
Anche tu sei stato sedotto da una polizza vita del ramo i (o ramo 1)? Questo articolo ti dirà come funzionano i contratti collegati alla gestione separata e a cosa devi prestare attenzione.
Cosa sono le polizze vita ramo i
La polizza vita ramo i è un investimento a capitale garantito che frutta un tasso di interesse in linea con quello dei titoli di stato a lunga scadenza. Note anche come “polizze rivalutabili“, questi contratti sono apprezzati perché non assoggettano l’investitore alle fluttuazioni del capitale versato.
Grazie alla loro insensibilità ai tassi di interesse sono particolarmente adatte alla creazione di un portafoglio titoli diversificato. I costi elevati che gravano su questi prodotti, tuttavia, li rendono inopportuni per la maggior parte degli investitori.
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Caratteristiche delle polizze del ramo i
La gestione separata degli attivi, insieme con la garanzia del capitale, sono i due punti forti delle polizze rivalutabili. Cerchiamo di capire meglio di che si tratta prima di comprendere perché questi contratti sono, nella maggior parte dei casi, da evitare.
La gestione separata
Si tratta di una particolare forma di gestione degli investimenti, separata dal patrimonio della Compagnia, in cui confluiscono i premi versati. Caratteristica principale di questo fondo assicurativo è la sua inattacabilità da parte dei creditori della Compagnia.
I soldi investiti, in altri termini, sono dei clienti e non potranno essere presi da nessun altro.
Il consolidamento dei rendimenti
Le gestioni separate investono in titoli obbligazionari a lunga scadenza, e prevalentemente in titoli di Stato. A differenza dei fondi comuni di investimento e degli ETF, il cui patrimonio è valutato giorno dopo giorno in base al valore di mercato, le polizze ramo i valorizzano gli attivi delle gestioni separate a costo storico.
Immaginiamo, a titolo di esempio, che la gestione separata di una polizza ramo 1 abbia in portafoglio un BTP decennale. Esso è stato comprato a 98, mentre la cedola è del 4%. Fino a che non sarà venduto il titolo verrà iscritto in bilancio per un valore pari a 98. Ciò indipendentemente dal fatto che un possibile rialzo dei tassi abbia spinto la quotazioni fino a 80.
Ciò rende le rivalutabili delle polizze interessanti in un contesto di tassi di interesse in crescita.
Inoltre la polizza del ramo 1 consolida i rendimento. In breve i guadagni acquisiti in un anno non potranno essere “corrosi” da un andamento avverso degli anni successivi.
I vantaggi di una polizza ramo 1
Scegliere una polizza del ramo 1 presenta alcuni vantaggi. Come vedremo, però, essi sono sovra compensati dagli alti costi di questi prodotti.
Garanzia del capitale
La presenza delle gestioni separate rendono le polizze vita rivalutabili estremamente sicure da un duplice punto di vista. Non solo, infatti, il capitale a scadenza è garantito, ma è operante anche una garanzia durante la vita del contratto. Come abbiamo visto, infatti, il consolidamento dei rendimenti impedisce al capitale versato di oscillare. Ciò è vero soprattutto in un contesto di tassi di interesse in crescita.
Trattamento fiscale agevolato
La polizza del ramo 1 è esente dall’imposta di bollo dello 0,20% che colpisce, al contrario, tutti gli altri strumenti finanziari. Inoltre questi contratti sono impignorabili, insequestrabili ed esenti dall’imposta di successione.
Polizza vita ramo i: i costi
Se, in apparenza, le polizze rivalutabili del ramo uno sono vantaggiose per investire i soldi in modo sicuro, i costi vanificano gran parte di questi vantaggi. In breve gli oneri connessi ad un contratto assicurativo sono tre, e sono molto gravosi soprattutto nell’attuale contesto di tassi di interesse bassi.
I caricamenti delle polizze a capitale garantito
I costi di una polizza sono detti “caricamenti“. Essi sono di tre tipi.
Costo di ingresso
Si tratta di una percentuale applicata al premio versato. Essa, in modo analogo ai fondi comuni di investimento, riduce in modo corrispondente l’importo che sarà messo a reddito. Se, ad esempio, una polizza ha un caricamento iniziale del 3%, a fronte di cento euro investiti solo 97 saranno investiti. Ciò è particolarmente penalizzante soprattutto in un contesto di bassi tassi di rendimento.
Costo di uscita
L’onere è applicato in alternativa al caricamento iniziale. Esso va a colpire l’investitore nel momento in cui decide di uscire dal contratto chiedendo il riscatto anticipato della posizione. Di solito il costo di uscita scompare se il contratto è tenuto in vita per un numero di anni prestabilito.
Costo di gestione (o retrocessione)
L’aliquota di retrocessione indica quanta arte del guadagno della gestione separata, in effetti, viene riconosciuto al cliente. Può trattarsi di una percentuale del rendimento (ad esempio l’80%) o consistere in una decurtazione fissa (ad esempio la Compagnia trattiene l’1,50% l’anno).
In presenza di tassi di interesse bassi il costo annuo può annullare il rendimento. Ciò è probabile che accada mano a mano che i vecchi titoli in portafoglio alle assicurazioni scadranno.
Conviene investire nelle polizze vita del ramo i? I nostri consigli
Alla luce di quanto abbiamo detto appare evidente che la polizza del ramo 1 non è un investimento conveniente per la maggior parte delle persone. Ci sono, tuttavia, due eccezioni a questa regola.
In primo luogo i contratti vecchi potranno essere tenuti in vita, se vantaggiosi. Le polizza vecchie, infatti, offrono un tasso di rivalutazione minimo garantito delle somme investite davvero competitivo. Se hai una polizza rivalutabile che ti garantisce, ad esempio, il 2 o il 3% l’anno tienila stretta.
Ricorda, però, di non alimentarla con versamenti nuovi. Se lo farai pagherai il caricamento iniziale, che sui contratti datati è molto alto. Resisti anche alle pressioni commerciali della Rete di vendita, che ti spingerà a chiudere il contratto vecchio per aprirne un altro.
La seconda e ultima eccezione riguarda il tema delle successioni. Se l’argomento non ti tocca da vicino, impara ad investire da solo, e stai alla larga dalle polizze vita. In breve ha senso scegliere una polizza rivalutabile solo se vuoi evitare di pagare le imposte di successione. Oppure se vuoi fare una donazione ad una persona esterna rispetto all’asse ereditario in modo che gli eredi non possano impugnare il testamento.
Per questo siamo qui…
Era il 7 dicembre del 2009 quando pubblicammo il nostro primo articolo su blogspot. Una data simbolica, perché a Milano è festa patronale e Milano è la capitale della finanza. Da allora non abbiamo mai interrotto la nostra missione per aiutarti ad investire in modo diverso, usando la testa e non lo stomaco e credendo nella semplicità.
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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari
domanda: se si ha molta liquidità conviene estinguere il mutuo (tasso fisso 1,2%) o investire in polizza ramo I o altri fondi a basso rischio in modo da coprire gli interessi che pagheresti con il mutuo? Banca consiglia di investire e non estinguere il mutuo. grazie
@ Elena
Tenere un debito e investirne l’importo, secondo me, non è mai una buona soluzione.
Salve! Non riesco ancora a capire se il tasso di interesse lordo della gestione separata è del 3% e i costi di gestione saranno del 1.6% il netto sarà del 1.4% a questo devo detrarre ancora il 12.5% sull’utile?grazie
Buon giorno e complimenti per le sue rubriche che seguo sempre con grande interesse e dalle quali cerco di accrescere le mie conoscenze che, malgrado la mia provenienza dal mondo bancario (!), non sono paragonabili alle sue.
Ho in vigore uno dei vecchi P.I.P. assicurativi che dopo il 31/12/1999 sono stati aboliti e sostituiti dai fondi pensione che con i loro stretti vincoli in tema di anticipazioni e riscatti meglio rispondevano alle finalità previdenziali del c.d. “secondo pilastro”, esigenza nel frattempo divenuta di pressante urgenza per le dissestate casse dello Stato e dell’ Inps.
Il mio contratto, stipulato in qualità di dipendente, ha un rendimento minimo garantito del 4 %. Dai miei calcoli risulta un po’ meno, ma di questi tempi mi va bene lo stesso: volevo disturbarla per chiederle se il mio modo di calcolare il rendimento è esatto.
Il controllo lo eseguo ogni mese: se il 20/8 il capitale era di € 37.509,40 e lo scorso 20/7 era di € 37.365,47 e il versamento mensile di € 30,00, la differenza (netta ) di € 113,93 costituirebbe il rendimento che è quindi del 3,65 % su base annua.
E’ giusto ?
Grazie per la cortese attenzione
@ Marco
Per ragioni di tempo e risorse non posso intavolare discussioni qui, né rispondere alle domande specifiche. Se interessato a formarsi sui temi degli investimenti, la prego di fare riferimento ai nostri corsi. Grazie.
Egregio Professore ,
posseggo da diversi anni 1 polizza vita ramo I GESTIONE SEPARATA , collegata al Prefin life, che alla stipula del contratto includeva un rendimento tecnico del 2% , al di là del rendimento effettivo annuale . Pochi giorni fa , mi è giunto l’estratto conto relativo all’anno 2020 , ove la polizza medesima aveva segnato un rendimento del 2,48% , da cui sottraendo il tasso dell’1% di retrocessione , a me restavano 1,48 però portato a 2% come da contratto . Fin qui tt ok . La cosa sulla quale gradirei ricevere un chiarimento è : per la prima volta vedo comparire alla voce costi e oneri , un importo in euro , ricavato da un coefficiente di effetto di redditività di 0,48 calcolato sull’intero capitale della polizza . Gradirei gentilmente , un chiarimento in merito . Grazie infinite .
@ Domenico
Purtroppo non posso aiutarla qui senza aver letto tutto il contratto. Per favore mandi tutta la documentazione a info@segretibancari.com e le farò un preventivo per l’analisi che mi chiede. Grazie.