Cosa sono e come funzionano i fondi no load. Convengono?

28 Ottobre 2022

fondi no load

I fondi no load sono venduti dalle banche come privi dei costi di ingresso ed in uscita. Purtroppo, però, essi comportano oneri di gestione più alti che andranno a penalizzare le performance. Ecco a cosa prestare attenzione.

Fondi comuni di investimento no load, definizione

I fondi di investimento privi di commissione di ingresso sono comunemente definiti no load. Essi, in apparenza, sono convenienti, poiché evitano che l’importo investito sia sostanzialmente inferiore a quello versato a causa dei costi di ingresso. Ad esempio non è raro vedere addebitata una commissione di sottoscrizione del 3% su alcuni prodotti classici.

Ciò significa, che a fronte di 100.000 euro investiti, solo 97 mila saranno messi a reddito, coerentemente con la politica di gestione del prodotto scelto. La differenza, pari a tremila euro, va in tasca al collocatore che la gira in gran parte al promotore finanziario per remunerarlo per la vendita.

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I prodotti privi di costi di ingressi si distinguono in due categorie:

  • no load puri, che non prevedono costi di ingresso né di uscita ma solo di gestione
  • no load con tunnel che prevedono, invece, il pagamento di una commissione di uscita se questa avviene entro un certo numero di anni.

L’assenza del costo “apparente” è compensata dalla presenza di un costo di gestione più alto, che nel corso del tempo penalizzerà la performance di questi prodotti.

La trappola degli investimenti no load

Dello stesso fondo comune di investimento esistono, di solito, due “classi” o categorie. La prima di esse è quella load, mentre la seconda è “no load”. La prima implica il pagamento di un costo di ingresso, la seconda no.

Tuttavia lo stesso prodotto ha commissioni di gestione differenti il cui impatto è significativo per chi detiene l’investimento per lunghi anni.

Esaminiamo, ad esempio, il fondo Morgan Stanley Global Brands, azionario globale disponibile nella classe A (load) ed in quella B (no load). La classe A costa fino al 5,75% di commissione in ingresso mentre la B APPARENTEMENTE non costa nulla se l’investimento viene tenuto per almeno 4 anni.

Si tratta quindi del classico prodotto con tunnel in uscita.

L’esame attento delle immagini che seguono mostra il punto debole di questi prodotti. Abbiamo la scheda relativa alla classe A:

e la schermata relativa alla classe B:

Le spese correnti sono molto più elevate nel secondo caso. Se le commissioni di ingresso (scontabili dal venditore/consulente) si abbassassero dal 5,75% al 3% la classe load sarebbe da preferire, perché nel tempo pagheremmo meno in termini di costo di gestione.

Facciamo due calcoli:

  • Classe A con commissione di ingresso del 3%: dopo 4 anni 100 euro diventeranno 97*(1-1,64%)^4 = 92,937
  • Classe B senza commissione di ingresso: dopo 4 anni 100 euro diventeranno 100* (1-2,64%)^4 = 89,850,

A partire dal quarto anno la classe B costerà di più a causa dell’effetto composto delle commissioni di gestione più alte.

Fondi comuni di investimento no load? No grazie

I fondi comuni di investimento no load sono apparentemente convenienti, perché non fanno pagare nulla al momento della sottoscrizione. Tuttavia a causa della commissione di gestione più elevata, se tenuti nel tempo, finiranno con il generare rendimenti inferiori alle classi load. E se venduti troppo presto implicheranno il pagamento di una “penale” simile al costo di ingresso della classe load.

L’investitore è dunque “condannato” a pagare commissioni di ingresso sempre e comunque? Assolutamente no.

I consulenti, infatti, possono tranquillamente scontare del 50% i costi di ingresso standard. Nell’esempio precedente, ad esempio, il fondo Morgan Stanley potrebbe costare (con riferimento alla classe A load) solo il 2,875% invece del 5,75%.

A volte lo sconto può arrivare al 100%, annullando completamente il costo di ingresso. Ecco, allora, alcuni consigli utili:

  • Contratta sempre le commissioni di ingresso dei fondi facendotele ridurre di almeno la metà
  • se ciò non è possibile sottoscrivi i fondi attraverso portali on line come Fundstore o Onlinesim
  • evita SEMPRE di sottoscrivere fondi comuni di investimento no load.

Meglio un load con commissioni scontate (o addirittura azzerate) che un no load.

Risorse utili

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Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari

14 Commenti

  1. Daniele

    Oppure evitare i fondi comuni investendo in strumenti poco onerosi e decisamente più redditizi come gli ETF (se coerente col tuo portafoglio e averne valutato i rischi). Cosa che scopri magicamente soltanto DOPO che ti sei inguaiato almeno una volta dato che PRIMA ci si fa consigliare dalla banca di fiducia. 🙂

  2. Daniela

    Ciao puoi darmi una tuo opinione sù questi fondi proposti dalla banca – Amundi Bond Euro High yield short term se – Amundi First Eagle International Fund e Income Builder Fund -Pioneer Euro Strategic Bond -Blackrock Global Multi – Asset Income Fund Class E5G Hedged Eur.

  3. Giacomo

    @ Daniele
    Proprio così. Di solito gli investitori si fanno prima “inguaiare” dai fondi (nelle loro diverse forme), e solo dopo essere stati bruciati cercano delle forme più efficienti per investire il proprio denaro. Era accaduto anche a me in passato…

  4. Giacomo

    @ Daniela
    Purtroppo per motivi di tempo non posso analizzare qui i fondi che ti interessano. Se l’argomento interesserà altre persone scriverò uno o più articoli sui prodotti specifici.

    Tieni comunque presente che a causa dei costi investire in fondi di tipo obbligazionario oggi è più sconveniente che mai. Perché non scegli degli ETF che investano negli stessi mercati in cui operano i fondi che ti hanno proposto ma che costino decisamente meno?

  5. sandro

    Il portafoglio di fondi proposto dalla banca a Daniela dimostra come le banche tentano di confondere i clienti e un portafoglio obbligazionario flessibile mondiale che si aggira con 2 semplici ETF dai costi molto ma molto ridotti capisco che la domanda non e rivolta a me pero non riesco a starmene zitto ciao.

  6. daniela

    Ciao Sandro ti ringrazio per la risposta puoi suggerirmi degli ETF che posso comprare al posto dei fondi o altro ?

  7. sandro

    Daniela non e possibile dire in questo momento dove investire con sicurezza io mi sposto da quelli obbligazionari a quelli azionari a seconda degli eventi li trovi tutti su borsa italiana o trovato un sito just ETF dove e possibile gratuitamente impostare un portafoglio di ETF secondo il profilo di rischio e anche il costo poi li faccio comperare dal mio consulente di banca ciao.

  8. Alessio

    Buongiorno Giacomo,
    temo di essermi perso un passaggio nell’esempio fatto sopra.
    Se il costo per il Fondo classe A è del 3%, la base per il calcolo non dovrebbe essere 97? Ossia 97*(1-1,64%)^4?

  9. Giacomo

    @ Alessio
    Grazie, si è trattati di un refuso che ho già corretto.

  10. Federico

    Buongiorno,vorrei la sua opinione sui fondi a cedola mensile fidelity se possibile..grazie in anticipo

  11. david mattioni

    Salve, mi ritrovo con fondi con classe diversa A, B, E, W, U, R e non riesco a trovare nessuna informazione su cosa significhino queste classi. Potrebbe cortesemente aiutarmi?

  12. Giacomo

    @ David
    Le classi indicano semplicemente diversi profili commissionali dello stesso fondo. Ad esempio uno potrebbe avere la commissione di ingresso alta e quella di gestione bassa. Un’altra classe, invece, potrebbe essere priva del costo di ingresso ma avere un costo di gestione elevato e così via. Deve leggere il KIID o il prospetto dei fondi per sapere esattamente cosa significhino quelle sigle.

  13. giampaolo

    gent.mo Giacomo, la teoria non fa un grinza, ma avendo in portafoglio entrambi fondi (non ricordo nemmeno io il perché) ho controllato. la differenza dei rendimenti a 1/3/5 anni è irrisoria. saluti. giampaolo

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