
Vanguard, lo storico gestore di fondi passivi negli Usa, approderà presto in Italia grazie all’arrivo di nuovi ETF su Borsa Italiana. L’avvio della quotazione è previsto per il mese di marzo 2019 secondo quanto ha detto al Sole 24 Ore Simome Rosti, responsabile Vanguard in Italia.
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Chi è Vanguard
Negli anni ’70 John Bogle creò il primo fondo indicizzato al mondo. Scettico circa la convenienza dei tradizionali e costosi fondi a gestione attiva, Bogle intuì che il modo migliore per generare performance per i risparmiatori consisteva in una strategia semplice a basso costo.
Semplice significa che un fondo passivo si limita a replicare l’andamento di un indice finanziario, con lo scopo di catturarne la performance, senza cercare di “battere il mercato”. A basso costo significa che gli oneri addebitati agli investitori sono una piccola parte delle commissioni di gestione pagate da chi sottoscrive i tradizionali fondi comuni di investimento.
Vanguard oggi è un colosso dalle dimensioni globali, con 19 uffici in tutto il mondo, e 5,2 trilioni di masse gestite. Nella sola Europa le masse affidate al gestore ammontano a 179 miliardi di Dollari.
Le sue peculiarità sono due:
- la specializzazione nella creazione e gestione di prodotti di investimento passivi
- la mancanza del fine di lucro, il che permette di ridurre ai minimi gli oneri pagati dai soci/investitori.
Gli ETF: un Tema Controverso
Gli ETF sono nati negli Usa negli anni ’90 e sono disponibili in Italia dal 2002. La loro crescita è stata enorme, ma questo ha ridotto i margini di guadagno per i gestori. Visto che molte volte l’indice clonato è sempre lo stesso, una delle ragioni per preferire un prodotto rispetto ad un altro risiede nel minor costo che questo presenta. Ma la concorrenza, se ha fatto bene agli investitori, ha messo in crisi gli stessi emittenti.
Che ora stanno proponendo prodotti più complicati, assolutamente da evitare. L’arrivo di Vanguard sul mercato italiano non farà altro che aumentare la competizione tra gli emittenti/gestori di ETF, con il risultato, da un lato, di ridurre ancora i costi, dall’altro di fare crescere la pressione alla creazione di prodotti inefficienti.
Lo stesso Bogel, nel suo libro “Il Piccolo Libro dell’Investimento” mette in guardia l’investitore dall’uso smodato degli ETF. Essi vanno bene se inseriti in una strategia di portafoglio di lungo termine, ma non vanno usati per una speculazione finanziaria di breve termine.
Conviene Investire negli ETF Vanguard?
Non c’è una risposta univoca e precisa a questa domanda. Alcuni prodotti sono, in apparenza, meno cari dei quelli attualmente disponibili. Tuttavia il costo annuo di gestione non è l’unico parametro da tenere in considerazione: occorre anche valutare lo spread tra il prezzo di acquisto e quello di vendita dell’ETF. Se questo è molto ampio potrebbe vanificare il beneficio di costi ridotti all’osso.
Visto che gli ETF Vanguard non sono quotati presso Borsa Italiana faremo riferimento agli spread medi osservati sul mercato di Londra e pubblicati sul Sole 24 Ore.
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Azioni Area Euro
Se confrontiamo il Vanguard Eurostoxx 50 con l’Xtrackers sul medesimo indice, notiamo come il secondo batta il primo. A fronte di un costo di gestione simile (lo 0,10% annuo contro lo 0,90% annuo) lo spread è più ampio per il prodotto Vanguard. La patrimonialità di questo è limitata, e ciò influenza sia il volume scambiato sia gli spread.
Azioni Europa
Il Vanguard FTSE Developed Europe e l’IShares MSCI Europe hanno lo stesso costo annuo di gestione. Tuttavia il primo presenta degli spread più ampi, scivolando in una posizione deteriore.
Azioni Globali
Se confrontiamo l’ETF Vanguard FTSE Developed World con l’Xtrackers MSCI World il primo esce perdente. Ancora una volta è lo spread a fare la differenza, posto che il costo annuo è praticamente lo stesso (lo 0,18% annuo contro lo 0,19%).
Azioni Paesi Emergenti
Il Vanguard FTSE Emerging Markets risulta perdente rispetto, ad esempio, all’IShares MSCI Emerging Markets. Oltre a costare di più (lo 0,25% annuo contro lo 0,18%), presenta anche un differenziale denaro lettera più ampio.
Obbligazionari
Gli ETF Vanguard obbligazionari non appaiono particolarmente vantaggiosi. A fronte di un costo di gestione paragonabile con i suoi principali concorrenti (IShares e Xtrackers) Vanguard risulta essere penalizzato da spread troppo alti.
Quando i Prodotti Vanguard Sono Vincenti?
Non lasciarti sedurre dal nome importante, ma ragiona sempre con la tua testa e la calcolatrice in mano. Se sei un investitore di lungo periodo per te è più importante privilegiare il basso costo dei prodotti, perché differenze anche minime, su orizzonti davvero estesi, avranno grossi impatti. Se investi per la pensione, ad esempio, il principale elemento di scelta di un ETF devono essere i costi di gestione bassi.
In questo senso investire negli ETF Vanguard converrà, laddove essi presentano oneri di gestione più bassi rispetto ai concorrenti.
Se, invece, sei un investitore di medio periodo, dovrai tenere conto sia dei costi di gestione sia dello spread. In ogni caso, prima di investire, ti consiglio di attendere che i fondi Vanguard arrivino in Italia in modo tale da poterne valutare la liquidità, nel giro di qualche mese.
Alternative ai Fondi Vanguard?
Se vuoi investire in modo efficace il tuo portafoglio, non è necessario che aspetti il 2019 per andare sui prodotti Vanguard.
Ecco due risorse che ti possono essere di aiuto fin d’ora.
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Giacomo Saver
Molto interessante. Ma ai fini pratici, come è possibile capire se un ETF è realmente un fondo passivo che replica un indice o piuttosto un qualcosa di diverso che ha l’obiettivo di battere il mercato?
Non so se e quanto Giacomo sarà d’accordo, ma sicuramente da evitare sono i prodotti a leva e/o short tipicamente orientati al daily trading. Oltre a questo personalmente tendo e preferire i prodotti a replica fisica (quelli sintetici si basano su contratti di swap che – secondo me e in caso di crisi sistemica – sono intrinsecamente più rischiosi). A parte questo eviterei indici con mercati troppo di nicchia e/o liquidità bassa. Il principio è sempre K.I.S.S. (keep it simple, stupid) e una grossa grana di buon senso: se non si capisce a fondo come funziona qualcosa, meglio starne lontani.
@ Stefano
Basta esaminare l’indice che il prodotto cerca di replicare. Tutti gli ETF per definizione sono fondi passivi, ossia clonano degli indici. Gli ETF “attivi” in realtà sono passivi anche loro, ad essere attivo è l’indice che l’ETF replica. Esempio. Creo un ETF che clona l’indice S&B 2000 che seleziona i 200 titoli azionari globali sulla base del rapporto p/u e del momentum. L’ETF è passivo ma l’indice non lo è perché cerca di fare meglio del mercato.
Quelli sono da evitare.
@ Francesco
Concordo. Per me la modalità di replica non è determinante, perché a volte anche i prodotti a replica fisica possono essere rischiosi se fanno il prestito titoli. Tuttavia evitare ciò che non si capisce e ricordare che più semplice è la strategia maggiori sono le chance di guadagnare è una regola che andrebbe scolpita nella pietra.
Buona sera Giacomo, parlando di ETF e operandovi (ti seguo in Investiment Club), mi vengono queste domande: si può parlare di fallimento per un ETF? Forse si dovrebbe parlare eventualmente di fallimento di un emittente? Quale potrebbe essere il motivo per cui un ETF potrebbe essere sospeso o chiuso? Mi puoi chiarire questi interrogativi? Grazie e buon lavoro.
@ Livio
Un ETF non può fallire per il semplice fatto che non può contrarre debiti. In caso di fallimento di un emittente il patrimonio dell’ETF non verrebbe toccato a meno che non si tratti di una SICAV. In ogni caso è praticamente impossibile che un emittente fallisca perché neppure lui contrae debiti.
Un ETF potrebbe essere chiuso perché troppo piccolo per renderne conveniente la gestione. Recentemente è accaduto con il prodotto MAP7 che è stato liquidato con accredito ai clienti.
Se hai altre domande sono qui 🙂
Buonasera,
su quali piattaforme/banche è effettivamente possibile acquistare ETF Vanguard?
Grazie e continui con il suo ottimo lavoro !
@ Ascanio
Con qualunque. Non appena essi saranno quotati presso Borsa Italiana potranno essere comprati da qualunque banca o Sim italiana. Grazie per i complimenti e buon proseguimento.
Come posso o a chi devo rivolgermi per poter fare un PAC su un ETF? Sempre che sia possibile!!!!
@ Money
Puoi fare un PAC in ETF semplicemente comprando periodicamente gli stessi in modo manuale, attraverso la tua banca. Alcuni intermediari ti permettono di fare un acquisto programmato, ma te lo sconsiglio a causa delle commissioni.