Polizza vita ramo i a capitale garantito: tutto quello che devi sapere

17 Aprile 2020

polizza vita ramo i

La polizza vita del ramo i (o ramo 1) è un contratto a capitale garantito collegato a una gestione separata che consolida i rendimenti.

Articolo aggiornato il 25 ottobre 2021

Cosa sono le polizze vita ramo i

La polizza vita ramo i è un investimento a capitale garantito che frutta un tasso di interesse in linea con quello dei titoli di stato a lunga scadenza. Note anche come “polizze rivalutabili“, questi contratti sono apprezzati perché non assoggettano l’investitore alle fluttuazioni del capitale versato.

Grazie alla loro insensibilità ai tassi di interesse sono particolarmente adatte alla creazione di un portafoglio titoli diversificato. I costi elevati che gravano su questi prodotti, tuttavia, li rendono inopportuni per la maggior parte degli investitori.

Caratteristiche delle polizze del ramo i

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La gestione separata degli attivi, insieme con la garanzia del capitale, sono i due punti forti delle polizze rivalutabili. Cerchiamo di capire meglio di che si tratta prima di comprendere perché questi contratti sono, nella maggior parte dei casi, da evitare.

La gestione separata

Si tratta di una particolare forma di gestione degli investimenti, separata dal patrimonio della Compagnia, in cui confluiscono i premi versati. Caratteristica principale di questo fondo assicurativo è la sua inattacabilità da parte dei creditori della Compagnia.

I soldi investiti, in altri termini, sono dei clienti e non potranno essere presi da nessun altro.

Il consolidamento dei rendimenti

Le gestioni separate investono in titoli obbligazionari a lunga scadenza, e prevalentemente in titoli di Stato. A differenza dei fondi comuni di investimento e degli ETF, il cui patrimonio è valutato giorno dopo giorno in base al valore di mercato, le polizze ramo i valorizzano gli attivi delle gestioni separate a costo storico.

Immaginiamo, a titolo di esempio, che la gestione separata di una polizza ramo 1 abbia in portafoglio un BTP decennale. Esso è stato comprato a 98, mentre la cedola è del 4%. Fino a che non sarà venduto il titolo verrà iscritto in bilancio per un valore pari a 98. Ciò indipendentemente dal fatto che un possibile rialzo dei tassi abbia spinto la quotazioni fino a 80.

Ciò rende le rivalutabili delle polizze interessanti in un contesto di tassi di interesse in crescita.

Inoltre la polizza del ramo 1 consolida i rendimento. In breve i guadagni acquisiti in un anno non potranno essere “corrosi” da un andamento avverso degli anni successivi.

I vantaggi di una polizza ramo 1

Scegliere una polizza del ramo 1 presenta alcuni vantaggi. Come vedremo, però, essi sono sovra compensati dagli alti costi di questi prodotti.

Garanzia del capitale

La presenza delle gestioni separate rendono le polizze vita rivalutabili estremamente sicure da un duplice punto di vista. Non solo, infatti, il capitale a scadenza è garantito, ma è operante anche una garanzia durante la vita del contratto. Come abbiamo visto, infatti, il consolidamento dei rendimenti impedisce al capitale versato di oscillare. Ciò è vero soprattutto in un contesto di tassi di interesse in crescita.

Trattamento fiscale agevolato

La polizza del ramo 1 è esente dall’imposta di bollo dello 0,20% che colpisce, al contrario, tutti gli altri strumenti finanziari. Inoltre questi contratti sono impignorabili, insequestrabili ed esenti dall’imposta di successione.

Polizza vita ramo i: i costi

Se, in apparenza, le polizze rivalutabili del ramo uno sono vantaggiose per investire i soldi in modo sicuro, i costi vanificano gran parte di questi vantaggi. In breve gli oneri connessi ad un contratto assicurativo sono tre, e sono molto gravosi soprattutto nell’attuale contesto di tassi di interesse bassi.

I caricamenti delle polizze a capitale garantito

I costi di una polizza sono detti “caricamenti“. Essi sono di tre tipi.

Costo di ingresso

Si tratta di una percentuale applicata al premio versato. Essa, in modo analogo ai fondi comuni di investimento, riduce in modo corrispondente l’importo che sarà messo a reddito. Se, ad esempio, una polizza ha un caricamento iniziale del 3%, a fronte di cento euro investiti solo 97 saranno investiti. Ciò è particolarmente penalizzante soprattutto in un contesto di bassi tassi di rendimento.

Costo di uscita

L’onere è applicato in alternativa al caricamento iniziale. Esso va a colpire l’investitore nel momento in cui decide di uscire dal contratto chiedendo il riscatto anticipato della posizione. Di solito il costo di uscita scompare se il contratto è tenuto in vita per un numero di anni prestabilito.

Costo di gestione (o retrocessione)

L’aliquota di retrocessione indica quanta arte del guadagno della gestione separata, in effetti, viene riconosciuto al cliente. Può trattarsi di una percentuale del rendimento (ad esempio l’80%) o consistere in una decurtazione fissa (ad esempio la Compagnia trattiene l’1,50% l’anno).

In presenza di tassi di interesse bassi il costo annuo può annullare il rendimento. Ciò è probabile che accada mano a mano che i vecchi titoli in portafoglio alle assicurazioni scadranno.

Conviene investire nelle polizze vita del ramo i?

Alla luce di quanto abbiamo detto appare evidente che la polizza del ramo 1 non è un investimento conveniente per la maggior parte delle persone. Ci sono, tuttavia, due eccezioni a questa regola.

In primo luogo i contratti vecchi potranno essere tenuti in vita, se vantaggiosi. Le polizza vecchie, infatti, offrono un tasso di rivalutazione minimo garantito delle somme investite davvero competitivo. Se hai una polizza rivalutabile che ti garantisce, ad esempio, il 2 o il 3% l’anno tienila stretta.

Ricorda, però, di non alimentarla con versamenti nuovi. Se lo farai pagherai il caricamento iniziale, che sui contratti datati è molto alto. Resisti anche alle pressioni commerciali della Rete di vendita, che ti spingerà a chiudere il contratto vecchio per aprirne un altro.

La seconda e ultima eccezione riguarda il tema delle successioni. Se l’argomento non ti tocca da vicino, impara ad investire da solo, e stai alla larga dalle polizze vita. In breve ha senso scegliere una polizza rivalutabile solo se vuoi evitare di pagare le imposte di successione. Oppure se vuoi fare una donazione ad una persona esterna rispetto all’asse ereditario in modo che gli eredi non possano impugnare il testamento.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari