Previsioni dei mercati finanziari per il 2024: analisi e prospettive indipendenti

13 Maggio 2024

previsioni mercati finanziari

Quali sono le più diffuse previsioni sui mercati finanziari nel 2024? E quanto possiamo fidarci degli esperti per prendere decisioni di investimento corrette? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Tendenze attuali nei mercati finanziari

Il 2024 è iniziato sotto i migliori auspici. Gli ultimi due mesi del 2023, infatti, hanno visto crescere le quotazioni di azioni ed obbligazioni grazie alle attese di un ribasso dei tassi da parte delle banche centrali dovuto ad un’inflazione più moderata. Come sempre gli investitori, le istituzioni finanziarie e gli analisti stanno scrutando attentamente i segnali del mercato per formulare strategie che sfruttino le opportunità evitando i rischi.

Dopo la corsa veloce degli ultimi anni, infatti, sempre più persone temono un crollo delle borse nel 2024. Cerchiamo di esaminare, allora, quali siano gli scenari che ci attendono e quale ruolo dovrebbero avere le previsioni finanziarie all’interno delle tue strategie di investimento.

A proposito, prima di continuare, dai un’occhiata a questo

Prima di immergerci nelle previsioni per il 2024, è essenziale comprendere le tendenze attuali che stanno plasmando il panorama finanziario globale. Alcuni dei fattori chiave includono:

  • tecnologia e innovazione: l’innovazione tecnologica continua a trasformare l’industria, inclusa quella finanziaria, con l’adozione crescente dell’intelligenza artificiale, della blockchain e di tecniche analisi dei big data che rivoluzionano la gestione degli investimenti, i servizi bancari e le transazioni finanziarie;
  • sostenibilità e Investimenti ESG: c’è una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) negli investimenti. Secondo i dati di Consob e Bankitalia, infatti, un numero crescente di investitori sta considerando i fattori ESG nelle decisioni di investimento, anche a costo di ottenere rendimenti mediamente inferiori a quelli del mercato nel suo complesso;
  • instabilità geopolitica: le tensioni geopolitiche, le guerre in Medio Oriente ed Ucraina e i timori di attacchi a Taiwan influenzano significativamente i mercati finanziari, creando incertezza e volatilità;
  • politiche monetarie e fiscalità: le politiche monetarie delle principali banche centrali e le decisioni fiscali dei governi hanno un impatto diretto sui mercati finanziari. Abbiamo constatato come, l’allontanarsi di prospettive di tagli dei tassi abbia agito subito sui bond a lunga scadenza ad inizio 2024. Le politiche fiscali, dal canto loro, sono focalizzate sul recupero dell’evasione fiscale e sul contenimento della spesa pubblica per rendere i debiti pubblici più sostenibili.

Previsioni per il 2024

Considerando le tendenze attuali e i fattori che potrebbero influenzare i mercati finanziari nel 2024, ecco alcune previsioni chiave:

  • continuazione dell’innovazione tecnologica: la rivoluzione digitale in atto continuerà a modificare sia l’industria tradizionale sia quella finanziaria. In particolare è lecito supporre che continuerà l’uso dell’intelligenza artificiale, vi sarà uno sviluppo dell’Internet delle cose (IoT) e la computazione quantistica, che cambieranno radicalmente la gestione degli investimenti e i servizi finanziari. Le quotazioni dei titoli high tech, tuttavia, hanno raggiunto livelli di guardia. Meglio attendere uno storno prima di comprare;
  • crescente importanza degli investimenti ESG: gli investimenti sostenibili diventeranno sempre più importanti, attraendo un numero maggiore di investitori che integreranno i criteri ESG nelle loro strategie di investimento. Le aziende che adottano pratiche sostenibili potrebbero beneficiare di un maggiore accesso ai capitali e di una migliore valutazione da parte degli investitori;
  • instabilità geopolitica e volatilità: le tensioni internazionali, causate dalle guerre, dalle dispute commerciali e dalle crisi regionali continueranno a creare volatilità nei mercati finanziari globali. Gli investitori dovranno essere pronti a reagire consapevolmente ai mutamenti di scenario. Meglio inserire in portafoglio degli asset anti volatilità come oro, o titoli di stato a breve termine;
  • ritorno alla normalità delle politiche monetarie: con il rientro dell’inflazione su livelli più sostenibili e coerenti con gli obiettivi delle banche centrali, nei prossimi mesi potremmo assistere ad un ribasso dei tassi di interesse. Questo potrebbe avere un impatto sulle valutazioni di asset come azioni e obbligazioni. In questo contesto ha senso inserire una quota di bond governativi a scadenza lunga;
  • crescita dei mercati emergenti: I mercati emergenti potrebbero emergere come fonte di opportunità di investimento nel 2024, trainati dalla rapida crescita economica, dalla demografia favorevole e dall’innovazione tecnologica. Gli investitori potrebbero rivolgere sempre più la loro attenzione verso regioni come l’Asia, l’America Latina e l’Africa per cercare rendimenti superiori. Secondo noi ha senso aumentare il peso degli emergenti in portafoglio.

La sfida delle previsioni precise: le lezioni del passato

Quanto le previsioni dei mercati finanziari sono state affidabili in passato? Cerchiamo di capire insieme quanto siano affidabili i vari “guru” che si sono succeduti nel corso del tempo. Infatti prevedere con precisione i movimenti dei mercati è una sfida intrinseca che gli investitori e gli analisti affrontano costantemente. Spesso, purtroppo, senza ottenere risultati.

Esaminare alcune previsioni errate del passato può illuminare sull’inutilità di basare le proprie scelte sulle previsioni (proprie o di altri):

  • Crash del 2008: prima del crollo finanziario dovuto alla crisi dei mutui americani molti analisti avevano sottovalutato il rischio associato ai prestiti subprime e alla bolla immobiliare che si era formata negli USA. Le previsioni ottimistiche sul mercato immobiliare e la stabilità del sistema finanziario si sono rivelate sbagliate portando a uno dei più gravi crolli del mercato azionario della storia recente;
  • crash del 1987: il crollo del mercato azionario del 1987, noto anche come “Black Monday”, ha colto di sorpresa molti investitori e analisti. Prima dell’evento le previsioni erano generalmente positive e non anticipavano la repentina caduta dei mercati finanziari;
  • bolle speculative: nel corso della storia, le bolle speculative in vari asset, come le dot-com negli anni ’90, il mercato immobiliare prima della crisi del 2008 o il bitcoin in tempi più recenti sono state spesso sottovalutate o non riconosciute fino a quando non è scattata la correzione dei prezzi.

Questi esempi dimostrano che, nonostante gli sforzi degli esperti di analizzare i dati e interpretare le tendenze, le previsioni del mercato possono essere imprevedibili e soggette a errori. I fattori come l’irrazionalità del mercato, gli eventi imprevisti e le interconnessioni globali rendono estremamente difficile prevedere con precisione il comportamento futuro dei mercati.

Inoltre, l’incertezza geopolitica, i cambiamenti normativi e le innovazioni tecnologiche possono generare improvvisi cambiamenti nelle dinamiche di mercato, aggiungendo ulteriori complessità al processo di previsione. A complicare il quadro c’è anche la considerazione che il confronto è fatto che i mercati confrontano di continuo previsioni e dati ex post, creando delle situazioni bizzarre.

I nostri consigli

Ad aprile negli USA sono stati creati 175.000 nuovi posti di lavoro. Le attese, al contrario, erano per 275.000. La notizia, di per sé è negativa. Essa, infatti ci sta dicendo che l’economia rallenta. Eppure i mercati finanziari sono saliti, nell’attesa di un soft landing connesso con una politica monetaria espansiva. In altre parole non sempre lo stesso dato viene interpretato nello stesso modo.

Nel 2000, ad esempio, quando l’allora capo della Fed Greenspan alzava i tassi il mercato lo premiava, pensando che fosse un segno di forza dell’economia. La verità è che i mercati sono intrinsecamente imprevedibili e seguire le previsioni non serve. anzi.

La consapevolezza che in finanza vince chi sbaglia meno dovrebbe portarti ad adottare strategie basate sulla certezza di non sapere, più che non sull’illusione che qualcuno sappia prevedere cosa accadrà. Senza contare che i settori che mostrano le migliori prospettive sono anche quelli le cui quotazioni sono più elevate. E che pertanto vanno evitati.

Per questo motivo noi adottiamo un approccio basato su portafogli semi-permanenti, che ci permettano di massimizzare la probabilità di farli “rendere bene” in scenari di mercato non noti a nessuno.

Per questo siamo qui…

Dal 2010 siamo qui per aiutare le persone ad investire diversaMente partendo da ciò che sappiamo di non sapere, e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente. Ecco due risorse di approfondimento che ti consigliamo:

Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari