BTP Italia maggio 2025: analisi completa, dati aggiornati e convenienza per gli investitori

27 Maggio 2025

BTP Italia conviene

Il panorama degli investimenti per i risparmiatori individuali è in continua evoluzione, e in questo contesto, il BTP Italia si conferma uno strumento di debito pubblico italiano con caratteristiche distintive. La sua peculiarità risiede nella capacità di offrire una protezione diretta contro l’inflazione, rendendolo particolarmente rilevante in periodi di incertezza economica o di tendenza al rialzo dei prezzi.

BTP Italia, prima di cominciare

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha recentemente annunciato la ventesima emissione del BTP Italia, con un periodo di collocamento dedicato al pubblico retail dal 27 al 29 maggio 2025. Questa nuova emissione rappresenta un momento cruciale per gli investitori che desiderano valutare un’opportunità di investimento allineata alle dinamiche inflazionistiche.

La ripetuta enfasi, riscontrata in diverse comunicazioni ufficiali e fonti finanziarie, sulla specificità di questa nuova emissione e sulle sue date di collocamento per la clientela retail, suggerisce un chiaro intento del MEF di promuovere attivamente questo strumento presso i risparmiatori individuali.

Ciò indica una strategia mirata non solo a finanziare il debito pubblico, ma anche a incentivare la partecipazione dei cittadini nel mercato dei titoli di Stato, diversificando le fonti di finanziamento e offrendo al contempo una soluzione per la gestione del risparmio in un contesto inflazionistico. Il presente documento si propone di analizzare in profondità le specifiche di questa nuova emissione di maggio 2025, fornendo dati ufficiali e una valutazione oggettiva sulla sua convenienza.

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Cos’è il BTP Italia: caratteristiche fondamentali

Il BTP Italia è un Buono del Tesoro Poliennale progettato per salvaguardare il potere d’acquisto dei risparmiatori dall’erosione causata dall’inflazione. La sua indicizzazione è legata all’indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) al netto dei tabacchi, un parametro che riflette l’andamento dei prezzi al consumo in Italia. L’obiettivo primario di questo strumento è garantire un rendimento reale, ovvero un guadagno che tenga conto dell’aumento del costo della vita.  

Il meccanismo di indicizzazione del BTP Italia è duplice e si applica sia alle cedole semestrali che al capitale. Le cedole vengono calcolate su un capitale rivalutato in base all’inflazione registrata nel semestre precedente. Questo significa che, all’aumentare dei prezzi, sia il valore nominale su cui vengono calcolati gli interessi periodici sia il capitale rimborsato a scadenza si adeguano, consentendo all’investitore di mantenere il proprio potere d’acquisto. Un aspetto fondamentale che distingue il BTP Italia è la sua “clausola di salvaguardia“: in caso di deflazione, ovvero un calo generalizzato dei prezzi, il capitale nominale a scadenza è comunque garantito e non subisce riduzioni. Inoltre, la cedola non scende mai al di sotto del tasso reale minimo garantito stabilito all’emissione. Questa protezione dal rischio di deflazione offre una “rete di sicurezza” unica, riducendo le potenziali perdite per l’investitore in scenari economici avversi.  

A ciò si aggiunge un regime di tassazione agevolato. Analogamente a tutti i Titoli di Stato italiani, i proventi derivanti dal BTP Italia – sia gli interessi che la rivalutazione del capitale – sono soggetti a un’aliquota fiscale del 12,5%, significativamente inferiore rispetto all’aliquota standard del 26% applicata alla maggior parte degli altri strumenti finanziari. Per la nuova emissione, è stata introdotta un’ulteriore agevolazione: gli importi investiti in BTP Italia fino a 50.000 euro sono esclusi dal calcolo dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). La combinazione della garanzia del capitale a scadenza, anche in presenza di deflazione, e l’esclusione dall’ISEE fino a 50.000 euro, rivela una strategia ponderata e multifunzionale da parte del MEF.

Questo approccio rende il BTP Italia particolarmente attraente e orientato al risparmiatore individuale, estendendo il suo appeal oltre la semplice protezione dall’inflazione. L’esclusione dall’ISEE è un beneficio fiscale diretto che mira specificamente alle famiglie italiane, consentendo loro di accumulare risparmi senza compromettere l’accesso a benefici sociali o servizi agevolati, per i quali l’ISEE è un parametro determinante. Questa caratteristica posiziona il BTP Italia non solo come uno strumento di finanziamento del debito pubblico, ma anche come un veicolo per incoraggiare il risparmio domestico e fornire una forma di sicurezza finanziaria alle famiglie, riflettendo un impegno governativo più ampio verso il benessere economico dei nuclei familiari.

La nuova emissione BTP Italia maggio 2025: dati e condizioni specifiche

La ventesima emissione del BTP Italia è stata strutturata in due fasi distinte per il collocamento sul mercato. La prima fase, denominata “Fase Retail“, si svolge da martedì 27 maggio a giovedì 29 maggio 2025, con chiusura alle ore 17:30, salvo eventuale chiusura anticipata. Questa fase è stata riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali. Successivamente, venerdì 30 maggio 2025, si terrà la “Fase Istituzionale“, destinata unicamente agli investitori istituzionali.

Il nuovo titolo ha una durata di 7 anni, con data di godimento e regolamento fissata al 4 giugno 2025 e scadenza al 4 giugno 2032. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito il tasso cedolare reale annuo minimo garantito all’1,85%. Esso rappresenta la remunerazione minima che gli investitori riceveranno, indipendentemente dall’andamento dell’inflazione. È importante notare che il tasso definitivo potrebbe essere confermato o rivisto al rialzo all’inizio dell’ultima giornata di collocamento.  

Un incentivo significativo per gli investitori retail è il “Premio Extra” o premio fedeltà. Questo bonus, pari all’1% del capitale investito non rivalutato, è destinato a coloro che acquistano il titolo durante il periodo di collocamento e lo detengono continuativamente fino alla scadenza del 4 giugno 2032.  

Per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione, il taglio minimo per l’acquisto è di 1.000 Euro o multipli, senza l’applicazione di tetti massimi o riparti, garantendo che la domanda dei risparmiatori individuali sia interamente soddisfatta. La sottoscrizione può essere effettuata comodamente tramite il proprio servizio di home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, oppure rivolgendosi al proprio referente bancario o presso gli Uffici Postali dove si detiene un conto corrente con deposito titoli. Il collocamento avviene sulla piattaforma MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso le banche designate, tra cui Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM.  

Il codice ISIN (International Securities Identification Number) del nuovo BTP Italia è IT0005648248. Inoltre, il numero indice dell’inflazione calcolato alla data di godimento e regolamento (4 giugno 2025) è stato fissato a 121,39000. L’immediata disponibilità di questi dettagli tecnici, come il nuovo codice ISIN e l’indice di inflazione alla data di godimento, non è una semplice divulgazione di fatti, ma un elemento cruciale per stabilire trasparenza e verificabilità.

Analisi di convenienza: il BTP Italia 2025 conviene davvero?

La convenienza del BTP Italia di maggio 2025 deve essere valutata considerando i suoi vantaggi intrinseci e confrontandoli con le alternative di investimento disponibili.

Uno dei principali vantaggi è la protezione dall’inflazione. In un contesto economico dove l’andamento futuro dei prezzi può essere incerto, il BTP Italia offre una copertura essenziale. Le cedole e il capitale si adeguano all’inflazione, preservando il potere d’acquisto del risparmio nel tempo. La clausola di salvaguardia, che garantisce il capitale nominale a scadenza anche in caso di deflazione e una cedola minima reale, rappresenta una “rete di sicurezza” che riduce il rischio di perdite in scenari economici avversi.  

Per quanto riguarda il rendimento atteso, il tasso cedolare reale annuo minimo garantito dell’1,85% costituisce una base solida. A questo si aggiunge la componente legata all’inflazione semestrale. Analisi condotte da esperti, tenendo conto dell’inflazione annuale stimata intorno all’1,7% (dato di aprile 2025) , suggeriscono che il rendimento annuo complessivo lordo del BTP Italia potrebbe attestarsi intorno al 3,55%. Un confronto con il rendimento del BTP decennale italiano, che al 26 maggio 2025 si aggira anch’esso intorno al 3,55% , rivela una strategia di prezzo significativa da parte del MEF. Il fatto che il rendimento totale stimato del nuovo BTP Italia, indicizzato all’inflazione, sia sostanzialmente allineato al rendimento nominale di un BTP a tasso fisso di pari durata, implica che la protezione dall’inflazione venga offerta agli investitori senza un costo aggiuntivo in termini di rendimento nominale. Questo posiziona il BTP Italia come una scelta superiore per gli investitori preoccupati dalla perdita di potere d’acquisto, poiché ottengono un rendimento nominale comparabile con il vantaggio cruciale di una copertura esplicita contro l’inflazione e del premio fedeltà.  

Confrontando il BTP Italia con altre alternative, come i conti deposito, si osserva che questi ultimi possono offrire rendimenti lordi che, in alcuni casi, raggiungono il 4%. Tuttavia, i conti deposito non offrono alcuna protezione dall’inflazione e sono soggetti a una tassazione più elevata rispetto all’aliquota agevolata del 12,5% applicata ai titoli di Stato.  

Il Premio Fedeltà dell’1% sul capitale non rivalutato è un ulteriore incentivo per gli investitori che intendono mantenere il titolo fino alla scadenza. Questo bonus premia la stabilità dell’investimento e la fedeltà del risparmiatore, contribuendo a rendere il BTP Italia un’opzione attraente per una strategia di lungo termine.  

Infine, il contesto economico generale gioca un ruolo. La recente decisione di Moody’s di migliorare l’outlook per l’Italia a “positivo” può avere un impatto positivo sulla percezione del debito italiano da parte degli investitori, rendendo i BTP, inclusi i BTP Italia, più desiderabili per un pubblico più ampio. L’inclusione dell’esclusione dall’ISEE come beneficio chiave, accanto ai rendimenti finanziari tradizionali, indica un obiettivo governativo più ampio del semplice finanziamento del debito. Questo suggerisce una dimensione sociale del BTP Italia, volta a sostenere il benessere finanziario delle famiglie e a influenzare potenzialmente gli esiti delle politiche sociali, consentendo alle famiglie di risparmiare senza compromettere l’accesso ai benefici sociali.

Storico e performance delle emissioni precedenti

Il BTP Italia non è un’innovazione recente, ma uno strumento consolidato nel panorama del debito pubblico italiano, con numerose emissioni succedutesi nel tempo. Questa lunga storia fornisce una base empirica per comprendere il suo funzionamento pratico e valutarne l’affidabilità.  

Per illustrare concretamente il meccanismo di indicizzazione e la performance del BTP Italia, è utile esaminare l’ultima cedola di un’emissione precedente, quella con scadenza 26 maggio 2025 (ISIN IT0005410912), che è giunta a maturazione. Questa specifica emissione, collocata originariamente nel maggio 2020, ha staccato la sua ultima cedola proprio il 26 maggio 2025.  

L’ultima cedola lorda registrata per questo titolo è stata dell’1,812%. Per ogni 1.000 euro nominali investiti, l’importo degli interessi lordi è stato di 7,07728 euro, a cui si è aggiunta una rivalutazione del capitale di 11,04000 euro, basata su un coefficiente di indicizzazione di 1,01104. Questo esempio fornisce una dimostrazione tangibile di come l’inflazione, attraverso il coefficiente di indicizzazione e la conseguente rivalutazione del capitale, abbia contribuito in modo significativo al rendimento effettivo del titolo nel corso della sua vita.

La dettagliata ripartizione dell’ultima cedola del BTP Italia giunto a maturazione, che mostra esplicitamente sia gli interessi fissi che la rivalutazione del capitale dovuta all’inflazione, funge da potente convalida empirica della promessa fondamentale del BTP Italia: una protezione efficace contro l’inflazione. Questo si spinge oltre i benefici teorici per mostrare una performance dimostrata e verificabile. Questa evidenza concreta rassicura i potenziali nuovi investitori sull’efficacia del meccanismo di indicizzazione e sull’impegno del governo a onorare questi rendimenti legati all’inflazione.  

Segreti Bancari tuttavia sconsiglia di comprare “a mani basse” il BTP Italia. Esso, infatti va valutato all’interno di una strategia di portafoglio globale e ogni scelta va valutata con attenzione anche alla luce della situazione particolare di ogni investitore.

Domande Frequenti (FAQ) sul BTP Italia

Per fornire una comprensione completa e immediata delle caratteristiche del BTP Italia, di seguito sono riportate le risposte alle domande più frequenti:

  • Cos’è il BTP Italia? Il BTP Italia è un titolo di Stato italiano indicizzato all’inflazione nazionale (indice FOI al netto dei tabacchi), ideato specificamente per i risparmiatori individuali. Il suo scopo principale è offrire protezione dal caro vita e garantire cedole semestrali che si adeguano all’andamento dei prezzi.  
  • Qual è la durata della nuova emissione di Maggio 2025? La ventesima emissione del BTP Italia ha una durata di 7 anni, con scadenza fissata al 4 giugno 2032.  
  • Qual è il tasso minimo garantito? Il tasso cedolare reale annuo minimo garantito è stato fissato all’1,85%. Questo tasso rappresenta il rendimento minimo che verrà corrisposto, anche in caso di deflazione. Il tasso definitivo, che include la componente inflazionistica, potrebbe essere superiore e sarà confermato all’inizio dell’ultima giornata di collocamento.
  • C’è un premio per chi lo tiene fino a scadenza? Sì, è previsto un premio fedeltà pari all’1% del capitale nominale investito. Questo premio è riconosciuto a coloro che acquistano il titolo durante la fase di collocamento retail e lo detengono continuativamente fino alla scadenza.  
  • Come si sottoscrive il BTP Italia? Il BTP Italia può essere sottoscritto tramite la propria banca di riferimento, anche utilizzando i servizi di home banking abilitati al trading online, oppure recandosi presso gli Uffici Postali. Il lotto minimo di sottoscrizione è di 1.000 Euro.  
  • Qual è la tassazione applicata? La tassazione sui proventi del BTP Italia è agevolata al 12,5%, in linea con l’aliquota applicata a tutti i Titoli di Stato italiani.  
  • Il BTP Italia è escluso dall’ISEE? Sì, gli importi investiti in BTP Italia fino a 50.000 euro sono esclusi dal calcolo dell’ISEE. L’inclusione di questa domanda specifica all’interno della sezione FAQ, accanto a questioni puramente finanziarie, sottolinea che per il pubblico retail di riferimento, l’attrattiva del BTP Italia va ben oltre i semplici rendimenti monetari, abbracciando benefici sociali e amministrativi cruciali. Questo riflette una comprensione approfondita delle esigenze e delle preoccupazioni delle famiglie italiane, per le quali l’impatto degli investimenti sull’ISEE è un fattore decisionale significativo.  

Ulteriori risorse

Think different. Invest differently.

Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari

130 Commenti

  1. Marcello

    Personalmente ho dei ctz (un affare, li ho presi a dicembre 🙂 ) in scadenza nel 2012 che vorrei “girare” su questo nuovo titolo, pero’ IN OGNI CASO aspettero’ il secondario.
    Chiedevo questo: tu che valore reale di cedola (a pari inflazione stimata/presunta del 2%) ti aspetti per giudicare conveniente questo titolo rispetto ad un btp o btpi di pari durata?

  2. Enzo

    Salve, una piccola considerazione sul confronto tra BTPi e BTPei . Se ho capito bene ogni semestre oltre alla cedola, verra anche “pagata” l’inflazione maturata sul nominale, e questo e’ un bene, peccato pero’ che così facendo questa rivalutazione viene tassata (12,5%) cosa che nei “classici” BTPei se si ha l’accortezza di vendere prima della scadenza, quando non è ancora noto il coefficiente di indicizzazione a scadenza, non avviene. Che ne pensate?

  3. Giuseppe

    Buongiorno, sono nuovo del blog, ma ieri ho scoperto e letto gli ebook del Sig, Saver , li ho trovato utili e sicuramente li consigliero ad amici e parenti.
    Riguardo ad i BTP ITALIA, li seguo con interesse e credo di aver capito che il giorno 16 Marzo sarà comunicata la soglia minima garntita di interesse che verrà ricinosciuto al BTP e sotto la quale non si andrà dopo l’asta.

  4. Giacomo

    @ Enzo
    Non confonderti… anche nei BTPei l’inflazione maturata è tassata (in quanto viene donsiderata alla stregua di uno scarto di emissione). La vera differenza è che nei BTPei fino a tre mesi prima della scadenza l’inflazione maturata è un reddito diverso (quindi compensabile con minusvalenze pregresse) poi diventa reddito da capitale e non è più compensabile.

    Nei BTP Italia ciò non avviene, perché l’inflazione maturata è pagata insieme con le cedole quindi tassata senza possibilità di recupero delle minusvalenze.

    Ma non è vero che nei BTPei l’inflazione maturata è esente da imposta… magari 🙂

  5. Giacomo

    @ Marcello
    Se prendiamo a riferimento un BTPei direi lo stesso rendimento, a parità di scadenza. Il confronto tra BTPei e BTP è invece molto più complesso perché richiama in ordine il concetto di inflazione di break even, come spiegato qui

  6. Giacomo

    @ Giuseppe
    Grazie per le parole di apprezzamento e di stima 🙂
    Faccio il possibile per essere utile a te e a tutti gli Amici che seguono il blog…
    Un abbraccio

  7. andrea

    Salve, mi interesserebbe capire come verrà calcolato il rendimento minimo.
    Se otterranno tantissime prenotazioni penso che il rendimento sarà basso, vero?

    Inoltre non capisco come mai la durata breve del titolo è messa come aspetto negativo, dopotutto ci aspetta un 2012 in recessione, quindi l’inflazione dovrebbe aumentare ancora

    Grazie e complimenti

  8. Giacomo

    @ Andrea
    Sì, essendo un titolo destinato ai risparmiatori finali il rendimento sarà secondo me molto basso perché vi saranno parecchie sottoscrizioni quindi molta domanda.
    Questa, ovviamente, è solo la mia idea e non è suffragata da nessun fatto concreto.
    La durata è un limite nel senso che i veri effetti dell’inflazione si vedono nel lungo periodo (dopo parecchi anni).

    Immagina l’inflazione come un baco che corrode un frutto. Prima che tu ne veda gli effetti all’esterno passano parecchi giorni e la mela dall’esterno sembra semper sana e bella.

    Ma giorno per giorno il suo interno è corroso dal bruco che la divora e tu, ad un certo punto, ti accorgi che del frutto è rimasta solo la scorza esteriore e, dopo un po’, neppure più quella 🙂

  9. Marcello

    Stamattina leggevo che con un’inflazione attuale al 3% e ipotizzando un’allineamento a BTP e BTPi di pari scadenza si potrebbe pensare a una cedola minima del 2%, ma questo porterebbe ad un rendimento ben oltre il 4%…sarebbe interessante, ma a me sembra un “regalo” un po’ inverosimile…tu che ne pensi?
    Ciao!!

  10. Giacomo

    @ Marcello
    Non sarebbe un regalo, ma solo la corresponsione di un tasso di interesse ‘reale’ che si aggiunge al tasso di inflazione…
    Trattandosi di un prodotto per il pubblico privato è possibile che il rendimento sia inferiore a quello di un BTPi…

  11. diana

    Salve a tutti.
    sono nuova del blog ma anche di temi come i BTP. la settimana scorsa in Tv avevo fatto una piccola pubblicità su btp italia. successivamente avevo cercato su internet. l’informazione mi sembrava ( come profana) senza grandi rischi. strada facendo mi sono rivolta a una banca per sapere compre aprire un conto titolo, tale conto mi interessava solo per il fatto di utilizzare o meglio sottoscrivere il BTP italia. risposta della banca. noi non abbiamo prenotato tale titolo, quindi niente apertura conto titolo 🙂 cioè non ho insistito perché di titoli non capisco nulla.
    potrei avere dell’informazione al rispetto? grazie! scusatemi se non ne capisco!! :))
    Saluti diana

  12. Giacomo

    @ Diana
    Puoi per favore spiegarti meglio? In banca ti hanno rifiutato l’apertura del conto perché volevi comprare BTPItalia? Che cosa vuoi sapere esattamente che non c’è scritto in questo post?
    Grazie

  13. carmela

    Gentile dott Saver,

    dopo aver letto il suo post sul nuovo BTP ITALIA, ed avendo letto i pro e contro tra le due tipologie di BTPi, in accordo sull’opportunità di inserire in portafoglio anche bond legati all’inflazione su un arco temporale di 4-5 anni (visto che sul tasso fisso non si spunta oramai un rendimento superiore al 3,5 %, senza rischiare), ho comprato sul mercato secondario il BTPI 15ST16 2,1% IT0004682107
    al prezzo di mercato di 99,65, con durata residua simile a quello Italia, tenendo conto, secondo i suoi consigli, che nel Btpi la cedola ha un valore crescente perché il capitale cresce rivalutandosi con l’inflazione europea che è poco superiore al 2%. Pertanto nei confronti del BTP ITALIA, il Btpi, a parità di tasso reale e inflazione, rende qualcosa in più.

    Forse essendo un titolo comunque legato all’inflazione, ne andava acquistato uno con scadenza maggiore?

    Le chiedo:

    1) devo necessariamente portarlo a scadenza perché ne sfrutti tutti i vantaggi, o potrei venderlo prima, se il prezzo salisse in relazione alla salita dell’inflazione?

    2) desidero che ella mi confermi o smentisca, quanto riportato sul foglio informativo della banca e cioè che tale BTPi, presenta un rendimento netto del 4,2%, riferito ad un prezzo di mercato di 99,62

    Grazie

  14. Giacomo

    @ Carmela

    Le rispondo volentierissimo 😉

    1) può vendere il BTPi in qualunque momento, ma a prezzi di mercato. Ciò implica la possibilità di ottenere un guadagno ma anche una perdita, a seconda dell’andamento del prezzo del titolo

    2) il rendimento reale del BTPI (non ha senso parlare di rendimento nominale dato che il titolo è ad indicizzazione reale) è dell’ 1,935% in corrispondenza di un prezzo di 99,50 fonte: fineco.it

  15. alberto

    Dal momento che il rendimento reale minimo è del 2,25% ed il prezzo in asta (e di rimborso) è 100, vuol dire che il rendimento reale a scadenza sarà almeno del 2,25% ? oppure pur portando a scadenza ci possono essere altri fattori che ne diminuiranno il rendimento?
    Ci sono BTPei di durata simile che comprati oggi (pagando almeno lo 0,19% sul mercato secondario ) daranno un rendimento reale superiore ? perchè in tal caso non ci sarebbe nessuna convenienza a comprare lunedì i BTP italia .
    Grazie

  16. Andrea

    Buongiorno Giacomo.

    La ringrazio per l’interessante analisi.
    Il tasso indicato dal MEF minimo reale è del 2,25%
    (e immagino sarà anche finale).
    Cosa ne pensa in relazione al BTPI-15ST16 2.1 ora
    che si ha questo elemento aggiuntivo?

    Grazie.

    Andrea

  17. Costantino

    Buonasera,

    è possibile sapere, ponendo come esempio il taglio minimo di 1000 euro, effettivamente quanto ci si puo’ aspettare di guadagnare al netto delle imposte? E a proposito di quest’ultime dove vanno a incidere?Ho letto che è possibile acquistare BTP ITALIA anche on line, ma in questo caso il conto titoli come lo si apre?…mi scuso per l’ignoranza in merito… e La ringrazio anticipatamente..

  18. Giacomo

    @ alberto
    Esatto, quello sarà il rendimento reale a scadenza.
    Al momento i BTPi offrono, sulla scadenza 2016, rendimenti inferiori ai BTP Italia. Per ottenere un guadagno superiore al 2,25% reale occorre optare per il BTPi 2019 o 2021.
    Un caro saluto

  19. Giacomo

    @ Costantino
    Il rendimento percentuale è sempre lo stesso, sia che uno investa 1.000 euro sia che ne investa 100.000. Quello che cambia è l’importo in euro ottenuto…
    Le imposte vanno a colpire gli interessi nominali, comprensivi, cioè, del tasso di inflazione.
    Per sottoscrivere i BTP Italia è necessario disporre di un conto titoli presso una banca che si apre in filiale o on line se scegli una on line bank 8tipo fineco, webank, ecc…)

  20. Giacomo

    @ Andrea
    Su quella scadenza è più remunerativo il BTP Italia del BTPi. Questi ultimi sono più convenienti per scadenza più lunghe (2019 e 2021). Per onestà bisogna dire che però è impossibile fare confronti perché non sono disponibili BTP Italia per quelle durate.
    Un caro saluto

  21. Diana

    Buongiorno a tutti, buongiorno Giacomo,
    La banca non si è rifiutata l’apertura del conto, mi ha detto semplicemente che la loro banca non aveva prenotato quei titoli.
    Vista la risposta a costantino, ho controllato la banca on line webank, quindi farò l’apertura online.
    Giacomo ho letta il giorno che mi sono iscritta al web, il materiale di informazione che avevi preparato.
    come bene hai scritto, mi trovo tra le persone che non hanno un piano di trading, né un piano di fuga, non so cosa sia la borsa, né conosco un broker. Certamente non è consigliabile buttarsi senza sapere nulla.
    detto tutto ciò, non toglie che qualche cosa vorrei imparare. ma soprattutto imparare senza affrontare grande perdite.
    Il tuo consiglio come esperto.
    Pensi che sarebbe conveniente, come principiante, iniziare con BTP italia? o pensi che deva aspettare un po’ e approfondire nel tema?.
    un caro saluto
    diana

  22. Giacomo

    @ Diana
    Trattandosi di titoli di stato italiani direi che puoi comprarli anche senza avere un’approfondita conoscenza ed esperienza in merito…
    Aspetta invece prima di intraprendere altri investimenti, ad esempio azionari.
    Un abbraccio fraterno

  23. Andrea

    Grazie della risposta 🙂

    Andrea

  24. Diana

    Grazie Giacomo,
    Se non sbaglio domani scade il termine per prenotare i BTP Italia vero? spero di farcela! non voglio fare le cose affrettate…tutto al suo momento!. comunque ho guadagnato qualche giorno fa non sapevo dell’esistenza di questo blog al quale sono arrivata per caso. cercavo informazione in merito i btp italia.
    un abbraccio forte a presto… spero non soffrire una grossa perdita 🙂

  25. francesco

    Buongiorno,
    verso la fine di luglio 2011 ho acquistato BTPi 15/9/2014 2,15% a 97,65 (+ rivalutazione dell’indice).
    La quotazione attuale è sui 102.
    L’intenzione era di portarli a scadenza.
    Con la nuova emissione di BTP Italia consiglierebbe di vendere i BTPi e passare a questi ultimi con l’obiettivo di portarli a scadenza?
    Nel caso di convenienza a passare ai nuovi BTP Italia, consiglia di entrare subito o di vedere come si muove il mercato sulle nuove obbligazioni?
    Grazie per le risposte che mi darà.

  26. Giacomo

    @ Francesco
    Visto che il BTP 2014 è in dirittura di arrivo ha senso venderlo e comprare i BTP Italia. Se ce la fa ancora li preoti in fase di asta, perchè credo che sul secondario i prezzi tenderanno a salire vista la forte domanda.
    Un abbraccio

  27. Giuseppe

    Buongiorno a tutti, leggendo nel blog vedo che nessuno azzarda la previsione di quello che sarà il tasso reale di rendimento .
    Io personalmente sto apettando l’ultima ora per prenotarli , sperando di trovare qualche indiscrezione sul tasso finale. Anzi se qualcuno abbia delle notizie o sugerimenti a riguardi saranno bene accetti.
    Un saluto a tutti.
    Giuseppe

  28. Matteo

    Non mi è chiara una cosa:
    I Btpi a scadenza rimborsano 100 + un fattore dipendente dall’inflazione (immagino una differenza fra il valore all’acquisto e quello al rimborso), mentre ciascuna cedola viene rivalutata considerando il CI.
    Invece i BTP Italia rimborsano 100 alla scadenza e ad ogni cedola pagano sia la cedola rivalutata sia la parte di rivalutazione del capitale.
    E’ così?

    Credo che un investimento basato sull’inflazione dia maggiori benefici sul lungo periodo. I BTP Italia durano solo 4 anni e non credo verranno riemessi: la vedo come una misura straordinaria del Ministero del Tesoro per racimolare quattrini in tempi cupi.

  29. Giacomo

    @ Matteo
    I BTP Italia pagano cedole che comprendono l’inflazione maturara, più la rivalutazione degli interessi medesimi.
    In questo senso sono più uno strumento di marketing che non un’efficace modo per diversificare i tuoi risparmi.
    Non a caso sono destinati ad un pubblico “retail” e non agli investitori istituzionali.
    Personalmente preferisco i BTP€i che invece pagano la rivalutazione inflativa alla fine insieme con il capitale.
    Un caro saluto

  30. Alessandro

    Le cedole dei BTPi€ vengono calcolate soltanto sul valore nominale oppure sul valore nominale progressivamente rivalutato via via che passa il tempo?

  31. Matteo

    Anche io. Inoltre di queste invenzioni il governo ne ha avute già nella sua storia, come facevi notare. Il governo a mio parere cerca di racimolare soldi pagando un po’ meno

  32. Alessandro

    Il link che hai indicato è relativo ai BTP Italia e non ai BTPi€: per i BTPi€ le cedole sono calcolate nello stesso modo, cioè calcolando gli interessi (tasso fisso + % inflazione) sul valore nominale rivalutato all’inflazione (europea ovviamente in questo caso)?

  33. Giacomo

    @ Alessandro
    Visto che hai postato il commento nell’articolo sui BTP Italia pensavo ti riferissi a quelli 🙂
    Nel BTPi la rivalutazione parte dal momento dell’emissione in avanti, e si “ferma” nel momento di pagamento.
    Quindi le cedole sono rivalutate fino al momento del pagamento e lo stesso vale per il capitale che sarà rimborsato al valore nominale maggiorato dell’inflazione fino a quel momento.

  34. Alessandro

    Ti ringrazio per la risposta.
    .
    Da precedenti commenti mi pare di aver capito che i BTP Italia sono peggio dei BTP indicizzati all’inflazione europea, perché i BTP Italia rimborsano la rivalutazione del capitale insieme alle cedole, mentre i BTP indicizzati all’inflazione europea rimborsano tutto il capitale rivalutato alla scadenza.
    .
    Però non riesco a capire come il fatto che i BTP Italia rimborsino la rivalutazione del capitale insieme alle cedole possa essere uno svantaggio, visto che in questo modo otterrei prima la rivalutazione del capitale, anziché alla scadenza.
    .
    Potresti chiarirmi meglio le idee?

  35. Giacomo

    @ Alessandro
    Otterresti la rivalutazione ‘in corsa’, questo è vero. Ma le somme pagate, proprio perché sono state corrisposte smettono di rivalutarsi per cui se non le indicizzi a loro volta alla scadenza avrai la sola restituzione del capitale, più le rivalutazioni già incassate che sono ‘ferme’ e quindi hanno perso pure loro potere di acquisto.

    Infine molti risparmiatori potrebbero addirittura spendere quelle somme, il tutto a detrimento del valore finale reale dell’investimento.

  36. giovanni

    Buongiorno ho nel mio portafoglio (trading ing direct) un bot scadenza novembre un btpi 2014, e un cct 2015..per un discorso di pensione integrativa,tutti parlano bene dei btpi(avendo 30anni ragiono a medio lungo termine)…vorrei investire ora 8000 euro in un btpi a medio termine e poi a novembre scaduto il bot ricomprare un btpi a medio termine…che data mi consigli per questi primi 8000 euro?grazie.

  37. luana

    Buongiorno ho acquistato BTPi 15/9/2014 2,15% qualche mese fa, con taglio di 5000..ora il suo costo è 116, con un più 11 da parte mia…Conviene venderlo visto che è prossimo(ho anche un cct di 5000 che scade nel 2015)alla scadenza e comprare un btpi da tenere a scadenza come rendita pensionistica al 2017 2019(ho visto che hanno rendimenti effettivi pari al 6,80%)? Grazie per l’informazione.

  38. Giacomo

    @ Giovanni
    La data alla quale presumibilmente andrai in pensione. L’idea di utilizzare i BTPi ai fini pensionistici è ottima come spiego anche io in questo approfondimento.

  39. Giacomo

    @ Luana
    Assolutamente sì. I tassi di interesse reali oggi sono molto interessanti, soprattutto per le scadenze lunghe.
    Puoi quindi liquidare il BTPi ‘breve’ e comprare quell’altro più lungo.
    Un caro saluto

  40. giovanni

    ma troppo lunga non è rischiosa se fallisce lo stato?non conviene btpi al 2017 0 2019 massimo???io ho 30anni..quindi conviene che venda o lasci il btpi al 2014 e investa altri 8000 per un altro btpi?sono alle stesse scadenze,15 settembre…

  41. luana

    Ma una domanda…Non è che con il btp italia rispetto al btpi(che è legato all’inflazione europea rispetto a quella italiana)ci vado a guadagnare? mi spiego:se l’inflazione italiana è maggiore rispetto a quella europea, diciamo 3 a 2, non ci perdo uno nei prossimi 5 anni?

  42. claudio

    Salve,anche io ho comprato oggi quantità 8000 un btpi Btpi-15st19 2,35% -è mi da di rendimento effettivo 6.86%, è vero? è netto? Quindi conviene più di un btp italia al 2016 che di un btp normale, il btpi legato all’inflazione europea?

  43. Alessandro

    Probabilmente c’è qualcosa che ancora non riesco a capire, provo con un esempio:
    .
    .
    1) 100.000 € investiti in un BTP Italia con inflazione al 3% e con durata rimanente di 1 anno (per semplicità):
    .
    dopo 6 mesi avrei un rimborso della rivalutazione del capitale di 1.500 € lordi e altri 1.500 € lordi alla scadenza: totale 3.000 €
    .
    .
    2) 100.000 € investiti in un BTP indicizzato all’inflazione europea sempre con inflazione al 3% e sempre con durata rimanente di 1 anno (per semplicità):
    .
    dopo 1 anno avrei una rivalutazione lorda di 3.000 €, quindi la stessa cifra del BTP Italia indicato al punto 1, perciò non riesco a capire lo svantaggio del BTP Italia che rimborsa la rivalutazione del capitale insieme alle cedole rispetto al BTPi€ che lo rimborsa tutto alla scadenza.
    .
    .
    Sapresti dirmi qual è lo svantaggio, nonostante dopo un anno ottenga in entrambi i casi 3.000 € di rivalutazione del capitale?

  44. Giacomo

    @ Giovanni
    Se dovesse fallire lo Stato perderesti comunque qualsiasi i tuoi soldi, a prescindere dalla forma di previdenza complementare scelta.
    Salterebbero gli stessi fondi pensione, le assicurazioni e – credo – l’INPS.
    Se vivi in Italia sei “costretto” a fidarti dello Stato e a quel punto tanto vale ‘allineare’ la durata dei BTPi con la presumibile data del tuo pensionamento.
    Un caro saluto e buona settimana!!

  45. Giacomo

    @ Luana
    In effetti su scadenze brevi e con l’inflazione italiana di parecchio superiore a quella europea il BTP Italia è più conveniente, ma fuori da queste ipotesi ho parecchi dubbi sulla sua redditività.

  46. Giacomo

    @ Claudio
    Con i prezzi di oggi, 4 giugno, il tuo BTPI offre un rendimento reale (quindi oltre al tasso di inflazione) del 4,45%. Come ho scritto in un commento precedente, la convenienza del BTP Italia si “gioca” sul differenziale di inflazione tra quella domestica e quella europea.

  47. Giacomo

    @ Alessandro
    Nel tuo esempio non cambierebbe nulla perché la durata del titolo è breve.

    Ma tu immagina che i BTP durino 15 anni e che l’inflazione sia uguale sia a livello italiano sia europeo e pari al 3%. Con il BTP Italia avresti incassato (su un nominale di 100.000 euro) 45.000 euro
    mentre per mantenere lo stesso potere di acquisto 100.000 euro dovrebbero diventare 155.796.

    In pratica la differenza sta nel fatto che l’inflazione pagata dai BTP Italia dovrebbe a sua volta essere reindicizzata per non perdere potere di acquisto.

    Spero di essere stato chiaro e di averti trasmesso il concetto…

    Un abbraccio fraterno

  48. Alessandro

    Come suggerisci allora consideriamo un periodo più lungo, facciamo di 10 anni, con investimento di 100.000 € (per semplificare i calcoli) con inflazione sia italiana sia europea al 3% e tasso minimo garantito dello 0%; alla scadenza dei 10 anni quanto otterrei in totale come valore lordo (capitale + le cedole se previste) nel caso di:
    .
    1) BTP Italia
    2) BTP indicizzato all’inflazione europea
    3) buono fruttifero postale indicizzato all’inflazione italiana?

  49. claudio,

    a questo punto,tra questo btpi(4,45 all’anno con inflazione inclusa?) e il btp italia di oggi che danno al tasso cedolare reale minimo garantito è pari al 3,55% (a cui aggiungere il tasso di inflazione per ottenere il tasso nominale), mentre il tasso definitivo sarà fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini e non potrà essere inferiore al 3,55%.(e lasciano presupporre che il tasso nominale finale di questa seconda edizione del BTp Italia possa raggiungere il 5% netto) quale conviene? il btp italia si compra alla pari(a 100)…grazie!!

  50. Giacomo

    @ Alessandro
    Mi dispiace ma non posso affrontare un argomento così articolato in questa sede.
    Una trattazione approfondita dell’argomento esula dallo spazio – necessariamente ristretto – di un commento.
    Se vuoi possiamo approfondire il discorso nell’ambito del “mentoring finanziario”.
    Un caro saluto!!

  51. Giacomo

    @ Claudio
    Poiché il rendimento finale del BTPi e del BTP ITalia dipende dall’andamento del tasso di inflazione europeo ed italiano, è impossibile esprimere in forma univoca la convenienza tra i due strumenti finanziari.

    Diciamo che se il tuo obiettivo è fare un puro investimento senza riguardo alla difesa del capitale dall’inflazione, forse il BTP Italia è più interessante. Se invece il tuo orizzonte di investimento è di lungo termine sei ‘costretto’ a scegliere i BTPi che, oltretutto, pagano tutta l’inflazione alla fine del titolo…

  52. claudio,

    ho comprato btp italia per 8000 a 100,ora è quotato già a 98,7…conviene venderlo e comprare altro btpi visto che non ci so commissioni? e quali come rendimento lo supera??grazie

  53. Giacomo

    @ Claudio
    Mi dispiace deluderti, ma le commissioni (in caso di vendita) ci sono eccome!!

    Al di là di ciò io non vendere nulla e terrei il mio BTP Italia. Inutile compiere mosse avventate e incassare perdite di cui magari potresti pentirti…

  54. Emiliano

    Bungiorno Dott. Saver,
    Cosa ne pensa di questo BTP indicizzato all’infalzione Europea:
    Btpi-15St41 2,55% IT0004545890

    Ho 35 anni, vorrei allocare in questo BTP 5.000 Euro.

    Grazie.

    Buona giornata,
    Emiliano

  55. Giacomo

    @ Emiliano
    Secondo me è un’ottima idea. Come sentirai in un’intervista audio che pubblicherò a breve secondo alcuni esperti è una “scommessa” sul futuro dell’Italia. Secondo me è invece una buona opportunità per due motivi:

    a) sei giovane e puoi conservarlo fino alla scadenza, soprattutto in ottica pensionistica
    b) i prezzi sono molto depressi e in caso di soluzione dell’euro crisi i potenziali di apprezzamento sono notevoli

    Infine la cifra in ballo non è elevatissima (a meno che non rappresenti la totalità del tuo portafoglio). A mio modesto parere puoi procedere all’acquisto.

    Un abbraccio.

  56. marinella

    Buongiorno Giacomo,
    ho un investimento in un fondo azionario. In vista del calo della borsa prossimo agosto (da qualche anno per lo meno è così) vorrei disinvestire e investire in titoli di stato. Ho già investito gran parte dei miei risparmi in btp e devo essere sincera mi sto trovando bene. Non vorrei investirli ancora negli stessi btp (giusto?) vorrei diversificare. Tu cosa consigli? i cct come funzionano? Faresti questa scelta?
    Ti ringrazio anticipatamente per i tuoi preziosi contributi.
    Ciao

  57. Emiliano

    Giacomo,
    Grazie per il tuo feedback.

    Visto che ritieni interessante il BTP in questione con scadenza nel 2041, credo che sarai della medesima opinione anche riguardo al seguente:
    BTPi-15St26 3,1% IT0004735152
    che ad oggi è prezzato abbondantemente sotto la parità.

    Dalla tua risposta, comunque, “leggo” un tuo ottimismo nei confronti del futuro dell’Italia, lo spero ovviamente anche io.

    Una domanda:
    Sul sito web del dipartimento del Tesoro non vedo aste per BTP di lunga scadenza come i due sopra riportati, l’unico modo quindi è acquistarli fuori asta?

    Ciao e grazie,
    Emiliano

  58. Giacomo

    @ Marinella
    Se l’obiettivo è il parcheggio temporaneo della liquidità più che sui CCT starei su un conto deposito. In questo modo potrai rientrare in fretta dei tuoi soldi senza rischiare di dover vendere i CCT ad un prezzo inferiore rispetto quello di acquisto.
    I CCT sono semplicemente titoli a tasso variabile sulla base del rendimento dei BOT o dell’Euribor a seconda delle emissioni.
    Un caro saluto e buon week end!!

  59. Giacomo

    @ Emiliano
    Sì, anche il BTPi 2026 non è male. Trattandosi di titoli già emessi l’unico modo per ottenerli è quello di acquistarli sul mercato.
    Non è detto che siano offerti di nuovo in asta (la così detta “riapertura”).
    Un caro saluto…

  60. Alessandro

    Nei BTP Italia (***prima emissione***) quali periodi vengono considerati per il calcolo della rivalutazione all’inflazione?
    .
    Da quello che ho capito guardando sul sito del Ministero del Tesoro, sembrerebbe che venga considerata la differenza del FOI rilevata tra 3 e 2 mesi prima della scadenza della cedola semestrale; spero di aver capito male, perché altrimenti significherebbe che ogni anno verrebbe calcolata l’inflazione di 2 mesi su 12, quindi se per sfortuna nei 2 mesi considerati l’inflazione fosse dello 0%, mentre nei restanti 10 mesi fosse del 10%, alla fine otterrei una rivalutazione dello 0%, mentre l’inflazione media annua sarebbe dell’8,33 %.

  61. Alessandro

    Nel precedente messaggio erroneamente ho detto che:
    .
    “sembrerebbe che venga considerata la differenza del FOI rilevata tra 3 e 2 mesi prima della scadenza della cedola semestrale”
    .
    in realtà volevo dire:
    .
    “sembrerebbe che venga considerata la differenza del FOI rilevata tra 3 e 2 mesi prima dell’inizio della cedola semestrale, quindi tra 9 e 8 mesi prima della scadenza della cedola semestrale”
    .
    Il resto della domanda rimane uguale.

  62. Giacomo

    @ Alessandro
    No. L’indice Foi è indietro di due mesi solo perché esso viene calcolato con un certo ritardo a causa della necessità di recuperare i dati che occorrono.
    Per interpolazione lineare, però, il rateo di inflazione viene determinato fino alla valuta dell’operazione, per cui non perdi nulla in termini di inflazione.
    L’unica cosa che l’interpolazione protrae il passato fino al presente, supponendo che l’inflazione nell’ultimo periodo cresca linearmente come negli ultimi mesi, ma stiamo spaccando in 4 il capello 🙂

  63. Alessandro

    Non ho capito.
    .
    Per i BTP Italia (PRIMA EMISSIONE) quali sono i mesi che vengono presi in considerazione per calcolare la differenza del FOI?

  64. Giacomo

    @ Alessandro
    Tutti, fin dal momento dell’emissione.
    Ciao.

  65. Alessandro

    Quindi la prima emissione essendo stata emessa a marzo, per la prima cedola viene considerata la differenza del FOI tra gennaio e settembre (rilevando il FOI reale a gennaio e a luglio, il FOI per interpolazione lineare a settembre), mentre per la seconda cedola viene considerata la differenza del FOI tra luglio e marzo (rilevando il FOI reale a luglio e gennaio, il FOI per interpolazione lineare a marzo)?
    .
    Oppure per la prima cedola viene considerata la media del FOI di gennaio/febbraio/marzo/aprile/maggio/giugno/luglio/agosto/settembre (rilevando il FOI reale per tutti i mesi tra gennaio e luglio, il FOI per interpolazione lineare per agosto e settembre in base all’andamento del FOI reale tra giugno e luglio), mentre per la seconda cedola viene considerata la media del FOI di luglio/agosto/settembre/ottobre/novembre/dicembre/gennaio/febbraio/marzo (rilevando il FOI reale per tutti i mesi tra luglio e gennaio, il FOI per interpolazione lineare per febbraio e marzo in base all’andamento del FOI reale tra dicembre e gennaio)?

  66. giuseppe belfiore

    Ho ricevuto dalla banca in data 11 /08/ 2012 un avviso di scadenza dove indica la cedola per i btp italia 1 con valuta 299\2012 e parla di tasso lordo del 2.450 . in questo tasso è compresa la rivalutazione del capitale?
    ma non si parlava di circa il 5% tra 2.4 tasso interesse + circa il 2.5 di inflazione ?
    vi ringrazio

  67. Giacomo

    @ Alessandro
    No, l’indice considerato non è una media ma un dato puntuale. Ed è quello relativo al semestre marzo – settembre…

  68. Giacomo

    @ Giuseppe
    Non credo… al 2,45% (tasso lordo reale) diviso per due andrà aggiunta la rivalutazione inflativa.
    Un caro saluto!!

  69. Alessandro

    OK, in parte ho capito.
    .
    Per semplicità continuiamo a considerare soltanto la prima cedola (marzo-settembre), perché comunque per la seconda non penso il metodo di calcolo cambi.
    .
    Se ho ben capito hai detto che viene considerata la differenza di FOI tra settembre e marzo (non la media dei mesi del periodo), però per agosto e settembre non è disponibile il FOI reale (quindi per agosto e settembre viene calcolato per interpolazione lineare, come avevi detto in un precedente messaggio).
    .
    Quello che ancora non ho capito è se il FOI d’agosto verrà preso in considerazione nella seconda cedola (settembre-marzo) per recuperare l’inflazione reale di agosto e settembre?

  70. Giacomo

    @ Alessandro
    Sì, sarà preso in considerazione…

  71. Alessandro

    Ho trovato un documento (http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/titoli_di_stato/BTP_Italia_xcon_revisioni_del_12.03.2012x.pdf) in cui spiega i dettagli del calcolo delle cedole del BTP Italia (prima emissione).
    .
    Dopo averlo letto attentamente, adesso la situazione mi sembra più chiara, però apparentemente sembrerebbe in contraddizione con quello che affermi quando dici che nella seconda cedola (settembre-marzo) viene considerato il FOI d’agosto per recuperare l’inflazione reale di agosto settembre, invece per quello che ho capito non viene recuperata nella seconda cedola, quindi rimane soltanto quella teorica della prima cedola, o forse ho capito male leggendo il documento.
    .
    .
    Riassumendo per quello che ho capito leggendo il documento, viene considerata la differenza tra il FOI del 1° mese della cedola (marzo per la prima cedola del BTP prima emissione) e tra il FOI dell’ultimo giorno della cedola (26 settembre).
    .
    Per il 1° mese (marzo) il FOI è reale.
    .
    Per l’ultimo giorno (settembre) il FOI è teorico, calcolato per interpolazione lineare in base alla differenza tra il FOI reale del 4° mese (giugno) e tra i il FOI reale del 5° mese (luglio).
    .
    Per le successive cedole, per il 1° mese della cedola il FOI è teorico ed è quello calcolato per l’ultimo giorno della cedola precedente.
    .
    .
    Ho capito bene tutto?

  72. Giacomo

    @ Alessandro
    Sì. Il FOI è calcolato per interpolazione perché i dati reali sono determinati con ritardo. Quindi il dato sulla cui base saranno liquidate cedole e rivalutazioni è ottenuto per interpolazione lineare dei FOI recenti…
    Buon week end e alla prossima!!

  73. alessandro

    stavo raffrontando il btp IT0004761950 al 4.75%, scad.15Sett 2016 valore 104,85€, e mi sono chiesto se il BTP Italia 3,55% scad. giugno2016 che adesso quota 103,31 sia più conveniente .

    il mio calcolo, che forse è sbagliato si basa sul fatto che ritengo che alla scadenza semestrale si riceverà 3.55/2 più metà inflazione, ipotetico 1%, e quindi totale annuo si avrà un rimborso di 5,55%, ben più alto del 4,75% del btp di sett.2016, ma che quota di più. come mai?

  74. alessandro

    Avendo in portafoglio i Btp Italia 3,55%, penso che dovrebbero salire di almeno 3 pt. per equiparsi al tasso fisso 4,75% 2016. il mio calcolo è giusto?

  75. Giacomo

    @ Alessandro
    Dimmi come hai fatto il calcolo, così lo verifichaimo insieme!!

  76. Alessandro

    Grazie.
    .
    I buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana (se non sbaglio) considerano sempre il FOI reale, anche se con un ritardo di 3 mesi (differenza tra il FOI reale di 3 mesi prima della scadenza e tra il FOI reale di 3 mesi prima della sottoscrizione): perciò i buoni fruttiferi postali garantiscono una maggiore protezione contro l’inflazione, rispetto al BTP Italia che ha 4 mesi all’anno di FOI teorico?
    .
    Sebbene poi il BTP Italia con la successiva rilevazione del FOI reale in parte compensi il FOI interpolato (in positivo o negativo) non è mai quello reale, oltre al fatto che la rilevazione viene fatta meno spesso dei buoni postali in cui è (se non sbaglio) ogni 2 mesi, lo svantaggio dei buoni postali è che hanno un tasso minimo fisso minore rispetto al BTP Italia, nonostante la durata sia di 10 anni contro i 4 anni dei BTP Italia.
    .
    Comunque penso che in pratica le differenze siano minime tra l’inflazione misurata dal BTP Italia rispetto all’inflazione reale.
    .
    Giacomo cosa ne pensi?

  77. Giacomo

    @ Alessandro
    Sì, le differenze sono minime e sono tecnicismi che non alterano la sostanza delle cose…
    Un abbraccio!!

  78. alessandro

    ho considerato l’inflazione al 2% e quindi un rendimento lordo al 5,55%. così l’ho paragonato al tasso fisso 4,75% -2016 in scadenza similare, e credo che almeno il 3 pt. in più debbano essere riconosciuti al btp Italia 3,55%. giusto?

  79. Alessandro

    Ti ringrazio.
    .
    Avrei un’altra domanda da farti.
    .
    .
    Siccome il BTP Italia rimborsa insieme alla cedola anche il capitale rivalutato, allora non è più conveniente delle obbligazioni bancarie indicizzate all’inflazione (anche se ovviamente il primo ha il vantaggio che considera l’inflazione italiana invece che quella europea)?
    .
    Se no, perché?

  80. Giacomo

    @ Alessandro
    Perdonami ma non ho capito la domanda…
    La relazione è questa: tasso reale = tasso nominale – tasso di inflazione (approssimando) quindi o rendi tutti i tassi nominali (aggiungendo l’inflazione al rendimento di un BTPi) o rendi tutto reale sottraendo l’inflazione dal rendimento di un BTP standard.

    Se non ho risolto i tuoi dubbi riscrivimi!!

  81. Giacomo

    @ Alessandro
    Sì, il BTP Italia è più conveniente delle obbligazioni bancarie. Il primo paga le cedole rivalutate più la rivalutazione del capitale investito, le seconde pagano solo cedole pari al tasso di inflazione più uno spread.
    Decisamente i titoli di stato sono migliori, nella maggioranza dei casi, delle obbligazioni bancarie…

  82. Alessandro

    Però se ho capito bene come viene calcolata la cedola, per piccoli investimenti il vantaggio dei BTP Italia è trascurabile rispetto alle obbligazioni bancarie indicizzate all’inflazione.
    .
    Per esempio investendo 10.000 €, in entrambi i casi con inflazione al 2% netto e tasso fisso all’1% netto (per semplicità considerando la cedola annuale e non facendo distinzione tra inflazione italiana/europea e tra reale/teorica per interpolazione), per quello che ho capito, nel caso del BTP Italia la cedola sarebbe calcolata applicando il 2% (inflazione) ai 10.000 € (capitale investito) ottenendo 200 € (rivalutazione capitale), poi applicando l’1% (tasso fisso) al capitale rivalutato (10.200 €) ottenendo 102 €, quindi ottenendo una cedola totale di 200 € (rivalutazione capitale) + 102 € (tasso fisso) = 302 €.
    .
    Invece per l’obbligazione bancaria la cedola sarebbe calcolata applicando il 2% (inflazione) + 1% (tasso fisso) = 3% ai 10.000 € (capitale investito), quindi ottenendo una cedola totale di 300 €.
    .
    Quindi per 10.000 € sarebbero soltanto 2 € di differenza, se ovviamente ho capito bene come viene calcolata la cedola.
    .
    .
    Ho fatto bene i calcoli?

  83. Giacomo

    @ Ale
    Assolutamente sì. I calcoli sono corretti. La differenza non è così eclatante, a parte il fatto che i BTP Italia sono molto più scambiati e quindi “liquidi” delle obbligazioni bancarie.
    Un caro saluto.

  84. Alessandro

    Grazie.

  85. Alessandro

    In questo documento (http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/titoli_di_stato/BTP_Italia_-_Esempi_di_calcolo_x16.3.2012x.pdf) sul BTP Italia prima emissione, a pagina 2 viene fatto un esempio nel caso di inflazione costante al 2%, però non capisco perché per i semestri dispari la rivalutazione del capitale sia circa la metà di quelli pari.
    .
    Possibile che ci sia un errore nell’esempio pubblicato dal Ministero del Tesoro?

  86. Giacomo

    @ Alessandro
    Non ci sono errori, è solo il meccanismo dell’interpolazione…

  87. Alessandro

    Però se l’inflazione è costante al 2%, non dovrebbe cambiare nulla tra reale e interpolato?

    E poi va bene un’approssimazione, però avere per i semestri dispari la rivalutazione del capitale di circa la metà di quelli pari mi sembra strano.

  88. Giacomo

    @ Alessandro
    Non esattamente. L’interpolazione lineare presuppone che i prezzi tra un coefficiente e l’altro, crescano seguendo una linea retta. Il punto di partenza e di arrivo è lo stesso, ma cambia il percorso nel durante.

    Per rendertene conto è sufficiente che tu pensi al rendimento in capitalizzazione semplice e composta: per la stessa operazione finanziaria troverai due valori diversi.
    A presto e grazie per i tuoi numerosi e sagaci interventi!!

  89. Lan

    Francamente mi dispiace saper seguire considerazioni così sofisticate. Ma riguardo al BTP Italia posso dire, di sicuro, che la prima cedola pagata (il 26.09.2012) è di € 239,70 su € 10.000 investiti. Ciò significa un rendimento del 5,4786. Tasse pagate corrisponde al 4,7938. Senza considerare che oggi vale 100,71 invece di 100,00 (+1,38 annuo).

  90. Alessandro

    Nel caso l’inflazione fosse stata variabile capisco che potesse esserci una differenza tra l’inflazione reale e quella interpolata, però in questo caso essendo costante al 2% non capisco perché l’inflazione interpolata dovrebbe portare a una inflazione reale variabile, quindi nei semestri dispari la rivalutazione del capitale di circa la metà di quelli pari.

  91. Alessandro

    Nel precedente messaggio c’è un piccolo errore, quindi lo riscrivo qui:
    .
    .
    Nel caso l’inflazione reale fosse stata variabile capisco che potesse esserci una differenza tra l’inflazione reale e quella interpolata, però in questo caso essendo l’inflazione reale costante al 2% non capisco perché quella interpolata dovrebbe diventare variabile, quindi nei semestri dispari la rivalutazione del capitale di circa la metà di quelli pari.

  92. Giacomo

    @ Alessandro
    In realtà non mi era sfuggito il tuo commento. La realtà è che non so rispondere…
    Ho esaminato con cura i calcoli fatti dal Ministero ed in effetti ogni sei mesi l’inflazione si comporta in maniera anomala…
    Però purtroppo non ho la risposta a ciò. Bisognerebbe scrivere al Ministero e farsi spiegare da loro, ammesso che rispondano 🙂

  93. Alessandro

    Capisco, grazie lo stesso. 🙂

    PS: se possibile, sarebbe utile poter modificare i messaggi per correggere eventuali errori, almeno per qualche minuto dopo l’invio del messaggio.

  94. ROB

    @ Alessandro
    @ Giacomo

    Vi riferite agli esempi di calcolo?
    http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/titoli_di_stato/BTP_Italia_-_Esempi_di_calcolo.pdf

    La spiegazione secondo me è semplice: inflazione costante annua 2% non necessariamente significa I sem = 1% e II sem = 1% ; potrebbe benissimo essere I sem = 0,67% e II sem = 1,33% o altri valori che diano complessivamente il 2% annuo. Inoltre, come spiegato si tratta di esempi. Per i dati reali si deve fare riferimento alle tabelle dei coefficienti aggiornate, evidentemente, dopo la pubblicazione dei dati Istat.
    Per come la vedo io si tratta di vedere, per il Btp Italia, l’inflazione ex-tabacco come un parametro di calcolo: nominale * coefficiente = rivalutazione del nominale; nominale rivalutato * tasso cedolare = interessi rivalutati.
    Con in più il meccanismo del floor che garantisce almeno il nominale in caso di deflazione.
    Va bene, l’ho esposto in maniera semplice ma spero sia chiaro.
    Ciao

  95. Alessandro

    Adesso è tutto chiaro. 🙂
    .
    Mi ero lasciato ingannare dall’inflazione costante al 2%, che in realtà è riferita alla media annua (non costante tutti i giorni), con i semestri dispari con inflazione delle metà dei semestri pari, quindi giustamente nei semestri dispari la rivalutazione del capitale è di circa la metà di quelli pari, certo che hanno fatto un esempio “strano” con l’inflazione nella prima parte dell’anno esattamente la metà di quella della seconda parte.
    .
    Non avevo fatto caso che guardando la colonna “Numero indice di riferimento” è evidente come varia l’inflazione nei vari semestri.

  96. Alessandro

    Grazie ROB. 🙂

  97. cosimo

    Salve, sono un ignorante in materia, considerando le attuali condizioni del mercato e lo stesso orizzonte temporale quale titolo dei seguenti è piu conveniente ? BTP ITALIA, BUONO FRUTTIFERO INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE O BTP (tradizionale)

  98. Giacomo

    @ Cosimo
    Io sceglierei il Buono postale indicizzato.
    A parità di indicizzazione (indice FOI sia per il buono sia per il BTP Italia) il buono postale può essere rimborsato senza penalità in ogni momento ed il suo valore non subisce perdite causate dalle oscillazioni di mercato.

  99. Andrea

    Ciao Giacomo Ho un capitale di 35 mila euro e ho 27 anni. Tale sommetta vorrei farla crescere il piu’ possibile senza toccarlo in un arco temporale di trent’anni. Cosa mi consiglia di prendere un titolo trentennale o piu’ titoli piu’ ravvicinati e reinvestire di volta in volta?
    Grazie della sua enorme disponibilità

  100. Giacomo

    @ Andrea
    Sceglierei dei BTPi ossia BTP indicizzati all’inflazione con scadenze lunghe. In questo modo garantirai il mantenimento del potere di acquisto dei tuoi risparmi ed un guadagno reale.
    Ciao!!

  101. giulio

    ciao giacomo ,grazie del tuo tempo, cosa ne pensi delle polizze vita proposte dalle banche?(es.polizza popolare vita multivalore) grazie.

  102. Giacomo

    @ Giulio
    Penso semplicemente che sono TUTTE da evitare. Qui trovi la sintesi di tutti i motivi per cui è bene evitare gli investimenti assicurativi.

  103. Alessandro

    Ho venduto un BTP Italia, però non mi tornano i calcoli fatti dalla mia banca, presenti nel documento di vendita e nel documento della tassazione del capital gain, perché sembra che abbiano usato il coefficiente di rivalutazione = 1 anziché = 0,99479.
    .
    Qui sotto riporto i dettagli.
    .
    .
    BTP Italia 03/2016
    .
    .
    ***Documento di acquisto***
    .
    Valuta: 06/07/2012
    .
    Coefficiente: 1,01305
    .
    Prezzo secco: 97,09
    Prezzo commissioni: 0,29125
    Prezzo spese: 0,015
    .
    Rateo con rivalutazione: 0,68794
    .
    Prezzo totale: 98,06919
    .
    .
    Tassazione del 12,50% sull’imponibile (imponibile uguale al rateo con rivalutazione)
    .
    .
    ***Documento di vendita***
    .
    Valuta: 16/03/2015
    .
    Coefficiente: 0,99479
    .
    Prezzo secco: 102,565
    Prezzo commissioni: 0,30765
    Prezzo spese: 0,015
    .
    Rateo con rivalutazione: 1,15129
    .
    Prezzo totale: 103,40864
    .
    .
    Tassazione del 12,50% del rateo (imponibile uguale al rateo con rivalutazione)
    +
    Tassazione dello 0,0667875% del nominale NON rivalutato , cioè lo 0,5343% del nominale NON rivalutato tassato al 12,50% (valore calcolato da me, perché non ci sono dettagli maggiori nel documento) ???!!!
    .
    .
    ***Documento tassazione capital gain***
    .
    Prezzo vendita: 102,24235 ???!!!
    Prezzo acquisto: 98,663250
    Plusvalenza: 3,5791
    .
    .
    Secondo te i calcoli fatti dalla mia banca sono corretti, in particolare riguardo alla tassazione nel documento di vendita e al prezzo di vendita nel documento della tassazione sul capital gain?
    .
    .
    PS: non ho minusvalenze da compensare.

  104. Giacomo

    @ Alex
    Purtroppo per ragioni di tempo non riesco ad analizzare in dettaglio i calcoli. Il coefficiente di indicizzazione non può essere inferiore ad uno nel caso del BTP Italia quindi direi di sì, che i calcoli sono corretti.

  105. Alessandro

    Nel BTP Italia, in caso di vendita, il coefficiente può essere negativo, come si vede dalle relative tabelle pubblicate sul sito del MEF.

    Il coefficiente che non può essere inferiore a 1 vale soltanto per le cedole e il capitale portato a scadenza.

  106. Giginvestitoreconsapevole

    Parlano del btp italia come di uno strumento semplice ed alla portata di tutti i risparmiatori, i calcoli pero’ non mi sembrano cosi’ lineari…
    Giginv.

  107. Alessandro

    Secondo me::
    .
    .
    Tassazione nel documento di vendita = 12,50% del rateo, senza ulteriore tassazione del 12,50% del prezzo 0,5343 che non capisco comunque da dove venga.
    .
    Prezzo vendita = (Prezzo secco X Coefficiente) – Prezzo commissioni – Prezzo Spese = (102,565 X 0,99479) – 0,30765 – 0,015 = 101,7079864
    .
    Prezzo acquisto = (Prezzo secco X Coefficiente) + Prezzo commissioni + Prezzo Spese = (97,09 X 1,01305) + 0,29125 + 0,015 = 98,6632745
    .
    Plusvalenza = Prezzo vendita – Prezzo acquisto = 101,7079864 – 98,6632745 = 3,0447119
    .
    .
    Ricordo che il BTP Italia è stato venduto lo stesso mese di stacco della cedola, ma prima dello stacco della cedola.
    .
    .
    La domanda è rivolta agli altri utenti del blog, visto che Giacomo ha detto che non può controllare i calcoli perché richiederebbe troppo tempo.

  108. Giacomo

    @ Alessandro
    Hai ragione, mi sono confuso io. La tassazione sui titoli a reddito fisso si applica sulla differenza tra il corso supersecco di vendita e quello di acquisto, forse deriva da qui la differenza. I coefficienti di indicizzazione applicati dovrebbero essere corretti.

  109. Alessandro

    Quindi il calcolo fatto dalla mia banca è sbagliato?

  110. Giacomo

    @ Alex
    Non lo so. Purtroppo come ti avevo detto non ho il tempo di controllare i calcoli… Prova a determinare i corsi supersecchi e a calcolare l’imposta sulla differenza.

  111. Alessandro

    Il corso supersecco d’acquisto e di vendita devono essere moltiplicati per il coefficiente d’indicizzazione?

  112. Giacomo

    @ Alessandro

  113. Alessandro

    La banca non l’ha fatto.

    Per la tassazione del capital gain ha considerato il prezzo di vendita senza moltiplicarlo per il coefficiente d’indicizzazione, nel mio caso essendo inferiore a 1, quindi ho pagato la tassazione anche sulla svalutazione del capitale.

    Lo stesso è stato fatto per il rateo.

  114. alessandro

    ciao a tutti ..una domanda: se acquisto un btp ITA, scadenza 2066, la prima cedola semestrale, la si prende se il titolo è nelle “mani” da almeno sei mesi (ovvero dalla scadenza dell’ultima cedola) o anche se lo ho da 3 4 mesi?

  115. alessandro

    ad oggi, il profitto di un btp ITA a quanto è tassato, se vendo prima della sua scadenza? 12,5 o 26%?

  116. Giacomo

    @ Alessandro
    Non esistono BTP Italia 2066, ma soo BTP normali per quella scadenza. Attento a non fare confusione 🙂
    Ad ogni modo la cedola è sempre semestrale e la incassa per intero colui che ha il titolo in portafoglio nel giorno della sua scadenza. Se il titolo viene comprato in una data intermedia il compratore anticipa al venditore il rateo di interesse maturato dall’ultima data di pagamento in poi per compensare il fatto che quest’ultimo non incasserà più la cedola.
    I proventi dei BTP sono tassati al 12,50% e non al 26% in quanto titoli di stato.

  117. Tony

    Buona sera,
    È stato ufficializzato il tasso garantito dell’emissione di btp italia che inizia lunedì 13, solo 0.25%. A questo si somma il tasso FOI legato all’inflazione ma non ho capito quanto vale oggi e quindi a quanto ammonta il tasso complessivo (tassato poi al 12.5%) del btp. Potete aiutarmi?
    Grazie.

  118. Giacomo

    @ Tony
    Trovi tutto sul sito dell’Istat. Da inizio anno l’indice dei prezzi è cresciuto dell’1%.
    Buon investimento 🙂

  119. jOKER

    Salve sig Saver.
    ho un po di liquidità circa 50k dopo aver venduto dei fondi obbligazionari esteri che da inizio anno stavano andando in picchiata,prima che si rimangiassero il guadagno fatto precedentemente e adesso vorrei reinvestire questo capitale…
    Ho visto che a breve tra il 14\\5\\18 e il 16\\5\\18,c\’è un emissione del btpi a 8 anni potrebbe essere un valido investimento visto che a quanto leggo in giro dal 2019,2020 i tassi dovrebbero ricominciare a salire anche in Europa,e gradualmente dovrebbe finire iL QE…
    Che effetto avrebbe un rialzo dei tassi diciamo tipo quello che sta avvenendo adesso in America sui btpi che sono indicizzati al Foi se non erro…
    Ci si dovrebbero aspettare grossi cali del valore nominale come avviene per i BTP tradizionali oppure essendoci questa indicizzazione il calo non sarà molto marcato…
    Lo chiedo perchè l\’intenzione sarebbe di portarlo a scadenza ma se per un qualche motivo dovessi smobilitare in anticipo l\’ipotesi di una perdita anche cospicua potrebbe essere reale?..
    La ringrazio in anticipo sicuro di una sua cortese risposta e mi scuso della mia ignoranza finanziaria:-)

  120. Giacomo

    @ Joker
    Dipende da che cosa ha innescato il rialzo dei tassi. Se essi crescono per effetto dell’inflazione, i BTPi non subiranno nessuna svalutazione. Se i tassi che crescono sono quelli reali (ossia i tassi crescono più rapidamente dell’inflazione) allora anche i BTPi saranno penalizzati in modo analogo agli altri titoli.

  121. Anna

    Dottor Saver una domanda: acquistando i BTP Italia in emissione dal prossimo lunedì e ipotizzando un tasso minimo dello 0.5% , se con i prossimi anni l\’indice FOI crescesse ed arrivasse come in passato al 2% o al 3% l\’investitore che investe oggi si garantirebbe una cedola crescente e non più allo 0.5% ipotizzato, giusto?
    In altre parole, se acquistassi un BTP Italia in emissione con tasso minimo garantito allo 0.5% e successivamente ne acquistassi uno nuovo sempre in emissione con tasso minimo garantito allo 0.8% , se l\’anno prossimo l\’indice FOI fosse al 2% (quindi superiore sia allo 0.5% che allo 0.8%) il rendimento di entrambi i BTP Italia sarà lo stesso?
    Grazie mille

  122. Giacomo

    @ Anna
    Grazie per la domanda. No, il rendimento dei BTP sarebbe diverso perché lo stesso tasso di inflazione si somma ad una diversa cedola reale (lo 0,50% o lo 0,80%). Entrambe le cedole crescerebbero di un tasso pari all’inflazione ma il valore finale sarebbe ovviamente diverso.

  123. Maurizio

    Gent dott la mia domanda sembra semplice xò? In funzione di un investimento a lunga scadenza oltre 10 anni x proteggersi dell’inflazione e guadagnare qualcosa sono meglio i btp€i o btp italia o btp o etf inflazione?io penso x inflazione Europa meglio acquistare direttamente i bond…..certo esistino paesi mondo che Han maggior inflazione e potrei acquistarli come etf ma allora parliamo di acquisto x speculare…..grazie…..

  124. Giacomo

    @ Maurizio
    Se vuoi proteggere il capitale dall’erosione inflazionistica sono meglio i BTP€i. Oltre ad avere una indicizzazione migliore hanno anche una durata più lunga.

  125. Marco

    Salve, è da parecchio tempo che seguo le preziose indicazioni che fornisce e volevo un suo parere sul nuovo Btp italia che verrà emesso il 19/11 . Second lei è ancora conveniente prenderlo in questo momento o meglio puntare su altri titoli per l’inflazione? Grazie mille

  126. Giacomo

    @ Marco
    Non ho fatto un esame del titolo perché secondo me è l’intero mercato obbligazionario ad essere poco attraente adesso.

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