Vanguard ETF su obbligazioni internazionali

9 Marzo 2020

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Vanguard ETF global aggregate, un prodotto a basso costo che permette di investire in obbligazioni internazionali reinvestendo le cedole.

Chi è Vanguard Italia

Vanguard Italia è il ramo domestico del colosso statunitense fondato nel 1975 da Jack Bogle. Si tratta di un protagonista mondiale del risparmio gestito, interamente votato alla produzione di fondi passivi a basso costo.

In particolare dal 2019 è possibile comprare ETF Vanguard anche in Italia. Prima, infatti, era possibile investirvi solo sul mercato Usa, con tutte le complicazioni fiscali del caso.

Il vantaggio dei fondi Vanguard sta nei costi particolarmente bassi e nella possibilità di avere ETF ad accumulazione anche in ambito obbligazionario.

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Vanguard ETF global aggregate

Esaminiamo ora le caratteristiche del Vanguard ETF global aggregate. Si tratta di un fondo che investe in obbligazioni internazionali con copertura dal rischio di cambio e reinvestimento dei proventi.

Questa sua caratteristica, in particolare, lo rende adatto ad investitori di lungo periodo interessati alla crescita più rapida del capitale investito.

Come sempre questo articolo si limita a fare una recensione del prodotto. Ognuno dovrà valutare, in modo autonomo o con il supporto di un professionista, se sia il caso o meno di investire nell’ETF.

Caratteristiche tecniche

L’ETF è ad accumulazione dei proventi e prevede la copertura dal rischio di cambio. Intendo dire che pur detenendo in portafoglio obbligazioni internazionali, la quotazione non risente dell’andamento del tasso di cambio.

La modalità di replica è fisica. Ciò significa che il fondo detiene direttamente i titoli che compongono l’indice replicato, il Bloomberg Barclays GlobalAggregate Float Adjusted and Scaled Index.

Tuttavia, poiché la replica è campionaria, il Vanguard ETF ha solo 4.585 obbligazioni contro le 24.954 che formano l’indice.

Infine il fondo presenta costi di gestione molto bassi: appena lo 0,10% l’anno.

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I rendimenti

Dal primo aprile 2019 al 29 febbraio 2020 il rendimento dell’ETF è stato del 7,74%. Nei primi due mesi del 2020, invece, il fondo ha reso l’1%. Dal primo gennaio al 29 febbraio 2020, infine, l’ETF ha reso il 2,89%.

Si tratta di dati che risentono della preferenza degli investitori per il reddito fisso, influenzata anche dalla volatilità dei mercati azionari nello stesso periodo.

Il portafoglio

Le obbligazioni internazionali che compongono il portafoglio dell’ETF Vanguard sono a scadenza medio lunga. La durata media del portafoglio, infatti, è di 8,07 anni. Oltre a ciò è utile conoscere i dati sul rendimento atteso del portafoglio.

La cedola media pagata dai bond in portafoglio (ma non dall’ETF, che accumula) è del 2,6%, mentre il rendimento medio a scadenza è dell’1,10%.

Gli Stati Uniti coprono il 40% delle disponibilità dell’ETF. Il Giappone, invece, è al secondo posto con il 10%.

Per quanto riguarda la qualità del credito, il 40% delle obbligazioni in portafoglio ha un rating AAA. Il 15% dei bond ha un AA, mentre il 23% delle obbligazioni ha un giudizio pari ad A.

Infine, il grosso dei bond in cui Vanguard investe è concentrato su scadenze intermedie, ossia comprese tra 1 e 5 anni.

Pro e contro del prodotto

Vantaggi

Investire nell’ETF Vanguard global aggregate permette all’investitore di acquistare un paniere di obbligazioni internazionali molto ben diversificato e a basso rischio emittente.

Grazie al reinvestimento dei proventi il fondo crescerà più velocemente di un ETF che distribuisce i proventi. Esso, in sintesi, è l’ideale per investitori di lungo periodo interessati alla crescita.

I costi bassi e la copertura dal rischio di cambio lo rendono interessante per chi voglia fare un investimento in bond globali.

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Svantaggi

L’ETF ha una bassa redditività prospettica, causata dal livello attuale dei tassi di interesse. Inoltre una eventuale salita degli stessi impatterà subito sul portafoglio, facendo scendere le quotazioni.

La copertura dal rischio di cambio è penalizzante nelle fasi di svalutazione dell’euro nei confronti delle altre valute, dollaro usa e yen in particolare.

In definitiva occorre valutare con attenzione se abbia senso, all’interno di un portafoglio diversificato, investire in obbligazioni internazionali. Poi bisogna valutare se sia opportuno usare un prodotto ad accumulo o se un ETF a distribuzione sia preferibile. Infine si valuterà se l’ETF obbligazionario di Vanguard si incastra correttamente nel quadro complessivo.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari