L’Italia rischia realmente il default finanziario?

23 Ottobre 2023

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Tra alto debito pubblico e instabilità politica spesso si parla di rischio default, ma è un’analisi fondata? Ecco la nostra risposta.

Negli ultimi anni, il dibattito sull’economia italiana è stato dominato da un tema inquietante e cupo: la possibilità che l’Italia debba affrontare un default finanziario. Un simile scenario, se dovesse verificarsi, avrebbe conseguenze disastrose per l’intera nazione, mettendo a repentaglio non solo la stabilità economica ma anche il benessere sociale. 

Analizziamo attentamente le diverse variabili coinvolte e le possibili soluzioni che potrebbero essere considerate per evitare tale esito.

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Cosa si intende per default

È innegabile che, per andare in default, uno Stato deve trovarsi in una situazione in cui il debito accumulato è insostenibile. Tuttavia, mentre molti esperti economici sollevano seri dubbi sulla possibilità di un simile esito per l’Italia, è essenziale comprendere i meccanismi di base che potrebbero portare a una simile crisi. 

Nel caso in cui l’Italia si avvicinasse a una condizione di rischio insolvenza, il governo potrebbe essere costretto ad adottare misure drastiche, come tagliare la spesa pubblica. Politiche costose che non contribuiscono in modo significativo alla crescita economica sarebbero messe sotto la lente di ingrandimento.

Se, per esempio, l’Italia dovesse chiedere assistenza alla Banca centrale europea per arginare la diffusione dello spread, sarebbe necessario abbandonare iniziative che non portano a una crescita tangibile dell’economia. A questo proposito, una possibile soluzione sarebbe l’adozione di politiche fiscali più stringenti, come l’aumento delle imposte. 

Quali soluzioni potrebbero essere messe in atto?

L’ipotesi di una patrimoniale, seppur suggerita come una delle possibili soluzioni, solleva diversi interrogativi. Sebbene il patrimonio totale degli italiani ammonti a circa 8.500 miliardi di euro, l’attuazione di un’imposta del 1% su questo patrimonio genererebbe soltanto 85 miliardi di euro, senza tuttavia causare una significativa riduzione del debito pubblico. 

La situazione richiederebbe l’attuazione di misure più sofisticate e mirate per garantire risultati significativi e duraturi. Un’opzione cruciale da considerare potrebbe essere la revisione del catasto, in quanto attualmente i valori catastali degli immobili in Italia sono considerevolmente inferiori rispetto ai valori di mercato effettivi. 

Ciò apre la strada per una possibile revisione al rialzo degli importi delle tasse immobiliari e per la riforma dell’imposta di bollo sul deposito titoli, che potrebbe essere aumentata dallo 0,2% all’0,4% per accrescere le entrate senza generare un impatto significativo sulla popolazione.

Perché essere ottimisti

È fondamentale riconoscere anche il ruolo delle finanze delle famiglie nell’economia generale del paese. L’Italia vanta un patrimonio familiare medio significativamente più elevato rispetto ad altre nazioni europee, come la Germania. Tuttavia, questa ricchezza non si traduce automaticamente in un sistema fiscale efficiente, e potrebbero essere necessari interventi mirati per bilanciare la situazione. 

Mentre l’Italia si trova ad affrontare sfide finanziarie significative, è essenziale evitare di cedere al pessimismo e alla disfatta. L’Italia ha ancora molto da offrire, e un’attenta gestione delle risorse e delle opportunità potrebbe aprire la strada a una ripresa sostenuta e duratura.

Conclusioni: davvero si prospetta un default?

Occorre premettere una cosa: i default raramente sono previsti con largo anticipo. Stati che sembrano in difficoltà possono sopravvivere per decenni senza default, mentre emittenti apparentemente solidi possono collassare rapidamente quando emergono situazioni sconosciute.

L’Italia è sicuramente un emittente del primo tipo, con una serie di sfide strutturali che potrebbero rendere insostenibile il debito a lungo termine. Tuttavia, un default non è affatto scontato. 

Attualmente, esistono meccanismi di salvaguardia come l’intervento della Banca centrale europea che possono assorbire parte del debito italiano. Esistono anche risorse finanziarie private notevoli nel paese da cui attingere in caso di necessità.

Detto questo, non dovremmo cadere nel pessimismo. La situazione richiede misure concrete e una gestione oculata delle risorse disponibili. L’Italia ha dimostrato nel passato di poter superare sfide economiche e potrebbe farlo anche in futuro. 

L’adozione di soluzioni oculate, come la revisione del catasto e l’adeguamento delle imposte, potrebbe contribuire a bilanciare i conti e a garantire una prospettiva più positiva per l’economia italiana. Oltre ovviamente alla crescita economica.

In conclusione, il rischio di default è una prospettiva seria che richiede attenzione e azione tempestiva. Tuttavia, con una gestione oculata delle risorse e l’implementazione di politiche fiscali sagge, l’Italia potrebbe superare le sfide attuali e stabilire una base solida per una ripresa economica sostenuta e duratura.

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