
Gli ETF short permettono di speculare quando il sottostante scende, guadagnando durante le fasi di ribasso dei mercati. Ecco come funzionano.
Articolo aggiornato il 24 gennaio 2022
ETF Short: cosa sono e come funzionano
Un ETF Short è un particolare tipo di Exchange Traded Fund che permette di guadagnare quando il mercato sottostante scende. In breve essi consentono una speculazione ribassista che si concretizza attraverso la replica inversa del benchmark.
Spesso questi strumenti si combinano con l’effetto leva. In questo caso il numero che appare nella descrizione del fondo esprime il numero di volte in cui le variazioni del sottostante sono amplificate, cambiate di segno.
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Per andare “contro il mercato” esistono diverse possibilità, che questi strumenti utilizzano:
- vendita allo scoperto di prodotti finanziari grazie al ricorso al prestito titoli
- posizione ribassista su contratti derivati come, ad esempio, la vendita di contratti futures
- vendita allo scoperto di opzioni call, che verranno abbandonate in caso di ribasso permettendo al gestore di conseguire un profitto.
È bene ricordare che i prodotti ribassisti comportano, potenzialmente, la perdita integrale del capitale investito. Essi, inoltre, implicano costi maggiori rispetto ai fondi standard che, invece, vanno long ,ossia seguono il sottostante nelle sue dinamiche rialziste.
Vantaggi e svantaggi
Il punto di forza dei cloni ribassisti sta nel fatto che essi permettono di scommettere che il mercato sottostante scenderà, e guadagnare da ciò. Rispetto alle altre forme di speculazione, gli ETF evitano di esporre l’operatore a perdite superiori al capitale investito, come accadrebbe, invece, con i futures.
Inoltre, a differenza delle opzioni, i cloni sono privi del “time decay“, ossia della perdita di valore connessa al trascorrere del tempo. Infine essi liberano chi li acquista dall’onere di seguire le scadenze del prestito titoli o del derivato sottostante.
Tra gli svantaggi troviamo l’elemento valutario, che impedisce una replica inversa “esatta” qualora l’ETF sia denominato in una valuta non euro e l’effetto compounding.
I migliori ETF short in cui investire
Amundi ETF Short MSCI USA Daily
Con un costo dello 0,35% l’anno e un patrimonio di 46 milioni di € il fondo replica, senza leva, l’MSCI USA. Disponibile dal 29 settembre 2009 il prodotto ha perso in tutti gli anni positivi per l’azionario USA:
- -5,27% nel 2018
- -28,46% nel 2019
- -22,38% nel 2020
- -29,95% nel 2021.
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Lyxor EURO STOXX 50 Daily (-1x) Inverse
Il prodotto offre la performance dell’indice azionario Euro Stoxx 50, cambiata di segno, senza effetto leva. Il costo annuo è dello 0,40%, il fondo è disponibile dal 3 aprile 2007 ed ha un patrimonio di 66 milioni di euro.
Queste le performance:
- +8,98% nel 2018
- -25,16% nel 2019
- -8,94% nel 2020
- -22,20% nel 2021.
WisdomTree Brent Crude Oil 1x Daily Short
Si tratta di uno strumento che consente di speculare in senso ribassista sul prezzo del petrolio europeo (Brent). Il costo annuo è dello 0,98% mentre il fondo è disponibile dal 30 agosto 2012. Queste, in breve, le sue performance:
- +17,35% nel 2018
- -32,19% nel 2019
- -6,48% nel 2020
- -42,67% nel 2021.
WisdomTree Gold 1x Daily Short
Chi vuole guadagnare da un eventuale e possibile ribasso dell’oro potrà usare questo strumento. Esso, in breve, costa lo 0,98% l’anno ed è disponibile dal 4 settembre 2014. Ecco i rendimenti passati:
- +8,50% nel 2018
- -12,36% nel 2019
- -28,88% nel 2020
- +9,50% nel 2021.
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Gli ETF Short convengono? Le opinioni di SB
Alla luce di quanto visto, secondo noi non conviene scegliere gli ETF short. In primo luogo, infatti, essi sono adatti ad un‘operatività di breve termine in chiave speculativa. Se il sottostante va nella direzione opposta l’operatore perderà parecchi soldi.
Oltre a ciò i costi sono notevoli e spesso alla commissione di gestione vanno aggiunti gli oneri per il rinnovo delle posizioni e per il prestito titoli. Infine la presenza del rischio cambio e del compounding mettono ko questi strumenti.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari
Buona sera GIACOMO usare un certificate leva3 short potrebbe essere più adatto in una fase di ribassi quale differenza con etf .GRAZIE.
@ Antonio
Come ho scritto nell’articolo un ETF a leva 3 amplifica di 3 volte le variazioni del sottostante, permettendo un rapido guadagno durante le fasi discendenti e perdendo moltissimo in quelle positive. Sconsigliato vivamente per l’investitore – tipo di Segretibancari.com (persone con patrimoni pari o superiori a 100.000 € che vogliono investire e non speculare)
Hai ragione su tutto, Giacomo. Rafforzo le tue argomentazioni con questa esperienza personale. Poche ore prima del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 acquisto 3000 euro dell’etf short a leva 2 sul nostro indice principale. Ero convinto (come poi è stato) che Renzi perdesse il referendum e le che posizioni short sulle 40 blue chip di Milano fossero colossali. Ebbene, il referendum non passa e l’indice che ti fa? Inizia inesorabilmente a salire! Vista la mala parata dopo qualche ora il 5 dicembre l’ho venduto con una piccola perdita e sono passato, per fortuna, sull’etf long ma senza leva. E’ stato meglio, naturalmente. Questo per ribadire l’imprevedibilità dei mercati. Complimenti per questo post molto istruttivo, a presto e auguri per Natale e il nuovo anno.
Aggiungo una altro aspetto relativo alla vendita allo scoperto ed alla leva.
Se si compra un azione, Etf o altro, nel peggiore dei casi si potrà perdere tutto l\\\’investimento (-100%), ma se si vende allo scoperto e il prodotto finanziario invece crescè supponiamo del 110% si ha una perdita del -110% cioè in teoria più di quanto si era investito (non so in un caso del genere che succede realmente).
Ovviamente le le azioni (ed ancora di più gli indici/Etf) non si muovono del 100% in qualche giorno ma del 15% può capitare…
Se si ha un Etf short in leva x(-7) un rialzo del 15% significa una perdita teorica del -105% che è addirittura più di quanto si è investito…
Quindi sia la vendita allo scoperto che la leva sono strumenti speculativi (specialmente se messi assieme) da comprendere bene prima di usarli, e che comunque non sono metodi adatti ad un investitore ma adatti ad un trader che compra e rivende (o viceversa) nell\\\’arco di poco tempo, (magari nella stessa giornata) e che non stacca gli occhi dal monitor per tutto l\\\’orario di contrattazione.
Per dirla completa: comprando nel peggiore dei casi si può perdere tutto (fallimento dell’azienda su cui si investe -100%) e non ci sono limiti a quanto si può guadagnare in quanto non c’è un limite a quanto un azione possa salire.
Per lo stesso motivo vendendo allo scoperto si può guagnare al massimo il 100% (cioè se il valore dell’azione scende a 0) e non ci sono limiti a quanto si può perdere perché non ci sono limiti a quanto un’azione può salire.
Quindi tra i due metodi c’è una doppia asimmetria che è doppiamente a favore dell’aquisto e doppiamente sfavorevole alla vendita allo scoperto.
Grazie sempre di tutto Giacomo.
@ Giusto
Grazie a te per aver arricchito il post con la tua esperienza personale…
Non esistono ETF short e nemmeno long leva 7; esistono ETN max leva 3 long e short su Borsa italiana. Gli ETN in gain compensano le minus da ETF e altro. La leva e’ daily e va bene per coprire daily un portafoglio long, a meno di voler ingrassare il broker con le commissioni.
sempre chiarissimo anche in questa materia non facile. Saluti e auguri.
Ottimo articolo, molto ben spiegato anche a chi è davvero alle prime armi. Mi iscrivo senz’altro alla newsletter!
@ Max
Ti ringrazio. E’ un piacere esserti utile.