Le Migliori Azioni Bancarie da Comprare Oggi

27 Luglio 2018

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Investire in azioni bancarie, oggi, dopo il recente crollo delle quotazioni, può rappresentare una interessante opportunità per te. A patto, come sempre, che l’acquisto dei titoli finanziari sia inserito all’interno di un piano completo e non sia dettato, al contrario, da previsioni o logiche speculative di breve termine.

Esistono due modi per comprare azioni bancarie: l’acquisto di singole azioni o l’investimento in un ETF specializzato. Se vuoi concentrarti sul mercato italiano puoi tranquillamente comprare uno o più dei titoli che analizzerò per te. Se, invece, vuoi fare un investimento diversificato sul mercato europeo l’ETF rappresenta la scelta ottimale.

Se vuoi sapere dove è meglio investire oggi, ti consiglio di continuare qui.

Azioni Bancarie Italiane: Ecco le Migliori

L’indice FTSE Italia Banche ha perso il 18% dal massimo del  25 aprile al 25 luglio 2018. La sua performance è negativa da inizio anno del 7%; ad un anno la perdita ammonta al 10,80%. Una vera sofferenza, causata soprattutto dal rialzo dello spread che ha ridotto di molto il valore patrimoniale delle banche, piene zeppe di BTP e titoli governativi italiani.

Inoltre il settore bancario deve ancora smaltire gli eccessi di crediti deteriorati e non esigibili (NPL, non performing loans) e questo tiene alla larga gli investitori. Ma l’altro lato della medaglia è che le quotazioni sono talmente basse che il rischio di ulteriori perdite è limitato, mentre ci sono ampi spazi di miglioramento.

Ecco, in sintesi, quali sono le banche italiane che presentano il maggior rendimento, in termini di dividendo, ed il minore rischio di deprezzamento grazie alle valutazioni contenute.

INTESA SAN PAOLO

Con una capitalizzazione di 42.037,13 milioni è uno dei titoli bancari più importanti del nostro Paese. Possiede il brand Fideuram, leader nel risparmio gestito, e presenta valutazioni molto convenienti.

Il piano industriale comprende anche l’espansione in nuove aree di business, tra le quali le assicurazioni contro i danni.

La redditività del capitale proprio (ROE) è stata del 14%, mentre il rapporto tra dividendo e prezzo offre un rendimento dell’8% sulla base dell’ultimo utile.

Il patrimonio netto è superiore al prezzo di mercato del titolo di 1,35 volte il che offre una adeguata protezione del capitale anche in caso, improbabile, di default dell’emittente.

MEDIOBANCA

E’ la storica banca d’affari del nostro paese. Grazie alla controllata Che Banca conta su un bacino di clienti molto importante, che sta cercando di convertire alla consulenza finanziaria digitale. La capitalizzazione di 7.254,237  milioni di euro non la rende equiparabile a Intesa, ma si tratta comunque di una realtà importante e prestigiosa.

Il ROE è stato dell’8%, inferiore a quello di Intesa ma comunque molto elevato.

Il prezzo rappresenta l’80% del valore patrimoniale di Mediobanca, mentre il rendimento da dividendo è del 4,39% sulla base dell’ultimo bilancio.

UBI BANCA

Con una capitalizzazione di 3.932,908 milioni è la più “piccola2 tra le banche esaminate. Tuttavia la sua quotazione è davvero conveniente. Il ROE è stato del 6,67%, mentre il rendimento da dividendo del 3%.

A fonte di questa redditività contenuta anche i rischi sono modesti.

Il prezzo rappresenta solo un terzo del valore patrimoniale della banca. Se questa dovesse fallire e si procedesse ad una liquidazione degli azionisti essi, sulla base dei dati di bilancio, prenderebbero tre volte il prezzo pagato per comprare le azioni oggi.

Il Grafico ti mostra l’andamento comparato delle tre banche di cui abbiamo parlato:

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Due ETF per Investire nelle Banche Europee

Se le banche italiane ti spaventano e se hai già deciso come investire, allora puoi optare per un ETF che prenda posizione sulle banche europee, attraverso una maggiore diversificazione e meno rischi. Esistono essenzialmente due ETF settoriali, simili tra loro per quanto riguarda i titoli che li compongono, che ora esamineremo.

Xtrackers Stx Eu600 Banks  – LU0292103651

E’ un prodotto che replica, in modo indiretto, l’indice Stoxx 600 Banks. La modalità di replica è sintetica, l’ETF è ad accumulazione dei proventi ed il costo annuo di gestione è dello 0,30%.

I principali titoli che compongono l’indice sottostante sono:

  • HSBC HOLDINGS PLC (17% del totale)
  • BANCO SANTANDER (7,79% del totale)
  • BNP PARIBAS (6,20% del totale)
  • UBS (5,28% del totale).

I Paesi più rappresentati sono il Regno Unito (29,78%) seguito da Spagna (15,06%) e Francia (11,27%).

Amundi MSCI Europe Banks – FR0010688176

E’ un prodotto che replica, in modo sintetico, l’indice MSCI Europe Banks. L’ETF è ad accumulazione e costa lo 0,25% l’anno.

I principali titoli che compongono l’indice sono:

  • HSBC HOLDING (19,86% del totale)
  • BANCO SANTANDER (9,13% del totale)
  • BNP PARIBAS (7,32% del totale)

I Paesi più rappresentati sono il Regno Unito (35,12%), seguito da Spagna (17,81%) e Francia (12,34%).

Poiché la correlazione tra i due indici è molto alta gli ETF sono equivalenti sotto questo aspetto. Si tratterà, semmai, di scegliere il migliore da inserire nel proprio portafoglio.

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Pro e Contro dell’Investimento nelle Azioni Bancarie

Non correre ad acquistare al buio le azioni bancarie. Prima di farlo stabilisci un piano finanziario a medio/lungo termine corretto. Se non sai come farlo puoi partire da qui.

Se sceglierai una o più banche italiane sappi che il tuo investimento potrà essere “inchiodato” per anni perché non è assolutamente detto che nel breve termine le quotazioni delle tue azioni partano a razzo.

Compra con l’ottica di tenere il titolo o i titoli per molti anni e incassare i dividendi, che devono essere per te la fonte principale di rendimento. Se poi il prezzo crescerà, tanto meglio, ma non affidarti a previsioni o indicazioni di corto respiro.

Metti anche in conto la possibilità di non percepire alcun reddito, qualora l’assemblea dei soci deicida di non distribuire dividendi, o qualora in uno o più anni ci siano delle perdite.

L’acquisto delle banche europee attraverso ETF presenta alcuni vantaggi. In primo luogo i dividendi vengono automaticamente reinvestiti, per cui non pagherai alcuna tassa fino a che non venderai il prodotto. In secondo luogo beneficerai di una diversificazione maggiore, sia per ciò che riguarda il numero di titoli, sia per i Paesi rappresentati.

Il rendimento da dividendo dei due ETF si attesta intorno al 3% l’anno, inferiore rispetto a quello delle banche italiane. Inoltre l’ETF comporta dei minimi costi di gestione, che puoi evitare se scegli tu quali titoli comprare. Infine l’investimento diretto in azioni può offrire rendimenti migliori se compri i titoli giusti e li tieni per diversi anni.

Se invece hai cambiato idea riguardo alle banche, hai un capitale liquido o investito pari ad almeno 100.00 €, e sei alla ricerca di alternative per aumentarne la resa, ecco dove investire.

Giacomo Saver