Le assicurazioni sulla vita, un tempo, erano investimenti sicuri grazie al tasso tecnico garantito e al consolidamento dei risultati. È ancora così oggi?
Polizze vita: perché piacevano tanto?
In passato le polizze vita ramo i erano un investimento molto apprezzato dagli italiani. Esse, infatti, permettevano di beneficiare di detrazioni fiscali importanti, di un tasso minimo garantito e il congelamento delle rivalutazioni.
Grazie agli alti tassi di interesse, poi, i guadagni erano elevati mentre i rischi praticamente nulli.
Con il tempo, però, le cose sono cambiate. Da un lato i benefici fiscali sono scomparsi, dall’altro la nuova situazione che si è creata, nel 2020, rende le polizze meno sicure di un tempo.
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Il “problema” delle gestioni separate
Una polizza vita si basa su due ipotesi: quella demografica e quella finanziaria. La prima è inglobata in alcuni contratti attraverso il calcolo delle probabilità di sopravvivenza.
L’ipotesi finanziaria, invece, si basa sulla definizione di un tasso tecnico pre-calcolato nel capitale a scadenza. In breve il tasso tecnico corrispondeva al rendimento minimo garantito offerto dal contratto.
In aggiunta, se la gestione separata offriva performance maggiori al tasso tecnico, questo guadagno aggiuntivo andava in parte ai clienti.
A causa delle nuove condizioni finanziarie del 2020 il meccanismo su cui si reggono le assicurazioni vita rischia di rompersi. Mano mano che i vecchi bond in cui le gestioni separate investono scadono saranno sostituiti con titoli a interesse zero.
La redditività nulla si scontra con la necessità, per le compagnie, di pagare comunque il tasso tecnico, per lo meno sui contratti più vecchi. Ciò rende le polizze meno sicure di un tempo.
Possibili vie di uscita
Le polizze assicurative del ramo I sono sotto una pericolosa tensione. La mancanza di interessi sui titoli, infatti, dovrà essere compensata con perdite per le compagnie. Se la situazione dei tassi non cambierà, qualcosa potrebbe accadere.
Ad esempio alcune Compagnie stanno chiedendo all’autorità di vigilanza (IVASS) di eliminare il tasso tecnico. Nel frattempo esse cercano di chiudere queste polizze anti economiche proponendone altre peggiori.
Nel frattempo i nuovi versamenti su contratti vecchi potrebbero essere bloccati.
Cosa fare con le assicurazioni vita nel 2020?
Resta valido il consiglio di non sottoscrivere assicurazioni sulla vita del ramo I. I nuovi contratti sono anti-economici, poiché devono permettere alle Compagnie di pareggiare i conti con quelli vecchi. Le polizze redditizie possono essere tenute. Tuttavia in un anno privo di certezze, nemmeno le assicurazioni vita sono più, del tutto, investimenti sicuri.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari