Investimenti: l’ESG dilemma

26 Febbraio 2021

fondi ESG

Gli investimenti in ESG raddoppieranno nei prossimi 5 anni, secondo un sondaggio di BlackRock fatto tra 400 istituzionali. Ad oggi +223%.

Fondi ed investimenti ESG: il boom

Secondo TrackInsight, la prima piattaforma al mondo di analisi dell’industria degli ETF, nel 2020 i prodotti ESG sono arrivati ad una capitalizzazione di 131 miliardi di $.

Il rialzo delle masse amministrate equivale a +223%, con 200 nuove quotazioni. In aggiunta un sondaggio BlackRock dimostra come gli investimenti sostenibili siano più di una moda. Essi, secondo molti esperti, rappresentano la nuova frontiera dell’investimento.

Ma l’investitore consapevole dovrà avere in portafoglio investimenti ESG? O il treno è partito ed è meglio evitare le mode?

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4 ragioni per scegliere gli ESG

La pandemia globale e l’economia circolare

I cambiamenti climatici e la pandemia globale che ha afflitto il mondo nel 2020 hanno acceso l’attenzione degli investitori sulla sostenibilità. In breve sempre più persone vogliono che i loro investimenti non si limitino a produrre un rendimento. Al contrario essi devono contribuire a contenere lo smodato sfruttamento delle risorse ambientali, essere in armonia con i cambiamenti demografici e ridurre le disuguaglianze sociali.

Lo sviluppo dell’economia circolare, basata cioè su condivisione, prestito, riparazione e riciclo, dovrebbe favorire i fondi ESG e gli investimenti sostenibili in genere ancora per moltissimi anni.

Il marketing “verde” delle imprese

Per mantenere e per sviluppare il proprio vantaggio competitivo molte aziende dovranno mostrarsi attente a precisi valori etici. BP ed Eni, per citare solo due esempi, stanno cambiando il proprio modello di business. Lo scopo è diventare società integrate di fondi energetiche rinnovabili.

Essere ESG pertanto non è più un optional, poiché tutte le grandi (e a seguire le piccole) imprese dovranno essere più rispettose dell’ambiente e dell’uomo. Questi cambiamenti riguarderanno tutta la struttura aziendale, dalla ricerca e sviluppo al marketing e all’organizzazione.

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L’Europa, il continente verde

L’Europa ha imboccato con decisione la strada degli ESG. Secondo Morningstar nel 2020 il patrimonio dei fondi ESG era pari al 9,30% degli attivi gestiti. Il Vecchio Continente, inoltre, detiene l’85% del patrimonio totale degli ESG mondiali.

Con il rientro degli USA nell’Accordo di Parigi anche gli Stati Uniti mostrano una ritrovata sensibilità ai temi della sostenibilità. Gli Emergenti, dal canto loro, si stanno allineando come il resto del mondo.

Private equity e ESG

I fondi di private equity sono prodotti specializzati in investimenti illiquidi. Essi, in particolare, dovranno investire una quota importante in attività sostenibili. Ciò produrrà, verosimilmente, l’effetto di fare crescere le quotazioni delle aziende “responsabili”.

3 ragioni per stare attenti con gli ESG

Gli investimenti ESG, siano essi fondi, ETF, azioni o obbligazioni, presentano delle insidie. Che l’investitore consapevole deve conoscere se vuole prendere decisioni efficaci.

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Elevata correlazione

Morgan Stanley ha elaborato un apposito indice globale, l‘MSCI World ESG Leaders. Esso racchiude società ESG, ovvero attente nel settore ambientale, sociale e della “governance”.

Tuttavia se analizziamo l’andamento dell’indice in relazione al più tradizionale MSCI World notiamo un andamento del tutto simile:

MSCI World Vs ESG Leaders

Gli anni in verde sono quelli in cui l’indice “etico” ha battuto quello generico. La correlazione tra i due è del 99,86% il che significa che, di fatto, gli investimenti sono molto simili.

Minore diversificazione

Sebbene la ripartizione geografica sia presso che identica per entrambi gli indici, l’ESG index è meno diversificato. Esso, infatti, è composto da 720 azioni mondiali contro i 1.582 titoli che formano l’MSCI World standard.

Il premio ESG è calante

Secondo la rivista Investimenti Finanziari il premio ESG è il maggior rendimento che i fondi etici offrono rispetto a quelli standard. L’analisi dei dati forniti da Morgan Stanley e riportati nella tabella sopra ci dicono che tale premio è esiguo. Esso, inoltre, potrebbe ridursi ancora per effetto della trasformazione di molte aziende appartenenti all’MSCI World.

In definitiva, mano a mano che gli standard ESG si diffonderanno anche gli indici tradizionali saranno più “sostenibili”. Ciò renderebbe inutile “giocare d’anticipo” sovrappesando gli investimenti “etici”.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari