Conviene investire in titoli di Stato nel 2023?

30 Agosto 2023

conviene investire nei titoli di stato

Le obbligazioni governative sono davvero una valida opportunità al giorno d’oggi o è meglio guardare altrove? Ecco la nostra analisi.

I risparmiatori italiani sono da sempre attratti dagli investimenti obbligazionari e, di recente, l’aumento dei tassi di interesse ha scatenato un crescente interesse tra coloro che stanno valutando di investire nei titoli di Stato italiani. La sicurezza intrinseca di questi strumenti di investimento rimane un punto di forza fondamentale, nonostante la possibilità remota di default. Scopriamo allora come sfruttarli.

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Cosa sono i titoli di Stato?

I titoli di Stato rappresentano obbligazioni governative a breve, medio o lungo termine emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare spese legate alle infrastrutture pubbliche o per dare impulso allo sviluppo economico del paese. 

Sia gli investitori privati che quelli istituzionali allocano il proprio capitale con l’obiettivo di ricevere pagamenti semestrali di cedola o di ottenere apprezzamenti di capitale alla scadenza o in caso di vendita anticipata.

La fattibilità dell’investimento in titoli di Stato è influenzata da diversi fattori, tra cui l’orizzonte temporale scelto, le previsioni sull’inflazione e le condizioni generali del mercato obbligazionario. La durata delle obbligazioni può variare da pochi mesi a un massimo di 50 anni. I titoli a breve termine tendono a offrire rendimenti più bassi, mentre quelli a lungo termine generano rendimenti maggiori, anche se le condizioni di mercato potrebbero richiedere una vendita anticipata prima della scadenza.

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Acquistare i titoli

I risparmiatori interessati a investire devono tenere presente che i titoli possono essere sottoscritti per un importo nominale di 1.000 € o multipli di questa cifra. Gli acquisti possono avvenire sia durante la fase di emissione iniziale, attraverso aste condotte dal Ministero dell’Economia, sia nel mercato secondario

In entrambi i casi, gli investitori devono rivolgersi a intermediari autorizzati, come banche o società di investimento. L’asta determina la quantità di titoli emessi e il prezzo viene stabilito in base alle dinamiche di domanda e offerta. Nel mercato secondario, gli investitori acquistano titoli esistenti da altri, a prezzi determinati dal mercato.

Per valutare l’attrattiva dell’investimento, è fondamentale valutare il rendimento, che può derivare da diverse fonti in base alle scelte dell’investitore. Nonostante siano considerati investimenti sicuri, è possibile ottenere rendimenti negativi. Bisogna distinguere tra: 

  • Tasso di Cedola: I titoli garantiscono pagamenti periodici di cedola con tassi fissi nella maggior parte dei casi, offrendo agli investitori un flusso di reddito prevedibile.
  • Premio/Scarto di Emissione: Se il prezzo di emissione è inferiore (premio) o superiore (scarto) al valore nominale, possono verificarsi guadagni o perdite di capitale.
  • Vendita Anticipata: Gli investitori possono vendere le obbligazioni nel mercato secondario prima della scadenza, il che può comportare rendimenti positivi o negativi in base alle fluttuazioni dei tassi di interesse di mercato.

Comprendere il mercato obbligazionario consente di individuare il momento ottimale per investire. Anche se il mercato è generalmente stabile, con lievi fluttuazioni dei prezzi, una strategia di investimento a lungo termine e ben diversificata riduce l’importanza del tempismo per entrare nel mercato.

Pro e Contro dell’investimento

I titoli di Stato vantano il beneficio di cedole prevedibili e un rischio emittente relativamente basso. Tuttavia, i titoli a breve termine potrebbero risultare meno attraenti a causa dei rendimenti ridotti, mentre quelli a lungo termine presentano un livello maggiore di incertezza dovuto alle possibili vendite anticipate e al conseguente aumento del rischio.

I BTP, ad esempio, continuano ad attirare gli investitori in cerca di asset sicuri e a basso rischio. Tuttavia, anche con la solida reputazione fiscale dell’Italia, nessun investimento è completamente esente da rischi. Una volta deciso di includere i BTP nel proprio portafoglio, è essenziale determinare l’importo e la strategia di investimento.

Si prospetta che i titoli di Stato manterranno per un’ampia estensione temporale la tendenza a offrire rendimenti reali negativi, principalmente a causa dell’incessante crescita dell’inflazione e delle tattiche di repressiva disciplina finanziaria adottate. 

Benché costituiscano ancora un valido pilastro all’interno di un portafoglio opportunamente diversificato, è di primaria importanza evitare accuratamente l’accumulo eccessivo di scadenze sovrapponibili, affinché la distribuzione del rischio connesso agli enti emittenti risulti adeguatamente variegata. 

È in questo equilibrio tra sicurezza e pluralità delle fonti di investimento che risiede la chiave per ottimizzare le potenzialità dei titoli di Stato all’interno di un panorama finanziario in evoluzione.

Consultare consulenti indipendenti in queste fasi può rivelarsi prezioso: guidano gli investitori nella scelta di asset appropriati e nella creazione di portafogli di investimento personalizzati.

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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari