Un ETF per investire nella digital economy

11 Dicembre 2020

ETF digital economy

+39% da maggio a dicembre 2020, mentre il mondo era in lockdown. Diversificazione globale e costi contenuti. Ma i rischi sono elevati.

Investire nella digital economy

Un anno fa, a dicembre 2019, la Banca d’Italia pubblicava un report interessante dal titolo: “Economia digitale” scritto da Riccardo Cristadoro. In esso l’Istituto metteva in luce le opportunità ed i rischi derivanti dalla nuova rivoluzione industriale che stiamo vivendo.

In altri termini, prima ancora dello scoppio della pandemia era già evidente che una nuova tendenza si stesse delineando. Poi è arrivato il lockdown, che ha accelerato il processo. Ora i progressi della digital economy sono evidenti a tutti.

Per questa ragione esaminiamo un ETF che permette di investire in questo settore a livello globale, ma con un’AVVERTENZA. Quella che segue è una mera recensione e non esprime nessuna forma di giudizio in merito all’opportunità ad investire secondo il Team di Segreti Bancari.

Chi vuole sapere come ci stiamo muovendo a livello operativo potrà fare riferimento ai portafogli dell’Investment Club.

ETF Lyxor MSCI Digital Economy ESG – ISIN LU2023678878

Caratteristiche

L’ETF è a replica fisica. Il costo di gestione, invece, ammonta allo 0,15% l’anno. Si tratta, senza dubbio, di un valore molto basso. Il fondo, inoltre è ad accumulazione. Questa sua caratteristica lo rende inadatto all’investitore in cerca di cedole. Tuttavia la mancanza di pagamenti periodici fa dell’ETF un investimento fiscalmente efficiente.

Dati fondamentali del portafoglio

Chi vuole investire nell’ETF digital economy dovrà fare attenzione ai valori elevati raggiunti dai principali indicatori.

Per prima cosa occorre tenere presente che l’indice MSCI ACWI IMI Digital Economy, seppur diversificato a livello globale, ha una netta prevalenza degli Stati Uniti. Questi, in breve, coprono il 61,34% dell’indice.

Il rischio di creare una diversificazione apparente è ben visibile.

Inoltre definire “growth” o aggressivo lo stile di investimento è un eufemismo. Il Price Earning dell’indice, infatti, è pari a 132,08 contro 27,93 dell’MSCI AC World.

Il rapporto tra prezzo e valore contabile arriva addirittura a 6,38. Comprare un ETF in queste condizioni è molto rischioso. Nonostante la performance eccezionale registrata, le sorprese sono dietro l’angolo.

L’investitore accorto dovrà fare molta attenzione. Se vuoi sapere dove investire oggi con il supporto del nostro Team di esperti ed analisti, scopri gratuitamente i portafogli dell’Investment Club.

Composizione del portafoglio

Ripartizione geografica

L’ETF presenta una grande concentrazione a livello geografico. Gli Stati Uniti, in breve, prendono il 55,67% del totale. La differenza con il 61,34% dell’indice si spiega, probabilmente, con il fatto che Lyxor non classifica come statunitensi alcuni emittenti.

Seguono:

  • Cina: 14,92%
  • Giappone: 8,89%
  • Sud Corea: 3,26%
  • Australia: 3,08%

I 5 principali titoli

I principali titoli in portafoglio sono i seguenti, con indicazione del peso percentuale:

  • LIGHTSPEED POS INC-SUB VOTE: 1,47%
  • ROKU INC: 1,34%
  • RUBICON PROJECT INC: 1,34%
  • FACEBOOK INC-CLASS A: 1,24%
  • ZSCALER INC: 1,13%

Il rischio emittente è adeguatamente ammortizzato grazie ai 158 titoli che compongono il portafoglio.

Performance

Il rendimento dell’ETF Lyxor digital economy è stato a dir poco straordinario. Esso, in breve, ha guadagnato circa il 40% in in 7 mesi, bruciando l’MSCI World:

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Investire in un ETF sull’economia digitale alletta, non c’è dubbio. Tuttavia occorre che ogni investitore faccia ulteriori analisi sui suoi obiettivi di investimento e sulla composizione complessiva del portafoglio prima di gettarsi a capofitto nell’avventura.

Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari