I migliori ETF Cina del 2021

12 Agosto 2019

ETF Cina

I migliori ETF per investire in azioni della Cina nel 2021, sfruttando il momento di massimo pessimismo che il Dragone sta attraversando.

Articolo aggiornato il 5 ottobre 2021

I migliori indici azionari cinesi

Prima di esaminare in dettaglio i migliori ETF Cina è opportuno esaminare il contesto di riferimento. Il mercato azionario cinese, infatti, è piuttosto variegato. Basti pensare al fatto che molte azioni cinesi sono quotate a Hong Kong. Alcune di esse, poi, non sono accessibili agli investitori stranieri.

Volendo semplificare gli indici sottostanti gli ETF China sono tre, che esaminiamo per sommi capi.

Backstage, il “dietro le quinte” dell’investimento perfetto in ETF.

CSI 300

Si tratta di un indice la cui composizione è rivista ogni sei mesi. In sintesi esso sintetizza l’andamento delle 300 più importanti azioni di società a larga capitalizzazione quotate a Shangai e Shenzhen.

MSCI China

L’indice investe in oltre 700 azioni di società a larga e media capitalizzazione. In breve si tratta dell’indice perfetto per un ETF sulla Cina grazie alla grande diversificazione. I suoi componenti, infatti, sono quotati sia presso le borse cinesi sia alla borsa di Hong Kong.

FTSE China 50

Chi vuole investire nelle azioni delle 50 società cinesi a larga capitalizzazione potrà prendere in considerazione questo indice. Per garantire una adeguata diversificazione, nessun titolo potrà pesare più del 10%. Tuttavia le società di riferimento sono solo quotate presso la borsa di Hong Kong.

Passiamo, ora, ad esaminare i migliori ETF cinesi distinguendo tra quelli a distribuzione e quelli ad accumulazione.

I migliori ETF Cina ad accumulo

ETF Cina xtrackers csi 300 – ISIN LU0779800910

Il costo annuo di gestione del prodotto è lo 0,50%. La modalità di replica è sintetica. La volatilità è del 20,14% mentre l’ETF è disponibile dal 2012. Il patrimonio del fondo è di 1.390 milioni di euro.

I settori più importanti sono la finanza (16,11% del totale), le distillerie/case vinicole (11,32%), farmaceutica (4,37%) e semiconduttori (4,27%).

I 3 titoli più importanti sono:

  • Moutai, la più importante distilleria cinese prende il 5,05% del totale
  • Ping An Insurance Company of China, conglomerato attivo nel settore bancario ed assicurativo, prende il 4,83%
  • Wuliangye Yibin è una distilleria specializzata nella produzione del baijiu e pesa il 2,89%.

E se non fosse opportuno investire oggi negli ETF sulla Cina? Scoprilo i migliori portafogli di ETF su backstage.

Xtrackers MSCI China UCITS ETF 1C – ISIN LU0514695690

L’ETF cinese replica l’indice MSCI. Esso costa lo 0,65%, è a replica fisica. La sua volatilità è del 23,78%, mentre il patrimonio è di 1.469 milioni di euro. Il fondo è disponibile dal 2010. A livello settoriale il prodotto dà un peso importante ai beni voluttuari con il 34,38%, ai servizi di comunicazione con il 19,20% e alla finanza con il 12,80%.

I titoli più importanti sono:

  • Tencent Holdings, attiva nel settore dell’intrattenimento e dei media. Il suo peso è del 14,80%
  • Alibaba Group, multinazionale attiva nel settore del commercio elettronico. Essa prende il 14,08%
  • Meituan, il leader cinese nelle consegne che copre il 4,53% del totale.

Xtrackers FTSE China 50 UCITS ETF 1C – ISIN LU0292109856

L’ETF azionario cinese costa lo 0,60% annuo. Esso è replica fisica, è disponibile dal 2007 e presenta una volatilità del 24,69%. Il suo patrimonio è di 105 milioni di euro. La finanza, con il 28,30% è il settore più importante del portafoglio. Seguono i beni voluttuari con il 25,26% e la tecnologia con il 19,02%.

Questi, invece, sono i titoli più importanti:

  • Alibaba Group con un peso del 9,11%
  • Tencent Holdings con l’8,78% di peso sul totale
  • Meituan con l’8,38%.

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I migliori ETF Cina (China) a distribuzione

Xtrackers Harvest CSI 300 UCITS ETF 1D – ISIN LU0875160326

L’ETF sulle azioni cinesi costa lo 0,65% l’anno mentre ha un patrimonio di 506 milioni di euro. La replica è fisica, mentre la volatilità è del 19,85%. In aggiunta il fondo è disponibile dal 2014.

A livello settoriale troviamo gli stessi comparti visti con l’ETF sulla Cina precedente che replica lo stesso indice. Stesso discorso per quanto riguarda i titoli più importanti.

HSBC MSCI China UCITS ETF USD – ISIN IE00B44T3H88

L’ETF ha un patrimonio di 556 milioni di euro. Per quanto riguarda il costo, l’onere di gestione è dello 0,30% l’anno. La volatilità è del 23,95%, mentre la modalità di replica è fisica. Per concludere il prodotto è quotato dal 2011.

A livello settoriale esso è del tutto simile al prodotto Xtrackers MSCI China. L’indice replicato, infatti, è il medesimo.

iShares China Large Cap UCITS ETF – ISIN IE00B02KXK85

Con i suoi 545 milioni di patrimonio e grazie alla replica fisica, l’ETF cinese di iShares è interessante. Esso clona l’indice FTSE China 50. Il costo annuo di gestione è dello 0,74%, mentre la volatilità è del 24,88%. L’ETF China di iShares è disponibile, addirittura, dal lontano 2004.

Ancora una volta la sua composizione è del tutto simile a quella del prodotto Xtrackers ad accumulazione. In definitiva l’indice replicato è il medesimo.

Migliori ETF cinesi 2021: le performance

Prima di concludere, diamo uno sguardo ai rendimenti del 20121 degli ETF che abbiamo esaminato in questo articolo:

  • ETF Xtrackers CSI 300 Swap UCITS ETF 1C: +1,32%
  • Xtrackers MSCI China UCITS ETF 1C: -15,54%
  • ETF Xtrackers FTSE China 50 UCITS ETF 1C: -15,07%

I dati sono relativi agli ETF China ad accumulazione, così da essere più facilmente comprensibili.

ETF China, linee guida per scegliere il migliore

È interessante notare come ad indici diversi corrispondano rendimenti divergenti. Ciò implica che la scelta del miglior ETF sulla Cina non potrà prescindere dall’analisi del sottostante e dalle aziende che lo compongono. Occorre inoltre fare un’analisi del contesto storico in cui ci troviamo.

Per questo motivo faremo un confronto tra i prodotti esaminati e concluderemo dicendo su quale di essi è ricaduta la nostra scelta.

Sotto il profilo dei costi il miglior ETF Cinese del 2021 è l’Xtrackers sul csi 300, nella categoria ad accumulo. L’HSBC, invece, è il più economico tra i fondi che distribuiscono i proventi.

Per quanto riguarda la dimensione patrimoniale, invece, vince Xtrackers MSCI China tra i prodotti ad accumulo e HSBC tra gli ETF a distribuzione.

La scelta di Segreti Bancari, tuttavia, ricade sull’ETF cinese Xtrackers MSCI China, ad accumulazione. Esso, infatti, oltre a replicare un indice più diversificato, è anche uno di quelli che ha sofferto di più. In altri termini esso appare più interessante, a livello di fondamentali e di livello di quotazione raggiunto. Secondo le nostre analisi, in definitiva, è l’ETF China che presenta le migliori opportunità di crescita nel medio periodo.

Vedremo con il tempo se avremo avuto ragione.

Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari

15 Commenti

  1. renata

    buongiorno dott.Saver,
    da quello che leggo mi sembra di capire che volendo investire ad ampio spettro sui mercati emergenti,oltre a etf emerging markets ,emerging markets ex japane e etf giappone ,occorrera’ inserire stabilmente anche un etf sulla cina.Oppure il mercato cinese è da considerare a parte?

  2. Giacomo

    @ Renata
    Non occorre un prodotto a parte perché la Cina è ben rappresentata nel MSCI Emerging Markets. Se ha altre domande sono qui 🙂

  3. simone

    Buon giorno Giacomo,
    in passato mi sembra di ricordare avessi consigliato il primo etf. ma con questa analisi non mi sembra il migliore o sbaglio?

  4. diego

    se si analizza correttamente tutti i dati i dati il migliore è quello che ha minore volatilità e quindi se non sbaglio è il secondo

  5. Giacomo

    @ Simone
    Io non offro consigli, ma solo indicazioni generiche. Sta a te valutare caso per caso cosa fare con il tuo portafoglio. Per darti indicazioni precise avrei bisogno di più tempo e di maggiori informazioni.

  6. Giacomo

    @ Diego
    Non è necessariamente detto. Ci sono molti parametri da considerare quando si tratta di scegliere l’ETF migliore.

  7. isabella

    Buonasera, alla luce di come stanno procedendo gli accordi USA-CINA è il momento di comprare questi ETF: LYXOR HONG KONG FR001036175 – ISHARES S&P 500 IE0031442068?
    Ringrazio per il tuo punto di vista.

  8. Giacomo

    @ Isabella
    Il suo modo di ragionare non è corretto. Lei scommette, non investe, per due ragioni:
    1) non ha un piano di investimento organico
    2) fa un’operazione il cui esito dipende dall’andamento di una variabile che non è possibile conoscere in anticipo.
    Si tratta di un modo di procedere piuttosto diffuso, ma che finirà inevitabilmente con il procurarle un danno.
    Lasci stare “investo così perchè penso che” e si doti di un procedimento organico basato su cosa non sa piuttosto che su cosa crede di sapere.

  9. bruno

    Buongiorno dott. Saver,
    volevo chiederle se esiste un ETF legato dall’indice Star Market (il cosiddetto Nasdaq cinese) il listino tecnologico della borsa di Shanghai. Se non esiste potrebbe indicarmi un ETF che investe in modo specifico nelle famose A shares che verranno inserite nell’indice MSCI China A onshore?
    La ringrazio e la saluto cordialmente.

  10. Giacomo

    @ Bruno
    Non saprei dirle se esita un ETF con le caratteristiche che le interessano. Probabilmente non in Italia…

  11. antonio siclari

    Buon pomeriggio Giacomo,come valuti il seguente ETF IE00B3VVMM84 di Vanguard per il mercato Cinese?

  12. Giacomo

    @ Antonio
    L’ETF è interessante dal punto di vista dei costi. Tuttavia esso non è specifico del mercato cinese dal momento che investe in tutti i Paesi Emergenti.

  13. Antonio

    Grazie.

  14. Luigi Miele

    Buongiorno dott. Saver, non avendo una base di cultura in economia, come investitore mi piace capire le dinamiche generali dietro la borsa: potrebbe chiarire il passaggio “La Cina si sta mostrando più debole del previsto a causa della politica di forte riduzione del debito…”. La riduzione del debito non dovrebbe irrobustire la solidità economica e di un paese favorendo il suo ulteriore sviluppo? Per la Cina intendeva forse dire che a l’indebitamento “virtuoso” che viene utilizzato per investire in opere pubbliche che daranno benefici futuri non è stato sufficiente? A suo parere, la riduzione del debito in Italia oggi, che continua a crescere esponenzialmente minacciando l’ipoteca delle nostre risorse (beni naturali e artistici, gioelli di stato)
    intaccando l’autonomia politica, le politiche sociali e la competitività delle aziende a causa del prelievo fiscale (con cui paghiamo gli interessi ma non intacchiamo mai il debito) non sarebbe un impopolare ma necessario intervento con forti effetti positivi e duraturi? Anni fà Amato propose una tassa progressiva per ridurre il debito di un terzo. Se oggi lo avessimo ascoltato a conti fatti avremmo pagato meno tasse. L’operazione potrebbe avere la forma di un contratto con gli Italiani, i benefici di una tale operazione (minori interessi pagati) dovrebbero essere restituiti a famiglie e imprese (in termini per esempio di migliori pensioni e minori prelievi fiscali). Grazie ancora per il prezioso qualificato contributo alla crescita personale offerto agli utenti di Segreti Bancari.

  15. Giacomo

    @ Luigi
    Grazie per la domanda. In linea generale la riduzione del debito viene fatta attraverso l’abbassamento della spesa pubblica e/o l’inasprimento delle tasse. In entrambi i casi si tratta di manovre recessive, che nel breve periodo hanno un impatto negativo sulla crescita economica. Al contrario politiche fiscali espansive fanno crescere il PIL ma anche il debito.

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