Dow Jones vs S&P 500: qual è il migliore?

27 Luglio 2020

dow jones vs S&p 500

Sebbene molto simili il Dow Jones e l’S&P 500 presentano differenze sostanziali. Investire sull’uno o sull’altro con gli ETF porterà a risultati diversi.

Dow Jones Industrial Average

Storia

Charles Henry Dow creò l’indice che porta il suo nome, il Dow Jones Industrial Average, il 26 maggio 1896. L’obiettivo era il monitoraggio dell’andamento del listino azionario attraverso un semplice numero indice.

Il Dow Jones all’origine era composto da soli 12 titoli azionari quotati a Wall Street. Sebbene da allora l’indice abbia cambiato più volte composizione un’azione fa ancora parte del paniere sottostante. Si tratta, in particolare, di General Electric.

Il Dow Jones è un indice semplice, limitato ma efficace per misurare la performance del mercato azionario Usa. In aggiunta esso è anche un portafoglio di investimenti grazie agli ETF.

Cerchi i migliori investimenti di oggi, sempre aggiornati? Scopri GRATIS Backstage.

Composizione

L’indice è composto da 30 titoli equi pesati sulla base del loro prezzo. Sotto questo punto di vista il Dow è un indice “price weighted“. I settori più importanti sono i seguenti:

  • information technology: 26,30%
  • salute: 14,50%
  • consumi discrezionali: 14,20%
  • industria: 14%
  • finanza: 13,30%
Servizi-Segreti Bancari

Fondamentali

A luglio 2020 l’indice aveva un rapporto Prezzo/Utili di 21 ed un rapporto tra prezzo e valore contabile di 3,88. Il rendimento da dividendo, invece, era del 2,63%.

Rendimento e rischio

Il rendimento medio annuo del Dow Jones dal 2010 al 2020 è stato del 10,59%. In aggiunta la performance complessiva è stata del 173,70%. Inoltre l’indice ha avuto solo due anni negativi su 10. Esso, infatti, ha subito perdite nel 2018 e nel 2020.

Oltre a ciò il Dow è stato moderatamente volatile. Intendo dire che la variabilità dei rendimenti è stata del 12,75%. Tuttavia il drawdown, ossia la caduta da un massimo precedente ad un minimo successivo, è stato del 36,93%.

S&P 500

Storia

Lo Standard & Poor’s 500 è un indice di borsa nato nel 1957. Le aziende che compongono l’indice fanno parte sia del NYSE, sia dell’AMEX sia del NASDAQ. In questo senso l’indice è più ampio e diversificato del Dow. Esso, tuttavia, presenta anche alcune criticità che lo rendono vulnerabile in certi momenti storici.

Composizione

L’indice è composto da 500 azioni a larga capitalizzazione. Esso, in definitiva, ha una base più ampia del Dow Jones e rappresenta circa l’80% dell’intero mercato azionario.

Oltre a ciò l’S&P 500 è un indice “value weighted“. Intendo dire che il peso delle società che lo compongono cambia in base alla capitalizzazione delle stesse.

Ecco, in sintesi, i settori più importanti dell’indice:

  • information technology: 27,50%
  • salute: 14,60%
  • consumi discrezionali: 10,80%
  • servizi di comunicazione: 10,80%
  • finanza: 10,10%
  • industria: 8%

Fondamentali

Il rapporto Prezzo/Utili a luglio 2020 era di 22,22. In aggiunta, il rapporto tra prezzo e valore contabile era di 2,97. Il rendimento da dividendo, invece, era dell’1,86%.

Nei portafogli di Segreti Bancari trovi l’esperienza di quattro professionisti che quotidianamente analizzano e studiano i mercati in modo indipendente. Scopri di più.

Rendimento e rischio

Il guadagno medio dell’S&P 500 ha superato quello del Dow Jones. Il primo, infatti, ha ottenuto un rendimento medio annuo composto del 12,82% dal 2010 al 2020.

In aggiunta il rendimento totale è stato del 234,45%.

In modo simile al Dow anche l’S&P ha avuto solo due anni negativi su 10. La volatilità dei due indici è del tutto simile. A titolo di esempio l’S&P ha avuto una variabilità dei rendimenti del 12,81%. Il drawdown, invece, è stato del 33,82%

Dow Jones o S&P 500?

L’investitore che voglia prendere posizione sul mercato azionario americano si trova di fronte ad un dilemma. Ad esempio, è meglio usare un ETF sull’S&P 500 o uno sul Dow Jones?

Premesso che entrambe le scelte possono essere valide a seconda del contesto, è bene ricordare che l’S&P 500 ha una maggiore concentrazionetecnologica“. 5 grandi aziende high tech, infatti, coprono il 23% dell’indice.

Esaminando il livello di rendimento da dividendo, inoltre, possiamo dedurre che il Dow Jones sia più difensivo e più “orientato alla cedola”. L’S&P, al contrario, più aggressivo e più orientato alla crescita.

All’investitore l’ardua decisione.

Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari