Come funzionano i BTPi

29 Marzo 2023

btpi cosa sono come funzionano

BTPi: risorsa o spreco? Abbiamo raccolto le principali indicazioni sull’investimento in titoli legati all’inflazione: scopriamo se vale la pena o meno.

I BTPi, o Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione, sono titoli di Stato indicizzati all’inflazione emessi dal Tesoro italiano. Questi titoli hanno guadagnato popolarità tra gli investitori grazie alla loro capacità di fornire un flusso di reddito costante che tiene il passo con l’inflazione. 

I BTPi sono inoltre considerati un’opzione di investimento sicura, poiché sono garantiti dallo Stato italiano.

In questo post esploreremo le caratteristiche dei BTPi, i loro vantaggi e il loro funzionamento. Parleremo anche del ruolo dell’inflazione nei BTPi e di come questa influisca sul loro valore. 

Inoltre, forniremo una panoramica su come investire in obbligazioni BTPi e sui rischi associati all’investimento, con preziose indicazioni sui BTPi e sul loro ruolo in un portafoglio d’investimento diversificato.

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Cosa sono e come funzionano?

I BTP sono titoli di stato che pagano una cedola fissa per tutta la durata del titolo. In questo modo chi li sottoscrive sa di poter contare su un reddito certo e costante che puntualmente entrerà nelle sue tasche ogni sei mesi. Alla scadenza l’investitore incasserà il valore nominale del titolo che coincide con il 100% dell’ammontare acquistato.

Ma che cosa accade se c’è inflazione? I BTP continueranno a pagare la stessa somma in termini di interessi e di capitale alla scadenza. In termini reali, ovvero di potere di acquisto, questo può ridurre il valore del denaro.

I BTPi rispondono a questa esigenza. Sono del tutto simili ai BTP con una differenza fondamentale: tutti i valori che li riguardano sono corretti per tenere conto dell’inflazione attraverso appositi coefficienti moltiplicativi detti coefficienti di indicizzazione. il BTPi è collegato all’inflazione europea, mentre il BTP Italia a quella italiana.

Il capitale alla scadenza sarà moltiplicato per questo coefficiente che terrà conto dell’inflazione maturata dalla collocazione all’estinzione del titolo. Le cedole pagate dal BTPi saranno rivalutate sulla base dell’inflazione maturata sino al momento di pagamento e così via.
I BTP però sono e restano titoli di stato a tasso fisso. Per questo anche nella versione indicizzata non devono essere confusi con i CCT le cui cedole variano nell’importo a seconda dell’andamento del mercato monetario e dei tassi di interesse.

Investire in BTPi

I BTPi sono un’opzione d’investimento popolare per chi cerca pagamenti semestrali legati ai tassi d’inflazione dell’eurozona. Questi titoli a medio-lungo termine hanno scadenze di 5, 10, 15 e 30 anni e offrono agli investitori la possibilità di preservare nel tempo il valore reale del capitale investito. 

Fino al settembre 2004, i BTPi venivano emessi esclusivamente tramite sindacati di collocamento. Da allora, tuttavia, per l’emissione si è fatto ricorso anche alle aste. 

L’emissione basata su aste avviene tipicamente su base mensile e il governo annuncia i dettagli delle prossime emissioni, compreso l’importo massimo offerto, quattro giorni lavorativi prima dell’asta. 

Dopo l’emissione, gli investitori istituzionali possono negoziare queste obbligazioni sul mercato secondario regolamentato (MTS), mentre tutti gli altri possono utilizzare il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato) con un importo minimo di 1.000 euro. 

Inoltre, è consentito il coupon stripping delle obbligazioni, con una richiesta minima di 1.000.000 di euro e massima del 50% del valore nominale in circolazione delle obbligazioni.

Come calcolare l’indicizzazione

Il BTPi garantisce un tasso di interesse costante in termini reali, cioè in termini di potere d’acquisto, fissato al momento dell’emissione (il cosiddetto tasso cedolare reale annuo). L’importo variabile delle cedole semestrali è calcolato moltiplicando il tasso di interesse cedolare reale annuo, diviso per due, per il capitale nominale indicizzato alla data di pagamento delle cedole. 

Il capitale nominale indicizzato è pari al capitale nominale sottoscritto moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione alla data di pagamento delle cedole.

Il coefficiente di indicizzazione (Ci) è calcolato sulla base dell’inflazione rilevata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo nell’Area Euro, elaborato e pubblicato mensilmente da Eurostat. Questo coefficiente permette di conoscere, a una data generica (giorno d del mese m), il valore del capitale nominale indicizzato in base all’andamento dei prezzi.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica mensilmente i valori giornalieri del coefficiente di indicizzazione nella sezione “dati statistici” del sito web del Debito Pubblico.

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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari

25 Commenti

  1. giuliano

    Carissimo Dottor Giacomo Saver,
    è ormai quattro anni che investo parte del capitale in titoli btpi e debbo ammettere che in ottica previdenziale è un ottimo strumento! Di fondi pensione indicizzati all’inflazione in pratica c’è solo il vecchio e caro TFR!!!
    Dopo l’ultima crisi si possono ancora fare buoni affari con quotazioni dei btpi ampiamente sotto cento e che anche con il coefficiente moltiplicativo risultano essere investimenti oculati!
    Radar sempre accesi e un caro saluto a tutti!

  2. ReFenix

    Scusate la domanda banale, ma meglio essere certi di quanto ho capito: anche in caso di vendita prima della scadenza del btpi il prezzo del ricavo sarà moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione, vero?

  3. Giacomo

    @ ReFenix
    Assolutamente sì
    Un abbraccio fraterno

  4. ubaldo

    come pensione integrativa nei prossimi mesi conviene comprare i btpi, scadenza 2017 o 2021,quale conviene?forse 2021 troppo lontana?!’

  5. claudio

    salve,ho visto un cct scadenza dic 2014 che ha come cedola semestrale 6,8..come mai cosi alta rispetto agli altri cct?
    Grazie

  6. Giacomo

    @ Ubaldo
    L’ideale è fare coincidere la scadenza del titolo con la data in cui ‘verosimilmente’ andrai in pensione. In questo caso specifico non ci sono scadenze troppo lontane, perché sai già fin da ora che non rimborserai quei titoli fino alla data della tua pensione.
    Un abbraccio

  7. Giacomo

    @ Claudio
    Le cedole dei CCT sono indicizzate ai rendimenti dei BOT semestrali. Dato che nel recente passato i tassi dei BOT sono stati intorno al 6% ecco svelato il “mistero”.

    Tieni presente che quello che indichi tu è un tasso annuo, la cedola sarà pari quindi al 3% e rotti.
    Un caro saluto

  8. Ubaldo

    In realtà ho quasi 30anni,era una forma di previdenza,penso la migliore in circolazione…,mettere tra i 10000 e 15000 in btpi a media scadenza…che data consigli?

  9. claudio

    il mio dubbio riguardava il fatto che altri cct, con scadenza 2013 o 2015, non avevano la stessa cedola, semmai molto bassa(intorno al 2 circa)…

  10. Giacomo

    @ Ubaldo
    L’ideale è creare una coincidenza tra l’età pensionabile e la scadenza dei btpi 🙂
    Buon week end…

  11. Giacomo

    @ Claudio
    dipende dall’asta dei BOT cui la cedola è indicizzata…

  12. Alessio

    Ciao Giacomo,

    ho letto il tuo ebook “salva la tua pensione” e sto pensando di acquistare BTPi 2041. Come faccio a calcolare il redimento effettivo che occorre inserire nella formula da te elaborata? Tu chiedi di tenere conto non solo delle cedole ma anche del prezzo di acquisto, ma il sito che tu proponi non mi pare di aiuto. Devo semplicemente sommare la differenza tra prezzo di acquisto e valore nominale al tasso di interesse annuale (cedole)? Grazie per l’aiuto e un caro saluto

  13. Giacomo

    @ Alessio
    ti ringrazio infinitamente per aver scelto l’ebook. Purtroppo il sito che ho segnalato non dà sempre questo genere di informazioni. Per conoscere il rendimento netto puoi consultare la tua banca (magari nelle pagine dell’internet banking da cui puoi inserire l’ordine) oppure leggere il dato sul Sole24 ore.

    In realtà esiste una formula per calcolare il rendimento ma è troppo complicata. Ad ogni modo il tuo BTP ai prezzi di oggi, 30 gennaio 2012, ha un rendimento netto del 4,29% (netto e reale).

    Per qualuqneu tuo bisogno sono qui per Te… (e per tutti gli Amici del blog) 🙂

  14. Alessio

    Giacomo, perdonami, ma rischio di perdermi: tu mi scrivi che il BTPi 2041 ai prezzi correnti (oggi ha oscillato tra 64,50 e 66,24 e ha chiuso a 64,85) ha un rendimento netto e reale del 4,29%. Se prendo il Sole 24 ore del 18 gennaio scorso (il primo che ho trovato) riferito ad un prezzo di chiusura di 65,86 mi indica un rendimento netto del 6,95%, peraltro senza prendere in considerazione la plusvalenza (che, se ben capisco, qui è notevole, aggirandosi su circa 33 punti, al netto del disaggio di emissione). La mia banca, poi, mi indica un rendimento effettivo lordo di 4,758 (che, peraltro, scomputando il 12,5% di imposta restituisce 4,163 e non 4,29).
    In breve: puoi svelare la formula di calcolo del rendimento del BTPi? Per quanto complessa, almeno è attendibile e posso evitare di perdermi e di fare bene i calcoli per la mia pensione.
    Un caro saluto e ancora grazie

  15. Giacomo

    @ Alessio
    Il rendimento cambia ogni giorno in base al prezzo di mercato del BTPi. Tanto più il prezzo è basso tanto più il rendimento è alto e viceversa.
    Se vuoi calcolare tu il rendimento dei BTPi devi usare un foglio excel inserendo nella prima colonna le date in cui avengono le operazioni.
    Nella prima cella metterai la data di ‘oggi’ poi nella seconda cella la data in cui avverà l’incasso della prima cedola e così via fino alla data del rimborso.

    Nella seconda colonna in corrispondenza delle date della rpima inserirai le cedole nette incassate e il capitale a scadenza (pari a 100-imposta sul disaggio di emissione+ ultima cedola). Si tratta in pratica di inserire i flussi di cassa legati a quel titolo. Il prezzo di acquisto avrà il segno meno davanti, le entrate avranno il +.

    A questo punto inserisci in una cella vuota la funzione TIR X che ti permetterà di eseguire i calcoli.

  16. Alessio

    Grazie Giacomo, provo a farlo e poi ti farò sapere come è andata.
    Ancora complimenti per la tua corretta informazione finanziaria

  17. claudio

    complimenti anche da parte mia,
    ma io non ce la posso fare!!!!!!

  18. laura

    salve volevo comprare ho un btp italia o il btpi 2017, 30000 euro, quale inflazione salirà di più tra quella italiana e quella europea..quale mi consiglia?

  19. Giacomo

    @ Laura
    Non so dirle quale inflazione salirà di più. Posso però dirle che io non comprerei un solo BTP, ma per diversificare li acquisterei entrambi, metà dell’uno e metà dell’altro. In questo modo i suoi soldi saranno indicizzati rispetto a due tassi di inflazione. Ed è il meglio che possiamo fare, non avendo il doto della preveggenza 🙂 Un caro saluto e a presto…

  20. Alberto

    Un quesito per verificare la compresione di tale strumento btpi.
    Se faccio trading, immaginamdo allo stesso prezzo, posso avere una perdita se il coef di indicizzazione è più basso rispetto alla data di acquisto? (caso deflazione)
    Grazie
    Alberto

  21. Giacomo

    @ Alberto
    Sì: se c’è defalzione il coefficiente di indicizzazione scende e questo può provocare una perdita sui BTPi anche in presenza della quotazione costante. Un caro saluto.

  22. marco

    Buongiorno, più leggo i Sui articoli e più mi viene voglia di ringraziarLa. Domanda: i btpi, crescendo costantemente nel tempo a causa all’inflazione, (ipotizzando che non vi sia deflazione), potrebbero essere un valido mezzo per compensare eventuali minusvalenze pregresse? Esempio: compro oggi un btp italia valore 100 (importo 100.000 euro), scadenza 2026: ipotizzando che il valore nominale del capitale nel 2026 fosse di 105, (valore nominale 105.000), quei 5.000 di plusvalenza, potrebbero compensare eventuali minusvalenze pregresse, di altri titoli di stato italiani? Grazie anticipatamente e buona giornata.

  23. Giacomo

    @ Marco
    Sì, i BTP€i si possono usare per compensare minusvalenze pregresse. Il problema sta nel fatto che crescono poco per cui il recupero sarà parziale. Un caro saluto.

  24. Rebagliati Ivo

    I miei nipoti minorenni ( 7 e 12 anni) hanno ereditato dalla mamma E 60000 in toto; il giudice tutelare autorizza a impiegare E50000 ( E 25000 cadauno) in titoli di stato, assicurazione, fondi a capitale garantito (?) e E 10000 ( E 5000 cad.) su conto corrente per eventuali spese. Come consigli di investire e con quale ripartizione ? Grazie

  25. Giacomo

    @ Ivo
    Ti ringrazio per la domanda. Se vuoi sapere come investire seguendo le mie indicazioni, ti prego di fare riferimento al servizio Investment Club che risponde esattamente alla tua esigenza. Per qualunque domanda sono a tua disposizione. Un cordiale saluto.

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