Poste Soluzione Valore New: opinioni recensione e rendimenti

6 Aprile 2022

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Conviene sottoscrivere il contratto Poste Soluzione Valore New? Questo articolo risponderà alla domanda attraverso una recensione completa ed indipendente, arricchita dalle opinioni del nostro Ufficio Analisi e Mercati.

Chi è Poste Vita

Si tratta della Compagnia di assicurazione del Gruppo Poste Italiane che gestisce le polizze assicurative vendute allo sportello. Nata nel 1999 la società è diventata, nel 2014, la prima in Italia per raccolta premi. Determinante, ai fini del risultato, il contributo commerciale della rete dei 12.700 sportelli, oltre che ai nuovi canali digitali.

Le masse gestite finora da Poste Vita S.p.A. superano i 128 miliardi di Euro a fronte di oltre 3,7 milioni di clienti per più di 7 milioni di polizze in portafoglio (dati al 31/12/2019) e oltre 998.000 aderenti al proprio fondo individuale pensionistico. Si tratta, senza dubbio, di un colosso. Ma ciò non implica, necessariamente, che sottoscrivere uno dei loro contratti sia conveniente.

Caratteristiche di Poste Soluzione Valore New

Prima di esporre le nostre opinioni sul prodotto, è bene soffermarci sulle caratteristiche del contratto, per capire a chi convenga sottoscriverlo e chi, al contrario, farà bene ad evitarlo. Per prima cosa ricordiamo che si tratta di una polizza vita multiramo.

Essa, infatti, combina una polizza ramo 1 , collegata con la gestione separata legata al fondo interno assicurativo Posta ValorePiù con due fondi due Fondi Interni Assicurativi: Poste Vita Progetto Dinamico e/o Poste Vita Obiettivo Sostenibilità. Questi ultimi fanno parte del ramo 3, ossia delle polizze finanziarie prive di garanzia del capitale.

Il secondo fondo, inoltre, è adatto per quegli investitori sensibili ai temi ambientali (ESG).

Dove vengono investiti i premi

Al momento della sottoscrizione il cliente può scegliere tra tre combinazioni possibili tra la gestione separata (meno rischiosa) ed i fondi assicurativi (più rischiosi). Più avanti affronteremo il tema della sicurezza dell’investimento. Per ora, però, restiamo concentrati sulle differenti allocazioni di portafoglio.

  • scelta “prudente“: 60% nella gestione separata e 40% nel fondo interno assicurativo scelto;
  • scelta “equilibrata“: 50% del premio va alla gestione separata mentre l’altro 50% va nel fondo assicurativo prescelto;
  • scelta “aggressiva“: il 40% va nella gestione separata mentre il 60% confluisce nel fondo interno assicurativo.

Come puoi vedere tutte le soluzioni prevedono l’investimento di una fetta importante dei premi nella gestione separata. Ciò permette di ridurre il rischio complessivo, anche nel caso della scelta aggressiva.

Il servizio di Riallocazione Graduale Conclusiva permette, a partire dal 18-esimo mese precedente la scadenza, di trasferire somme dal fondo assicurativo verso la gestione separata. Questo approccio, che assomiglia molto al life cycle, punta a ridurre la rischiosità dell’investimento mano a mano che si accorcia l’orizzonte temporale.

Chi può sottoscrivere e come

L’importo minimo del versamento è di 5.000 €, mentre il massimo di 2.500.000 €. Il basso livello di accesso rende Poste Soluzione Valore New un investimento adatto per piccoli e medi risparmiatori. È inoltre possibile impostare un piano di versamenti programmati. Esso prevede pagamenti annuali (min. 600 euro, max. 4.800 euro) o mensili (min. 50 euro, max. 400 euro).

È anche possibile fare delle integrazioni contrattuali a partire da 1.000 euro presso gli uffici postali, o a partire da 100 euro ciascuno e fino a 15.000 euro direttamente online. Per attivare la polizza è necessario avere un’età compresa tra i 18 e gli 80 anni.

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Durata

La durata del contratto è pari a quindici anni. Tuttavia è prevista la chiusura anticipata in caso di premorienza dell’assicurato. Chi vuole rientrare in possesso delle somme investite anzitempo potrà farlo. Serve, tuttavia, usare le opzioni che vedremo in seguito.

Cosa offre: le prestazioni assicurative

Poste Soluzione Valore offre diversi tipi di copertura. Ecco di che si tratta:

Prestazione a scadenza: pari al valore del contratto dato dalla somma delle sue componenti. Se si è optato per la Riallocazione Graduale Conclusiva l’intero importo sarà impiegato nella gestione separata.

Decesso dell’assicurato: in questo caso ai beneficiari indicati in contratto o agli eredi legittimi sarà versato il valore del capitale al momento della premorienza. Questo sarà composto dal valore attuale del fondo interno assicurativo (dato dal prodotto tra prezzo e quantità), più l’importo della gestione separata.

L’opzione cedola, invece, permette l’incasso della performance annuale maturata, se positiva. Occorre, tuttavia, che la clausola sia attivata nel momento della sottoscrizione del contratto. Non è pertanto possibile sceglierla in un secondo momento. Il valore della posizione, al netto della cedola pagata, deve superare i 25.000 €.

Lo switch permette il cambiamento della ripartizione iniziale. Si può pertanto passare da un’allocazione all’altra quante volte si vuole. È anche possibile cambiare il solo fondo interno assicurativo, ferma restando la ripartizione del capitale iniziale con la gestione separata.

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Costi

La teoria della finanza dimostra l’esistenza di una correlazione tra costi e rendimenti. In breve tanto più oneroso è un investimento, tanto minore sarà la sua redditività. Ciò è vero in modo particolare per gli impieghi prudenti.

Ecco gli oneri successivi che l’investitore è chiamato a pagare:

  • costo di ingresso: il premio è gravato da un onere che dipende dall’ammontare versato. Esso parte dal 2,00% per scendere allo 0,90%;
  • commissione annua sulla gestione separata: 1,40%. Si tratta di un costo che va a ridurre il rendimento del fondo garantito;
  • commissione di gestione annua sul fondo interno: 1,60%;

Al contrario non sono previsti costi né per il riscatto né per l’opzione cedola. Sebbene si tratti di una scelta lodevole, gli oneri collegati al contratto appaiono decisamente alti. Questo va ad inficiare il nostro giudizio sulla bontà del prodotto, come vedremo.

Rendimento

Mentre non è possibile conoscere in anticipo il rendimento futuro di Poste Soluzione Valore New, è possibile esaminare la redditività dei suoi componenti.

Poste Vita Progetto Dinamico

Si tratta di un fondo bilanciato che ha reso il 5,82% nel 2021. Tra gennaio e aprile 2022 il prodotto ha perso il 3,84%. La volatilità ad un anno è stata del 6,35% e dello stesso ammontare è il draw down.

Poste Vita Obiettivo Sostenibilità

Il fondo, anch’esso bilanciato, ha reso il 6,46% nel 2021, mentre nel 2022 ha perso il 4,75% tra gennaio e aprile. La volatilità è stata del 7,71%, in linea con il draw down.

Gestione separata Posta Valore Più

Sulla base del rendiconto chiuso al 31/12/2021 il rendimento finale della gestione è stato del 2,64%.

Poste Soluzione Valore New è sicuro?

Investire nel prodotto non comporta alcun tipo di rischio dal punto della solidità dell’emittente. Sia il patrimonio “garantito” da Valore Più, sia i fondi interni assicurativi sono patrimoni autonomi e separati rispetto agli attivi della Compagnia.

Ciò implica che i creditori di questa non potranno rifarsi sul contratto che quindi è sicuro da questo punto di vista. La volatilità dei controvalori investiti, invece, dipende dall’andamento del sottostante. La gestione separata, in breve, impiega il patrimonio prevalentemente in titoli obbligazionari e di Stato in euro. Essa presenta quindi una variabilità nulla dei capitali investiti. I fondi interni, invece, sono prodotti bilanciati il cui andamento risente di ciò che accade sui mercati azionari ed obbligazionari.

A chi conviene l’investimento?

Il prodotto è pensato per investitori con basse conoscenze finanziarie e capitali modesti. A fronte della garanzia offerta dalla gestione separata la polizza espone al rischio di mercato per la parte relativa ai fondi interni.

Ricordiamo, infatti, che si tratta di un contratto misto in cui coesistono il ramo 1 (meno rischioso) ed il ramo 3 (più rischioso).

Come si vende?

Revoca e recesso

Il diritto di revoca può essere esercitato prima dell’addebito del premio. Si tratta quindi di un’opzione che ha vita decisamente corta e va fatta valere molto in fretta. Il recesso, invece, si può esercitare entro 30 giorni dalla stipula del contratto inviando una raccomandata A/R alla Compagnia o scrivendo un’email a  recesso@postevita.it.

Riscatto

Attraverso il riscatto il cliente può chiudere il contratto, incassando il valore dello stesso prima della scadenza, o lasciare la polizza in vita per un importo ridotto.

Riscatto totale

Chiude definitivamente il contratto. Il valore pagato dipende dal valore della gestione separata e dal controvalore delle quote del fondo assicurativo prescelto. A seconda dell’andamento dei mercati non vi è garanzia di ottenere un valore superiore al capitale investito.

Riscatto parziale

Lascia il contratto in vita per un importo ridotto. Esso è possibile a patto che sussistano queste condizioni:

  • l’importo minimo richiesto deve essere superiore a 500 €;
  • il valore residuo, al netto del prelievo, deve essere di almeno 5.000 €.

Entrambe le opzioni non prevedono costi.

Opinioni di Segreti Bancari

Le polizze miste sono contratti che rispondono per lo più a logiche commerciali. Esse mirano ad attirare, grazie alla presenza della gestione separata, quelle fasce della popolazione meno colta, a livello finanziario che si fida dei brand retrostanti.

La Posta, in definitiva, è sinonimo di garanzia e la sicurezza, che trova riscontro anche nella politica di gestione come abbiamo visto, fa una certa presa. Tuttavia, come spesso accade ai prodotti che vanno bene per tutti, essi non sono funzionali a nessuno.

Chi cerca la protezione potrà stipulare contratti appositi. Chi cerca la garanzia del capitale potrà usare i Buoni Fruttiferi Postali, magari in abbinamento con altri prodotti di tipo obbligazionario. Chi, infine, cerca un rendimento potrà costruire un portafoglio equilibrato di ETF, o seguire quelli che proponiamo noi.

Il contratto delle Poste presta il fianco a numerose critiche:

  • i costi sono troppo elevati e corrodono i rendimenti finali;
  • la trasparenza in merito alle scelte di gestione è poca cosa;
  • i fondi interni sono inefficienti;
  • la presenza della gestione separata impedisce una maggiore diversificazione in ambito obbligazionario;
  • la durata del contratto è molto lunga.

Per questi motivi sconsigliamo la sottoscrizione di questo prodotto.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari