Meglio investire in BTP o in ETF: i pro e i contro della scelta

28 Marzo 2022

meglio investire in BTP o in ETF

Meglio investire in BTP o in ETF? Ecco i pro ed i contro di ognuna delle due opzioni a disposizione dell’investitore interessato a impiegare i suoi soldi in titoli dello Stato italiano.

Perché investire in BTP?

I Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli governativi a tasso fisso e durata compresa tra i 3 ed i 50 anni. Da qualche tempo esistono anche i BTP Short Term la cui durata è di appena un anno e mezzo.

Investire in BTP fino a qualche anno fa era davvero conveniente. L’Italia, infatti, presentava un rischio di insolvenza tutto sommato contenuto, mentre i rendimenti erano piuttosto buoni. Dal 2011 la solidità della Repubblica si basa in gran parta dalla garanzia offerta dagli acquisti periodici della BCE.

Al tempo stesso i guadagni si sono ridotti, in modo coerente con l’abbassamento del livello dei tassi di interesse. Sebbene in questo momento i BTP rendano meno dell’inflazione, essi sono interessanti per una serie di ragioni. In primo luogo pagano una cedola fissa, il che li rende adatti per chi cerca un flusso di cassa periodico.

Inoltre il valore di mercato dei titoli potrà crescere se i tassi di interesse scenderanno. Dando per scontato che convenga investire in BTP, quello che c’è da capire è se convenga l’acquisto diretto di singoli titoli o l’investimento in ETF sia da preferirsi.

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I migliori ETF su BTP

Borsa Italiana offre una selezione di cloni che permettono di investire su un paniere di titoli governativi italiani a tasso fisso. Dopo averli esaminati brevemente ci concentreremo sui pro ed i contro dell’investimento diretto in BTP piuttosto che “mediato” attraverso gli Exchange Traded Funds.

Lyxor EuroMTS 1-3Y Italy BTP Government Bond

Con un costo annuo di gestione dello 0,17% il prodotto di Lyxor permette di investire nel segmento breve della curva dei tassi. Il fondo è a replica fisica, conta su un patrimonio di 61 milioni di Euro e distribuisce dividendi con periodicità semestrale. Esso permette, dunque, di incassare una sorta di cedola periodica.

Il rischio di cambio è assente. Il fondo è domiciliato in Lussemburgo ed è disponibile dal 21 settembre 2012.

La performance storica riflette il contesto di bassi tassi di interesse. Questi sono, in definitiva, i guadagni ottenuti negli ultimi anni:

  • 2018: -0,23%
  • 2019: +2,16%
  • 2020: +0,97%
  • 2021: -0,76%
  • 2022: -0,45% (dati fermi a marzo).

Per contro le fluttuazioni di valore del prodotto sono molto contenute: la volatilità è di appena lo 0,94%.

iShares Italy Government Bond

L’indice sottostante è il Bloomberg Euro Treasury Italy, che replica i titoli di stato italiani denominati in Euro. A fronte di un costo annuo di gestione dello 0,20% il prodotto permette una esposizione completa lungo tutta la curva, garantendo un’opportuna diversificazione temporale.

Il patrimonio del fondo è di 1.293 milioni di Euro, mentre la replica è fisica. L’ETF è domiciliato in Irlanda, distribuisce cedole semestrali, non comporta il rischio cambio ed è disponibile dall’8 maggio 2012.

Queste le performance storiche:

  • 2018: -1,56%
  • 2019: +10,52%
  • 2020: +7,54%
  • 2021: -2,99%
  • 2022: -4,56% (dati fermi a marzo).

La volatilità storica è del 4,69%.

Lyxor EuroMTS 10Y Italy BTP Government Bond

Il fondo investe in un paniere di titoli governativi italiani con scadenza tra dieci anni. Il costo annuo di gestione è dello 0,17%. Il patrimonio del fondo è di 90 milioni di Euro; la modalità di replica è fisica e non c’è rischio di cambio.

A differenza dei casi precedenti il fondo è ad accumulazione dei proventi, è domiciliato in Lussemburgo ed è disponibile dal 2 settembre 2013.

Questi i rendimenti passati:

  • 2018: -2,39%
  • 2019: +14,24%
  • 2020: +9,53%
  • 2021: -3,78%
  • 2022: -5,31% (dati fermi a marzo).

La volatilità è del 6,18%.

Su cosa è meglio investire

Posto che si voglia avere dei titoli di Stato in portafoglio, la domanda che sorge spontanea è quale delle due opzioni privilegiare? Meglio avere qualche singolo titolo o un fondo passivo più ampio? Ognuna delle due strade presenta punti di forza e di debolezza che è bene conoscere.

L’acquisto diretto di BTP presenta questi vantaggi:

  • assenza del costo annuo di gestione;
  • personalizzazione delle scadenze;
  • accorciamento della vita residua del titolo per effetto del passaggio del tempo.

L’ultimo punto, in particolare, merita un piccolo approfondimento. La durata di un’obbligazione a tasso fisso misura il rischio di fluttuazioni del prezzo causate da variazioni nel livello dei tassi di interesse. In parole semplici: se i tassi crescono un bond a cedola costante blocca l’investitore, costretto a incassare un rendimento inferiore rispetto al livello corrente del mercato.

Tanto maggiore è la durata del titolo, tanto più forte sarà la penalizzazione in termini di quotazione . Una scadenza breve, infatti, implica uno smobilizzo in tempi limitati della somma impiegata. Alla luce di ciò risulta evidente come il passare del tempo riduca questo rischio.

Se avevamo comprato un BTP decennale 8 anni fa, e solo ora i tassi crescono, nel momento in cui l’evento si verifica la vita residua del titolo è di soli due anni. Un bond decennale, in definitiva, è diventato un’obbligazione con scadenza media.

Ciò non accade con gli ETF sui BTP. Questi, infatti, presentano una durata costante, poiché i titoli che si avvicinano alla scadenza vengono progressivamente sostituiti con altri più lunghi.

Per contro i fondi offrono questi vantaggi:

  • diversificazione lungo la curva;
  • creazione di un portafoglio convesso

Chi sceglie un clone sui BTP, in definitiva, acquista un portafoglio di titoli. Ciò rende l’investimento meno soggetto alle fluttuazioni nei tassi di interesse. In sintesi l’ETF perde meno quanto i tassi crescono di quanto guadagni quando gli stessi scendono.

Conclusione, opinioni e consigli

Se:

  • sai di dover spendere la somma ad una certa scadenza;
  • non vuoi pagare costi aggiuntivi;
  • sai fare previsioni corrette sui movimenti della curva dei tassi;

allora ti conviene investire in singoli BTP.

Invece se:

  • non hai una scadenza fissa da rispettare;
  • vuoi un portafoglio di titoli che diversifichi anche le scadenze;
  • non ti importa più di tanto di pagare un modesto costo di gestione;
  • non vuoi preoccuparti del rinnovo dei titoli alla scadenza;

la scelta migliore è l’acquisto di un ETF obbligazionario governativo tra quelli esaminati. Per finire…

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari