Migliori ETF ad alto dividendo del 2022

23 Giugno 2022

ETF alto dividendo

Gli ETF su azioni ad alto dividendo permettono di coniugare le potenzialità di crescita del mercato azionario con le cedole elevate, tradizionalmente pagate dai titoli obbligazionari. Si tratta di strumenti aventi caratteristiche difensive, il che li rende adatti alla fase di mercato turbolenta che stiamo attraversando.

Perché scegliere gli ETF con cedola?

I fondi azionari di tipo income, come ad esempio gli ETF Aristocrats, staccano regolarmente un dividendo. Essi sono pertanto adatti per quegli investitori che, pur accettando un maggior rischio rispetto alle obbligazioni, non vogliono rinunciare all’incasso di una cedola periodica.

Uno degli elementi fondamentali da prendere in considerazione, quando si sceglie di investire in ETF ad alto dividendo è la sensibilità dello strumento alle variazioni dei tassi di interesse. I prodotti high yield, infatti, sono simili ai bond e con questi condividono la relazione inversa rispetto all’andamento dei tassi.

In particolare, dopo anni di politiche monetarie accomodanti, le principali Banche Centrali del mondo sono entrate in una fase restrittiva. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, e neppure le azioni ad alta cedola, tradizionalmente difensive, hanno retto l’urto dei primi mesi del 2022.

La cosa fondamentale da tenere presente, nella scelta, è la stabilità dei pagamenti e l’incremento costante della cedola, piuttosto che il dividendo più alto. Una crescita stabile e continua nei dividendi suggerisce, infatti, una gestione aziendale responsabile e sostenibile nel tempo.

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Possiamo affermare, inoltre, che i cloni che hanno come sottostante società che pagano elevati dividendi di norma sono meno volatili dei loro omologhi, soprattutto durante le fasi negative di mercato.

I migliori ETF ad alto dividendo di oggi

Quella che segue è una panoramica dei prodotti più interessanti in cui investire, selezionati dal nostro team di esperti. Prima di procedere, tuttavia, è bene ricordare che non esiste lo strumento finanziario migliore in assoluto. Al contrario ognuno dovrà fare le proprie valutazioni, da solo o con l’aiuto di un consulente.

La tabella che segue mostra, in un colpo d’occhio, i migliori cloni disponibili oggi. Ad ognuno di essi, poi, è dedicato un approfondimento. I prodotti in neretto non sono quotati in Italia.

Migliori ETF alto rendimento

VanEck Morningstar Developed Markets Dividend Leaders

L’indice replicato, il Morningstar Developed Markets Large Cap Dividend Leaders, investe in società che mostrano consistenza e sostenibilità nei modelli di pagamento dei dividendi ed è composto dai titoli a rendimento più elevato che soddisfano i requisiti di selezione. Nell’indice sono inclusi esclusivamente titoli azionari di Paesi sviluppati.

Il fondo conta su un patrimonio di 120 milioni di euro, è a replica fisica, ha l’euro come valuta di riferimento ed è disponibile dal 23 maggio 2016. Il domicilio fiscale sono i Paesi Bassi, mentre i dividendi sono accreditati ogni tre mesi.

Il peso delle prime 10 partecipazioni è del 43,24%. Si tratta, quindi, di un portafoglio abbastanza concentrato. In tutto i titoli in portafoglio sono cento.

Distribuzione settoriale:

  • finanza: 23,43%
  • energia: 17,29%
  • salute: 14,51%
  • beni di prima necessità: 12,35%.

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 41,25%
  • Giappone: 11,27%
  • Regno Unito: 10,01% 
  • Francia: 9,67% 

Vanguard FTSE All-World High Dividend Yield

L’ETF investe nell’indice L’indice FTSE All-World High Dividend Yield, che replica l’azionario globale ad elevato rendimento da dividendi. Il patrimonio è di 2.548 milioni di euro. La replica è fisica; la valuta di riferimento il dollaro. Disponibile dal 21 maggio 2013, il fondo è domiciliato in Irlanda.

Esso, inoltre, paga i dividendi ogni tre mesi. Il portafoglio è composto da 1150 titoli. Il peso delle prime 10 partecipazioni è del 13,37%. Si tratta, quindi, di un prodotto molto diversificato.

Distribuzione settoriale

  • finanza: 24,88% 
  • salute: 11,70% 
  • beni di prima necessità: 11,57% 
  • industria: 8,83% 

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 42,33%
  • Giappone: 7,85%
  • Regno Unito: 6,72% 
  • Svizzera: 5,11% 

iShares Dow Jones US Select Dividend

L’indice Dow Jones US Select Dividend replica le società con il più elevato rendimento da dividendo degli Stati Uniti.Il patrimonio del fondo è di 375 milioni, la replica è fisica, la valuta di riferimento il dollaro. Disponibile dal 28 settembre 2005 il fondo è domiciliato in Germania.

La distribuzione dei dividendi è annuale. Inoltre il peso dei primi dieci titoli sul totale di 100 partecipazioni è del 18,56%. Si tratta di un portafoglio ben diversificato.

Distribuzione settoriale

  • servizi di pubblica utilità: 26,86%
  • finanza: 20,32% 
  • beni di prima necessità: 10,66% 
  • materie prime: 8,22% 

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 94,72%
  • Regno Unito: 2,29% 

SPDR S&P US Dividend Aristocrats

L’indice S&P High Yield Dividend Aristocrats replica titoli azionari dell’indice S&P Composite 1500 che hanno aumentato i dividendi di anno in anno per almeno 20 anni consecutivi. Il fondo conta su un patrimonio di 3.800 milioni di euro. La modalità di replica è fisica, mentre la valuta di riferimento è il dollaro.

L’ETF è disponibile dal 14 ottobre 2011, è domiciliato in Irlanda e stacca dividendi con periodicità trimestrale.

Le azioni in portafoglio sono 119, mentre le prime dieci pesano per il 17,31%. Il portafoglio è quindi ben diversificato.

Distribuzione settoriale

  • beni di prima necessità: 16,55%
  • industria: 15,99%
  • Servizi di pubblica utilità: 15,59% 
  • finanza: 15,29% 

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 93,74%
  • Regno Unito: 2,98% 

Xtrackers STOXX Global Select Dividend 100

L’indice replicato, STOXX® Global Select Dividend 100, investe nei 100 titoli azionari dell’indice STOXX Global 1800 che pagano i più elevati dividendi. Il fondo ha un patrimonio di 610 milioni di euro.

La modalità di replica è sintetica, mentre la valuta di riferimento è l’euro. Il prodotto è domiciliato in Lussemburgo, è disponibile dal 1 giugno 2007. La frequenza del pagamento dei proventi è annuale.

Lyxor SG Global Quality Income

L’indice SG Global Quality Income replica i titoli azionari di tutto il mondo che pagano elevati dividendi. Il patrimonio del fondo è di 318 milioni di euro. La replica è sintetica, mentre la valuta di riferimento è l’euro. Il pagamento delle cedole avviene ogni sei mesi. L’ETF è domiciliato in Irlanda, inoltre esso è disponibile dal 25 settembre 2012.

SPDR S&P Global Dividend Aristocrats

Il patrimonio è di 1320 milioni di euro. L’indice replicato, invece, è  S&P Global Dividend Aristocrats che investe in titoli azionari ad elevato rendimento da dividendi di tutto il mondo. La modalità di replica è fisica, mentre la valuta di riferimento è il dollaro. Il fondo è disponibile dal 14 maggio 2013 ed è domiciliato in Irlanda. Lo stacco delle cedole avviene ogni tre mesi.

Il peso dei primi dieci titoli, su 97 in tutto, è del 18,96%. Possiamo quindi affermare che il fondo è ben diversificato.

Distribuzione settoriale

  • finanza: 23,96% 
  • servizi di pubblica utilità: 22,97% 
  • immobiliare: 14,57%
  • beni di prima necessità: 7,87% 

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 43,58%
  • Canada: 9,81%
  • Regno Unito: 9,41%
  • Giappone: 8,54%

Fidelity Global Quality Income

L’indice Fidelity Global Quality Income replica società di mercati sviluppati di elevata qualità che offrono elevato rendimento da dividendi. Il patrimonio del fondo è 207 milioni di euro. La modalità di replica è fisica, mentre la valuta i riferimento è il dollaro.

Il fondo, domiciliato in Irlanda, è disponibile dal 27 marzo 2017. I dividendi sono accreditati ogni tre mesi.

Il patrimonio è formato da 235 azioni; il peso dei primi dieci titoli è del 15,04%.

Distribuzione settoriale

  • informatica: 20,39%
  • finanza: 13,53% 
  • salute: 13,04% 
  • beni voluttuari: 11,48%

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 67,45%
  • Giappone: 6,49%
  • Regno Unito: 4,29%
  • Svizzera: 3,28%.

WisdomTree Global Quality Dividend Growth

L’indice WisdomTree Global Developed Quality Dividend Growth replica titoli azionari dei mercati sviluppati che distribuiscono dividendi con caratteristiche di crescita. L’indice è un indice fondamentalmente pesato.

Il patrimonio sottostante è di 162 milioni di euro. La replica è fisica, mentre la valuta di riferimento è il dollaro. Il prodotto, disponibile dal 3 giugno 2016 è domiciliato in Irlanda. Pur investendo in prodotti ad alto dividendo il fondo è ad accumulazione.

Le prime 10 partecipazioni, su 594, rappresentano il 30,15%.

Distribuzione settoriale

  • informatica: 20,21%
  • salute: 17,96% 
  • industria: 17,71%
  • materie prime: 10,89%

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 52,39%
  • Regno Unito: 9,89%
  • Francia: 6,25%
  • Svizzera: 5,27%

iShares MSCI World Quality Dividend

L’indice MSCI World High Dividend Yield replica le società di mercati sviluppati con rendimenti da dividendi costantemente superiori alla media. L’indice di riferimento è l’MSCI World. Il fondo dispone di un capitale di 575 milioni di euro. Esso, inoltre, è a replica fisica ed è denominato in dollari.

Domiciliato in Irlanda il prodotto è disponibile dal 12 giugno 2017. Esso, inoltre, paga cedole con frequenza semestrale.

Su 328 azioni disponibili, il peso delle prime 10 è del 24,12%. Si tratta di un ETF ben diversificato.

Distribuzione settoriale

  • salute: 23,78% 
  • beni di prima necessità: 20,73%
  • finanza: 13,04%
  • industria: 8,65%

Ripartizione geografica

  • Stati Uniti: 56,53%
  • Svizzera: 8,78%
  • Regno Unito: 8,36%
  • Giappone: 7,40%

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari

46 Commenti

  1. Massi

    Tutto letto,grazie Giacomo.Pero’ non riesco a percepire la posizione fiscale della persona che acquisterebbe gli etf. Gli obblighi verso l’erario come si sviluppano per stare in regola? grazie

  2. Giacomo

    @ Massi
    Nei confronti dell’Erario non devi fare assolutamente nulla. La tassazione viene fatta ‘a monte’ dalla tua banca ed è pari al 20%. Se vuoi approfondire la tassazione degli ETF ti consiglio di iscriverti al corso omaggio Investment Secrets qui: http://www.formazionefinanza.com
    Ciao!!

  3. Marco Bonfante

    Per completare quanto vi ha indicato correttamente Giacomo tenete sempre molto BEN presente la LIQUIDITA’ e LIQUIDABILITA’ degli strumenti finanziari.
    Condividerò con Giacomo un articolo prossimamente,ma sappiate che per liquidità si intende che abbiamo molti scambi,cosi da avere lo spread denaro lettera,ovvero differenza prezzo tra acquisto e vendita molto ravvicinato e questo vale anche per le obbligazioni,per le quali diventa ancora più importante la LIQUIDABILITA’ ovvero che siano su mercati regolamentati tipo MOT ed EUROTXL.
    Molte banche piccole non vi fanno presente questo aspetto che è fondamentale nel momento in cui aveste bisogno di riavere le vostre somme.
    Per gli etf tenere sempre ben presente ,soprattutto per chi opera con piattaforme di banche evolute,che negoziare etf su milano,su francoforte,su dublino etc fiscalmente non vi crea problemi e spesso SOPRATTUTTO sullo xetra tedesco sono presenti etf settorali molto liquidi.
    A buon rendere.

    Marco Bonfante

  4. pinko

    ho letto tutto ma ho qualche perplessità. io ho sempre investito sui prodotti postali perchè sn più tranquilli; per certi aspetti meno rischi forse a livello d’interessi guadagno di meno ma mi sn sempre sentita più tranquilla cosi. ora ho visto parlare di qst etf molte volte, volevo sapere come e dove si prendono, quanto bisogna investire? sn prodotti che si acquistano e rimangono bloccati per un anno oppure che bisogna giocarci un po su vendere acquistare e così via! quali consiglia caso mai di prendere naturalmente ho un budget molto irrisorio dovrei affidarmi ad una banca o posta? grz anticipatamente

  5. luca

    Grazie Giacomo, sempre illuminanti questi articoli!
    Ho capacità di risparmio di 600€ al mese e pensavo potesse essere conveniente fare un PAC, pensandolo anche come pensione complementare ( tra 15 anni se tutto va bene). E’ consigliabile un PAC in ETF o uno in fondi comuni? Ho letto che per quanto riguarda la fiscalità degli ETF viene applicata una ritenuta a titolo d’imposta del 20% sui proventi periodici e sui redditi di capitale derivanti dal Delta NAV e un’imposta sostitutiva del 20% sui redditi diversi (capital gain) al netto delle eventuali minusvalenze accumulateli ETF. Considerando la tassazione maggiore dovuta anche alla differenza del NAV tra giorno di acquisto e vendita, fa rimanere un PAC in ETF consigliabile rispetto un PAC di un buon gestore di fondi con gestione attiva ? Grazie ancora…

  6. Giacomo

    @ Pinko

    Gli ETF sono ‘semplicemente’ dei fondi passivi che replicano l’andamento di un determinato indice di mercato. Le differenze fondamentali rispetto ai tradizionali fondi comuni di investimento venduti in banca o alla posta sono due:

    1) gli ETF si limitano a replicare un determinato indice finanziario, senza nessuna volontà di fare meglio dello stesso;
    2) gli ETF hanno costi pari a circa un decimo di quelli previsti per i tradizionali fondi comuni.

    Detto ciò, è impossibile ‘individuare’ in due righe quali siano i prodotti migliori in assoluto per te. Così come il loro rischio, che non dipende solo dal singolo ETF che andrai ad inserire in portafoglio, ma dalla composizione del portafoglio stesso e dalla sua diversificazione complessiva.
    Per aiutarti a investire con successo creando una strategia di portafoglio completa e a basso costo, che unisca i vantaggi degli ETF e delle obbligazioni, ho scritto per te l’ebook l’investimento perfetto.

    Purtroppo non posso affrontare un argomento così vasto in uno o pochi articoli. Grazie per l’affetto con cui mi segui e a presto!!

  7. Giacomo

    @ Luca

    In effetti il ‘vero’ tallone di Achille degli ETF è proprio la tassazione sfavorevole che non permette di compensare efficacemente utili e perdite. Questo ‘difetto’ che deriva solo dalla normativa fiscale, non credo sarà superato perché le pressioni delle lobbies contro i fondi passivi sono davvero molto forti. Ad ogni modo, nell’insieme, gli ETF sono prodotti assolutamente migliori e più efficienti dei fondi comuni che hanno costi complessivamente molto più alti.

    Per questa ragione, soprattutto se il tuo obiettivo è quello di investire per il lungo termine e non di cercare utili immediati con la speculazione, ritengo che gli ETF sono uno strumento migliore dei fondi comuni. La considerazione, ovviamente, riguarda anche il caso dei Pac. Anzi, soprattutto,considerato che i programmi di Accumulo sono quelli più tartassati in termini di costi, con un grosso prelievo sul primo versamento iniziale.

    L’unica cosa cui prestare attenzione sono gli eventuali costi minimi che la tua banca ti applica su ogni operazione di acquisto. In quest’ottica forse 600 euro per operazione sono un po’ pochi per ammortizzare la presenza di oneri fissi. Compra ogni due mesi per 1.200 euro e risolverai egregiamente il problema 🙂

    Ovviamente, per qualunque domana, sono a tua completa disposizione e ti auguro buona settimana.

  8. Gianni

    ETF illiquidi? Ma in che senso? Gli ETF hanno il market maker che ne assicura sempre la liquidità.

  9. FabioG

    Ciao Giacomo,
    avendo una piccola disponibilità e seguendo i consigli dell’investimento perfetto vorrei investirla nell’azionario tramite l’ETF Ishares Msci World. Dici che entrare adesso è troppo tardi visto che il trend è partito da molto oppure si può ancora fare, magari con un stop loss stretto (5-10%)?

    Grazie!

    Ps: vorrei seguire il webinar di stasera. Sono andato sulla landing page ma non sono riuscito ad iscrivermi.

  10. Giacomo

    @ Gianni

    Teoricamente sì. Ma se l’ETF vive una situazione “di stress” ad esempio perché il mercato sta venendo giù velocemente il market maker potrebbe “scomparire” e tu avresti serie difficoltà a vendere il tuo strumento. Ad esempio ciò avvenne in passato – se non ricordo male – con gli ETF Beta di Banca Intesa e con altri prodotti simili.

    Più che sulla presenza del market maker io farei affidamento sul sostegno di un nutrito gruppo di operatori che scambiano effettivamente quell’ETF così da non correre rischi…

  11. Giacomo

    @ FabioG

    Grazie per il tuo interessamento per il webinar. puoi iscriverti anche ora, sempre alla pagina promo dell’evento https://www.segretibancari.com/forex-webinar
    Io comprerei ancora l’ETF sull’indice MSCI perché così facendo investi su un paniere di borse mondiali, il cui trend fisiologico è in crescita. Infatti, salvo cirsi mondiali come quella del 2008, l’ETF è sempre salito. Certo, oggi i mercati sono in una situazione di tensione perché sono saliti molto e alcuni di essi stanno testando resistenze importanti, ma mettendo uno stop loss ‘stretto’ non dovresti avere problemi.
    Un abbraccio.

  12. Stefano

    Ciao Giacomo,

    non mi è ancora chiara una cosa sugli ETF ad accumulo.

    Provo a spiegarmi:
    – compro supponiamo a 90
    – durante l’anno vengono accumulati un paio di dividendi da 10
    – dopo un anno vendo l’ETF che ipotizziamo valga ancora 90.

    Non ho capito:
    – io ricevo 90 (cioè il valore dell’ETF)
    – oppure ricevo 90 (cioè il valore dell’ETF) + i 10 accumulati?
    (salvo ovviamente sempre togliere le tasse)

    Cioè il dubbio che ho è che lasciando i dividendi nel fondo rischio di “perderli” a scadenza?

    Grazie!

  13. Giacomo

    @ Stefano
    Dopo un anno, se il sottostante non si è mosso, il valore dell’ETF sarà pari a 100. Ovvero a 90 (valore del sottostante) più 10 di dividendi incassati. Stai tranquillo che i dividendi non scompaiono ma contribuiscono a fare crescere il valore della quota. Ovviamente se il sottostante dovesse scendere più dell’ammontare dei dividendi allora alla fine avresti una perdita ma questo con il dividendo non c’entrerebbe nulla.

  14. maurizio

    Mi ero dimnticato di chiedere dello scambio:
    sulla scheda io leggo volume: 467825,mentre su altri 5843
    Da cosa capisco se lo scambio è buono?c’è un numero limite per essere sicuri che vengano scambiati bene?

  15. Giacomo

    @ Maurizio
    Trattiamo a fondo le modalità di scelta degli ETF nel corso dal vivo Investitore Libero. Ti invito a visitare questa pagina per saperne di più. Un caro saluto e a presto…

  16. Name

    Quindi ditemi se mi sbaglio; in termini generali, un ETF ad accumulo, in un ottica medio-lunga, ti da le performance dell’interesse composto (i.e. esponenziali) automaticamente, senza dover vendere e ricomprare, e quindi senza le relative commissioni e nemmeno i tempi morti tractali transazioni.

    Giusto ??

  17. Giacomo

    @ Name
    Assolutamente sì, correttissimo 🙂
    Grazie per avermi scritto e a presto…

  18. Giusto

    Salve, è il mio primo commento e non ho grandi esperienze pratiche nell\’investire, però sto studiando…
    Dal mio punto di vista sono da privilegiare (se sono sufficientemente liquidi) gli ETF ad accumulo.
    Partendo dal fatto che la filosofia di un\’investitore debba essere orientata a medio/lungo termine, io se il mercato è favorevole e lo continua ad essere voglio investire pure i dividendi!
    Per esempio supponiamo un dividendo/cedola annuale costante del 5% ed un investimento di 100 euro e per semplicità ipotizziamo che il suo valore rimanga fermo nel tempo, dopo 5 anni:
    —————————————————
    Distribuzione:

    anno 1) 100 + 5 (dividendo che mi viene dato)
    anno 2) 100 + 5 (dividendo che mi viene dato)
    anno 3) 100 + 5 (dividendo che mi viene dato)
    anno 4) 100 + 5 (dividendo che mi viene dato)
    anno 5) 100 + 5 (dividendo che mi viene dato)

    dopo 5 anni 100 euro investiti e 25 di dividendi incassati (a cui in realtà bisogna togliere il 26% di tasse).
    —————————————————-
    Accumulazione:

    anno 1) 100,00 + 5,00 (che rimangono investiti)
    anno 2) 105,00 + 5,25 (che rimangono investiti)
    anno 3) 110,25 + 5,51 (che rimangono investiti)
    anno 4) 115,76 + 5,79 (che rimangono investiti)
    anno 5) 121,76 + 6,08 (che rimangono investiti)

    dopo 5 anni di accumulazione si hanno 127,63 investiti, non si è ancora incassato nulla e quindi non si è ancora pagato un euro di tasse.
    ———————————————————
    Risultato

    Distribuzione: 25,00 di dividendo
    Accumulazione: 27,63 di capital gain

    più anni passano, e più velocemente la differenza diventerebbe marcata tra i due modi di comportarsi.

    Qualcuno potrebbe dire che nel primo caso (distribuzione) si possono reinvestire i dividendi, ciò è vero
    ma si investirebbero non 25 ma 25 – 26% di tasse, cosa che nel caso dell\’ Accumulazione non avviene!

    Che ne pensi/pensate?

  19. Giacomo

    @ Giusto
    Quello che scrivi è sacrosanto e ti ringrazio per il tuo “primo commento”.
    In linea teorica gli ETF ad accumulo vanno meglio di quelli che distribuiscono dividendi perché reinvestono automaticamente gli utili e rinviano il pagamento delle imposte al momento della vendita.
    Tuttavia molti investitori amano ricevere degli accrediti periodici sul conto, quasi a testimoniare che il loro investimento “rende” per cui per queste persone i prodotti a “distribuzione” sono da preferirsi…

  20. Paolo

    Ciao Giacomo, non ho capito se gli ETF con sottostante azioni alto dividendo siamo ad accumulo o a distribuzione. Ovvero se il sottostante sia rappresentato sì dal quel genere di titoli ma che alla fine vengano accumulati nelle quote del fondo stesso. Grazie

  21. Giacomo

    @ Paolo
    Dipende da ETF a ETF. Una cosa è il sottostante (azioni ad alto dividendo), altra cosa è la modalità con cui i proventi sono distribuiti. Potrai quindi avere ETF che distribuiscono periodicamente delle somme ed altri che accrescono il proprio valore reinvestendole.
    In questo caso la monetizzazione del guadagno avverrà con la vendita dello strumento.

  22. Paolo

    Ciao Giacomo, grazie della risposta. Mi ero confuso leggendo l’abstract “Esistono diverse tipologie di ETF: quelli che pagano dividendi, quelli ad accumulazione e gli ETF che hanno come sottostante azioni ad alti dividendi. Ecco come muoversi nella “giungla” dei prodotti.” Non avevo capito bene la strutturazione. Quindi, esistono ad accumulazione a distribuzione, e in questo articolo si parla di ETF a distribuzione con sottostante azioni alto dividendo suddivisi per aree, valute e benchmark differenti. Però quelli a distribuzione sono solo azionari e obbligazionari, a quanto ho capito. Quelli ad accumulazione anche su materie prime, indici, valute. Ciao e grazie per quello che fai

  23. Giacomo

    @ paolo
    Gli ETF su valute e commodities (che tecnicamente sono ETN o ETC) sono “per forza” ad accumulazione perché né le materie prime né le valute pagano frutti periodici.
    Poiché il sottostante non paga nulla l’ETF a sua volta non può distribuire.
    Esserti di aiuto è un piacere ed è la ragione per cui sono qui. Per qualunque cosa sono a tua disposizione 🙂

  24. Paolo

    Grazie ancora. Io prediligo gli ETF azionari, magari diversificando. Quelli ad accumulo mi sembrano migliori. Ma debbo approfondire. Guardando sul sito di Borsa Italiana, anche alcuni strumenti a leva su indici vengono considerati ETC/ETN, invece di ricadere nel comparto ETF. Ciao

  25. Andrea

    Passati due anni da l’ultimo commento ma vabbè. Inesperto anch’io. Ho notato a occhio e croce che a parità di indice replicato gli Etf che distribuiscono, hanno costi di gestione annui (TER) inferiori rispetto ai cugini ad accumulo. Penso che questo vada preso in seria considerazione per noi piccoli investitori (sub 50k) che siamo costretti ad investire i propri risparmi periodicamente. Corretto il consiglio di non fare piani di accumulo mensili sugli ETF. Aspettare due/tre mesi magari entrare su un calo di mercato sull’etf in portafoglio più deprezzato in quel momento? Parlo da prof ma non lo sono affatto! Cosa ne pensate? Mi sa che bisogna avere chiaro l’orizzonte temporale “and then stick to it” come dicono gli ammerigani. Ottimo il consiglio sulla scelta di fondi liquidi. E a replica fisica? Vale sempre? Inoltre gli Etf che replicano indici che selezionano aziende High div vedo che hanno un TER mediamente più elevato dei cugini che replicano mercati più ampi (come i regionali). La risposta che mi sono dato è che le aziende che entrano ed escono dagli indici sottostanti più frequentemente rispetto agli indici globali o regionali. Ovviamente è solo una mia supposizione. È corretta? Complimenti per il sito.

  26. Giacomo

    @ Andrea
    Ottima osservazione. Personalmente non mi ero accorto che gli ETF a distribuzione costassero meno di quelli ad accumulo. Tieni però presente che sulle cedole paghi subito il 26% di imposta, mentre con i prodotti ad accumulazione differisci il pagamento dell’imposta al momento della vendita. Io mi baserei più che altro sulle mie esigenze (se ho bisogno o meno di una cedola), più che non sulla differenza di costo.

  27. renata

    buonasera dott Saver,
    la mia domanda è questa: mentre per gli etf a distribuzione se voglio sapere quale dividendo distribuisce un dato etf vado su justetf,per esempio,e leggo i dividendi; invece come faccio a sapere,o comunque esiste un modo per sapere,quale dividendo ha dato un etf ad accumulazione? Forse devo calcolarli dal prezzo a una certa data? e a quale data? O devo solo crederci per ” fede” ?
    grazie per la risposta

  28. Giacomo

    @ Renata
    Purtroppo non è immediatamente visibile l’importo dei dividendi incassati da un ETF ad accumulazione. Peraltro anche quelli che distribuiscono non è detto che liquidino per intero i dividendi incassati. Se vuole ottenere l’informazione che le interessa ha due possibilità:

    1 – scaricare la relazione periodica sulla gestione dell’ETF e leggere il suo bilancio
    2 – scrivere alla società di gestione e chiedere a loro.

    Il primo metodo va bene se vuole una informazione continuativa, ma è laborioso. Il secondo se le interessa avere una informazione di tanto in tanto.

    Se ha altre domande sono qui…

  29. Lu

    Non mi è chiaro quali degli etf in tabella sono ad accumulazione? Mi sembrano tutti a distribuzione oppure ho frainteso io?

  30. Giacomo

    @ Lu
    Si tratta di tutti prodotti a distribuzione, a meno che qualcuno di loro abbia cambiato politica e sia diventato ad accumulazione. Controlli sul sito dell’emittente per vedere se effettivamente pagano ancora delle cedole.

  31. Manuel

    Domanda sulla tassazione finale di un ETF ad accumulo, la tassazione in Italia viene fatta al 26% sui guadagni o sull’ammontare totale? riprendo l’esempio di qualche commento fa per fare capire meglio la mia domanda:

    Accumulazione:

    anno 1) 100,00 + 5,00 (che rimangono investiti)
    anno 2) 105,00 + 5,25 (che rimangono investiti)
    anno 3) 110,25 + 5,51 (che rimangono investiti)
    anno 4) 115,76 + 5,79 (che rimangono investiti)
    anno 5) 121,76 + 6,08 (che rimangono investiti)

    dopo 5 anni di accumulazione si hanno 127,63 investiti, non si è ancora incassato nulla e quindi non si è ancora pagato un euro di tasse.
    ———————————————————
    Risultato

    Distribuzione: 25,00 di dividendo
    Accumulazione: 27,63 di capital gain

    La tassa del 26% verrebbe applicata sui 27,63 guadagnati o sui 127,63 investiti?

  32. Giacomo

    @ Manuel
    Ottimo schema, utile ed esaustivo. La tassazione colpisce solo i 27,63€ di guadagno. Il capitale non è soggetto a capital gain. Esso, tuttavia, paga lo 0,20% l’anno di bollo sul conto titoli.

  33. Giuseppe

    Nel caso di un ETF ad accumulo, dal punto di vista pratico, l’incidenza del dividendo si vede con l’aumento del numero di quote in possesso o con l’incremento del valore del titolo? grazie.

  34. Giacomo

    @ Giuseppe
    Dall’incremento di valore del titolo. Esso infatti, tiene conto dei proventi incassati ma non distribuiti.

  35. Michele Bianchi

    Volevo far notare una cosa dott saver, forse un altro vantaggio per gli etf ad accumulo, mettiamo che etf x da 100 a fine anno scenda a 90 con i dividendi arrivo di nuovo a 100, se i dividendi vanno ad acquisire nuove quote, non è vantaggioso acquisire nuove quote di etf a prezzi ribassati? Che poi è lo stesso gestore dell etf che lo fa per te acquisendo con le cedole nuove quote a prezzi inferiori e quindi vantaggiosi? Grazie buona giornata buon lavoro

  36. Giacomo

    @ Michele
    Quando gli strumenti finanziari che l’ETF ha in portafoglio staccano delle cedole, il loro prezzo scende. L’ETF però reinvestirà questi proventi, comprando altri strumenti finanziari a prezzi più bassi.

  37. davide

    Come vengono tassati i dividendi di etf a distribuzione che contengono al loro interno aziende internazionali? Se ad esempio compro un etf ishares attraverso una piattaforma intesa san paolo, troverò una tassazione del 26% sul dividendo lordo presente sulla scheda dell’etf su borsa italiana?

  38. Eugenio

    salve, ma per caso gli etf che NON staccano cedole o dividendi possono essere considerati forme di reddito? Io ad esempio ho degli etf di cui solo uno stacca qualche cedola ma importi bassissimi (circa 50 € l’anno) quindi in pratica si può considerare questo come reddito da investimenti oppure no? Secondo me no, poichè quei soldi stanno investiti ed effettivamente io non li posso prendere e spendere, lo potrei fare solo qualora li disinvestissi…ma se non li disinvesto allora non ce l’ho una rendita o un guadagno. Almeno così è come la vedo io, ma mi potrei pure sbagliare

  39. Giacomo

    @ Davide
    Sì, esattamente.

  40. Giacomo

    @ Eugenio
    La redditività di un investimento si misura sia attraverso le “cedole”, ossia i pagamenti periodici corrisposti, sia attraverso il guadagno in conto capitale. In questo caso si può mettere a reddito l’investimento vendendone una parte per consolidare i guadagni.

  41. Davide Angeleri

    Scusi Dott. Saver, se l’etf contiene aziende francesi tipo TOTAL, il relativo dividendo di TOTAL non è soggetto a doppia tassazione? Il mio timore è che il dividendo lordo dell’etf sia soggetto ad una tassazione maggiore del 26%. Può farmi chiarezza sulla tassazione dei dividendi di etf che contengono aziende estere? Grazie molte

  42. Giacomo

    @ Davide
    Non sono un esperto fiscale e non so darti una risposta certa, ma temo che una sorta di doppia tassazione ci sia. Per sicurezza prova a scrivere all’emittente dell’ETF che ti interessa e vediamo che dicono. Grazie.

  43. Daniele Bagagli

    Salve, una domanda forse da Neofita, mentre negli ETF a distribuzione è sempre indicata la periodicità delle cedole (trimestrale semestrale etc…) in un ETF ad accumulazione, Quando vengono accumulati i dividendi? non ho trovato traccia di questo nelle schede informative dei singoli strumenti

  44. Giacomo

    @ Daniele
    Gli ETF accumulano di continuo i proventi, poiché non distribuiscono nulla ma capitalizzano (ossia reinvestono) i flussi di cassa incamerati. Un cordiale saluto e grazie per il commento.

  45. ANDREA PITTIS

    Buongiorno a tutti, sono nuovo del forum. Volevo sottoporre quello che mi è successo in occasione del delisting di FR0010823385 AMUNDI SH GOV EMTS IN GR 10-15 UCITS ETF:
    Praticamente mi è stata applicata l’imposta del 26% su tutto l’ammontare liquidato di 125 quote x 49,81 pari a 6226 (ritenuta di 1555!!) e contabilizzato una minusvalenza pari all’intero ammontare investito pari a 8132, come se prezzo fosse andato a 0. Mi aspettavo una contabilizzazione su zainetto fiscale della sola minusvalenza di 1906. E’ corretto quello che mi hanno fatto?. Come mi posso tutelare se non lo fosse. Ringrazio chi vorrà aiutarmi.

  46. Giacomo

    @ Andrea
    Grazie per aver scritto. Tuttavia questo non è un forum ma il sito di un’azienda commerciale che aiuta gli investitori a migliorare le performance con i propri servizi, che trovi qui: https://www.segretibancari.com/. Scegli quello che è più adatto per te e iniziamo a lavorare insieme.

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