BTP Short Term convengono? A chi sono adatti e quando?

22 Maggio 2024

BTP short term conviene

I BTP short term sono i nuovi titoli di stato a breve durata. Essi sono una via di mezzo tra il parcheggio della liquidità e l’investimento. Capiamo se sono remunerativi e a chi sono adatti.

I dati dell’asta di aprile 2024

I BTP a breve scadenza sono un titolo di stato di recente emissione. Prima, infatti, esistevano i CTZ, i Certificati di credito del Tesoro Zero Coupon. Per rendere uniforme la denominazione, più riconoscibile ed appetibile il titolo, il Ministero per l’Economia e le Finanze (MEF) ha cambiato denominazione ai titoli con breve scadenza.

Oggi, in particolare, i BTP Short Term vanno ad affiancare i BOT per coloro i quali vogliano investire in titoli di debito a breve termine. Il 23 aprile, in particolare, è sta emesso il titolo contraddistinto dal codice ISIN IT0005584302 con scadenza 28 gennaio 2026, per un ammontare emesso pari a. 2.500 milioni di euro a fronte di una richiesta di 3.609,700 milioni di euro.

Il rendimento, in definitiva, è stato del 3,42% al lordo dell’imposta del 12,50%. Ma ora capiamo meglio come funziona il titolo per comprendere se investire in titoli di Stato effettivamente conviene.

Cosa sono i BTP Short Term

I BTP brevi, o Short Term, sono titoli pubblici a tasso fisso con un’unica cedola aventi scadenza compresa tra i 18 e i 36 mesi. Sono emessi in occasione delle aste di fine mese, insieme con i titoli indicizzati all’inflazione europea. La prima emissione risale al 25 marzo 2021.

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Rispetto ai CTZ, nati negli anni ’90 e aventi durata 18 o 24 mesi, i Buoni del Tesoro a Breve Termine non sono titoli zero coupon. La loro remunerazione, infatti, non deriva dalla differenza tra il prezzo di acquisto (inferiore a 100) ed il valore di rimborso (pari a 100). Essi, al contrario, pagano una cedola semestrale come per tutti le altre tipologie di titolo con scadenza più lunga.

La vera differenza tra un Buono standard e uno breve sta nella ridotta durata fin dall’emissione. Questo permette agli investitori meno esperti di identificare con immediatezza il fatto che il bond individuato avrà una scadenza ravvicinata, presentando quindi una elevata liquidità “naturale” e una ridotta volatilità.

Come investire nei BTP Short Term

Esistono due modi diversi per impiegare il proprio denaro nel titolo. Esiste, infatti, la possibilità di acquistarli al momento dell’emissione sul così detto mercato primario, ovvero partecipando alle aste indette dal MEF tramite la propria banca, o in un momento successivo. In questo caso l’operazione riguarderà titoli già emessi, verrà eseguita sul mercato secondario e troverà contropartita in un altro investitore che, invece, vuole vendere il titolo prima della scadenza.

Investimento in asta

Il Ministero del Tesoro pubblica regolarmente le aste relative alle emissioni dei titoli pubblici. L’investitore interessato potrà inviare la propria domanda attraverso la banca di fiducia entro il giorno precedente l’asta stessa. Il taglio minimo sottoscrivibile è di 1.000 €.

L’inserimento della proposta è fatto “al buio”. L’investitore, infatti, non ha la certezza immediata del buon fine dell’operazione. Occorrerà pertanto attendere l’esito dell’asta stessa. Il vantaggio consiste nel fatto che le eventuali commissioni bancarie potrebbero essere più basse rispetto all’investimento fatto sul secondario.

Acquisto sul mercato secondario

I titoli sono quotati in borsa e pertanto potranno essere comprati e venduti in un qualsiasi momento. Il vantaggio di operare in contropartita con un precedente possessore del titolo sta nel fatto che è possibile conoscere istantaneamente:

  • il prezzo di acquisto
  • l’esito dell’operazione.

Le banche, tuttavia, potrebbero richiedere commissioni un po’ più alte rispetto a quelle fatte pagare in sede di asta. Consigliamo di inserire ordini superiori ai 2.000 – 3.000 € per evitare l’impatto eccessivo dei costi bancari. Stante la breve durata dell’operazione, infatti, le commissioni di acquisto incidono parecchio anche se si eviteranno quelle di vendita grazie alla brevità del titolo stesso.

BTP Short Term, convengono?

Comprare Buoni del Tesoro Poliennali a Breve scadenza significa, in breve, due cose:

  • imprestare i soldi allo Stato italiano
  • fare un investimento a breve termine, magari in prospettiva di spendere quei soldi o investirli diversamente.

Il vantaggio di questi titoli rispetto, ad esempio, ad un conto deposito sta nella possibilità di smobilizzare l’investimento in tempi rapidi grazie alla presenza di un mercato secondario liquido ed alla tassazione agevolata. Sebbene il Team di Bert Consulting Società SCF, che detiene il marchio Segreti Bancari, non sia così ottimista sui vantaggi offerti dai BTP in termini di rendimento corretto per il rischio, i titoli a breve fanno eccezione.

Grazie alla durata corta, infatti, è praticamente impossibile perdere soldi, anche dovendo liquidare i titoli prima della scadenza grazie alla loro volatilità contenuta. Occorre però fare un confronto tra i BTP Short Term e quelli standard, aventi in origine una durata lunga ma con scadenza breve. Infatti dal punto di vista finanziario non c’è alcuna differenza tra un titolo con scadenza 18 mesi appena emesso ed un bond trentennale che scadrà tra 18 mesi.

L’investitore farà quindi bene a valutare tutti i titoli pubblici presenti sul mercato e a scegliere quello migliore per lui, in un dato momento, basandosi sulla personale preferenza per la scadenza e sl rendimento effettivo netto.

I nostri consigli

Crediamo che i BTP brevi convengano essenzialmente a due tipi di investitore:

  • chi sa già che alla scadenza avrà bisogno di quella somma e pertanto non prende nemmeno in considerazione bond con scadenza più lunga;
  • chi vuole temporeggiare, magari perché non se la sente di entrare subito sul mercato azionario per cui preferisce prendere tempo incassando degli interessi che perderebbe lasciando le somme ferme sul conto corrente.

Se l’investitore volesse cambiare i piani in anticipo, magari perché l’azionario presenta valutazioni più interessanti, potrà comunque vendere il Buono con una penalizzazione minima, anche prima della scadenza.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari