DWS Invest Convertibles non passa l’esame

10 Luglio 2020

Chi ha scelto di investire nel fondo DWS Invest Convertibles ha perso il 4% di performance in 6 mesi. Da inizio 2020 il guadagno è stato del 6% vs il 10%.

DWS Invest Convertibles: il placebo

DWS Invest Convertibles è un fondo obbligazionario specializzato in obbligazioni convertibili. Esso, in pratica, investe in bond trasformabili in azioni a scelta del sottoscrittore.

La ragione per cui le obbligazioni convertibili sono l’alibi ideale delle banche in situazioni di stress è davvero semplice. Esse promettono un guadagno superiore ai titoli tradizionali se le cose vanno bene. Viceversa i bond proteggono il capitale in caso di crollo dei mercati.

L’investitore inconsapevole è sempre alla ricerca della novità. Pensa che se scoverà il prodotto migliore per un dato momento otterrà rendimenti superiori. Le banche, dal canto loro, inventano e propongono strumenti fantasiosi per solleticare l’interesse delle masse.

In tale modo accade spesso che, a fronte di un’idea di per sé valutabile, il prodotto che la sfrutta sia sub-ottimale. Come nel caso del fondo della scuderia DWS, che però ha offerto rendimenti bassi e fuorvianti. Per una serie di motivi che vale la pena approfondire.

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Analisi del fondo

Performance

La prima cosa che fa l’investitore inconsapevole è esaminare l’andamento della performance storica di un prodotto finanziario. Se questa è ritenuta soddisfacente, il fondo passa l’esame.

Analizzati a freddo i rendimenti di DWS Invest Convertibles appaiono interessanti. Ecco, in breve, i guadagni annuali storici (tra parentesi i dati negativi):

  • 2013: 15,49%
  • 2014: 5,78%
  • 2015: 3,13%
  • 2016: (2,24%)
  • 2017: 3,81%
  • 2018: (7,68%)
  • 2019: 8,44%

Il rendimento medio è simile alla media dei rendimenti. Il dato, infatti, è pari al 3,59% annuo composto. Niente male per un prodotto obbligazionario.

Un ETF che investe in obbligazioni convertibili, tuttavia, avrebbe offerto guadagni maggiori. Se comprendessimo i dividendi pagati dall’ETF i risultati sarebbero ancora più eclatanti.

Il primo dato è il rendimento dell’ETF, dal 2015 al 2019. Il secondo dato, dopo il trattino, rappresenta invece la differenza di performance rispetto al DWS Invest Convertibles. Come sempre i dati negativi sono tra parentesi.

  • 2015: (4,50%) – (7,63%)
  • 2016: 7,30% – 9,54%
  • 2017: (1,70%) – (5,51%)
  • 2018: (15) – 6,68%
  • 2019: 16,50% – 8,06%

Il rendimento medio annuo composto è stato dello 0,94% per DWS contro il 3,04% per l’ETF escludendo i dividendi che il secondo ha pagato.

Rischio

La volatilità del DWS Convertibles è stata minore di quella dell’ETF. Essa è pari al 7,83% contro il 9,97% su 5 anni. Sebbene il sottostante sia equiparabile, i gestori attivi hanno contenuto le oscillazioni del valore quota.

Tuttavia il maggior rendimento offerto dall’ETF ripaga ampiamente i maggiori rischi corsi. L’indice di Sharpe, ad esempio, su 5 anni è dello 0,63 per l’ETF contro lo 0,23 del fondo.

Infine, come spieghiamo nei nostri corsi di formazione, la volatilità è un fenomeno passeggero mentre il rendimento è un dato persistente.

Costi

Il vero punto dolente del fondo sono i costi. Essi, come accade nella maggior parte dei casi, sono eccessivi e non coerenti con la situazione attuale di mercato.

La sola commissione di gestione, ad esempio, porta via l’1,30% dei guadagni annuali. Essa, in altri termini, consuma circa il 50% della performance ottenibile.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari