla Jeremy Grantham
Il guru degli investimenti, nonché fermo sostenitore dell’approccio contrarian, Jeremy Grantham, afferma che gli Usa sono in una bolla finanziaria colossale pronta a scoppiare.
L’esperto, in sintesi, identifica tre focolai di rischio:
- 8 indicatori su 10 dicono che il mercato azionario statunitense è in una bolla speculativa a causa di valutazioni più elevate di quanto lo fossero nel 2000;
- il tasso di crescita delle borse è anomalo. Le quotazioni, infatti, sono schizzate verso l’alto ad una velocità impressionante;
- si sta diffondendo un comportamento irrazionale (vedi eventi come Game Stop, o l’arrivo in massa dei piccoli investitori durante il periodo del lockdown).
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Quando crollerà l’azionario Usa?
I più timorosi devono tenere presente quanto segue, prima di correre a vendere tutte le azioni americane che hanno in portafoglio.
L’esplosione della bolla
Ammesso che le azioni siano davvero in una bolla speculativa nessuno sa quando essa finirà. Al contrario gli ultimi anni di un trend rialzista, ci insegna la storia, sono i più redditizi. Inoltre alcuni titoli, protagonisti dei rialzi sono già caduti. Sto parlando, ad esempio, di Snowflake, Tesla, Teladoc, Zoom e Peloton, colpiti da ribassi del 30%.
Storni “deludenti”
Negli anni ’90 il mercato azionario continuò a crescere prima di scendere. E quando crollò le quotazioni si fermarono su livelli più alti rispetto al passato. Chi attende il crollo potrebbe dover comunque comprare su livelli maggiori degli attuali.
Aiuti esterni
Se anche ci sarà un crollo in un futuro indefinito, le autorità pubbliche interverranno a sostegno dei mercati. Il bazooka della Fed, ad esempio, pose fine al ribasso delle borse il 23 marzo del 2020.
Il CAPE dice che…
L’indicatore Excess CAPE yield, elaborato da Robert Shiller, oscilla intorno alla media dell’ultimo decennio:
Esso dimostra, in definitiva, che le azioni sono ancora convenienti rispetto ai bond.
In sintesi sull’azionario Usa è bene essere neutrali. Pessimisti sì, ma non troppo. Anche perché in finanza le sorprese non mancano mai.
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Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari